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  1. #13081
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    Predefinito Re: Analisi modelli INVERNO 2021/22

    Citazione Originariamente Scritto da edomat Visualizza Messaggio
    Rispondo perché mi hai citato facendo una premessa, io non sono né un geologo né tantomeno un glaciologo se si può usare questo termine, ma un appassionato di montagna e nevai/ ghiacciai da dove osservo direttamente come i nostri ghiacciai reagiscono al clima che è legato alla meteo.
    Alcuni utenti mi hanno detto che parlo dell'ovvio facendo anche dell'ironia e mi sono anche beccato un' ammonizione da parte del moderatore.
    Qualche post fa avevo posto l'attenzione su questa fase stagionale dicendo attenzione non vi fate ingannare dalle T in pianura perché causa effetto inversioni termiche non si ha la percezione esatta dell'inverno che stiamo vivendo, in quota ci sono T assurde per il periodo 0 termico a 3500 metri non so quante volte in questo inverno.
    Tornando alla tua domanda, si la grossa differenza la fanno le estati sempre più lunghe e calde dominate dall'anticiclone Africano che porta T superiore e di molti gradi allo zero anche sopra i tremila metri, non è un caso che il 2018 che è stata un'estate fresca per la fase climatica che stiamo vivendo preceduta dall'ottimo innevamento autunno/invernale e culminata con il grosso evento di fine inverno, ha fatto sì che il bilancio tra accumoli stagionale ed ablazione estiva sia risultato positivo, non basta solo un' ottima stagione di accumoli come lo scorso anno e determinate soprattutto la stagione estiva che a volte può protrarsi fino ad autunno inoltrato.
    A tal proposito vi porto ad esempio il ghiacciaio del Calderone che oramai è ridotto a ghiaccio fossile protetto dalle pietre, come vi ho già detto il 2018 è stato l' ultimo anno che ha fine stagione di ablazione nella parte alta aveva ancora un metro di negato residuo, il calderone è suddiviso in 2 parti la parte alta e la parte bassa, fino agli anni 80 era unito, bene nel 2018 si è diviso intorno al 25 di Giugno, andiamo indietro nel 2014 stagione di accumolo 2013/14 che è stato un inverno caldo umido ma ricco di precipitazioni nevose per la quota Calderone tra cui una addirittura di 500 millimetri a fine evento, bene in quella estate il Calderone si è diviso intorno al 7'o 8 di Agosto cioè 45 giorni più tardi che nel 2018, volete sapere come è andata a finire? Grazie ad un'autunno ricco di piogge calde si è mangiato tutto, sì ormai le nostre estati sempre più lunghe e calde la fanno da padrona, d'altronde le classifiche delle 10 estati più calde negli ultimi 100 anni sono lì a dimostrarlo, speriamo in una primavera ricca di precipitazioni altrimenti per me la stagione delle misurazioni sarà brevissima.
    Ciao, intanto ti becchi i miei complimenti che pur valendo meno di zero (specie qui) te li becchi comunque. Il perchè? per il semplice motivo che il tuo approccio è pratico ed efficace e che disegna in maniera puntuale e chiara il periodo che stiamo vivendo senza fronzoli e contorni. Sarà un periodo contestualmente ciclico, breve o lungo, antropico o naturale? Sarà l'esperienza, la pazienza e le osservazioni scientifiche e sul campo come le tue a determinarlo nel tempo futuro ma almeno con i tuoi interventi più di qualcuno può cominciare a farsi una idea che tutto questo non sia frutto di sfortuna, cabala o visione distorta della realtà.

    Quest'anno, per quanto mi riguarda (e qualcuno se ne sarà anche accorto anche se non partecipo più alle discussioni, soprattutto quando hanno attribuito ad episodi "sfortunati" il mio zampino, cioè porto sfiga, come se fossi il Marco Masini della meteo), c'erano tutti gli ingredienti per avere un inverno decente e tutto quel ben di dio arrivato in due o tre occasioni (nella seconda parte di dicembre e nella seconda parte di gennaio) potevano, in altre circostanze, avere effetti diversi sul mediterraneo.

    Cosa è andato storto? basta guardare le anomalie delle temperature su alcuni comparti atmosferici come quelle tra i 16 ed i 25 km di altezza e soprattutto la crescente anomalia dei venti zonali che interessano sempre di più il settore euro-atlantico. 30 anni fa un segnale di blocking dell'atlantico orientale così stabile e duraturo non poteva che portare gelo e neve su gran parte dello Stivale questa volta relegato alle zone più orientali del Mediterraneo dovute ad una persistenza di venti zonali molto forti che hanno poi accompagnato grazie ad una anomalia di tutta la colonna atmosferica, la seguente esplosione di vorticità su tutto l'emisfero settentrionale.

    Edomat, grazie per il tuo prezioso intervento che trovo di una rara ricchezza.

    Buona continuazione.
    Ultima modifica di fabio.campanella; 20/02/2022 alle 15:33

  2. #13082
    Uragano L'avatar di Marcoan
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    Predefinito Re: Analisi modelli INVERNO 2021/22

    Citazione Originariamente Scritto da fabio.campanella Visualizza Messaggio
    Ciao, intanto ti becchi i miei complimenti che pur valendo meno di zero (specie qui) te li becchi comunque. Il perchè? per il semplice motivo che il tuo approccio è pratico ed efficace e che disegna in maniera puntuale e chiara il periodo che stiamo vivendo senza fronzoli e contorni. Sarà un periodo contestualmente ciclico, breve o lungo, antropico o naturale? Sarà l'esperienza, la pazienza e le osservazioni scientifiche e sul campo come le tue a determinarlo nel tempo futuro ma almeno con i tuoi interventi più di qualcuno può cominciare a farsi una idea che tutto questo non sia frutto di sfortuna, cabala o visione distorta della realtà.

    Quest'anno, per quanto mi riguarda (e qualcuno se ne sarà anche accorto anche se non partecipo più alle discussioni, soprattutto quando hanno attribuito ad episodi "sfortunati" il mio zampino, cioè porto sfiga, come se fossi il Marco Masini della meteo), c'erano tutti gli ingredienti per avere un inverno decente e tutto quel ben di dio arrivato in due o tre occasioni (nella seconda parte di dicembre e nella seconda parte di gennaio) potevano, in altre circostanze, avere effetti diversi sul mediterraneo.

    Cosa è andato storto? basta guardare le anomalie delle temperature su alcuni comparti atmosferici come quelle tra i 16 ed i 25 km di altezza e soprattutto la crescente anomalia dei venti zonali che interessano sempre di più il settore euro-atlantico. 30 anni fa un segnale di blocking dell'atlantico orientale così stabile e duraturo non poteva che portare gelo e neve su gran parte dello Stivale questa volta relegato alle zone più orientali del Mediterraneo dovute ad una persistenza di venti zonali molto forti che hanno poi accompagnato grazie ad una anomalia di tutta la colonna atmosferica, la seguente esplosione di vorticità su tutto l'emisfero settentrionale.

    Edomat, grazie per il tuo prezioso intervento che trovo di una rara ricchezza.

    Buona continuazione.
    Fabio perdonami, non so chi ti abbia dato del "Masini della meteo",per quanto mi riguarda è na stron*ata...unica cosa che ho sempre avuto da dire nei tuoi riguardi, il tuo approccio sempre negativo anche in circostanze inerenti il tuo territorio che in questo decennio è stato uno dei meno sfortunati,parlo della Puglia in generale e del sud adriatico ancora più in generale...quindi le tue osservazioni, per quanto mi riguarda, qua sono sempre ben accette.
    Un saluto

  3. #13083
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    Predefinito Re: Analisi modelli INVERNO 2021/22

    Davvero buone carte quelle di oggi pomeriggio, forse le migliori dell'inverno come durata e potenzialità

  4. #13084
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    Predefinito Re: Analisi modelli INVERNO 2021/22

    gfs 06 entrerebbe piu freddo per sabato mattina in emilia con questa emissione rischierebbe neve anche l'alta pianura . manca ancora troppo tempo comunque.

  5. #13085
    Vento forte L'avatar di Alesa
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    Predefinito Re: Analisi modelli INVERNO 2021/22

    Per gfs 12 omega già pronta alle 180 ore e vp schiaccia sassi

    Inviato dal mio CPH2211 utilizzando Tapatalk

  6. #13086
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    Citazione Originariamente Scritto da frenk2 Visualizza Messaggio
    gfs 06 entrerebbe piu freddo per sabato mattina in emilia con questa emissione rischierebbe neve anche l'alta pianura . manca ancora troppo tempo comunque.
    GFS12 giusto? GFS12 migliora la tenuta del blocco e quindi più freddo in entrata in Italia in una prima fase, anche se le correnti zonali spingono di più, rovinando il tutto successivamente

  7. #13087
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    si gfs 12 pardon

  8. #13088
    Uragano L'avatar di jack9
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    Predefinito Re: Analisi modelli INVERNO 2021/22

    a me pare la solita questione, strappetto a sto giro un po' più corpulento e che sarà manna per il lato orientale (con un po' di fortuna non solo), ma poi arriva la piallata con rimonta anticiclonica e nuova sbollentata.
    insomma, meglio di niente eh, ci mancherebbe, ma niente di che. la solfa rimane la stessa.
    Si vis pacem, para bellum.

  9. #13089
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    Predefinito Re: Analisi modelli INVERNO 2021/22

    Citazione Originariamente Scritto da fabio.campanella Visualizza Messaggio
    Ciao, intanto ti becchi i miei complimenti che pur valendo meno di zero (specie qui) te li becchi comunque. Il perchè? per il semplice motivo che il tuo approccio è pratico ed efficace e che disegna in maniera puntuale e chiara il periodo che stiamo vivendo senza fronzoli e contorni. Sarà un periodo contestualmente ciclico, breve o lungo, antropico o naturale? Sarà l'esperienza, la pazienza e le osservazioni scientifiche e sul campo come le tue a determinarlo nel tempo futuro ma almeno con i tuoi interventi più di qualcuno può cominciare a farsi una idea che tutto questo non sia frutto di sfortuna, cabala o visione distorta della realtà.

    Quest'anno, per quanto mi riguarda (e qualcuno se ne sarà anche accorto anche se non partecipo più alle discussioni, soprattutto quando hanno attribuito ad episodi "sfortunati" il mio zampino, cioè porto sfiga, come se fossi il Marco Masini della meteo), c'erano tutti gli ingredienti per avere un inverno decente e tutto quel ben di dio arrivato in due o tre occasioni (nella seconda parte di dicembre e nella seconda parte di gennaio) potevano, in altre circostanze, avere effetti diversi sul mediterraneo.

    Cosa è andato storto? basta guardare le anomalie delle temperature su alcuni comparti atmosferici come quelle tra i 16 ed i 25 km di altezza e soprattutto la crescente anomalia dei venti zonali che interessano sempre di più il settore euro-atlantico. 30 anni fa un segnale di blocking dell'atlantico orientale così stabile e duraturo non poteva che portare gelo e neve su gran parte dello Stivale questa volta relegato alle zone più orientali del Mediterraneo dovute ad una persistenza di venti zonali molto forti che hanno poi accompagnato grazie ad una anomalia di tutta la colonna atmosferica, la seguente esplosione di vorticità su tutto l'emisfero settentrionale.

    Edomat, grazie per il tuo prezioso intervento che trovo di una rara ricchezza.

    Buona continuazione.
    ciao Fabio non posso non ringraziarti per il bellissimo post che hai fatto, ma non credo di meritare tutta questa attenzione, anche perchè non faccio che riportare quello che osservo e verifico personalmente.
    Volevo ripostare un post che ho fatto circa 20 giorni fa ma non sono riuscito a ritrovare dove tu indirettamente hai dato una qualche risposta in cui parlavo degli inverni Italici come erano e che sembra ci siamo dimenticati, appunto facevo cenno alle ciclogenesi Italiche con minimi sul golfo ligure che si spostavano lentamente verso sud/est portando giorni e giorni di maltempo, oppure ai doppi minimi ad occhiale uno sul Tirreno ed uno sul medio Adriatico, per non parlare che ad ogni stagione invernale ci beccavamo almeno tre retrogressioni da Est degne di tale nome non le strusciatine ine ine, che lambiscono a malapena la tua regione, Bora di Trieste scomparsa tramontana a Roma scomparsa, appunto facevo questa riflessione chiedendo ai più esperti (io posso solo osservare e documentare ma non ho risposte) se erano a conoscenza sulle possibili cause che vengono definite come cambiamenti climatici, ma di per se vuol dire tutto e niente.
    tu invece già una risposta l'hai data sarà parziale ci saranno altre cause, però per me già è importante, io posso descrivere gli effetti per le cause serve gente più preparata di me.
    Effetti che ho cominciato a notare da ragazzo andando a sciare sullo Stelvio in estate, inizio anni 80 si poteva sciare fino al passo 2760 metri anche a fine stagione estiva, c'era un dosso dove si facevano dei salti, l'anno successivo trovo un masso al posto del dosso, chiedo ad un istruttore del perchè di quel masso al posto del dosso, e con mio stupore mi spiegò che quel masso era li probabilmente da millenni era solo il ghiacciaio che si stava ritirando e l'aveva scoperto, da quel momento ho cominciato ad osservare la montagna i nevai e ghiacciai prendendo misure e rocce come riferimento, adesso fino al passo non si scia più nemmeno ad apertura del ghiacciaio che di solito è a fine Maggio se non nelle stagioni di super accumolo come lo scorso anno.
    E la cosa più preoccupante che negli ultimi 20/25 anni se non di più c'è stata un'accelerazione in questo processo, e che magari dirò cose scontate e che tutti conoscono ma il ritiro dei ghiacciai non è cominciato 50 anni fà perchè poi mi sono documentato con libri e testimonianze fotografiche che sono quelle che rendono più l'idea, ma alla fine dell'800 con delle fasi di piccola ripresa ma l'inizio della retrogressione è datata in quegli anni, e questo è la conseguenza del clima che stiamo vivendo, non sono 2 cose separate.
    E l'accelerazione di questa fase è dovuta alla presenza sempre più ingombrante dell'anticiclone Africano in estate che fa schizzare come ho già detto i termometri di parecchi gradi sopra lo zero in piena estate anche sopra i tremila metri, non dovesse bastare ce lo siamo subito praticamente anche per tutta la stagione invernale, speriamo nella primavera ed a seguire estate stile 2018.
    grazie di nuovo per il post

  10. #13090
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    Predefinito Re: Analisi modelli INVERNO 2021/22

    Citazione Originariamente Scritto da jack9 Visualizza Messaggio
    a me pare la solita questione, strappetto a sto giro un po' più corpulento e che sarà manna per il lato orientale (con un po' di fortuna non solo), ma poi arriva la piallata con rimonta anticiclonica e nuova sbollentata.
    insomma, meglio di niente eh, ci mancherebbe, ma niente di che. la solfa rimane la stessa.
    va considerato che il riscaldamento stratosferico in atto, potrebbe successivamente permettere un allentamento zonale.

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