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  1. #131
    Uragano L'avatar di Lou_Vall
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    Predefinito Re: Clima e storia: eventi meteorologici e storici

    Up!
    Riportiamo uno sguardo al passato, e parliamo del terribile periodo che affrontò l'Europa nel decennio dal 1310 al 1320. Già dal 1311 iniziò un periodo di piogge abbondanti che culminò nei tre anni terribili dal 1315 al 1317 su tutto il continente europeo: il 1316, probabilmente l'acme, fu completamente privo dell'estate e tormentato dalle piogge che impedirono totalmente le semine su terreni fangosi. Ne derivò una delle peggiori carestie di sempre, probabilmente la peggiore del Medioevo, con decine di migliaia di morti su tutto il continente.
    Già tra il 1309 e il 1311 alcune bizzarrie climatiche avevano abbassato la produzione cerealicola nel Nord Italia e già allora, secondo alcuni cronisti, alcune persone morivano di fame per strada, ma dal 1315 in poi vi furono piogge infinite e temporali che misero a durissima prova le coltivazioni. In generale in tutto il ventennio 1310-1330 in Groenlandia si vide un aumento dei ghiacci artici e degli iceberg, mentre i ghiacciai alpini avanzarono drasticamente verso valle già dal 1303 fino al 1328.

    L'inizio del peggio si ebbe nel 1315, quando in primavera una pioggia definita inusualmente "pesante" inizia a cadere su tutta Europa. E piovve per tutta la primavera e tutta l'estate, e le temperature rimasero molto basse. In queste condizioni il grano non potè maturare, e venne portato nelle case dentro urne e recipienti, mentre il prezzo dei cibi raddoppiò. Il sale iniziò ad essere difficilissimo da ottenere, poichè a causa del clima freddo e umido divenne difficile ottenerlo con l'evaporazione. Nel corso dell'anno il prezzo dei cibi addirittura arrivò a triplicare, così tanto che non furono più acquistabili e la gente iniziò a nutrirsi di radici, bacche, noci e prodotti dei boschi. Nell'estate del 1315 re Luigi X di Francia tentò l'invasione delle Fiandre: un operazione che risultò impossibile poichè completamente allagate.
    Nel corso dell'anno seguente, il 1316, la pioggia continua a cadere incessante su tutta Europa, su una popolazione privata di tutto e incapace di sostentarsi, che muore di fame e di stenti in massa ai bordi delle strade, e i cronisti del tempo riferiscono di casi di dissotterramento di cadaveri, infanticidi e cannibalismo.
    Nel 1317 continua a piovere fino all'estate, quando, finalmente, il tempo tornò alla normalità. Ma la popolazione era così debilitata e così malnutrita che perì in massa per polmonite, bronchite, tubercolosi, così tanto che la situazione demografica andò a normalizzarsi solo intorno al 1325.
    In questo trittico dell'orrore 1315-1316-1317 si stima che sia morta tra il 10 e il 25% della popolazione europea, e proprio questi anni, secondo ricostruzioni fatte mediante gli anelli degli alberi, sono stati i più piovosi dell'intero millennio.
    Lou soulei nais per tuchi

  2. #132
    Uragano L'avatar di burian br
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    Predefinito Re: Clima e storia: eventi meteorologici e storici

    Citazione Originariamente Scritto da Lou_Vall Visualizza Messaggio
    In questo trittico dell'orrore 1315-1316-1317 si stima che sia morta tra il 10 e il 25% della popolazione europea, e proprio questi anni, secondo ricostruzioni fatte mediante gli anelli degli alberi, sono stati i più piovosi dell'intero millennio.
    Considerando ciò che sarebbe successo 30 anni dopo con la peste capisco perchè alcuni storici chiamano il Trecento il secolo peggiore della storia europea.

  3. #133
    Vento fresco L'avatar di paolo zamparutti
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    Predefinito Re: Clima e storia: eventi meteorologici e storici

    Citazione Originariamente Scritto da Lou_Vall Visualizza Messaggio
    Up!
    Riportiamo uno sguardo al passato, e parliamo del terribile periodo che affrontò l'Europa nel decennio dal 1310 al 1320. Già dal 1311 iniziò un periodo di piogge abbondanti che culminò nei tre anni terribili dal 1315 al 1317 su tutto il continente europeo: il 1316, probabilmente l'acme, fu completamente privo dell'estate e tormentato dalle piogge che impedirono totalmente le semine su terreni fangosi. Ne derivò una delle peggiori carestie di sempre, probabilmente la peggiore del Medioevo, con decine di migliaia di morti su tutto il continente.
    Già tra il 1309 e il 1311 alcune bizzarrie climatiche avevano abbassato la produzione cerealicola nel Nord Italia e già allora, secondo alcuni cronisti, alcune persone morivano di fame per strada, ma dal 1315 in poi vi furono piogge infinite e temporali che misero a durissima prova le coltivazioni. In generale in tutto il ventennio 1310-1330 in Groenlandia si vide un aumento dei ghiacci artici e degli iceberg, mentre i ghiacciai alpini avanzarono drasticamente verso valle già dal 1303 fino al 1328.

    L'inizio del peggio si ebbe nel 1315, quando in primavera una pioggia definita inusualmente "pesante" inizia a cadere su tutta Europa. E piovve per tutta la primavera e tutta l'estate, e le temperature rimasero molto basse. In queste condizioni il grano non potè maturare, e venne portato nelle case dentro urne e recipienti, mentre il prezzo dei cibi raddoppiò. Il sale iniziò ad essere difficilissimo da ottenere, poichè a causa del clima freddo e umido divenne difficile ottenerlo con l'evaporazione. Nel corso dell'anno il prezzo dei cibi addirittura arrivò a triplicare, così tanto che non furono più acquistabili e la gente iniziò a nutrirsi di radici, bacche, noci e prodotti dei boschi. Nell'estate del 1315 re Luigi X di Francia tentò l'invasione delle Fiandre: un operazione che risultò impossibile poichè completamente allagate.
    Nel corso dell'anno seguente, il 1316, la pioggia continua a cadere incessante su tutta Europa, su una popolazione privata di tutto e incapace di sostentarsi, che muore di fame e di stenti in massa ai bordi delle strade, e i cronisti del tempo riferiscono di casi di dissotterramento di cadaveri, infanticidi e cannibalismo.
    Nel 1317 continua a piovere fino all'estate, quando, finalmente, il tempo tornò alla normalità. Ma la popolazione era così debilitata e così malnutrita che perì in massa per polmonite, bronchite, tubercolosi, così tanto che la situazione demografica andò a normalizzarsi solo intorno al 1325.
    In questo trittico dell'orrore 1315-1316-1317 si stima che sia morta tra il 10 e il 25% della popolazione europea, e proprio questi anni, secondo ricostruzioni fatte mediante gli anelli degli alberi, sono stati i più piovosi dell'intero millennio.
    la crisi del '300 inizio' in realtà già dalla fine del secolo precedente con un consistente aumento del prezzo del grano e derivati. tutto questo ancora prima delle primavere ed estati tremendamente piovose segnalate.
    l'Europa alla fine dell'impero romano d'occidente in certe zone era quasi disabitata, e molte zone videro il ritorno delle foreste che all'epoca erano quasi totalmente scomparse, da allora ricominciò l' aumento della popolazione, grazie al tanto legno a disposizione ed ritorno dell'agricoltura che garantì cibo abbondante. Il periodo favorevole si concluse nel '200. a quel punto non c'erano piu' ulteriori terre da coltivare, questo mise pressione sui prezzi e si coltivò anche in zone ad altezze troppo elevate e con rese bassissime (in realtà la fase delle coltivazioni a quote elevate non avvenne nel periodo caldo medioevale, già terminato da tempo). Come sempre succede, l'aumento della popolazione prosegui per inerzia anche dopo la fine dell'aumento della disponibilità di cibo. in questo contesto la fase di mal tempo sfavorevole colpì ancora piu' duro, perché si era in una "congiuntura" già difficile.
    per quanto riguarda il periodo caldo medioevale, che ricordo fu simile termicamente agli '90 e piùfresco di quello attuale, fu tipico del periodo che va piu' o meno dall'850 al 1070 circa. Dopo di ché già subentrò un tempo meno caldo, ricomparvero inverni severi (ad esempio il celebre "inverno di canossa" 1076/77 gelido e ricordato per la lunghissima permanenza della neve al suolo in pianura padana, e da li continui inverni gelidi per tutto il dodicesimo e tredicesimo secolo)

    Se il trecento fu il secolo delle orrende primavere ed estati, il 400 fu il secolo degli inverni folli, forse il 1408 fu peggiore anche del 1709, ma anche il 1431, il 1490 e chi più ne ha più ne ha più ne metta.
    Ultima modifica di paolo zamparutti; 23/12/2022 alle 16:13
    whatever it takes

  4. #134
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    Predefinito Re: Clima e storia: eventi meteorologici e storici

    Lo storico bizantino Procopio registra per il 537, nella sua Istoria delle guerre vandaliche, Libro secondo, Capo XIV, "Tutto quest'anno fu eziandio segnalato da un grandissimo prodigio, apparendo il sole privo di raggi a simiglianza della luna, e quasi il più dei giorni cercaronlo indarno gli umani sguardi; spoglio pertanto dell'ordinario chiaror suo risplendeva oscuro e fosco anzi che no: presagio, al tutto verificatosi, d'imminente guerra, di peste, fame, e d'ogni altro malore correva in quello stante l'anno decimo dell'imperatore Giustiniano"
    Se ne trova traccia anche nell'epistola 25 delle Variae di Cassiodoro, datata dagli studiosi in un periodo compreso tra il 533 e il 538, e che dipinge a tinte fosche uno scenario quasi apocalittico, in cui il “sole sembra aver perso la capacità di splendere e ha assunto un colore bluastro (…), i corpi non lasciano ombre sul terreno, la luce solare un tempo potente riesce a scaldare solo debolmente la pelle, e tutto scorre come in un'interminabile eclissi lunga un intero anno (…), in estate è mancato il caldo, i raccolti sono stati gelati dai venti del nord (…) e la pioggia non vuol più cadere dal cielo”.
    Altre anomalie climatiche furono riportate negli anni successivi, come quelle riportate da Paolo Diacono nel 590.
    Gli Annali gaelici irlandesi registrano i seguenti eventi:


    Ulteriori fenomeni sono documentati anche da altre fonti indipendenti:




    Gli studi scientifici hanno trovato riscontri ai dati riportati dalle fonti storiche. Una parte di questi studi si basano sull'analisi di campioni di ghiaccio prelevati in Groenlandia e Antartide che evidenziano depositi anomali di solfati databili tra il 532 e il 536 che dimostrano la presenza di un'ampia coltre di polveri acide, tipica dei fenomeni vulcanici.
    Altri studi basati sulla dendrocronologia degli alberi delle Alpi europee e delle montagne dell'Altai, in Russia, hanno confermato che il periodo tra il 536 e il 660 è stato insolitamente freddo in tutta l'Europa e in Asia, tanto che gli autori l'hanno ribattezzato "piccola era glaciale della tarda antichità". Studi analoghi hanno evidenziato una crescita anormalmente ridotta in alcune querce irlandesi nel 536 seguita da un altro brusco rallentamento nel 542, dopo un parziale recupero. Un andamento simile è stato riscontrato negli anelli di alberi in Svezia, Finlandia, nella Sierra Nevada e in esemplari di Fitzroya in Cile.
    “Non sono nessuno per giudicare, so soltanto che ho un'antipatia innata verso i censori, i probiviri... ma soprattutto sono i redentori coloro che mi disturbano di più.”
    HUGO EUGENIO PRATT
    Socio Meteonetwork.

  5. #135
    Burrasca L'avatar di Lake
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    Predefinito Re: Clima e storia: eventi meteorologici e storici

    Eruzioni e carestie, il 536 d.C. e stato l'anno peggiore della storia - Terra & Poli
    - ANSA.it



    Eruzioni e carestie, il 536 d.C. è stato l'anno peggiore della storia

    Polvere vulcanica sconvolse il clima, poi una crisi lunga un secolo

    Non il 1348 con la Peste Nera, o il 1918 con l'influenza spagnola che uccise tra i 50 e 100 milioni di persone.

    E neppure gli anni della guerra e dell'Olocausto tra il 1941 e il 1945. L'anno peggiore della storia è stato il 536 dopo Cristo, che segnò l'inizio di uno dei periodi più difficili della storia umana.



    Il Sole fu oscurato e il clima sconvolto da una nebbia di ceneri che fece abbassare drasticamente le temperature, rovinando i raccolti, causando carestie e una crisi economica lunga oltre un secolo. Lo spiega il medievalista dell'università di Harvard, Michael McCormick sul sito della rivista Science.

    In quell'anno, il decimo dell'impero di Giustiniano, una misteriosa nebbia di polveri oscurò i cieli di Europa, Medio Oriente e parte dell'Asia per 18 mesi, sconvolgendo il clima. "Il Sole sorgeva ma la sua luce non illuminava, come la Luna, per tutto l'anno. Sembrava come un'eclissi di Sole", racconta lo storico bizantino Procopio. Le temperature estive scesero di 1,5-2,5°, dando il via alla decade più fredda degli ultimi 2300 anni e in Cina addirittura arrivò a nevicare. Si persero i raccolti e le gente patì la fame. A peggiorare la situazione fu l'epidemia di peste bubbonica nel 541, la cosiddetta peste di Giustiniano, che uccise circa da un terzo alla metà della popolazione dell'Impero romano d'Oriente, accelerandone la crisi.
    Finora però non si sapeva bene cosa avesse provocato questa misteriosa nube. Enigma risolto dal gruppo di McCormick, che in uno studio pubblicato sulla rivista Antiquity, spiega di esserci riuscito attraverso l'analisi dettagliata delle nevi del ghiacciaio Colle Gnifetti, che si trova tra Italia e Svizzera. In questo modo sono state trovate le tracce di una potentissima eruzione vulcanica in Islanda, le cui ceneri si sparsero per tutto l'emisfero settentrionale all'inizio del 536.

    Da quel momento, una sfortunata sequenza di eventi fece andare le cose di male in peggio. Come dimostrano le carote di ghiaccio prelevate in Groenlandia e nell'Antartide, ci furono altre due potenti eruzioni, una nel 540 e l'altra nel 547, con in mezzo la peste, che fecero piombare l'Europa in un periodo di stagnazione economica. Una crisi che durò fino al 640 dopo Cristo. Risalgono infatti a quell'anno le tracce da inquinamento da piombo, trovate sempre nel ghiaccio, che mostrano come si fosse iniziato ad estrarre e separare l'argento dal piombo, per coniare monete. Ciò dimostra che l'economia era in ripresa, mettendosi alle spalle quel periodo così difficile.

    “Non sono nessuno per giudicare, so soltanto che ho un'antipatia innata verso i censori, i probiviri... ma soprattutto sono i redentori coloro che mi disturbano di più.”
    HUGO EUGENIO PRATT
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  6. #136
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    Predefinito Clima e storia: eventi meteorologici e storici

    Citazione Originariamente Scritto da paolo zamparutti Visualizza Messaggio
    la crisi del '300 inizio' in realtà già dalla fine del secolo precedente con un consistente aumento del prezzo del grano e derivati. tutto questo ancora prima delle primavere ed estati tremendamente piovose segnalate.
    l'Europa alla fine dell'impero romano d'occidente in certe zone era quasi disabitata, e molte zone videro il ritorno delle foreste che all'epoca erano quasi totalmente scomparse, da allora ricominciò l' aumento della popolazione, grazie al tanto legno a disposizione ed ritorno dell'agricoltura che garantì cibo abbondante. Il periodo favorevole si concluse nel '200. a quel punto non c'erano piu' ulteriori terre da coltivare, questo mise pressione sui prezzi e si coltivò anche in zone ad altezze troppo elevate e con rese bassissime (in realtà la fase delle coltivazioni a quote elevate non avvenne nel periodo caldo medioevale, già terminato da tempo). Come sempre succede, l'aumento della popolazione prosegui per inerzia anche dopo la fine dell'aumento della disponibilità di cibo. in questo contesto la fase di mal tempo sfavorevole colpì ancora piu' duro, perché si era in una "congiuntura" già difficile.
    per quanto riguarda il periodo caldo medioevale, che ricordo fu simile termicamente agli '90 e piùfresco di quello attuale, fu tipico del periodo che va piu' o meno dall'850 al 1070 circa. Dopo di ché già subentrò un tempo meno caldo, ricomparvero inverni severi (ad esempio il celebre "inverno di canossa" 1076/77 gelido e ricordato per la lunghissima permanenza della neve al suolo in pianura padana, e da li continui inverni gelidi per tutto il dodicesimo e tredicesimo secolo)

    Se il trecento fu il secolo delle orrende primavere ed estati, il 400 fu il secolo degli inverni folli, forse il 1408 fu peggiore anche del 1709, ma anche il 1431, il 1490 e chi più ne ha più ne ha più ne metta.
    Una persona che non può scrivere sul forum molto ferrata conferma queste impressioni.
    Ultima modifica di AbeteBianco; 23/12/2022 alle 18:06

  7. #137
    Uragano L'avatar di Lou_Vall
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    Predefinito Re: Clima e storia: eventi meteorologici e storici

    Citazione Originariamente Scritto da paolo zamparutti Visualizza Messaggio
    la crisi del '300 inizio' in realtà già dalla fine del secolo precedente con un consistente aumento del prezzo del grano e derivati. tutto questo ancora prima delle primavere ed estati tremendamente piovose segnalate.
    l'Europa alla fine dell'impero romano d'occidente in certe zone era quasi disabitata, e molte zone videro il ritorno delle foreste che all'epoca erano quasi totalmente scomparse, da allora ricominciò l' aumento della popolazione, grazie al tanto legno a disposizione ed ritorno dell'agricoltura che garantì cibo abbondante. Il periodo favorevole si concluse nel '200. a quel punto non c'erano piu' ulteriori terre da coltivare, questo mise pressione sui prezzi e si coltivò anche in zone ad altezze troppo elevate e con rese bassissime (in realtà la fase delle coltivazioni a quote elevate non avvenne nel periodo caldo medioevale, già terminato da tempo). Come sempre succede, l'aumento della popolazione prosegui per inerzia anche dopo la fine dell'aumento della disponibilità di cibo. in questo contesto la fase di mal tempo sfavorevole colpì ancora piu' duro, perché si era in una "congiuntura" già difficile.
    per quanto riguarda il periodo caldo medioevale, che ricordo fu simile termicamente agli '90 e piùfresco di quello attuale, fu tipico del periodo che va piu' o meno dall'850 al 1070 circa. Dopo di ché già subentrò un tempo meno caldo, ricomparvero inverni severi (ad esempio il celebre "inverno di canossa" 1076/77 gelido e ricordato per la lunghissima permanenza della neve al suolo in pianura padana, e da li continui inverni gelidi per tutto il dodicesimo e tredicesimo secolo)

    Se il trecento fu il secolo delle orrende primavere ed estati, il 400 fu il secolo degli inverni folli, forse il 1408 fu peggiore anche del 1709, ma anche il 1431, il 1490 e chi più ne ha più ne ha più ne metta.
    Confermo, uno dei problemi fu ad esempio il continuo frazionamento della proprietà: sempre più figli che ereditavano, generazione dopo generazione, appezzamenti di terreno sempre più piccoli (visto che andavano via via divisi tra fratelli), che ad un certo punto si rivelarono insufficienti al mantenimento delle famiglie. E questo spinse le persone a disboscare sempre più terre, sottraendo spazi ai pascoli e di fatto deforestando l'Europa. Proprio qui, a cavallo del Duecento e del Trecento, ci si rese conto dell'importanza dei boschi, ed è proprio a questo periodo che risalgono le prime leggi sulla conservazione delle foreste e i limiti al disboscamento.

    Riguardo il Periodo Caldo Medievale non c'è un range temporale definito: grosso modo potrebbe essere durato dal 900 al 1200, con un picco di caldo raggiunto tra il 960 e il 1030. Già dopo il 1030-1040 potrebbe essere iniziato il raffreddamento, che però fu intervallato da periodi nuovamente caldi. Secondo le ricerche e i carotaggi effettuati in Groenlandia il Summit glaciale fuse almeno due volte: nel 992 e nuovamente nel 1094, e tra il 1020 e il 1190 l'Islanda vide ghiacci intorno all'isola una sola volta (in 170 anni!), ossia nell'inverno 1118/1119. Nell'anno 1000 i Vichinghi approdano nel Vinland (Terranova) e si insediano nella Baia delle Meduse, che rimaneva sempre libera dai ghiacci anche d'inverno e offriva un mare ricchissimo di salmoni. A cavallo tra il 1100 e il 1200 al posto del ghiacciaio del Grindelwald (Svizzera) sorgeva una rigogliosa foresta, e proprio in questo periodo la malaria (che può diffondersi abbondantemente solo se per almeno due mesi consecutivi la temperatura media non scende al di sotto dei +18°) ebbe il suo massimo di espansione in Europa, arrivando a mietere vittime anche in Norvegia.
    Tuttavia è bene notare che anche nel Periodo Caldo Medievale si ebbero inverni gelidi ed episodi di clima freddo: nel 991, ad esempio, vi fu gelo intenso in tutto il continente da novembre a maggio, con stagni, fiumi gelati e piante uccise dal gelo, o nel 1010/1011, quando arriva a gelare il Bosforo, o nel 1069, quando gli eserciti possono transitare su fiumi completamente congelati, il 1028/1029, con congelamento del Po, il 1092/1093, con congelamento dei fiumi inglesi. Ancora il 1114/1115 è un inverno rigidissimo, con 9 settimane di gelo nelle Isole Britanniche con tanto di fiumi e laghi ghiacciati, il temibile 1118/1119, quando gela la Laguna Veneta, i ghiacci imprigionano l'Islanda e muoiono massicciamente viti e alberi, mentre la Germania sperimenta gelate addirittura fino a giugno. Gelidi anche gli inverni 1122/1123, 1125/1126, 1132/1133, 1161/1162 (questo pare fu catastrofico soprattutto per il Nord Italia, in quanto il Milanese ebbe circa 40.000 morti per il gelo e in Lombardia il gelo uccide tutte le semine).
    Quindi in definitiva si potrebbe dire che il Periodo Caldo Medievale, perlomeno in Europa, ebbe temperature simili alle vecchie medie '61-90 (probabilmente anche qualcosa in più soprattutto nel Nord del continente), ma ebbe anche periodi e picchi di freddo estremo.
    La "fine" del PCM si potrebbe forse trovare negli ultimissimi anni del Millecento: dopo un mitissimo inverno 1186/1187 e un'estate molto calda nel 1195, ecco che con l'inverno 1197/1198 si piomba nel gelo, e l'Islanda rimane prigioniera dei ghiacci anche in luglio e agosto fino al 1203, e in generale si ebbero inverni gelidi fino almeno al 1225.
    Lou soulei nais per tuchi

  8. #138
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    Predefinito Re: Clima e storia: eventi meteorologici e storici

    Citazione Originariamente Scritto da Lou_Vall Visualizza Messaggio
    Confermo, uno dei problemi fu ad esempio il continuo frazionamento della proprietà: sempre più figli che ereditavano, generazione dopo generazione, appezzamenti di terreno sempre più piccoli (visto che andavano via via divisi tra fratelli), che ad un certo punto si rivelarono insufficienti al mantenimento delle famiglie. E questo spinse le persone a disboscare sempre più terre, sottraendo spazi ai pascoli e di fatto deforestando l'Europa. Proprio qui, a cavallo del Duecento e del Trecento, ci si rese conto dell'importanza dei boschi, ed è proprio a questo periodo che risalgono le prime leggi sulla conservazione delle foreste e i limiti al disboscamento.

    Riguardo il Periodo Caldo Medievale non c'è un range temporale definito: grosso modo potrebbe essere durato dal 900 al 1200, con un picco di caldo raggiunto tra il 960 e il 1030. Già dopo il 1030-1040 potrebbe essere iniziato il raffreddamento, che però fu intervallato da periodi nuovamente caldi. Secondo le ricerche e i carotaggi effettuati in Groenlandia il Summit glaciale fuse almeno due volte: nel 992 e nuovamente nel 1094, e tra il 1020 e il 1190 l'Islanda vide ghiacci intorno all'isola una sola volta (in 170 anni!), ossia nell'inverno 1118/1119. Nell'anno 1000 i Vichinghi approdano nel Vinland (Terranova) e si insediano nella Baia delle Meduse, che rimaneva sempre libera dai ghiacci anche d'inverno e offriva un mare ricchissimo di salmoni. A cavallo tra il 1100 e il 1200 al posto del ghiacciaio del Grindelwald (Svizzera) sorgeva una rigogliosa foresta, e proprio in questo periodo la malaria (che può diffondersi abbondantemente solo se per almeno due mesi consecutivi la temperatura media non scende al di sotto dei +18°) ebbe il suo massimo di espansione in Europa, arrivando a mietere vittime anche in Norvegia.
    Tuttavia è bene notare che anche nel Periodo Caldo Medievale si ebbero inverni gelidi ed episodi di clima freddo: nel 991, ad esempio, vi fu gelo intenso in tutto il continente da novembre a maggio, con stagni, fiumi gelati e piante uccise dal gelo, o nel 1010/1011, quando arriva a gelare il Bosforo, o nel 1069, quando gli eserciti possono transitare su fiumi completamente congelati, il 1028/1029, con congelamento del Po, il 1092/1093, con congelamento dei fiumi inglesi. Ancora il 1114/1115 è un inverno rigidissimo, con 9 settimane di gelo nelle Isole Britanniche con tanto di fiumi e laghi ghiacciati, il temibile 1118/1119, quando gela la Laguna Veneta, i ghiacci imprigionano l'Islanda e muoiono massicciamente viti e alberi, mentre la Germania sperimenta gelate addirittura fino a giugno. Gelidi anche gli inverni 1122/1123, 1125/1126, 1132/1133, 1161/1162 (questo pare fu catastrofico soprattutto per il Nord Italia, in quanto il Milanese ebbe circa 40.000 morti per il gelo e in Lombardia il gelo uccide tutte le semine).
    Quindi in definitiva si potrebbe dire che il Periodo Caldo Medievale, perlomeno in Europa, ebbe temperature simili alle vecchie medie '61-90 (probabilmente anche qualcosa in più soprattutto nel Nord del continente), ma ebbe anche periodi e picchi di freddo estremo.
    La "fine" del PCM si potrebbe forse trovare negli ultimissimi anni del Millecento: dopo un mitissimo inverno 1186/1187 e un'estate molto calda nel 1195, ecco che con l'inverno 1197/1198 si piomba nel gelo, e l'Islanda rimane prigioniera dei ghiacci anche in luglio e agosto fino al 1203, e in generale si ebbero inverni gelidi fino almeno al 1225.
    Nelle fonti storiche ho trovato di un inverno con molta neve in Puglia nell'anno 1006 o qualcosa attorno a questa data, con talmente tanta neve che ci vollero mesi per fondersi sulle Murge. L'evento è segnalato nell'attuale provincia di Bari.

  9. #139
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    Predefinito Re: Clima e storia: eventi meteorologici e storici

    Citazione Originariamente Scritto da burian br Visualizza Messaggio
    Nelle fonti storiche ho trovato di un inverno con molta neve in Puglia nell'anno 1006 o qualcosa attorno a questa data, con talmente tanta neve che ci vollero mesi per fondersi sulle Murge. L'evento è segnalato nell'attuale provincia di Bari.
    Interessante! Se riesci posta qualcosa riguardo quell'inverno! Così facciamo un bel collage e mettiamo insieme un pò di pezzi!

    Io per l'Adriatico e la Puglia in particolare so dell'inverno 1458/1459, con moltissima neve e e ghiaccio soprattutto sul versante Adriatico, in Puglia in particolare morì la metà del bestiame per freddo e fame.
    Lou soulei nais per tuchi

  10. #140
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    Predefinito Re: Clima e storia: eventi meteorologici e storici

    Citazione Originariamente Scritto da Lou_Vall Visualizza Messaggio
    Interessante! Se riesci posta qualcosa riguardo quell'inverno! Così facciamo un bel collage e mettiamo insieme un pò di pezzi!

    Io per l'Adriatico e la Puglia in particolare so dell'inverno 1458/1459, con moltissima neve e e ghiaccio soprattutto sul versante Adriatico, in Puglia in particolare morì la metà del bestiame per freddo e fame.
    Ho trovato l'anno, era il 1009, purtroppo si tratta solo di una citazione di Lupo Protospata, un funzionario dell'impero bizantino (allora la Puglia era ancora sotto quel dominio, i Normanni arrivarono mezzo secolo più avanti), che afferma genericamente che in quell'anno fece "una grandissima quantità di neve e si seccarono gli ulivi, e gli uccelli e i pesci morirono forse per l'insolito gelo". Non si riferisce ad una zona in particolare, ma dato che i domini di Bisanzio nel Sud erano la Puglia e la Calabria è altamente probabile si riferisse a queste due regioni.


    Purtroppo su Google Libri non si trovano molte testimonianze medievali, una di quelle riguarda credo proprio l'inverno che hai citato. Al tempo stesso in pochi sono gli storici che avranno esaminato il clima dell'Italia meridionale nel corso dei secoli, essendo lontana dalle Alpi oggetto di studio per via dei ghiacciai.

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