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  1. #41
    Uragano L'avatar di burian br
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    Predefinito Re: Estate 2021: dati e anomalie

    Citazione Originariamente Scritto da SsNo Visualizza Messaggio
    Da te cadono solo 200 mm da settembre a dicembre? I 400 mm di media si riferiscono a gennaio - agosto? Mi sembra strano
    Hai ragione, ho confuso l'anno meteorologico (che inizia il 1° Dicembre) con l'anno che parte da Gennaio.
    Mancano 200 mm se consideriamo l'anno meteorologico, mentre se contiamo l'anno da Gennaio ne mancano 290. Da Gennaio sono caduti 205 mm contro circa 310 mm della media Gennaio-Agosto.

    Grazie di aver evidenziato l'errore.

  2. #42
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    Predefinito Re: Estate 2021: dati e anomalie

    Citazione Originariamente Scritto da burian br Visualizza Messaggio
    Hai ragione, ho confuso l'anno meteorologico (che inizia il 1° Dicembre) con l'anno che parte da Gennaio.
    Mancano 200 mm se consideriamo l'anno meteorologico, mentre se contiamo l'anno da Gennaio ne mancano 290. Da Gennaio sono caduti 205 mm contro circa 310 mm della media Gennaio-Agosto.

    Grazie di aver evidenziato l'errore.
    Allora come carenza siamo nell'ordine della carenza nei settori orientali e meridionali della Sardegna, di cui ho postato qualche dato nel thread della siccità

  3. #43
    Uragano L'avatar di burian br
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    Predefinito Re: Estate 2021: dati e anomalie

    Citazione Originariamente Scritto da SsNo Visualizza Messaggio
    Allora come carenza siamo nell'ordine della carenza nei settori orientali e meridionali della Sardegna, di cui ho postato qualche dato nel thread della siccità
    Il fatto che quasi tutti i settori orientali italiani, in generale quelli sul lato esposto ad oriente o a meridione della catene montuose, siano sotto la media pluvio è davvero interessante, ma ha anche una sua logica.
    Ultima modifica di burian br; 07/09/2021 alle 20:28

  4. #44
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    Predefinito Re: Estate 2021: dati e anomalie

    Fonte MeteoParma:

    Media di riferimento 1991-2020

    Scarti dalla media:
    Giugno +1,90° (quarta più calda)
    Luglio +0,45° (diciottesima posizione)
    Agosto +0,15° (ventunesima posizione)

    Media +0,8° (settima più calda)

    I dati peggiori sono quelli delle precipitazioni:
    Giugno -85%
    Luglio -18%
    Agosto -81%

    Deficit stagionale -70%

    Totale pioggia caduta nei tre mesi estivi 41 mm
    Quinta Estate più secca in assoluto

    Non piove dal 2 Agosto


  5. #45
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    Predefinito Re: Estate 2021: dati e anomalie

    Vediamo come si è comportata l’estate 2021 alla stazione Osmer di Udine-S.Osvaldo:


    • Media minime 17.1°C, +0.6°C dalla media 1991/2020, estremi 10.4°C/21.6°C, quinto posto su 31 fra le più calde, sedici valori sotto i quindici gradi e quattro sopra i venti.
    • Media medie 23.4°C, +0.8°C dalla media, estremi 16.8°C/27.8°C, sesto posto fra le più calde insieme alla 2013, dieci valori sotto i venti gradi e trenta sopra i 25.
    • Media massime 29.6°C, +0.9°C dalla media, estremi 23.4°C/35.8°C, nono posto fra le più calde, otto valori sotto i 25 gradi e 47 sopra i trenta (di cui tre sopra i 35).
    • Escursione termica giornaliera media 12.5°C, +0.3°C dalla media, estremi 7.9°C/17.5°C, dodicesimo posto fra le più alte insieme alla 1993 e 2016.
    • Radiazione solare media 22599 KJ\mq, +1148 dalla media, estremi 7404/29021 KJ\mq, secondo posto fra le più soleggiate.
    • Pioggia totale 197.7 mm, -165.8 mm (-45.6%) dalla media, secondo posto fra le più secche; 21 giorni piovosi, -5 dalla media, sesto posto fra i valori più bassi insieme alla 1998, 2012 e 2013.
    • Pressione media 1000 hPa, -2.9 hPa dalla media 1993/2020, estremi 991.6/1008.3 hPa, sesto posto su trenta fra le più basse.
    • Media ad 850 hPa 14.3°C, +0.7°C dalla media 1991/2020, estremi 7.4°C/21°C, settimo posto su 41 fra le più calde, tredici valori sotto i dieci gradi e 78 sopra i quindici (di cui tre sopra i venti).
    • Quota media ZT 3718 metri, +84 dalla media, estremi 2392/4769 metri, ottavo posto fra le più alte, tredici valori sotto i tremila metri (di cui uno inferiore ai 2500) e 59 sopra i quattromila (di cui tre sopra i 4500).


    Dopo una primavera molto fredda, a giugno la situazione si è ribaltata perché il mese è stato piuttosto caldo sia al suolo che in quota e piuttosto secco per questa stazione; è stato molto più somigliante ad un luglio/agosto del passato sia per le medie finali delle temperature e sia per il fatto che abbia piovuto davvero poco.
    Come appena scritto, il mese è stato piuttosto caldo ed è la quarta volta che succede durante gli ultimi cinque anni (fa eccezione il 2020, decisamente fresco e molto piovoso).
    Un giugno del genere avrebbe fatto scalpore nel lontano passato, ora decisamente meno stante il forte riscaldamento che esso ha subìto; come vedremo nei paragrafi successivi, giugno ha ormai raggiunto le medie di luglio anni ’90 al suolo e lo stesso discorso vale anche per la prima metà estiva mentre non ci è ancora riuscito in quota (anche facendo il confronto con gli anni ’80).
    In quota abbiamo raggiunto i venti gradi; fino al 2016 tale limite era stato superato solamente nel 2003 (due volte) e raggiunto una volta nel 2005, poi è stato superato ad anni alterni ed a volte pure in maniera decisa (21.6°C nel 2017 ed addirittura 23.6°C/24.4°C nel 2019).
    Da segnalare che il raggiungimento dei venti gradi è stato davvero precoce (il giorno venti), un valore del genere era stato più precoce solamente nel 2003 (14 giugno) e nel 2009 (addirittura il 25 maggio!!!).
    In questa stazione il mese è stato decisamente secco: non sono passati fronti organizzati, ma c’è stata solamente instabilità sparsa anche forte ma abbastanza localizzata.
    A parte la temperatura massima in quota (che si segnala per la sua precocità), non abbiamo raggiunto picchi eclatanti sia al suolo che in quota e lo ZT non ha superato i 4500 metri: il risultato di questo mese è dovuto alla grande costanza, a parte i primissimi due-tre giorni gradevoli non abbiamo avuto pause durature. Il clima è stato quasi sempre da piena estate e spesso da ondata calda (ed afosa).
    Da segnalare il soleggiamento da record assoluto (anche considerando tutti gli altri mesi dell’anno), l’escursione termica elevata e la pressione atmosferica bassa.
    Similmente a quanto accaduto in giugno, luglio è stato un mese caldo sia al suolo che in quota; non ha presentato picchi davvero elevati in entrambi i casi, ma una lunga serie di giornate calde e spesso afose con medie giornaliere di 24-25 gradi, massime di 30-32 (ma non sopra i 35) e minime sopra i quindici.
    Anche in quota la temperatura non ha raggiunto valori veramente alti (essa non ha toccato i venti gradi, a differenza di giugno) ma più di metà mese è trascorsa con isoterme sopra i 15 gradi e ZT sopra i 3500 metri.
    Una caratteristica saliente del mese è stata l’elevata umidità, che ha reso le giornate antipatiche da sopportare; è stato un mese piuttosto instabile con frequenti temporali che però sono stati spesso disorganizzati (e certi cavi d’onda hanno interessato la regione solo marginalmente) e solo talvolta hanno portato vero refrigerio.
    Da segnalare anche il soleggiamento un po' basso e soprattutto la pressione al suolo (decisamente bassa).
    Nel complesso agosto è stato un po' sotto la media sia al suolo che in quota ed è entrato fra i primi dieci più freschi per le temperature minime; è il meno caldo degli ultimi anni e complessivamente ha avuto medie quasi uguali al 2016 (temperature minime e ZT a parte).
    Esso ha avuto due fasi principali: la parte centrale è stata decisamente calda con medie giornaliere attorno ai 27 gradi, massime ben oltre i trenta (e talvolta sopra i 35), temperatura in quota ben oltre i 15 (e talvolta sopra i venti) e ZT ben sopra i quattromila metri.
    Il giorno sedici il caldo intenso è finito per il passaggio di un fronte (l’unico veramente organizzato) che ha anche portato danni in varie zone (Maltempo in Friuli, raffiche di vento a 120 km/h e blackout per 35mila utenze. I comuni piu colpiti | Il Friuli); poi,
    Come dicevo, un agosto così mancava da cinque anni e quelli fra il 2017 ed il 2020 erano stati ben più caldi sia al suolo che in quota (e la loro parte finale era stata diametralmente opposta); da segnalare anche lo ZT, dal 2008 in poi agosto ha superato spesso la media di 3900 metri e questo invece si è mantenuto ben più in basso.
    Da segnalare la pressione atmosferica bassa e la poca pioggia: a parte il fronte del giorno sedici abbiamo avuto la solita instabilità sparsa e la terza decade è stata sì fresca ma anche poco piovosa.

    Complessivamente l’estate è stata calda sia al suolo che in quota, tant’è vero che si è posizionata fra le prime dieci aventi le medie più elevate; essa è partita forte sia al suolo che in quota con una prima metà ai primi posti fra le più calde, poi si è seduta un po' tant’è vero che la differenza fra le due metà è stata molto ridotta e che le temperature minime e medie sono state leggermente più alte nella prima parte.
    La sua caratteristica principale della stagione è stata la costanza: fin circa a Ferragosto non ci sono state pause veramente significative, al massimo di qualche giorno ed il clima è stato spesso moderatamente caldo ed afoso.
    L’instabilità è stata frequente, ma spesso si è trattato di temporali sparsi e disorganizzati ed a volte il FVG è stato ai margini dei fronti che hanno interessato il Nord Italia; l’unico (o quasi) fronte organizzato è passato il sedici agosto ed esso ha fatto terminare il caldo.
    Dato che l’instabilità è stata spesso disorganizzata, alcune zone (specie delle Prealpi) hanno ricevuto molta pioggia mentre questa stazione ne ha avuta davvero poca; da notare anche il soleggiamento molto elevato e la pressione atmosferica bassa.
    Giugno è stato il mese più anomalo dell’estate, si è praticamente comportato come un luglio degli anni ’90 con parecchi giorni pienamente estivi sia al suolo che in quota; l’anno scorso era stato piuttosto fresco e piovoso, quest’anno si è comportato similmente al trittico 2017-2018-2019.
    Oramai è palese che giugno ha poco in comune con quelli fino a metà anni ’90; al suolo ha raggiunto le medie di luglio anni ’90 (mentre in quota deve fare ancora un po' di strada), ho poi notato che dal 2017 in poi giugno abbia assunto caratteristiche ancora più estive (in sostanza mi sembra che siano ancora diminuiti i periodi instabili un po' prolungati a favore di giornate soleggiate e calde).
    Luglio è stato il mese estivo più caldo del trimestre, sia al suolo che in quota; è stato un pò caldo ma non cattivo come il 2006 e 2015, non c’è molto da dire su di esso se non che è stato un luglio che può capitare durante molte altre estati.
    Anch’esso si è scaldato notevolmente al suolo, ma in quota è quello che è cambiato di meno dei tre.
    Agosto è stato il mese più fresco del trimestre sia al suolo che in quota ed ha avuto due fasi principali: ha avuto l’ondata di calore più forte della stagione sia al suolo che in quota, poi è arrivata una rinfrescata molto decisa come non si vedeva dal 2014 (per la terza decade mensile).
    L’ultima parte mensile non ha raggiunto picchi negativi eclatanti, ma è entrata fra le prime dieci più fresche sia al suolo che in quota ed ha stabilito il nuovo primato negativo per la media delle minime; essa è stata diametralmente opposta a quelle degli anni scorsi, che avevano visto la prosecuzione del caldo (a volte anche intenso).
    Alla fine abbiamo avuto un’estate che è entrata fra le prime dieci più calde sia al suolo che in quota, nonostante il Nord Italia non sia quasi mai stato il bersaglio principale del gran caldo che ha martoriato il Sud Italia e l’Europa orientale; si conferma quindi il forte riscaldamento subìto da questa stagione, riscaldamento che rende quasi impossibile avere estati come quelle fino a metà degli anni ’90 (a meno di configurazioni estreme come quella della 2014).

    Ora metto un po' di grafici, cominciando con le temperature minime:

    Min.jpg

    Le medie decennali sono 15.8°C, 16.7°C e 17°C, con un incremento complessivo di 1.2°C; nel corso dei decenni le estati sotto la media sono passate da nove a quattro (con la 2006 in media) e poi a tre.
    L’estate 2003 è ancora al primo posto, ma è stata quasi eguagliata dalla 2019; le altre non sono riuscite veramente ad insidiarla.
    I valori oltre i quindici gradi sono passati da 58 a 68 ed infine a 69; le estati che ne hanno avuti di meno sono la 1991 (48, però manca la parte centrale di giugno), la 1996 (49), la 2000 (50) e poi la coppia 1993-1997 (51).
    Le stagioni che ne hanno avuti in misura maggiore sono la 2003 (89), 2019 (85), la 2021 (76), la coppia 2015-2018 (75) e poi la 2012 (74).
    Le minime sopra i venti gradi sono passate da tre a nove e poi ad undici; solo la 1997 non ne ha avute, nel 1996 e 2000 solo una, nella 1999 e 2014 due, nella 1992-1993-1998-2001-2002 e 2007 tre, nella 2004, 2016 e 2021 quattro.
    Dall’altro lato ne abbiamo avute ben 28 nell’estate 2019, 26 nella 2003, 19 nella 2015 e 15 nella 2006; nel 2003, 2006 e 2019 siamo andati molto vicini ai 25 gradi.
    Tali valori inizialmente erano confinati al bimestre luglio-agosto e quasi assenti a giugno fino al 2001 (a parte un valore nel 1996); dal 2002 in poi si sono verificati anche a giugno, con cadenza quasi annuale (a parte il triennio 2009-2011) ed a volte abbiamo avuto anche più di un valore (ben dieci nel 2003, nove nel 2019 e cinque nel 2006-2008)
    I valori sotto i quindici gradi sono passati da 33 a 24 e poi a 23; durante i primi vent’anni avevamo mediamente due valori sotto i dieci gradi, che sono quasi completamente scomparsi durante lo scorso decennio (un valore nel 2011, 2013 e 2017).
    Abbiamo avuto molti valori freschi nel 1996 (43), 2000 (42), 1993-1997 (41) e 1991 (38); ne abbiamo avuti molto pochi nel 2003 (tre), 2019 (sette), 2021 (sedici), 2015-2018 (17) e 2012 (18).
    Giugno si è scaldato di 1.2°C (14.8°C, 15.9°C e 16°C), è stato il più caldo del trimestre estivo solamente nel 2007 ed è stato il più fresco per 21 volte; luglio si è scaldato di 1.6°C (16.1°C, 17.3°C e 17.7°C), è stato il più caldo per quattordici volte (l’ultima nel 2021) ed il più fresco per sette (l’ultima nel 2019).
    Agosto si è scaldato di otto decimi (16.4°C, 16.8°C e 17.2°C), è stato il più caldo per 17 volte (l’ultima nel 2020) ed il più fresco solamente nel 2007 (pari con luglio), nel 2016 e 2021.

    Ora le temperature medie:

    Med.jpg

    Le medie decennali sono di 21.6°C, 22.8°C e 23.3°C, l’aumento totale è di 1.7°C; nel corso dei decenni le stagioni sotto la media sono passate da nove a cinque (con la 2010 in media) e poi a tre (con la 2016 in media).
    L’estate 2003 continua a comandare la graduatoria ed è stata un po' avvicinata solo vari anni dopo (2015 e soprattutto 2019); durante lo scorso decennio e in particolare dal 2012 in poi, abbiamo avuto varie stagioni molto calde a distanza molto ravvicinata, infatti troviamo la 2019, 2015, 2012, 2017, 2013, 2021 e 2018 comprese fra il secondo e l’ottavo posto e tutte sono state più calde della 1994 (che è l’unica sopramedia degli anni ’90).
    Le giornate molto calde, ossia quelle aventi media superiore a 25 gradi, sono passate da dodici a 22 e poi a 26; le stagioni che ne hanno avute di meno sono la 1997 (nessuna! La giornata più calda ebbe media di 23.5°C), 1996 (tre), 1999 (quattro) e la 2000-2007 (dieci).
    Le estati che ne hanno avute di più sono la 2003 (ben 55), la 2019 (42), 2015 (40) e 2012 (38); durante la 2003, 2006, 2010, 2015 e 2017 abbiamo avuto perfino una o più giornate che hanno raggiunto o superato il limite dei trenta gradi.
    Durante gli anni ’90 tali giornate erano concentrate in massima parte a luglio ed agosto, dal 2002 il loro numero in giugno non è più trascurabile (mediamente cinque, come durante i lugli ed agosti degli anni ’90).
    Dall’altro lato le giornate aventi media inferiore a venti gradi sono passate da 28 a 19 ed infine a 14; le stagioni che ne hanno avute in numero maggiore sono la 1993 (33), 1997 (32), 1995 (30) e la 1991 (29), quelle che ne hanno avute di meno sono la 2019 (nessuna, la giornata più fresca ebbe media di 20.5°C), 2003 (due), 2017-2018 (nove), 2021 (dieci) e 2012 (undici).
    Durante i primi vent’anni avevamo mediamente anche due ed una giornata con media sotto i 15 gradi, limite non più infranto dalla 2012 in poi.
    Giugno si è scaldato di 1.9°C (20.1°C, 21.8°C e 22°C), è stato il più caldo dell’estate solamente nel 1996 (pari con luglio) e nel 2019 ed è stato il più fresco per 21 volte (l’ultima nel 2020); luglio si è scaldato di 1.9°C (22.1°C, 23.7°C e 24°C), è stato il più caldo per tredici volte (l’ultima nel 2021) ed il più fresco solamente per quattro (l’ultima nel 2019).
    Infine, agosto si è scaldato di 1.2°C (22.6°C, 22.8°C e 23.8°C), è stato il più caldo per 17 volte (l’ultima nel 2020) ed il più fresco per cinque (l’ultima nel 2021).

    Adesso le massime:

    Max.jpg

    Le medie decennali sono 27.6°C, 28.9°C e 29.6°C, l’aumento totale è di 2.2°C; nel corso del tempo le estati sotto la media sono passate da nove a sei (con la 2008 in media) ad appena due (con la 2011 e la 2016 in media).
    Anche in questo caso la 2003 è in testa ed il suo vantaggio sulle altre è davvero consistente; pure qui si nota il rapido incalzare di estati molto calde che ha caratterizzato lo scorso decennio, basti pensare che abbiamo la 2019, 2015, 2013, 2017, 2012 e 2018 comprese fra il secondo ed il settimo posto ed a distanza ravvicinata (sia come media che come distanza temporale) con la 2021 al nono posto.
    Le massime sopra i trenta gradi sono passate da 24 a 37 e poi a 45; le estati che ne hanno avute di meno sono la 1997 (solo tre), la 1996 (14), la 1999 (15) e la 2014 (19), quelle che ne hanno avute di più sono la 2003 (ben 76), la 2019 (59), 2013 (55), 2012 (54) e la 2017 (52).
    I valori oltre i 35 gradi sono passati da uno a cinque, non li abbiamo raggiunti nel 1991, 1995, 1996, 1997 (picco massimo di soli 31.5°C), 1999, 2000, 2001 e 2008; ne abbiamo avuti molti nel 2003, 2006 (venti per entrambe) e 2015 (14), non abbiamo mai raggiunto i quaranta gradi in questa stazione (39.5°C nel 2015) ma furono raggiunti a Gradisca d’Isonzo (GO) sempre nel luglio 2015 (40.4°C).
    Le massime sopra i trenta gradi sono sempre state possibili durante tutti e tre i mesi e sono aumentate in maniera sensibile per tutti e tre; durante gli anni ’90 i valori sopra i 35 gradi erano confinati solo nella prima parte di agosto (ma non a cadenza annuale) e sfiorati occasionalmente durante gli altri due mesi, a partire dagli anni Duemila sono comparsi anche in giugno (2002) e luglio (2003).
    Le massime inferiori a 25 gradi sono passate da 23 a 14 e poi ad undici; le massime sotto i venti gradi sono passate da tre a due e poi ad una, in otto casi non ne abbiamo avute (1999, 2000, 2003, 2012, 2015, 2017, 2018 e 2019).
    Le estati che hanno avuto il maggior numero di massime inferiori a 25 gradi sono state la 1997 (31), la 1993 (26), 1991 (25) e la coppia 1992-2005 (24); quelle che ne hanno avute di meno sono la 2003 (nessuna, il valore più basso è 25.8°C), 2019 (una), 2017 (quattro), 2018 (sette) e il trittico 2004-2013-2015 (undici).
    Giugno si è scaldato di 2.2°C (25.6°C, 27.7°C e 27.8°C), è stato il più caldo del trimestre solamente nel 2014 mentre è stato il più fresco per 23 volte (l’ultima nel 2020).
    Luglio si è scaldato di 2.2°C (28.1°C, 29.9°C e 30.3°C), è stato il più caldo per dodici volte (l’ultima nel 2021) ed il più fresco per tre (1996, 2000 e 2003); agosto si è scaldato di 1.4°C (29.1°C, 29.1°C e 30.5°C), è stato il più caldo per sedici volte (l’ultima nel 2020) ed il più fresco per quattro (l’ultima nel 2021).

    Ora passo alle escursioni termiche:

    Esc.jpg

    Le medie decennali sono 11.9°C, 12.3°C e 12.6°C; l’aumento è di 0.7°C, esso era intuibile perché le temperature massime sono aumentate in misura maggiore rispetto alle minime.
    Giugno ha aumentato la propria media di 1.1°C (10.8°C, 11.8°C e 11.9°C), ha avuto la media più alta solamente per tre volte (2002, 2005 e 2015) e la più bassa per venti (l’ultima nel 2020); luglio ha aumentato la sua media di sei decimi (12°C, 12.6°C e 12.6°C), è stato il migliore per undici volte (l’ultima nel 2019) ed il peggiore in cinque occasioni (l’ultima nel 2021).
    Anche agosto ha aumentato la sua media di sei decimi (12.7°C, 12.3°C e 13.3°C), è stato il migliore per 19 volte (l’ultima nel 2021) ed il peggiore in sei occasioni (l’ultima nel 2019).

    Adesso la radiazione solare:

    Rad.jpg

    Le medie decennali sono 21224, 21366 e 21760 KJ\mq, l’aumento complessivo è di 536 KJ\mq.
    Giugno ha aumentato la sua media di 990 KJ\mq, (21061, 21977 e 22051), è stato il migliore per undici volte (l’ultima nel 2021 con tanto di record assoluto anche considerando gli altri mesi) ed il peggiore per nove (l’ultima nel 2020); luglio ha aumentato la propria media di 576 KJ\mq (22325, 23048 e 22901), è stato il migliore per 19 volte (l’ultima nel 2020) e mai il peggiore.
    Agosto ha aumentato la media di appena 50 KJ\mq (20275, 19096 e 20325) ed analogamente all’escursione termica ha avuto una flessione durante gli anni Duemila ed un recupero successivo; non è mai stato il migliore ed è stato il peggiore per venti volte (l’ultima nel 2021).

    Passiamo alla pressione atmosferica:

    Pres.jpg

    Le medie decennali sono 1005.8, 1001 e 1002.5 hPa (nel caso dell’estate 1992 sono disponibili solo i dati di luglio); in questo caso è si è avuto un calo complessivo di 3.3 hPa.
    Giugno ha diminuito la sua media di 3.8 hPa (1006.2, 1001.6 e 1002.4 hPa), ha avuto la media più alta del trimestre per 15 volte (l’ultima nel 2021) e la media più bassa per undici (l’ultima nel 2020); luglio ha diminuito la sua media nella stessa misura di giugno (1005.8, 1001 e 1002 hPa), è stato il migliore per appena quattro volte (l’ultima nel 2020) ed il peggiore per dodici (l’ultima nel 2021).
    Agosto ha diminuito la propria media di 2.7 hPa (1005.8, 1000.5 e 1003.1 hPa), è stato il migliore per undici volte (l’ultima nel 2019) ed il peggiore per sette (l’ultima nel 2008).

    Passo alle temperature ad 850 hPa:

    T850.jpg

    La serie parte dagli anni ’80, ma le conclusioni che si possono trarre sono sempre le stesse.
    Le medie decennali sono 12.6°C, 13°C, 13.6°C e 14.2°C, con un aumento di ben 1.6°C (1.2°C dagli anni ’90);
    Le stagioni più fresche si concentrano fra gli anni ’80 e poco oltre la metà degli anni ’90, per poi ridursi gradualmente; infatti abbiamo la 1984, 1987, 1989, 1996, 1981, 1986, 1990, 1997, 1995 e 1993 ai primi dieci posti tra le estati più fresche, mentre ci sono solamente la 1994 e la 1983 all’ottavo e nono posto fra le più calde (e la 1992 quattordicesima).
    In seguito, come detto poc’anzi, le estati fresche si sono ridotte in numero e frequenza: troviamo la 2005 all’undicesimo posto e poi la 1999 al quattordicesimo (seguita dalla 2004), a metà classifica c’è il trittico 2001-2002 e 2006.
    Fra le estati calde, oltre ovviamente alla 2003, ci sono la 1998 e la 2009 al decimo ed undicesimo posto, poi troviamo il trittico 2007-2008-2010 al tredicesimo posto.
    La situazione si è ulteriormente inasprita nel corso dello scorso decennio: l’estate 2003 è rimasta imbattuta, ma abbiamo avuto varie stagioni molto calde a ritmo serrato, mentre una volta c’era un’estate molto calda circa ogni dieci anni.
    Infatti abbiamo l’estate 2019, 2012, 2017, 2015, 2018 e 2021 comprese fra il secondo ed il settimo posto, poi la 2013 al decimo, la 2016 al dodicesimo e la 2020 al quattordicesimo; queste ultime due, nonostante siano vicine alla media trentennale scelta come riferimento, sono state più calde di quasi tutte le stagioni dei primi vent’anni.
    Fra le stagioni più fresche abbiamo solamente la 2014 (undicesima), grazie alla piovosità da primato, la 2011 è tredicesima in compagnia di altre cinque.
    Giugno si è scaldato di ben 2.2°C (10.5°C-12.7°C), agosto di 1.7°C (13.5°C-15.2°C) mentre luglio è quello che è cambiato meno perché si è scaldato di 0.9°C (13.5°C-14.8°C).
    Un altro modo per valutare il riscaldamento delle estati è osservare l’andamento delle frequenze delle temperature: durante gli anni ’80 le estati avevano mediamente 21 giorni freschi (temperatura sotto i dieci gradi) ed altrettanti giorni caldi (aventi temperatura superiore a quindici gradi): ora i giorni freschi sono scesi a dieci e quelli caldi sono saliti a 37.

    Ora è il turno dello ZT:

    ZT.jpg

    Le medie decennali sono di 3543, 3544, 3627 e 3726 metri, con un aumento di 183 metri.
    Anche nel caso dello ZT l’estate ha aumentato in maniera decisa le sue medie, anche se il cambio di marcia vero e proprio è iniziato nel decennio scorso (e non a partire dagli anni ’90).
    Durante gli anni ’80 abbiamo avuto una sola estate tra le medie più elevate, ossia la solita 1983 ed anche in questo caso il merito principale è di luglio; nella prima metà della classifica troviamo anche la 1982 (sedicesima).
    Tra le medie più basse abbiamo la 1989 (prima), 1984 (quarta), 1986 (settima) e 1981 (decima).
    Durante gli anni ’90 la situazione è rimasta quasi invariata, con solo qualche leggera modifica alle frequenze medie dei valori registrati (un paio di giornate in meno con ZT sotto e sopra i quattromila metri).
    Tra le medie più basse abbiamo il trittico 1995, 1996 e 1997 (secondo, terzo e quinto), con l’estate 1993 undicesima e la 1999 due posizioni indietro.
    Tra le medie più alte abbiamo la 1994 che è dodicesima, poi dobbiamo scendere tra il diciassettesimo ed il diciannovesimo posto per trovare la 1992, 1998 e 1991.
    Durante lo scorso decennio la situazione comincia a cambiare, la media sale di un’ottantina di metri ed aumentano le giornate con valori elevati a scapito di quelle con valori bassi.
    L’estate 2003 va in testa superando la 1983 di 150 metri e rimane davanti a tutte per undici anni; nella seconda parte del decennio però si affacciano nella prima metà della classifica la 2010 (nona), 2009 (undicesima) e le due precedenti (quattordicesima e quindicesima), situazione che si inasprirà in questo decennio.
    Ci sono ancora estati con medie basse, infatti abbiamo la 2005 e la 2006 all’ottavo e nono posto con la 2004 al dodicesimo; la 2000 è quindicesima mentre le altre due sono a metà classifica.
    Durante lo scorso decennio la media estiva è salita di cento metri: la 2003 ha perso il primato, superata in poco tempo dalla 2015 (che ebbe due mesi con media superiore a 4000 metri e con luglio da record assoluto), dalla 2017 e dalla 2019 che ha superato i 3900 metri medi (e per la prima volta anche in giugno).
    Tra il quinto e l’ottavo posto abbiamo anche la 2012, la 2016, la 2020 (nonostante esse non siano state bollenti) e la 2021; la 2018 è dodicesima, insieme alla 1994 (quindi insieme alla primatista degli anni ’90).
    L’unica stagione veramente in basso è solo la 2014 (sesta), mentre la 2011 e 2013 sono a metà classifica (circa).
    Notiamo che nel corso dei decenni abbiamo perso undici giornate con ZT sotto i 3500 metri, passate da 41 a trenta; quelle con valori inferiori a tremila metri sono passate da 17 a dieci.
    Per contro, abbiamo guadagnato nove giornate con ZT superiore ai quattromila metri, che sono passate da 21 a trenta.

    Infine la pioggia:

    Piog.jpg

    Le medie decennali sono di 364.2, 385.1 e 3135.7 mm; i giorni piovosi (quelli con accumulo pari o superiore ad un millimetro) sono passati da 28 a 26.
    Giugno ha diminuito la propria media di 7.7 mm (143.8, 97.8 e 136.1 mm), è stato il più piovoso per undici volte (l’ultima nel 2020) ed il più secco per otto (l’ultima nel 2021); luglio ha diminuito la propria media di 14 mm (114.9, 123.2 e 100.9 mm), è stato il più piovoso per dieci volte (l’ultima nel 2021) ed il più secco per dieci (l’ultima nel 2020).
    Infine agosto ha diminuito la sua media di 1.1 mm (105.5, 164.1 e 104.4 mm), è stato il più piovoso per dieci volte (l’ultima nel 2015) ed il più secco per tredici (l’ultima nel 2018).
    Discussione che raccoglie medie e statistiche sulle grandezze in quota (principalmente medie ad 850 hPa, quota ZT, geopotenziali a 500 hPa) di Udine:
    http://forum.meteotriveneto.it/showt...tiche-in-quota

  6. #46
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    Predefinito Re: Estate 2021: dati e anomalie

    Citazione Originariamente Scritto da burian br Visualizza Messaggio
    Io credo sia per quel motivo, ho osservato lo stesso nella serie storica di Brindisi e la causa evidente è imputabile all'aumento del dew point medio e dell'umidità. Vale soprattutto in estate.
    Secondo alcuni studi, questo aumento delle temperature minime, di entità maggore di quello che avviene per le massime, e la conseguente costante riduzione del DTR, sarebbe più che altro legato al diverso effetto della concentrazione della CO2 nello strato attivo planetario, o Boundary level, che ha il suo spessore minimo proprio nelle ore notturne e del primo mattino

    Il minor spessore di tale strato, naturale e non dettato dal riscaldameto globale o dalla concentrazione di CO2, avrebbe come effetto un innalzamento delle temperature per amplificazione dell'effetto serra.

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  7. #47
    Uragano L'avatar di burian br
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    Predefinito Re: Estate 2021: dati e anomalie

    Apro una breve appendice al mio resoconto estivo, ponendo il confronto tra il periodo centrale dell'estate 2021 e lo stesso periodo dell'estate 2003 e 1994.

    Come ho già scritto più e più volte l'estate 2021 è stata capace di imitare l'estate 2003 per ben due mesi su tre, indicativamente dal 21 Giugno al 20 Agosto. E' la prima estate dell'epoca post-2003 a riuscirci, in passato non si era mai riusciti ad imitarla oltre i 40 giorni.
    Dietro questo risultato c'è la forte impronta del GW recente, l'unica spiegazione possibile per le isoterme roventi che sono state sollevate sul Sud Italia per ben due mesi, raggiungendo picchi di persistenza e medie mai viste prima in nessuna estate del passato.
    Ciononostante l'estate 2021 la ritengo banale, semplice frutto dell'epoca in cui si colloca, e non un mostro come la 2003 o la 1994. Per dimostrare questa tesi, ovvero che l'estate 2021 non ha reso nonostante le caldissime masse d'aria che ha avuto a disposizione, ho deciso di calcolare le medie termiche al suolo e in atmosfera (alle principali quote) per l'intervallo di tempo in cui l'estate 2021 ha dato sfoggio di sè, tra il 21 Giugno e il 20 Agosto per un totale di 6 decadi.



    ESTATE 1994 (21/6-20/8)

    • Suolo: 27,5°
    • 850 hPa: 17,9°
    • 700 hPa: 6°
    • 500 hPa: -10,7°
    • ZT: 4083 m



    ESTATE 2003 (21/6-20/8)

    • Suolo: 27,8°
    • 850 hPa: 18,5°
    • 700 hPa: 6,8°
    • 500 hPa: -10°
    • ZT: 4240 m



    ESTATE 2021 (21/6-20/8)

    • Suolo: 27,4°
    • 850 hPa: 20,3°
    • 700 hPa: 9°
    • 500 hPa: -9,5°
    • ZT: 4500 m



    Differenza 1994-2021
    Differenza 2003-2021
    Posizione 2021
    Suolo
    +0,1° +0,4°
    850 hPa
    -2,4° -1,8°
    700 hPa
    -3° -2,2°
    500 hPa
    -1,2° -0,5°
    ZT (m)
    -417 -260

    I dati sopra esposti sono più che esaustivi: l'estate 2021, nonostante abbia visto in atmosfera masse d'aria notevolmente più calde e da record (+2/+3° tra 850 hPa e 700 hPa addirittura!) al suolo ha chiuso al TERZO posto, dietro a 2003 e 1994 persino nei 60 giorni in cui ha dato il suo meglio!
    Indagare sulle cause di questi dati contraddittori sarebbe davvero interessante, certo è che si tratta della piena dimostrazione che 2003 e 1994 furono mostri per Brindisi, e non oso immaginare cosa accadrebbe oggi se un'estate con le isoterme della 2021 avesse un rendimento al suolo pari a quelle estati.



    Scomponendo la media al suolo in media max e media min si scopre come la principale differenza è stata data esclusivamente dalle medie minime, mentre le medie max, al netto di piccole differenze, sono pressochè allo stesso livello, con il 2021 che prevale ma di appena 0,2°:

    1994
    2003
    2021
    Differenza 1994-2021
    Differenza 2003-2021
    Posizione
    media min 23,5° 24,1° 23,15° +0,35° +0,95°
    media max 31,45° 31,5° 31,7° -0,25° -0,2°
    media tot 27,5° 27,8° 27,4° +0,1° +0,4°



    In conclusione l'estate 2021, pur caldissima in quota, al suolo non è affatto brillata, configurandosi alla fine come un'estate banale e mediocre nel suo operato: ha raggiunto posizioni di rilievo solo e soltanto perchè nettamente avvantagiata in atmosfera, e nonostante questo vistoso aiuto è riuscita nell'impresa (perchè con masse d'aria così calde è davvero un'impresa NON fare qualcosa piuttosto che farla!) di chiudere dietro a 1994 e 2003.
    Ultima modifica di burian br; 10/09/2021 alle 00:26

  8. #48
    Uragano L'avatar di burian br
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    Predefinito Re: Estate 2021: dati e anomalie

    Citazione Originariamente Scritto da burian br Visualizza Messaggio
    Apro una breve appendice al mio resoconto estivo, ponendo il confronto tra il periodo centrale dell'estate 2021 e lo stesso periodo dell'estate 2003 e 1994.

    Come ho già scritto più e più volte l'estate 2021 è stata capace di imitare l'estate 2003 per ben due mesi su tre, indicativamente dal 21 Giugno al 20 Agosto. E' la prima estate dell'epoca post-2003 a riuscirci, in passato non si era mai riusciti ad imitarla oltre i 40 giorni.
    Dietro questo risultato c'è la forte impronta del GW recente, l'unica spiegazione possibile per le isoterme roventi che sono state sollevate sul Sud Italia per ben due mesi, raggiungendo picchi di persistenza e medie mai viste prima in nessuna estate del passato.
    Ciononostante l'estate 2021 la ritengo banale, semplice frutto dell'epoca in cui si colloca, e non un mostro come la 2003 o la 1994. Per dimostrare questa tesi, ovvero che l'estate 2021 non ha reso nonostante le caldissime masse d'aria che ha avuto a disposizione, ho deciso di calcolare le medie termiche al suolo e in atmosfera (alle principali quote) per l'intervallo di tempo in cui l'estate 2021 ha dato sfoggio di sè, tra il 21 Giugno e il 20 Agosto per un totale di 6 decadi.



    ESTATE 1994 (21/6-20/8)

    • Suolo: 27,5°
    • 850 hPa: 17,9°
    • 700 hPa: 6°
    • 500 hPa: -10,7°
    • ZT: 4083 m



    ESTATE 2003 (21/6-20/8)

    • Suolo: 27,8°
    • 850 hPa: 18,5°
    • 700 hPa: 6,8°
    • 500 hPa: -10°
    • ZT: 4240 m



    ESTATE 2021 (21/6-20/8)

    • Suolo: 27,4°
    • 850 hPa: 20,3°
    • 700 hPa: 9°
    • 500 hPa: -9,5°
    • ZT: 4500 m



    Differenza 1994-2021
    Differenza 2003-2021
    Posizione 2021
    Suolo
    +0,1° +0,4°
    850 hPa
    -2,4° -1,8°
    700 hPa
    -3° -2,2°
    500 hPa
    -1,2° -0,5°
    ZT (m)
    -417 -260

    I dati sopra esposti sono più che esaustivi: l'estate 2021, nonostante abbia visto in atmosfera masse d'aria notevolmente più calde e da record (+2/+3° tra 850 hPa e 700 hPa addirittura!) al suolo ha chiuso al TERZO posto, dietro a 2003 e 1994 persino nei 60 giorni in cui ha dato il suo meglio!
    Indagare sulle cause di questi dati contraddittori sarebbe davvero interessante, certo è che si tratta della piena dimostrazione che 2003 e 1994 furono mostri per Brindisi, e non oso immaginare cosa accadrebbe oggi se un'estate con le isoterme della 2021 avesse un rendimento al suolo pari a quelle estati.



    Scomponendo la media al suolo in media max e media min si scopre come la principale differenza è stata data esclusivamente dalle medie minime, mentre le medie max, al netto di piccole differenze, sono pressochè allo stesso livello, con il 2021 che prevale ma di appena 0,2°:

    1994
    2003
    2021
    Differenza 1994-2021
    Differenza 2003-2021
    Posizione
    media min 23,5° 24,1° 23,15° +0,35° +0,95°
    media max 31,45° 31,5° 31,7° -0,25° -0,2°
    media tot 27,5° 27,8° 27,4° +0,1° +0,4°



    In conclusione l'estate 2021, pur caldissima in quota, al suolo non è affatto brillata, configurandosi alla fine come un'estate banale e mediocre nel suo operato: ha raggiunto posizioni di rilievo solo e soltanto perchè nettamente avvantagiata in atmosfera, e nonostante questo vistoso aiuto è riuscita nell'impresa (perchè con masse d'aria così calde è davvero un'impresa NON fare qualcosa piuttosto che farla!) di chiudere dietro a 1994 e 2003. Immagine
    Riprendendo sempre questo discorso, ho deciso di eseguire lo stesso confronto tra 21 Giugno e 20 Agosto anche per Lecce Galatina, buona rappresentante delle zone interne.

    A differenza di quanto accaduto a Brindisi, Lecce Galatina ha visto vincere la 2021 di ben +0,9° rispetto allo stesso intervallo (21/6-20/8) dell'estate 2003. Certo, una vittoria decisa, ma sempre considerando che in quota le temperature erano 2° più alte che nel 2003 l'estate 2021 ne esce comunque ridimensionata.



    C'è invece un bel capitolo da discutere su come sia possibile che a Brindisi, sulla costa adriatica, la 2003 abbia prevalso in modo così schiacciante anche sulla 2021. Un dominio totale, ancor più evidente dal confronto tra le due stazioni AM.

    Nell'estate 2003, dal 21/6 al 20/8, Brindisi ebbe una media di 27,8°.
    Dal 21/6 al 20/8 del 2003 Lecce Galatina ebbe una media di 27,4°.

    Nell'estate 2021, dal 21/6 al 20/8, Brindisi ha avuto media 27,4°.
    Dal 21/6 al 20/8 del 2021 Lecce Galatina ha invece rilevato una media di 28,3°.



    Non solo dunque l'estate 2003 a Brindisi è stata più calda della 2021, ma lo è stata persino rispetto alla più interna e "continentale" Lecce Galatina, che possiede medie più alte rispetto alla costiera Brindisi! Ne deriva ovviamente anche un'anomalia molto più marcata a Brindisi rispetto a Lecce nell'estate 2003, viceversa nella 2021.



    Ho riflettuto sul fenomeno e sulle sue possibili spiegazioni. La prima cosa che ho notato è che a Brindisi l'estate 2003 spicca sulla 2021 soprattutto per le minime, la cui media è stata 1° più elevata rispetto al 2021. La media massime prevale nel 2021 ma di poco (+0,2°) e anche questo è un indizio significativo.
    Viceversa a Lecce Galatina la 2021 vince su ogni fronte, sia nella media minime sia nella media massime, surclassando l'estate 2003. Ricordo che sto sempre e solo considerando i due mesi tra il 21 Giugno e il 20 Agosto, e sarà così fino alla fine del resoconto, per cui lo dò per sottinteso da questo punto in poi.

    E' necessario prima di proseguire soffermarsi ad approfondire le caratteristiche dell'estate 2003 a Brindisi, solo così si può riuscire a scoprire il bandolo della matassa.
    L'estate 2003 vide una media minime altissima (24,1°) e un'altrettanto eccezionale media max (31,5°). La media minime è il parametro più fortemente correlato alle condizioni del mare, la media max lo è molto meno, ma in questo caso tradisce chiaramente temperature dell'Adriatico parecchio alte. La media max del 2003 è infatti sì seconda in assoluto, dietro di 0,2° alla media max del 2021, ma al tempo stesso lo è di pochissimo pur avendo beneficiato di pochissimi picchi massimi di rilievo. Nel 2003 infatti si contarono appena 2 max sopra i 35° dal 21 Giugno al 20 Agosto, tra l'altro contenuti (35,2° e 35,6° l'1 e il 4 Luglio) senza nemmeno una max sopra i 36°; nel 2021 al contrario ci sono state ben 12 max sopra i 35° di cui 8 persino sopra i 36°! Se la 2021 avesse visto solo due massime sopra i 35°, analoghe ai picchi del 2003, la media max sarebbe risultata fino ad 1° più bassa, scalzando la 2021 anche dal record per la media max!
    In altre parole la 2003 sarà pure arrivata seconda, ma lo ha fatto di poco e senza rilevare tante massime sopra i 35°, risultando per questa ragione un'autentica potenza rispetto alla 2021, decisamente sminuita dal confronto dato che ha superato sì la 2003 ma senza quelle numerose massime sopra i 35° non ci sarebbe mai riuscita.


    Una media max così alta nel 2003 in assenza di picchi significativi che fossero frequenti significa solo una cosa: il mare era molto caldo, e lo era molto più rispetto al 2021, e lo era così tanto che le massime sono rimaste su un livello di spessore (sopra i 31°/32°) pur in assenza di masse d'aria calde mostruose in quota e pur in presenza di brezza di mare!
    La media minime da record è quel che suggella questa tesi, perchè come detto le minime di Brindisi dipendono fortemente dalle condizioni del mare.

    Il mare nel 2003 era ridotto ad un brodo a causa del fatto che la fase calda era già iniziata ben prima dell'estate, a Maggio, che non a caso possiede ancora oggi il record per la media minime a Brindisi Casale. Una media minime record a Maggio è un sintomo più che evidente dello stato di riscaldamento subito dall'Adriatico già prima dell'inizio dell'estate meteorologica, quando ancora si era in primavera, e faceva calare un brutto presagio sulla stagione estiva incipiente all'epoca, la quale iniziava già a Giugno con un mare caldo quanto lo sarebbe dovuto essere a Luglio. In presenza di isoterme alte in quota o di semplici fasi fresche che stemperassero il calore accumulato il destino era già scritto.
    L'estate 2003 porta dunque al paradosso dei paradossi: il mare stavolta non aiutava o mitigava le coste, al contrario le stava condannando inesorabilmente. Il mare non era più un condizionatore naturale, ma una mostruosa pompa di calore gigantesca.


    Con mare così caldo ogni pomeriggio venivano cedute con la brezza enormi quantità di vapore acqueo sulla terraferma costiera, quantità ben superiori a quelle che vengono riversate durante i pomeriggi di altre estati.
    L'aria che stazionava sul mare non solo era molto umida ma anche molto più calda che nelle altre estati. Più è alta la temperatura dell'aria tanto più massa di vapore acqueo può contenere; un 70% di umidità relativa di una massa d'aria a 31° contiene molto più vapore acqueo di una massa d'aria con ur sempre del 70% ma con temperatura 29°.

    Queste grosse quantità di vapore acqueo alzavano i dew point e la temperatura di bulbo umido, cosicchè sulle coste per scendere sotto la temperatura di bulbo umido serviva nelle ore notturne un'energia decisamente superiore rispetto alle altre estati, questo perchè l'unico modo per "eliminare" quel vapore acqueo in eccesso è per condensazione, e come sapete ciò richiede un passaggio di stato che comporta molta energia e diverso tempo. Probabilmente per smaltire tutto quel vapore acqueo nel 2003 sarebbe stata necessaria una notte più lunga di qualche ora, ma dato che ciò non è possibile il tutto si traduceva in un calo termico meno sostanzioso con plateau termico alto (sui 24° anzichè sui 23°).
    Se a ciò aggiungiamo una ventilazione da parziale influenza marittima (WNW) come brezza di terra il gioco è concluso, l'umidità era continuamente rinnovata.

    Una prova indiretta della mia ipotesi l'ho derivata calcolando il dew point medio del 2021 e del 2003: nel primo caso la media è stata 19,6°; nel 2003 invece ho stimato 20° (per farlo ho dovuto correggere i dati aeronautici, che dal 10 Luglio al 20 Agosto hanno in realtà, secondo me, misurato il bulbo umido e non il dp). Quattro decimi possono sembrare pochi, ma è quanto basta per alzare la media delle minime (la notte è la fase più umida delle 24 h tra l'altro).


    A Lecce, nel "continente", l'umidità invece non è mai risultata così alta, nè il mare gettava addosso kg su kg di vapore acqueo che poi si dovevano smaltire con gli interessi ogni notte, limitando il calo termico. Nelle aree interne quindi il calo poteva avvenire proporzionalmente alle isoterme in quota. Lo stesso è successo nel 2021.


    Nel 2021 a Brindisi invece il mare partiva piuttosto freddo, si veniva da una prima metà di Giugno freschissima, aperta addirittura con la minima più bassa a Giugno da 30 anni, e prima ancora da una primavera fredda (persino Maggio ha chiuso sotto la 81/10).
    Il mare, freddo, ha influenzato pesantemente e positivamente, stavolta, sul clima brindisino, e lo si ravvede dal confronto tra le medie di Brindisi Casale e Lecce Galatina decade dopo decade: Brindisi ebbe media 28° nella terza decade di Giugno, Lecce 29,8° (Δ = -1,8°); a Luglio Brindisi ha avuto media 26.7° mentre Lecce 27.5° (Δ= -0,7°); le prime due decadi di Agosto hanno visto una media di 28,2° a Brindisi mentre di 28,6° a Lecce (Δ = -0,4°).
    Con il tempo il potere del mare si è stemperato, ma è pur sempre stato in grado di mitigare le coste.



    Quella che ho esposto è solo una mia ipotesi, da prendere quindi con le pinze per quanto io creda abbia basi solide.
    La conclusione che ne traggo è che un'estate peggiore della 2003 per Brindisi sarà possibile solo dopo una primavera calda a sufficienza da riscaldare le acque del mare, cui deve seguire fin da subito un'estate "aggressiva" sia sul lato termico sia sinottico (prevalente vento da WNW/NW) e nessuna fase fresca. Sono combinazioni improbabili ma non impossibili, e possono trasformare il mare da un amico pronto ad aiutarti nel tuo peggiore incubo e persecutore.

  9. #49
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    Predefinito Re: Estate 2021: dati e anomalie

    L'estate 2021 risulta quindi al sesto posto delle più calde in Italia: è uscita dalla top 5 solo grazie al sottomedia generalizzato dell'ultima decade di agosto (eccettuando qualche giorno di caldo al Nord poco dopo il 20 del mese). Il suo scarto, secondo i miei calcoli - che potrebbero differire da quelli degli enti - è di +1,53 °C sulla 1981-2010, frutto di un giugno a +2,14 °C (+2,18 °C secondo il CNR), un luglio a +1,22 °C (+1,29 °C se ricordo bene secondo il CNR) e un agosto a +1,25 °C (+1,23 °C per il CNR).

    La nuova top ten estiva italiana, attingendo ai dati di Berkeley Earth e integrandoli con la mia stima per l'estate appena conclusa (i cui dati non sono ancora stati pubblicati da Berkeley), sulla 1981-2010 risulta questa:

    1) 2003: +2,98 °C
    2) 2017: +1,89 °C
    3) 2019: +1,83 °C
    4) 2012: +1,75 °C
    5) 2015: +1,67 °C
    6) 2021: +1,53 °C
    7) 2018: +1,05 °C
    8) 1950: +1,03 °C
    9) 1952: +0,97 °C
    10) 1994: +0,92 °C
    Sai, ogni frase gira seguendo un'onda che tornerà, perché il mondo è rotondità.

  10. #50
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    Predefinito Re: Estate 2021: dati e anomalie

    Sarebbe interessante, a livello didattico, e ritornando al discorso relativo alla diminuzione del DTR, o, più semplicemente, della escursione termica giornaliera, che fosse verificato a livello più ampio, so che qui ci sono le persone potenzialmente in grado di farlo agevolmente per la propria zona

    Il discorso assume una certa importanza, e se ne sta discutendo in WMO, relativamente ai processi di omogeneizzazione dei dati, le differenti tecnologie di misurazione comportano, giocoforza, una diversa risposta al DTR, solitamente dipendente dal tipo di strumentazione o, più precisamente, alla metodologia di schermatura utilizzata.

    So di essere OT, e me ne scuso, potremmo però, se lo ritenete interessante, aprire sezione apposita

    Ps - oggi rarissimo esempio da me di DTR pressocchè identico tra tutti i sistemi, grazie alla elevata durata temporale della fase di temperatura minima e massima

    M.
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