Originariamente Scritto da
Stefano De C.
E non è la sola.
La palma cinese (Trachicarpus fortunei) è orginiraia dell'Himalaya dove cresce fino a quasi 3000 m.
Ci sono molte palme che soffrono o possono morire se piantate in climi tropicali.
La Jubaea chilensis, la palma del Cile, soffre moltissimo nei climi tropicali, è stata piantato qualche esemplare anche in pianura padana, poichè un po' più resistente alle gelate della Phoenix canariensis (la nota palma delle Canarie, meno diffusa di un tempo per via del punteruolo rosso).
Come non citare l'unica autoctona dell'Italia, la Chamaerops humilis, o palma di S. Pietro, che è stata pinatata con successo anche in zone molto riparate della Valtellina.
All'inizio era sembrata immune al punteuolo rosso, per via del fusto più gommoso rispetto alla palma delle Canarie, però poi si sono registrati alcuni attacchi anche a lei, per brevi epriodi può reggere i -10°C.
Poco diffusa, ma amante degli inverni rigidi nevosi e delle estati calde e secche essendo originaria di Iran e Afghanistan, è la Nannorrops ritchiana, con i fusti striscianti.
Ce ne sono altre, spero di non aver dato fastidio con le divagazioni
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