Mamma mia, l'ho visto pure io ieri.
Siccome fb mi ha profilato la mia passione per la meteo mi propone tutte le pagine amatoriali possibili ed immaginabili e questo le supera tutte per farsi due risate(per non mettersi a piangere...
) e deduco anche io che i commenti entusiasti che riceve siano dei troll...
La gnocca è come la precedenza...va data
Avete già letto/postato questo articolo de L'Inkiesta sul gennaio 2021? Perche l’inverno glaciale di gennaio conferma il climate change - Linkiesta.it
«Abbiamo scoperto – annuncia Claudia Pasquero – che a influenzare il vortice polare artico è l’alta temperatura dell’Oceano Pacifico, un Oceano che si sta scaldando molto più dell’Atlantico e in maniera disuniforme rispetto a tutti gli altri mari, su questo c’è accordo tra tutti i climatologi».
Le acque particolarmente calde del Pacifico riscaldano l’aria fredda che giunge dalla Siberia favorendone la risalita e arrivando a modificare le condizioni stratosferiche. «Proprio questo potrebbe essere il legame tra il riscaldamento globale degli ultimi decenni e l’aumento degli eventi di freddo estremo nell’inverno boreale», concludono i tre scienziati. Il lavoro è solo all’inizio e la ricerca sta proseguendo. “C’è ancora tanto lavoro da fare. Noi abbiamo visto questo segnale ma quale sarà l’evoluzione è ancora da capire”.
Avatar: una data che sogno spesso la notte.
PS: la neve caduta allora era più alta della mia altezza attuale.
PPS: sì, è il 2005.
A dopo con le ENS
12z intrigante
No spoken word....Just a scream
L'articolo è anche discretamente sensato fin dove riesco a comprendere, ma non capisco proprio 'sta tendenza a sottolineare ogni volta che il GW sta sotto a tutto. Dato che è l'epoca climatica in cui ci troviamo, direi che si può anche smettere di dire che ogni fenomeno lo causa lui
Tanto lo sappiamo che anche miliardi di eccezioni confermerebbero la regola, no?
In Italia[modifica | modifica wikitesto]
La fase critica in Italia inizia il 1º febbraio 1956[3] ed il 2 febbraio[4] la Pianura Padana è sotto l'isoterma -15 °C a 850 hPa, mentre la -20 °C abbraccia interamente le Alpi e bufere di neve interessano tutto il nord con particolare violenza in Toscana ed in Emilia-Romagna. Il freddo fu intenso non solo al suolo ma anche in quota, con l'isoterma di -35 °C a 500 hPa che raggiunse Roma, responsabile di una nevicata divenuta storica. Anche la Sardegna fu interessata da bufere di neve su tutta la regione fin sulle zone costiere.
Già il 4 febbraio[5] tutte le precipitazioni, in atto su buona parte dell'Italia, erano oramai nevose, e nuovi impulsi gelidi sulle regioni adriatiche (-40 °C a 500 hPa) raggiunsero il loro massimo il 7 febbraio[6], quando un potente nucleo gelido in quota colpì le regioni meridionali.
Bufere e temperature gelide, gelo e neve flagellarono queste regioni anche il giorno successivo[7], quando un nuovo minimo depressionario fra la Corsica e la Toscana provocò ancora intense nevicate a Roma, su tutto il centrosud peninsulare e sulle Isole maggiori. In quei giorni diverse nevicate con accumuli si spingono fin sulle coste siciliane. A Palermo le temperature minime scesero fino a 0 °C e la città venne imbiancata diverse volte da alcuni cm di neve. Nevicate interessarono anche le coste meridionali della Sicilia e la stessa isola di Lampedusa.[8] [9]
Il 13 febbraio[10] giunsero nuove correnti gelide dalla valle del Rodano determinando temperature rigidissime in quota che avvolsero tutto il nord e determinarono intense nevicate che colpirono particolarmente le Marche, l'Umbria, la Toscana e la Sardegna, spostandosi il giorno successivo[11] verso il sud, mentre il gelo dominava sulle regioni centro settentrionali.
Il 15 febbraio[12] ad Anzola dell'Emilia la temperatura minima scese a -26,2 C°[13], dato che risulta il valore ufficiale nazionale italiano più basso registrato in località di pianura[14].
Gelo e precipitazioni insistettero ancora nei giorni successivi e nuove nevicate si ripeterono in particolare il 18 febbraio[15] su tutto il centronord, ma nuovamente anche a Roma: la neve continuò fino al 20 febbraio[2].
Siamo ancora in tempo direi
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