con calma, la giostra deve ancora completare il giro
vediamo di portarci a casa i miglioramenti sul pacifico, poi si vede, fermo restando che boh, per giocare vista la distanza, ma una vastità del genere del "viola" non è roba da tutti i giorni:
non attingerci sarebbe uno spreco mai visto
Si vis pacem, para bellum.
Bisogna guardarla quella corsa a 168 ore.. c'è qualcosa che può venire giù..
Le pulsazioni dell'alta pressione atlantica, verso la Groenlandia sono pressoché identiche a quelle sin qui viste nel corso delle ultime settimane, prima della fase fredda. (seconda decade gennaio)
Come al solito in questo periodo invernale, si vedono gli ENS GFS, virare verso il basso.. Ed è normale che con una distensione azzorriana sui paralleli, non riusciamo ad ottenere ciò che vogliamo.
Ma è marcata comunque l'ondulazione della wave 3, con quella si può ottenere più facilmente un ponte atlantico.
Dobbiamo digerire il nuovo assetto emisferico che si è delineato.
Su ECMWF si sta ricaricando l'anticiclone russo-siberiano.
Provo a risponderti procedendo per gradi. La prima immagine che hai postato indica la relazione tra il PNA e le altezze GPT rilevabili sul nord emisfero nel caso di PNA positivo ma quell'immagine non tiene conto dei casi estremi, come ad esempio il superamento del valore soglia di +1 o addirittura +2, casi in cui devi andare a vedere i dati in archivio con valori simili e fare il plot servendoti del software messo a disposizione dal NOAA. Purtroppo io non riesco ad accedere ai dati giornalieri ma servendomi delle medie mensili riesco comunque ad estrapolare il segnale di fondo che un PNA a +1 o ancor di più un PNA a +2 può trasmettere ed infatti se andiamo a guardare la situazione attuale considerando questa previsione elaborata oggi:
E guardiamo agli ultimi giorni del mese si nota bene il segnale di fondo che il PNA imprimerà sulla circolazione atmosferica per gli ultimi giorni di gennaio:
Segnale:
Proiezione gfs:
Il tutto partendo da qua:
Come puoi notare il risultato non è perfetto ma il segnale col passare dei giorni in contemporanea con il crollo del PNA tende ad emergere sempre di più fino ad avvicinarsi al plot. Per farlo specifico che ho utilizzato gli ultimi 20 anni in cui abbiamo avuto a gennaio un PNA medio mensile o ≤ -1 o ≥ +1 sottraendo al primo campione di anni il secondo per far emergere il segnale che si ha con PNA fortemente negativo e il risultato nel complesso è discreto.
Per quanto riguarda la seconda parte del tuo messaggio ti rispondo che io di solito utilizzo il dato puro indipendentemente dalle condizioni di contorno e dal quadro teleconnettivo per ottenere lo scenario medio che nella maggior parte delle volte si realizza, certamente con un indice vicino allo 0 non posso operare in questo modo perché viene a perdere senso la realizzazione del plot in quanto non si ha una forzante ben definita e in quelle situazioni devo scegliere un'altra strada.
Per quanto riguarda la parte finale del tuo messaggio di porto l'esempio di un mese invernale che ha fatto la storia sul nostro Paese: il gennaio 1985. Andando a vedere i dati nell'archivio NOAA quel mese ha chiuso con un PNA medio pari a +1,44. Ora, se ci fossimo trovati nel dicembre 1984 a stilare una previsione per il mese successivo durante le vacanze natalizie, senza sapere delle vicissitudini in atto in stratosfera, avremmo visto il PNA in territorio positivo, magari con l'indice che veniva visto superare la soglia di +1 e avremmo dovuto ricorrere ai dati del passato del mese di gennaio o ≥ +1 o ≤ -1 sottraendo al primo gruppo di anni il secondo per mettere a fuoco il segnale di un PNA marcatamente positivo. Dunque procediamo con il confronto. Questo è stato il gennaio 1985:
A partire dal gennaio 1950 e fino al gennaio 1984 questo era all'epoca il segnale che un PNA marcatamente positivo imprimeva alla circolazione atmosferica nel nord emisfero nel mese di gennaio:
Come vedi il risultato non è perfetto, specie nel nostro settore, però trasmette l'idea di fondo (potenziali discese di aria fredda verso l'Italia) che avremmo potuto utilizzare all'epoca per stilare una tendenza per il mese di gennaio (mese più freddo della media) cosa che poi è avvenuta anche e soprattutto per altri motivi.
Tutto ciò che ho scritto serve per far capire l'importanza del lavoro svolto dal NOAA di rilevamento ed archiviazione dei valori medi mensili dei vari indici teleconnettivi, perché in ogni epoca si possono utilizzare (ovviamente in modo oculato e non a casaccio) per stilare tendenze ed elaborare previsioni. Spero che la lettura sia stata cosa gradita.
Fonte delle informazioni: https://iridl.ldeo.columbia.edu/SOUR...N+-table+.html
Guardando gli spaghi di GFS12 me gusta questo.
Eccovi a voi il ramo canadese, tanto cercato. Cercavano una stabilità simile a quella abbiamo vissuto nel Gennaio 2012.. Invece dureranno poco le nebbie gelide e le forti inversioni termiche.
Ci sarà la porta umida atlantica ad aprirsi, mancano le alghe poi siamo apposto.
Sarebbe meglio a pensare a queste nebbie... che non sono lontane dalla loro formazione, meglio un Hp che questa roba calda umida.
Inutile sperare nelle combinazioni celesti.
Diciamo che, se nell'attesa di un cambio deciso delle configurazioni, dovesse fare fresco/freddino per via di strusciate o pertubazioni, schifo non ci farebbe.
La lisciata del 24/26 ancora non mi pare ben inquadrata a dire il vero.
ECMWF12z é un ipotesi, ma i modelli mi sembrano più "pertubati" rispetto a ieri sera in N Atlantico.
Ultima modifica di Dream Designer; 18/01/2021 alle 22:14
Non so voi, ma ogni volta che guardo un run e arrivo al momento in cui avviene il maledetto contatto lì a sud della Groenlandia, è un colpo al cuore indicibile...
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