Ecco dunque un’analisi che penso interesserà a molti: quella sul trend delle ondate di caldo e freddo a 850 e 500hPa
Ci sono diverse definizioni possibili per le cold/warm spell (si veda ad esempio “Statistical Analysis of Climate Extremes” di Manfred Mudelsee Statistical Analysis of Climate Extremes), e quasi sempre si fa riferimento ai valori di temperatura che si registrano vicino al suolo. Qui ho ampliato le definizioni per poter utilizzare i dati in quota. Ad esempio un’ondata di freddo (a 850 o 500hPa) è definita tale se per almeno 3 giorni consecutivi la temperatura minima a una certa quota isobarica rimane sotto il 10° percentile, calcolato su base giornaliera per un periodo ampio (1851-2000). Per un ondata di caldo il discorso è analogo ma si considerano i valori massimi e sopra il 90° percentile. Altre definizioni utilizzano un numero di giorni minore (anche uno solo) o maggiore e una soglia di percentili diversa, ma questa secondo me è la definizione più utile, cioè non troppo restrittiva e non troppo permissiva (per dettagli si veda il libro menzionato). Notare bene che si parla di freddo/caldo in senso relativo, non assoluto: un’ondata di caldo può anche essere un evento che porta valori (sparo numeri a caso) sopra i +15°C a 850hPa al nord a Gennaio e di freddo una che porta una -20° a 500hPa in estate, per dire.
Ho considerato alcune grandezze significative:
- la variazione del numero di ondate di freddo/caldo in un anno,
- la variazione del numero di giorni interessati da ondate di freddo/caldo,
- la variazione delle anomalie termiche in corrispondenza di questi eventi.
Le variazioni sono state considerate nell’intervallo 1806-2021, cioè tutta la serie, per apprezzare variazioni di lunghissimo termine, oppure soltanto dal 2000 al 2021 (22 anni) per vedere se ci sono stati cambiamenti significativi nel breve termine. Tutti i valori dei vari trend riportati di seguito sono significativi al 95% di confidenza, dove non c’è colore nelle mappe significa che l’eventuale trend in quei pixel è mascherato dal rumore della serie stessa (diciamo così), per cui non si può parlare di trend significativi a livello statistico.
Detto questo, vediamo prima le ondate di caldo. Di quanto è variato il numero di ondate di caldo annue a 500hPa dal 1806 al 2021 e dal 2000 al 2021 immaginando di utilizzare regressioni lineari per ogni pixel?
Record T500 Europa max warm spells count.jpg
Praticamente nell’arco di quasi due secoli le ondate di caldo a 500hPa sono aumentate ovunque nel comparto Euro-Atlantico, con aumenti di +15 ondate di caldo in più nell’Artico e +13/+14 alle basse latitudini atlantiche. In Europa siamo tra i +8 e i +11, in Italia in particolare ora abbiamo 9 ondate di caldo in più (qualcosa in più sul versante tirrenico, qualcosa in meno su quello adriatico) rispetto all’inizio del 1800. Più tranquillo il Caucaso con un aumento di +7. Notare che la seconda mappa è molto più "rumorosa" perchè è fisiologico a livello statistico che nel breve termine gli andamenti siano soggetti a fluttuazioni diverse in pixel anche piuttosto vicini.
Rispetto all’inizio del millennio invece, abbiamo ancora aumenti diffusi, e per l’Europa di magnitudine simile alla mappa precedente (come dire che prima del 2000 l’andamento era piatto), ma ora non si vedono più aumenti significativi sul nord Atlantico settentrionale, Groenlandia, Scandinavia settentrionale. Da segnalare che per quasi tutta l’Europa il record di anno col maggior ondate di calore è il 2020, quando ci sono state tra le 18 e le 24 ondate di caldo a seconda dei pixel. In altre zone padroneggia il 2019, 2015, 2010. Tra i pixel più “vecchi” ci sono alcune zone della Spagna che appartengono ancora al 1878.
Vediamo le cose da una prospettiva diversa: quanto sono variati i giorni con i quali siamo stati sotto ondate di calore?
Record T500 Europa max warm spells duration.jpg
Quadro abbastanza desolante: rispetto a due secoli fa in Italia stiamo sotto ondate di caldo (a 500hPa) per 40 giorni circa in più, nell’Artico fino a 70 giorni in più. Negli ultimi anni invece valori simili alla mappa di sinistra per l’Europa (di nuovo, come dire che il grosso degli aumenti è avvenuto nell’ultimo ventennio), non significativi alle alte latitudini eccetto l’Oceano Artico. Quanto ai record: la singola ondata di caldo a 500hPa più lunga è stata nel 1869 per gran parte dell’estremo sud Italia, durata tra i 20 e i 25 giorni (purtroppo non posso dirvi in quale momento dell’anno, dovrei andare a guardare manualmente) e nel 1847 al centro-nord per una durata compresa tra i 15 e i 20 giorni. Nel Golfo di Finlandia c’è il record europeo: oltre 30 giorni consecutivi sotto ondata di caldo a 500hPa nel recente 2021.
Ultime mappe per 500hPa: sotto un’ondata di caldo, di quanto sono variate le anomalie di temperatura? Nel senso, ovviamente siamo sopra media, ma quanto è cambiato l’”essere sopra media” negli ultimi due secoli?
Record T500 Europa max warm spells anomalies.jpg
Chiave di lettura: significa che a 500hPa quando c’è un’ondata di caldo ora in Italia abbiamo valori di +0.5° in più rispetto alle ondate di caldo che si avevano all’inizio del 1800. Cioè le ondate di caldo sono diventate un po’ più cattive. Valori leggermente più alti in Europa centrale e molto più alti all’estremo nord, con le ondate di caldo odierne che tra la Scandinavia e la Groenlandia ora sono più forti di +2.5°/+3° rispetto al passato. Nessuna variazione o quasi in Spagna, Mediterraneo orientale e Atlantico al largo. Qualche pixel in aperto Atlantico è azzurrino: significa che in questa manciata di pixel le ondate di caldo si sono fatte invece leggermente meno intense. E negli ultimi 22 anni? Poche variazioni per fortuna nel breve termine, ma le ondate di caldo a 500hPa sono ora più intense tra UK, Mare del Nord, Svezia meridionale e Germania rispetto a una ventina di anni fa, di circa +1°C. Altrove, Italia compresa, nulla da segnalare.
Da ultimo, un’analisi mese per mese. Non posterò tutte le mappe che sono troppe, ma riassumo in una tabella le variazioni nei periodi 1806-2021 e 2000-2021, per centro-nord e centro-sud Italia. Per avere una statistica sufficiente (siccome ho meno giorni in un mese che in un anno ovviamente potrei avere spesso tanti "zeri" cioè mesi interi senza nessun evento), invece della definizione di ondata di caldo che fa uso dei 3 giorni consecutivi sopra il 90° percentile, qui considero direttamente il numero di giorni sopra il 90° percentile. Perciò sono riportate le variazioni mensili dei “giorni caldi”, sia che essi siano appartenuti a effettive ondate di caldo, sia che siano stati giorni isolati che hanno visto valori molto alti. In sostanza cambia poco, ho solo "allentato" un po' la definizione per avere numeri più maneggevoli.
1806-2021 2000-2021 1806-2021 2000-2021 Note Trend dei giorni caldi centro-nord Italia centro-nord Italia centro-sud Italia centro-sud Italia Gennaio +4/+5 - +4/+5 - Aumenti su Grecia e Turchia dal 2000 Febbraio +4/+5 - +4/+5 - Marzo +4/+5 - +4 - Aprile +3 - +3/+4 - Maggio +4/+5 - +4/+5 +9/+10 (Isole) Giugno +5/+6 - +5/+6 - Forti aumenti tra Scandinavia, Paesi Baltici e Ucraina dal 2000 Luglio +6/+7 - +7/+8 +7/+10 Aumenti su Iberia e Francia SW e forti aumenti su coste egiziane dal 2000 Agosto +7 - +7/+8 +8/+9 (Sardegna) Forti aumenti su Iberia dal 2000 Settembre +4/+5 +7/+9 +4/+5 +7/+9 Forti aumenti su Europa sud-orientale e Mare di Barents dal 2000 Ottobre +6/+7 - +5/+6 - Aumenti su Iberia e Francia atlantica dal 2000 Novembre +5/+6 - +5/+6 - Dicembre +5 - +5 - Aumenti su Golfo di Biscaglia e Alpi dal 2000
I massimi aumenti si hanno in estate, in particolare al centro-sud. Ma negli ultimi 20 anni circa poco si è mosso: a eccezione di alcuni mesi estivi al centro-sud e di settembre al centro-nord; dove c'è il trattino "-" significa che qualunque trend ci sia, non è significativo a livello statistico per cui nulla si può (si dovrebbe) dire.
Per tutta Italia (ma anche gran parte dell'Europa occidentale) il 2020 è stato l'anno col maggior numero di giorni con T500 sopra il 90° percentile: 120 circa. Cioè un terzo dell'anno sotto forte caldo. Ma alle Canarie e nell'entroterra algerino nel 2010 si è fatto di meglio: oltre 160 giorni sopra il 90° percentile.
Seguirà l'analisi a 850hPa.
Ultima modifica di Wolf359; 28/08/2022 alle 13:38
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Estremi termici dal 1774: -18.6° (1985) / +38.1° (2003)
Il mio sito e la mia stazione meteo: http://meteopsn.altervista.org/index.html
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Continuiamo con le ondate di caldo ma stavolta a 850hPa, che ci riguardano più da vicino. Di quanto è variato il numero di ondate di caldo annue a 850hPa dal 1806 al 2021 e dal 2000 al 2021 immaginando di utilizzare regressioni lineari per ogni pixel?
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In due secoli abbiamo guadagnato 5-6 ondate di caldo in più in un anno al centro-sud Italia e 6-7 al centro-nord, cioè leggermente meno che a 500hPa. Nell'Artico invece di nuovo troviamo aumenti fino a +15. Isola felice la Turchia, con alcuni pixel che non hanno visto nessun aumento di ondate di caldo dal 1800! Volgendo lo sguardo ai soli ultimi 20 anni circa, vediamo decisi aumenti sull'Europa occidentale, molto a oriente e sull'Artico. Spicca in particolare il nord Italia, cioè negli ultimi anni abbiamo avuto 5-7 ondate di caldo in più rispetto a inizio millennio.
Come record, abbiamo avuto fino 16-17 ondate di caldo al nord Italia nel 2012, 2015, 2020, a seconda dei pixel. Record europeo le 26 ondate di caldo registrate in Groenlandia nord-orientale nel 2016. Al Mar Ionio appartengono i pixel più vecchi: nel 1855 ci sono state 14 ondate di caldo.
Quanto sono variati i giorni con i quali siamo stati sotto ondate di calore a 850hPa?
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Rispetto a inizio del 1800, abbiamo dai 20 agli oltre 30 giorni sotto ondate di caldo a 850hPa, rispettivamente al sud e al nord; valori più che doppi nell'entroterra africano e soprattutto nell'Artico. Nessuna variazione in alcune zone della Turchia e qualche area più a sud. Rispetto al 2000 invece la situazione è simile alle mappe del caso precedente: aumenti di oltre un mese sull'Europa occidentale, Artico, e a est. Italia toccata marginalmente sulle Alpi.
La singola ondata di caldo più lunga è stata di oltre 20 giorni al nord Italia, anche se definire un'appartenenza unica è difficile: i pixel sono sparsi tra 1847, 1865, 1948, 2003, 2015. A livello europeo l'ondata più longeva è stata in Russia, presso proprio Mosca con oltre 35 giorni sotto temperature molto oltre la norma, nel 2010.
Sotto un’ondata di caldo a 850hPa, di quanto sono variate le anomalie di temperatura? Nel senso, ripeto, che ovviamente siamo sopra media, ma quanto è cambiato l’”essere sopra media” negli ultimi due secoli?
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Quindi a 850hPa ora quando c'è un'ondata di caldo le temperature sono +1/+1.5°C più alte rispetto alle ondate del lontano passato. Poteva andare peggio: ci sono stati aumenti di +2/+3°C tra Mar Nero e Caucaso e +3/+4°C tra Svalbard e Groenlandia. Qui insomma le ondate di caldo si sono fatte molto più estreme. Nel resto d'Europa siamo vicini a +1°, e anche oltre +2° in Scandinavia. Quasi nessuna variazione invece negli ultimi decenni: sporadici aumenti in Europa e addirittura qualche calo in Groenlandia, cioè guardando soltanto gli ultimi 22 anni le ondate di caldo sono diventate un po' meno intense.
Ora l'analisi mese per mese. Come per 500hPa, invece della definizione di ondata di caldo che fa uso dei 3 giorni consecutivi sopra il 90° percentile, qui considero direttamente il numero di giorni sopra il 90° percentile. Perciò sono riportate le variazioni mensili dei “giorni caldi”, sia che essi siano appartenuti a effettive ondate di caldo, sia che siano stati giorni isolati che hanno visto valori molto alti.
1806-2021 2000-2021 1806-2021 2000-2021 Note centro-nord Italia centro-nord Italia centro-sud Italia centro-sud Italia Gennaio +4 - +4 - Febbraio +3 - +3/+4 - Aumenti su basso Adriatico dal 2000 Marzo +4/+5 - +3/+4 - Aprile +3/+5 - +2 - Maggio +3/+4 - +3 - Forti aumenti sulla Russia e est Mediterraneo dal 2000 Giugno +4/+5 - +3/+4 - Forti aumenti su Europa orientale dal 2000 Luglio +3 - +3 - Nessun aumento su nord-ovest Iberia dal 1800 Agosto +3/+4 - +3 - Settembre +2/+3 - - - Forti aumenti su Svalbard dal 2000 Ottobre +4 - +2 - Novembre +4 - +3/+4 - Dicembre +4 - +3/+4 - Aumenti su Golfo di Biscaglia dal 2000
Quindi aumenti abbastanza omogenei nel corso dell'anno ovunque nel corso degli ultimi due secoli, con addirittura settembre che non ha visto alcuna variazione al centro-sud. Nulla da segnalare per gli ultimi due decenni invece. Record italiano: al nord nel 2015 abbiamo avuto oltre 110 giorni con temperature a 850hPa sopra il 90° percentile. Fino a 140 giorni su Groenlandia nord-orientale nel 2016 e ben 160 giorni nell'entroterra algerino nel 2021.
In estrema sintesi possiamo dire che al nord Italia le ondate di caldo sono aumentate di più rispetto al sud e durano di più, ma al sud si raggiungono anomalie maggiori.
Seguiranno le ondate di freddo
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Passiamo alle ondate di freddo, a 500hPa. Di quanto è variato il numero di ondate di freddo annue a 500hPa dal 1806 al 2021 e dal 2000 al 2021 immaginando di utilizzare regressioni lineari per ogni pixel?
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Con un po' di sopresa, vediamo che nel corso degli ultimi due secoli le ondate di freddo a 500hPa sono cresciute ovunque! Meno in Europa centrale, meno di +4, ma fino a +14 nell'Artico. Questi aumenti sono in gran parte dovuti a picchi avuti diversi decenni fa, infatti la mappa di destra per gli anni 2000-2021 non mostra nessun aumento, anzi semmai spesso delle diminuzioni, in particolare sull'Europa sud-orientale ci sono state decise diminuzioni delle ondate di freddo a 500hPa. In Italia in un singolo anno siamo arrivati ad avere 13-14 ondate di freddo, nel 1956, 1962, 1980, 1984. In effetti, gran parte dell'Europa ha i suoi record di numero di ondate di freddo annue tra gli anni '50 e '80, che suggerisce appunto quanto detto: c'è stato un aumento complessivo guardando gli ultimi due secoli, ma che scompare, o addirittura si inverte, per gli ultimissimi decenni.
Quanto sono variati i giorni con i quali siamo stati sotto ondate di freddo a 500hPa?
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Discorso analogo a sopra: un aumento generalizzato guardando al trend al 1800, in Italia abbiamo dai 20 ai 30 giorni in più, ma che scompare nell'ultimo ventennio e anzi c'è un calo dei giorni per l'Europa sud-orientale e Turchia e nell'Oceano Artico. Qualche calo anche sull'Italia centrale. Interessante menzionare il fatto che le ondate di freddo singole più lunghe sono durate tra i 15 e i 20 giorni su gran parte d'Europa, ma un'ampia zona dall'Egitto al Medio-Oriente ha visto un'ondata di freddo durare fino a quasi 60 giorni consecutivi nel 1816
Sotto un’ondata di freddo a 500hPa, di quanto sono variate le anomalie di temperatura? Nel senso, che ovviamente siamo sotto media, ma quanto è cambiato l’”essere sotto media” negli ultimi due secoli?
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La mappa di sinistra mostra come le ondate di freddo a 500hPa siano diventate più intense quasi ovunque, con un'intensità di 2° inferiore in Italia rispetto alle ondate di freddo di inizio XIX secolo. Ma negli ultimi 22 anni poco si è mosso, in Europa da notare la maggior fiacchezza delle ondate di freddo nel Baltico.
Veniamo all'analisi mese per mese. Similmente alle ondate di caldo, invece della definizione di ondata di freddo che fa uso dei 3 giorni consecutivi sotto il 10° percentile, qui considero direttamente il numero di giorni sotto il 10° percentile. Perciò sono riportate le variazioni mensili dei “giorni freddi”, sia che essi siano appartenuti a effettive ondate di freddo, sia che siano stati giorni isolati che hanno visto valori molto bassi.
1806-2021 2000-2021 1806-2021 2000-2021 Note centro-nord Italia centro-nord Italia centro-sud Italia centro-sud Italia Gennaio +3 - +3/+4 - Febbraio +3/+4 - +4/+5 - Marzo +2/+3 - +3/+5 - Aprile +3/+4 - +4/+5 - Maggio +2/+3 - +3/+5 - Giugno +2 - +3/+5 - Calo sull'Europa centro-est dal 2000 Luglio +2/+3 - +4/+5 - Calo su Francia e Golfo di Biscaglia dal 2000 Agosto +2/+3 - +3/+5 - Settembre +3 - +3/+4 -6/-7 Calo sulle Svalbard dal 2000 Ottobre +2/+3 - +3/+4 - Novembre +2/+3 - +3 - Dicembre +3 - +4 -
Aumenti abbastanza simili nel corso dei mesi, ma notare che sono diventate significative le riduzioni delle ondate di freddo al centro-sud nell'ultimo ventennio.
Detto questo, resta da vedere a 850hPa cos'è successo. Ci si aspetterebbe una situazione non molto diversa, e invece ci sono differenze importanti... e i più penalizzati indovinate chi sono...
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Considerato il livello del lavoro io mi porto avanti e alzo l'asticella
Si può fare anche per le precipitazioni? Ovviamente per le sole terre emerse.
Inoltre una domanda spontanea: quanto sono affidabili le ricostruzioni relative ai valori in quota dell'800 e quella parte di '900 in cui non esistevano le misure dirette?
Ma quindi se non ho capito male, le ondate di freddo a 500 hpa ( quindi mi immagino irruzioni artiche) sono aumentate rispetto al 1800 ??.........quindi freddo più "estremo" e caldo più estremo a testimonianza di sempre maggiori scambi meridiani e , quindi, a perdita di forza della corrente a getto ?.........a 850 hpa immagino i più penalizzati saranno il NI e l'europa occidentale...
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