No vabbè, "I fiori del male": tu vuoi farmi commuovere.
E' l'acme della poesia: il tormento, l'inquietudine, la gioia e l'amore per la vita (perché ci sono anche loro, ci sono).
No, ma che vuoi tradurre: quella roba va letta così, inspirando e trattenendo il respiro, imprimendo nella mente e nell'anima ogni singola parola in f-r-a-n-c-e-s-e; anche chi non conosce la lingua (lingua che io renderei obbligatoria per tutti nelle scuole, dall'infanzia).
Scusate per l'OT, mi taccio, giuro.
Ma ste cose mi toccano profondamente (grazie Borea).
E chi mi conosce di persona qui dentro lo sa (anche se non si direbbe, forse).
Rien d'autre à ajouter, ce serait superflu.
Des certitudes ? Il n'y en a qu'une: fièrement francophone.
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