Originariamente Scritto da
padre
Pure io mi ricordo gran temporalazzi nelle mie zone pedemontane dell'emilia centrale, arrivavano gran muraglioni di congesti che gradualmente avanzavano con dei muri neri bellissimi e quando arrivavano portavano a gran scaraventi. Ora dei temporali coi contromaroni non ne vengono più spingendosi spesso sempre nelle medio e basse pianure, mentre la pedemontana fa da trampolino schivandoci di continuo, concentrandosi o troppo a ovest o troppo a est dell'emilia. Sembra che l'appennino non riesca più a sfornare sistemi organizzati e compatti e se magari arrivano, arrivano spompati per poi ricaricarsi dopo aver attraversato le successive pianure. Oppure anche in appennino magari si formano ma rimangono fermi sul posto perchè magari cè troppo poco shear, il problema è che quando arrivano le perturbazioni spesso rimaniamo sempre sotto a prefrontali troppo lunghi e quindi avendo sempre SW, questo vento secca tutta l'energia per far sfogare supercelle sempre sulle solite zone a nord del PO, oppure nelle zone del modenese, o zone ravennate etcc. All'arrivo invece del fronte vero e proprio magari le uniche occasioni per un pò di pioggia sono robacce autunnali per via del graduale ridimensionamento della benzina. In pratica non arrivano più frontate nette e di colpo con annessi minimi al suolo favorevoli dove un tempo favorivano temporali molto organizzati anche nelle zone emiliane. Tutto questo è dovuto al cambiamento del clima e del graduale aumento dei Geopotenziali nell'area mediterranea e dall'innalzamento delle fasce anticicloniche, dove probabilmente annulla e ammazza tutti i pochi fronti che arrivano, mentre una volta il nostro vecchio e caro azzorriano arrivava portandoci estati più gradevoli, e poi di tanto in tanto favorivano cedimenti decisi con successive frontate zonali più nette o saccature decise e che entravano nel mediterraneo senza fatica e problemi.
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