poi per quanto riguarda il fanta
quando abbiamo moti antizonali estremi è anche plausibile che tutto si risolva a passare a determinate latitudini continentali per poi terminare la sua corsa in oceano
chiaro è che con quelle condizioni poi si sviluppa una dinamica di aumento esponenziale delle vorticità a latitudini piuttosto basse, perchè il getto scorre altrettanto basso venendo a mancare la cintura contenitiva del fp, e da lì si genera un'altra potenziale condizione da spazzafreddo a certe latitudini
altro tipo di condizione
così come basta una modesta sponda in fase di incipit perchè tutto prenda una diversa logica circolatoria
C'ho la falla nel cervello
Secondo me il nocciolo della questione è che queste interazioni sono intrinsecamente più difficili da leggere per la loro natura, quindi più soggette ad errore rispetto a dinamiche di altro tipo. Per quanto si cerchi di migliorare i modelli rimarranno sempre un punto debole, anche perché vanno ad amplificare errori di altro genere.
Su dinamiche labili questo può fare la differenza nello stesso modo in cui a volte i dettagli delle ciclogenesi in uscita dal Canada producono forte incertezza in alcuni casi fino a 48-72h, finché non sei arrivato abbastanza vicino da leggere con precisione quel dettaglio tutta la dinamica successiva diventa fortemente instabile.
La chiamerei una bella "carcassonata" con un bel richiamo caldo locale sulle solite zone e poi rasserenamento Questo inverno pare un 2013, dove però le precipitazioni cessano all'ingresso dei fronti freddi, almeno al NE... Il 1979 è capitato una volta in decenni, il rischio molto più concreto è che si ritorni a condizioni simili ad inizio mese (non oso dire a dicembre 2020), quindi comunque ben sopra la media a bassa quota: non serve una NAO molto positiva, basta un treno perturbato basso senza sufficiente aria fredda in gioco e con copertura nuvolosa continua.
Il lungo è da nao tra -3 e -5. Per l'Italia va bene da 0 a -2/2,5
Luca
Sento puzza di NAO che sprofonda... Sarebbe invece auspicabile una ripresa zonale che si concretizzerebbe in un'ondata di freddo continentale in terza decade.
A me il dubbio viene proprio su quel "intrinsecamente più difficili".
Ci possono essere i gradienti che vuoi tra due nasse d'aria ma gira e rigira restano fluidi, e mi viene addirittura da pensare che dovrebbe essere più semplice la lettura rispetto ad interazione tra montagne ed oceani.
Non a caso non mi vengono i dubbi sulle difficoltà in uscita dal canada.
Bisogna vedere se la troposfera risponde: ci sarà ripresa zonale in stratosfera.. ma non è così repentina come prevista sino a qualche giorno fa. Si avrà una ripresa graduale e condizionata dal displacement.
zon10.jpg
Adesso bisogna vedere se riesce a formarsi la ciambella anticiclonica.
Personalmente trovo che l'inverno lo stia facendo considerando le continue fasi sottomedia termica per gran parte del paese. Manca, e riscatterebbe il SE italico più penalizzato, la zampata da leoni che sulla carta sarebbe possibile considerato l'ingrediente principale a disposizione. Attualmente per me manca solo questo. I monti hanno un'ottima veste ed il gelo sta consolidando il manto nevoso utile anche in vista di possibili scaldate ventose su cui farebbe meno danno. Quindi vanno bene anche le irruzioni gelide asciutte sperando però che entro febbraio arrivi un "big one". Di certo, se ripenso allo scorso inverno, ora sembra il paradiso.
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"L'uomo non ha avuto il mondo in regalo dai suoi genitori, lo ha avuto in prestito dai propri figli"
Io dico una sola cosa: anziche vedere una determinazione a 240 h, perchè non ci fermiamo a vedere gli spread dalle ens ecmwf a 120/144 h ed in particolare sul settore atlantico...io personalmente non ho affatto certezze oltre tali limiti temporali checchè il determinismo mostri quel che mostri...poi c'è tutto il discorso fatto da Alessandro sui dati REALI del freddo che arriverà sul settore balcanico e centronord europeo...
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