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  1. #1
    Uragano L'avatar di burian br
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    Predefinito Inverno 2021/22: anomalie termiche e pluviometriche STAGIONALI

    Per quanto mediocre sia stato, con solo 4 settimane di freddo vero e lunghissimi periodi di stasi anticiclonica e clima mite, l'inverno 2021/22 riesce ad incasellare ben 2 mesi su 3 sotto le medie 81/10 e 91/20, come non succedeva dall'inverno 2018/19 e come, in generale, è sempre più raro che accada (dal 2014 soltanto nel 2016/17 e nel già citato 2018/19).
    Certo, i 2 mesi su 3 sottomedia (Dicembre e Gennaio) hanno visto un'anomalia negativa più simbolica che reale (-0,1°), ma è necessario tenerne conto perchè sebbene le medie stagionali, come vedremo fra poco, sono state leggermente sopra la media storica, in realtà per la maggior parte del tempo il clima è stato in media oppure sotto.


    Le medie trimestrali sono state le seguenti:

    Dicembre 2021: 7,7/14,2° (11)
    Gennaio 2022: 6,6/12,8° (9,7)
    Febbraio 2022: 6,8/14,4° (10,6)


    INVERNO 2021/2022:

    media max: 13,8° (+0,4° dalla 81/10 trimestrale; +0,1° dalla 91/20 trimestrale)
    media min: 7,1° (+0,1° dalla 81/10 trimestrale; +0,1° dalla 91/20 trimestrale)
    media delle medie: 10,4° (+0,2° dalla 81/10 trimestrale; +0,1° dalla 91/20 trimestrale)


    Stagione nella media recente, poco sopra anche rispetto alla storica (1951-2021).
    Leggermente più anomale le massime, come di solito avviene in inverno (in estate vale il contrario invece, le min sono molto più positive delle massime).



    Dicembre è partito in quarta marcia, registrando la prima notte una minima di 1,6° che è la sesta più precoce così bassa dal 1951.
    L'inverno meteorologico, in realtà, è giunto leggermente in anticipo, il 29 Novembre, al seguito del primo serio episodio freddo di cui la minima del 1° Dicembre rappresenta l'ultimo e più significativo atto.
    L'apparente ottima partenza della stagione è sembrata confermarsi fino al 23 Dicembre, con clima pienamente invernale specialmente nelle due settimane prima della vigilia di Natale. La prima decade aveva visto anche abbondanti precipitazioni.
    Le festività natalizie, fin proprio all'Epifania, sono trascorse invece risentendo di masse d'aria più miti, calde in quota, che hanno in pochi giorni compensato le basse medie termiche delle prime tre settimane.


    Dopo una prima settimana calda al suolo ma soprattutto in atmosfera, Gennaio è andato progressivamente a migliorare, tanto che ad una prima metà in cui soltanto in due notti la temperatura era scesa sotto i 6,6° (!!) se ne è contrapposta una seconda che ha visto numerose notti fredde (frequenti min < 4°) e culminata nella lisciata gelida del 24 Gennaio, responsabile anche di un brevissimo fenomeno nevoso.
    Le due metà riescono a compensarsi, e il mese chiude nuovamente, come Dicembre, a -0,1° dalla 81/10.


    Nonostante l'ESE cold in atto, la prima decade di Febbraio riesce ancora ad avere due strappi artici, e complessivamente, al suolo, la decade chiude sopra media ma non in modo eclatante.
    In seconda decade, così come in terza, il tempo è stato monotono e prevalentemente mite, sebbene di notte ancora pienamente invernale, fatta eccezione per 4 notti (20-23 Feb).
    Il 27 Febbraio è ritornato l'inverno, quello vero, che sta prendendosi anche Marzo che, fino al 15, sarà probabilmente il secondo periodo più freddo dell'ultimo anno, subito dopo la seconda metà di Gennaio 2022. Addirittura, a seconda di come evolveranno le cose, potrebbe essere il più freddo in assoluto.


    Nel complesso, si sono avute 5 settimane (su 13) sotto la media (1-23 Dic + 16-31 Gen). Clima mite/caldo solo nelle due settimane tra la vigilia di Natale e l'Epifania + settimana tra 17 e 23 Febbraio.
    Nel resto del tempo temperature in media, poco sotto o poco sopra, con prevalenza di lievi anomalie positive.



    Qui potete leggere i vari resoconti mensili:

    Dicembre 2021: anomalie termiche e pluviometriche
    Gennaio 2022 : Anomalie termiche e pluviometriche
    Febbraio 2022: anomalie termiche e pluviometriche



    Alcune statistiche significative dell'intera stagione:

    • min più bassa: 1,2° (23 Dic)
    • max più bassa: 6,6° (24 Gen)
    • min più alta: 13,5° (30 Dic)
    • max più alta: 18,6° (20 Feb)
    • 16 min ≥ 10°
    • 2 max < 10°
    • 9 min < 3°
    • estremi pressori: 1031,6 hPa (19 Gen)/994 hPa (10 Gen)


    Nessun dato di rilievo storico da segnalare.




    Montenegro ha visto medie 5,8/14,4° (grezza di 10,1°). L'aeroporto invece ha avuto medie 7,1/13,8° (grezza di 10,4°).
    La media min, in particolare, è stata -1,3° dall'aeroporto, mentre la media max +0,6°.

    Il distacco tra le medie grezze di Montenegro e dell'aeroporto è stato pari a -0,3°.

    La maggior parte dello scarto nasce a Dicembre, quando Montenegro staccò di 0,6° l'aeroporto. Differenze più contenute a Gennaio (-0,3°) e Febbraio (-0,0°).

    Una gelata appena accennata il 23 Dicembre (-0,1°), e 4 min tra 0° e 1° (2 a Dicembre, 1 a Gennaio, 1 a Febbraio).




    Atmosfera-
    Al relativo piattume al suolo non corrisponde lo stesso andamento in atmosfera, lungo la cui colonna si sono rilevate diverse statistiche significative come al solito soprattutto di caldo, quest'ultime concentrate in particolar modo nella prima settimana di Gennaio che ha segnato dei nuovi record, per quel mese, di persistenza oltre determinate soglie (sopra 8° a 850 hPa; sopra lo zero a 700 hPa; sopra i 3000 m per lo ZT; sopra i -18° a 500 hPa).

    Le medie della stagione invernale (ricostruite da me) sono state:

    • 850 hPa: 1,9° (+0,4° dalla 81/10)
    • 700 hPa: -5,8° (+0,7° dalla 81/10)
    • 500 hPa: -22,5° (+0,8° dalla 81/10)
    • ZT: 1961 m (+83 m dalla 81/10)

    Anomalie positive ma non significative, blande; si riscontra il classico andamento progressivamente crescente delle anomalie salendo di quota.


    Segnalo tre episodi sopra i 10° a 850 hPa, di cui due a Gennaio e uno a Febbraio. In tutti i casi si sono superati anche gli 11°.
    Un episodio gelido tra 24 e 25 Gennaio, con isoterme sotto -8° e una punta di -11°. E' il secondo anno consecutivo che si sfonda la soglia dei -10° e si sfiorano i -11° (era successo prima che a Gennaio 2022 nel Febbraio 2021, con -10,7°).


    Per le statistiche significative mensili rimando ai relativi resoconti, con tutti i dettagli annessi.




    Pluviometria- Non si contano più le stagioni e i mesi sotto la media pluviometrica; quest'inverno non fa eccezione alcuna, confermando il deficit pari ad un terzo delle piogge, la magica percentuale del -30% attorno alla quale sembrano essersi tarate le nuove medie pluviometriche mensili, stagionali e annuali rispetto alle precedenti negli ultimi 3 anni.
    Sempre seguendo lo schema degli ultimi tre anni il 50% delle precipitazioni è caduto in una manciata di giorni.

    Da ricordare meno di 5 minuti di neve a fiocchi grossi alle 12,15 del 24 Gennaio, con tentativo di accumulo su ogni superficie che stava riuscendo.


    Nel complesso:

    - Precipitazioni piovose: 137,8 mm (-33% dalla 81/10)
    - Precipitazioni nevose:
    0,1-0,2 cm
    - 36 giorni con precipitazioni di cui 1 con neve
    - 63 mm (il 46%) caduti in 3 giorni
    Ultima modifica di burian br; 06/03/2022 alle 22:04

  2. #2
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    Predefinito Re: Inverno 2021/22: anomalie termiche e pluviometriche STAGIONALI

    Vengo ad un riassunto stagionale per non specificare mese per mese:

    INVERNO 2021/22 a Bellinzona Nord.

    Con una temperatura media di 3.4°C la stagione invernale chiude a +1.4°C rispetto la nuova norma di riferimento 1991/2020. Qui si tratta del terzo inverno più mite dal 2003 (inizio osservazioni), dietro gli inverni del 2006/07 (dev. +1.7°C) e del 2019/20 (+1.6°C), al livello del 2018/19 (+1.4°C). In ottica storica (oss. Lugano) questi elencati si trovano anche nei 5 inverni più miti dal 1864, con addirittura due nei primi tre dal 2020.

    Le precipitazioni sono state nettamente deficitarie visto un totale di 55 mm a fronte di una norma sui 187 mm (appena il 30%). Per trovare un inverno analogamente secco a Bellinzona Nord bisogna risalire al 2004/05 il quale però fu sensibilmente più fresco. Di certo in passato ne esistono altri ancora più secchi, ma a Lugano questo è addirittura nei primi 5 dal 1864.

    Quest’inverno è già stato definito da MeteoSvizzera come il più mite e più secco mai registrato, da intendersi però come la combinazione dei due fattori che è stata particolare, in quanto negli storici singolarmente esistono sia inverni più miti e più secchi di questo, e lo stesso si potrebbe dire mese per mese. Singoli mesi molto secchi in inverno sono comunque abbastanza frequenti in Ticino, ma la combinazione di tre mesi su tre molto miti e allo stesso tempo secchi è abbastanza singolare, ma in un certo senso anche il 2018/19 almeno in parte si comportò in modo simile.

    L’evoluzione della seconda parte ricorda molto quella dell’inverno 2006/07, con gennaio e febbraio che sono stati un po’meno miti di quella volta, ma con meno precipitazioni. In pianura ci fu solo una debolissima nevicata a fine gennaio 2007.

    Considerando le premesse, le due nevicate avute fino in pianura quest’inverno sono da ritenersi quasi un lusso. Con un totale di 16 cm pur essendo nettamente sotto la media, l’innevamento a basse quote è stato scarso, ma non come in montagna e nemmeno rispetto altre annate molto precarie.

    *DICEMBRE: Tmedia: 2.1°C. Mite, secco, soleggiato e inversioni termiche. Dopo una prima settimana piuttosto invernale, l’8 si verifica una discreta nevicata anche a Bellinzona Nord. In seguito, inizia una lunga fase anticiclonica mite in montagna. Lieve calo termico prima di Natale, e poi per fine anno una nuova ondata di caldo con valori fuori stagione vicino ai record mensili in montagna, ma a basse quote grazie a inversioni termiche questa è stata molto contenuta. A Bellinzona Nord nel complesso chiude solo a +0.3°C dalla norma 91/20 al contrario delle zone più elevate dove l’anomalia positiva è molto più marcata. Nonostante le inversioni e frequenti gelate il freddo ha comunque faticato a imporsi anche in basso essendo state queste tutte di scarsa entità: forte gelo sempre più raro in inverno, come si sta delineando da anni. La minima mensile di -4.4°C del 23 è eloquente. Precipitazioni concentrate unicamente nella nevicata, con 20 mm fa -75% rispetto la norma, nulla di eccezionale dato che i valori erano simili nel 2018, e nel 2015 e 2016 era riuscito addirittura a fare <1 mm.

    *GENNAIO: Tmedia: 2.8°C. Molto mite e molto secco. Al contrario di dicembre stavolta l’anomalia calda si nota bene a basse quote grazie anche a vari eventi favonici. A Bellinzona Nord siamo a +1.7°C rispetto la norma 91/20, negli ultimi 19 anni più miti sono stati solamente quelli del 2007 (+2.6°C), 2019 (+2.6°C) e 2018 (+1.9°C). A Lugano sono quasi gli stessi e questo è il terzo gennaio più caldo dal 1864. Con un totale di 8 mm il deficit mensile di precipitazioni è del -85%, e purtroppo da una decina d’anni, gennaio fatica più di altri (anche di marzo!) a portare la neve, in aggiunta veniamo da 4 gennaio su 6 con precipitazioni scarsissime. Il 13/01 si registra una minima di -5.9°C che è pure il picco stagionale, valore non da ritenersi basso, mentre il 30/01 la massima raggiunge 19.3°C durante un evento favonico mite come non capitava a gennaio dal 2013 (al contrario di altre zone qua non particolarmente da record), in contemporanea l’umidità relativa quel giorno tocca un minimo del 8%, valore più basso a livello annuale almeno dal 2017. Le massime di giorno poi sono state mediamente molto elevate.

    *FEBBRAIO: Tmedia: 5.6°C. Per il terzo anno consecutivo e per la 5a volta in 7 anni, febbraio registra livelli di mitezza molto elevati se non estremi e in questa frequenza mai visti prima, alcuni mesi più di altri mostrano queste escalation (anche aprile e giugno). Sicuramente è tra i più miti dal 1864 (a Lugano è secondo dietro al 2020, terzo è il 2007 e al quarto posto c’è il 2021). A Bellinzona Nord lo scarto è di ben +2.3°C rispetto la norma 91/20 e anche qui la situazione non è molto diversa: più miti di questo febbraio negli ultimi 19 anni sono solo il 2020 (+2.7°C) e 2007 (+2.6°C). Mai veramente freddo, e come a gennaio molto caldo di giorno con frequenti eventi favonici, sui quale non vale nemmeno la pena entrare nel merito, la prima settimana è stata sicuramente una delle più miti mai registrate. L’ennesimo febbraio che assomiglia solo a se stesso o ai suoi precedenti. Nonostante tutto, l’unica occasione favorevole a precipitazioni da oltre due mesi si manifesta il 14 con una nuova piccola nevicata a basse quote. Con un totale di 27 mm le precipitazioni questo mese sono ancora deficitarie, ma solamente al -50%. Febbraio a conclusione di un inverno che non è mai riuscito a entrare nel merito della questione.

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  3. #3
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    Predefinito Re: Inverno 2021/22: anomalie termiche e pluviometriche STAGIONALI

    Citazione Originariamente Scritto da AbeteBianco Visualizza Messaggio
    Vengo ad un riassunto stagionale per non specificare mese per mese:

    INVERNO 2021/22 a Bellinzona Nord.

    Con una temperatura media di 3.4°C la stagione invernale chiude a +1.4°C rispetto la nuova norma di riferimento 1991/2020. Qui si tratta del terzo inverno più mite dal 2003 (inizio osservazioni), dietro gli inverni del 2006/07 (dev. +1.7°C) e del 2019/20 (+1.6°C), al livello del 2018/19 (+1.4°C). In ottica storica (oss. Lugano) questi elencati si trovano anche nei 5 inverni più miti dal 1864, con addirittura due nei primi tre dal 2020.

    Le precipitazioni sono state nettamente deficitarie visto un totale di 55 mm a fronte di una norma sui 187 mm (appena il 30%). Per trovare un inverno analogamente secco a Bellinzona Nord bisogna risalire al 2004/05 il quale però fu sensibilmente più fresco. Di certo in passato ne esistono altri ancora più secchi, ma a Lugano questo è addirittura nei primi 5 dal 1864.

    Quest’inverno è già stato definito da MeteoSvizzera come il più mite e più secco mai registrato, da intendersi però come la combinazione dei due fattori che è stata particolare, in quanto negli storici singolarmente esistono sia inverni più miti e più secchi di questo, e lo stesso si potrebbe dire mese per mese. Singoli mesi molto secchi in inverno sono comunque abbastanza frequenti in Ticino, ma la combinazione di tre mesi su tre molto miti e allo stesso tempo secchi è abbastanza singolare, ma in un certo senso anche il 2018/19 almeno in parte si comportò in modo simile.

    L’evoluzione della seconda parte ricorda molto quella dell’inverno 2006/07, con gennaio e febbraio che sono stati un po’meno miti di quella volta, ma con meno precipitazioni. In pianura ci fu solo una debolissima nevicata a fine gennaio 2007.

    Considerando le premesse, le due nevicate avute fino in pianura quest’inverno sono da ritenersi quasi un lusso. Con un totale di 16 cm pur essendo nettamente sotto la media, l’innevamento a basse quote è stato scarso, ma non come in montagna e nemmeno rispetto altre annate molto precarie.

    *DICEMBRE: Tmedia: 2.1°C. Mite, secco, soleggiato e inversioni termiche. Dopo una prima settimana piuttosto invernale, l’8 si verifica una discreta nevicata anche a Bellinzona Nord. In seguito, inizia una lunga fase anticiclonica mite in montagna. Lieve calo termico prima di Natale, e poi per fine anno una nuova ondata di caldo con valori fuori stagione vicino ai record mensili in montagna, ma a basse quote grazie a inversioni termiche questa è stata molto contenuta. A Bellinzona Nord nel complesso chiude solo a +0.3°C dalla norma 91/20 al contrario delle zone più elevate dove l’anomalia positiva è molto più marcata. Nonostante le inversioni e frequenti gelate il freddo ha comunque faticato a imporsi anche in basso essendo state queste tutte di scarsa entità: forte gelo sempre più raro in inverno, come si sta delineando da anni. La minima mensile di -4.4°C del 23 è eloquente. Precipitazioni concentrate unicamente nella nevicata, con 20 mm fa -75% rispetto la norma, nulla di eccezionale dato che i valori erano simili nel 2018, e nel 2015 e 2016 era riuscito addirittura a fare <1 mm.

    *GENNAIO: Tmedia: 2.8°C. Molto mite e molto secco. Al contrario di dicembre stavolta l’anomalia calda si nota bene a basse quote grazie anche a vari eventi favonici. A Bellinzona Nord siamo a +1.7°C rispetto la norma 91/20, negli ultimi 19 anni più miti sono stati solamente quelli del 2007 (+2.6°C), 2019 (+2.6°C) e 2018 (+1.9°C). A Lugano sono quasi gli stessi e questo è il terzo gennaio più caldo dal 1864. Con un totale di 8 mm il deficit mensile di precipitazioni è del -85%, e purtroppo da una decina d’anni, gennaio fatica più di altri (anche di marzo!) a portare la neve, in aggiunta veniamo da 4 gennaio su 6 con precipitazioni scarsissime. Il 13/01 si registra una minima di -5.9°C che è pure il picco stagionale, valore non da ritenersi basso, mentre il 30/01 la massima raggiunge 19.3°C durante un evento favonico mite come non capitava a gennaio dal 2013 (al contrario di altre zone qua non particolarmente da record), in contemporanea l’umidità relativa quel giorno tocca un minimo del 8%, valore più basso a livello annuale almeno dal 2017. Le massime di giorno poi sono state mediamente molto elevate.

    *FEBBRAIO: Tmedia: 5.6°C. Per il terzo anno consecutivo e per la 5a volta in 7 anni, febbraio registra livelli di mitezza molto elevati se non estremi e in questa frequenza mai visti prima, alcuni mesi più di altri mostrano queste escalation (anche aprile e giugno). Sicuramente è tra i più miti dal 1864 (a Lugano è secondo dietro al 2020, terzo è il 2007 e al quarto posto c’è il 2021). A Bellinzona Nord lo scarto è di ben +2.3°C rispetto la norma 91/20 e anche qui la situazione non è molto diversa: più miti di questo febbraio negli ultimi 19 anni sono solo il 2020 (+2.7°C) e 2007 (+2.6°C). Mai veramente freddo, e come a gennaio molto caldo di giorno con frequenti eventi favonici, sui quale non vale nemmeno la pena entrare nel merito, la prima settimana è stata sicuramente una delle più miti mai registrate. L’ennesimo febbraio che assomiglia solo a se stesso o ai suoi precedenti. Nonostante tutto, l’unica occasione favorevole a precipitazioni da oltre due mesi si manifesta il 14 con una nuova piccola nevicata a basse quote. Con un totale di 27 mm le precipitazioni questo mese sono ancora deficitarie, ma solamente al -50%. Febbraio a conclusione di un inverno che non è mai riuscito a entrare nel merito della questione.

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    Bel resoconto Abete, trovo abominevole come dal 2018 sia divenuto estremamente facile ripetere, inverno dopo inverno, mesi da caldo record, tanto che le classifiche dei primi 5 posti sono pieni di annate recenti.

  4. #4
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    Predefinito Re: Inverno 2021/22: anomalie termiche e pluviometriche STAGIONALI

    Citazione Originariamente Scritto da burian br Visualizza Messaggio
    Bel resoconto Abete, trovo abominevole come dal 2018 sia divenuto estremamente facile ripetere, inverno dopo inverno, mesi da caldo record, tanto che le classifiche dei primi 5 posti sono pieni di annate recenti.
    Ho l’impressione che dal 2018 in poi la situazione si è ulteriormente degradata ci siamo spingendo ben oltre quanto si poteva immaginare solo qualche anno fa, dove tutto sommato l’inverno ancora non era imploso come alcuni mesi primaverili o estivi (su tutti l’escalation di giugno ed aprile). Febbraio negli ultimi 6 anni è diventato una cosa abberrante, un po’come i giugno agli inizi degli anni 2000, sarà da vedere se fenomeno irreversibile o temporaneo (marzo ad esempio shiftò in modo estremo e si stabilizzò di colpo a inizio anni ‘90).
    Quanto alle dinamiche invernali nell’insieme, episodi sono sempre possibili, ma d’anno in anno vengono continuamente picconate le basi del contesto medio dove ogni anno abbiamo la conferma (in primis freddo che non sta più e non conduce nulla, già solo rispetto 5 anni fa, a sua volta peggiorato dal decennio precedente) e sempre di più è ad un qualcosa che assomiglia ad autunno o primavera, ovvero ricorrono spesso componenti di quella che una volta era l’eccezione 2006/07. Per trovare gli ultimi mesi davvero invernali qua bisogna tornare al 2017 con gennaio e dicembre, da lì in poi mai nulla ha convinto appieno.

  5. #5
    Vento forte L'avatar di DuffMc92
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    Predefinito Re: Inverno 2021/22: anomalie termiche e pluviometriche STAGIONALI

    Riscrivo un attimo qui le considerazioni estese fatte nel 3d sui bilanci parziali:

    - inverno finito tra 0.0 e +0.2 sopra la 1991-2021 ricavata (rispettivamente dic, gen e feb CIRCA -0.3°, -0.6° e +1.1°), di cui 3/3 medie minime sotto la trentennale e 3/3 medie massime sopra quest'ultima;

    - arco 1 dic - 28 feb con 75 gelate su 90 giorni (di cui 31 da -3° in giù e 5 da -5° in giù);

    - piovosità complessiva alla fine non chissà che sotto la media (dic -10 mm scarsi, gen -20/25, feb -10/15)

    Note: 1) mai vista così tanta nebbia, soprattutto serale e mattutina; 2) inversione termica a nastro; 3) tante nubi notturne schivate, passavano mediamente 15-20 km a sud (Treviso Arpav 51 gelate su 90 giorni, 24 meno di qua a 25 km in linea d'aria senza nemmeno barriere orografiche di mezzo); 4) primo febbraio dal 2012 che mi chiude con media delle temperature minime al di sotto della trentennale (-1° tondo vs oramai -0.6° sarà).

    Altra nota, accessoria ma dà soddisfazione, dedicata al terreno durissimo: passeggiare su un prato dà la sensazione di camminare su sacchetti di frollini.

    Riscrivo anche il voto: un 7-

  6. #6
    Uragano L'avatar di burian br
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    Predefinito Re: Inverno 2021/22: anomalie termiche e pluviometriche STAGIONALI

    Citazione Originariamente Scritto da AbeteBianco Visualizza Messaggio
    Ho l’impressione che dal 2018 in poi la situazione si è ulteriormente degradata ci siamo spingendo ben oltre quanto si poteva immaginare solo qualche anno fa, dove tutto sommato l’inverno ancora non era imploso come alcuni mesi primaverili o estivi (su tutti l’escalation di giugno ed aprile). Febbraio negli ultimi 6 anni è diventato una cosa abberrante, un po’come i giugno agli inizi degli anni 2000, sarà da vedere se fenomeno irreversibile o temporaneo (marzo ad esempio shiftò in modo estremo e si stabilizzò di colpo a inizio anni ‘90).
    Quanto alle dinamiche invernali nell’insieme, episodi sono sempre possibili, ma d’anno in anno vengono continuamente picconate le basi del contesto medio dove ogni anno abbiamo la conferma (in primis freddo che non sta più e non conduce nulla, già solo rispetto 5 anni fa, a sua volta peggiorato dal decennio precedente) e sempre di più è ad un qualcosa che assomiglia ad autunno o primavera, ovvero ricorrono spesso componenti di quella che una volta era l’eccezione 2006/07. Per trovare gli ultimi mesi davvero invernali qua bisogna tornare al 2017 con gennaio e dicembre, da lì in poi mai nulla ha convinto appieno.
    Se prendessi in considerazione solo gli ultimi 9 anni, di quanto è maggiore la media 2014-2022 rispetto alla 81/10 o 91/20?
    Potresti fare questo calcolo per tutti i mesi invernali?

    Ad esempio qui Gennaio non mostra particolari segni di riscaldamento (solo perchè è stato compensato da due mesi eccezionalmente freddi quali il 2017 e il 2019, inoltre il 2021 e il 2022 sono stati in perfetta media 81/10-91/20), Dicembre qualcosina (ma più per via di 2019 e 2020, molto caldi ma isolati in un decennio con mesi di Dicembre attorno alla medie), Febbraio invece è quello che più è stato stravolto, con una media 2014-2022 che è +1,2-1,3° dalla media 81/10 (che nel mio clima è tantissimo, lo sarebbe persino in estate ma il fatto che sia inverno, che è la stagione dove è più difficile vedere simili aumenti termici, è davvero notevole).

  7. #7
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    Predefinito Re: Inverno 2021/22: anomalie termiche e pluviometriche STAGIONALI

    Citazione Originariamente Scritto da burian br Visualizza Messaggio
    Se prendessi in considerazione solo gli ultimi 9 anni, di quanto è maggiore la media 2014-2022 rispetto alla 81/10 o 91/20?
    Potresti fare questo calcolo per tutti i mesi invernali?

    Ad esempio qui Gennaio non mostra particolari segni di riscaldamento (solo perchè è stato compensato da due mesi eccezionalmente freddi quali il 2017 e il 2019, inoltre il 2021 e il 2022 sono stati in perfetta media 81/10-91/20), Dicembre qualcosina (ma più per via di 2019 e 2020, molto caldi ma isolati in un decennio con mesi di Dicembre attorno alla medie), Febbraio invece è quello che più è stato stravolto, con una media 2014-2022 che è +1,2-1,3° dalla media 81/10 (che nel mio clima è tantissimo, lo sarebbe persino in estate ma il fatto che sia inverno, che è la stagione dove è più difficile vedere simili aumenti termici, è davvero notevole).
    Esercizio interessante, faccio gli scarti del periodo 2014/(21)22 rispetto la 91/20: gennaio: +0.7°C, febbraio +1.1°C, dicembre +0.5°C. Febbraio a livello annuale è quello che presenta lo scarto maggiore e di gran lunga, segue settembre a +0.8°C che in effetti sta partendo per la tangente dal 2016, e nonostante tutto poco dietro ci sta luglio. Mentre ad esempio marzo e maggio in queste annate sono lievemente negativi come evoluzione.

    A livello stagionale abbiamo +0.8°C inverno, +0.2°C primavera, estate +0.5°C, autunno +0.6°C. Casualmente le stagioni che meno si erano scaldate dalla 61/90 fino alla 91/20 sono quelle con la tendenza che ora è particolarmente marcata all'opposto, quindi questi step un po'si compensano a vicenda, ad esempio maggio si era follemente scaldato nel decennio '00, mentre marzo come detto a inizio anni'90 (ed assieme a giugno è il mese con lo scarto maggiore tra 61/90 e 91/20 essendoci quasi 2°C di differenza), gli altri non ci sono ancora arrivati.

  8. #8
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    Predefinito Re: Inverno 2021/22: anomalie termiche e pluviometriche STAGIONALI

    Inverno che qui a Sondrio, con medie finali di -2.3/+9.1, finisce a +1.6 sulla 1981-10, esattamente come lo scorso anno.

    Mensilmente è andata così:

    Dicembre: -3.1/+5.5 (+0.2)
    Gennaio: -3.1/+8.9 (+2.0)
    Febbraio: -0.6/+12.9 (+2.5)

    67,1 mm totali (su una media di circa 139 mm), al più concentrati nei due episodi nevosi dell’Immacolata e di metà febbraio (32 cm totali) e neve al suolo che è rimasta per 49 gg complessivi.
    La T più bassa è stata di -6.8 (23/12) men tre la più alta si è avuta il 23/02 con +18.8



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    Predefinito Re: Inverno 2021/22: anomalie termiche e pluviometriche STAGIONALI

    Ecco il riassunto dell’inverno appena trascorso ad Udine:


    • Media minime -0.6°C, -0.6°C dalla media 1991/2020 (1991/92 – 2020/21), estremi -5.9°C/7.9°C, undicesimo posto tra i più freddi, sessanta valori negativi (ma solo uno sotto i -5°C) e quattro sopra i dieci gradi.
    • Media medie 4.6°C, +0.2°C dalla media, estremi 0.9°C/9.5°C, undicesimo posto fra i più miti insieme al 1996/97, 38 valori sopra i cinque gradi.
    • Media massime 10.3°C, +1.2°C dalla media, estremi 4.8°C/16.1°C, quarto posto fra i più caldi, solo due valori sotto i cinque gradi e cinquanta sopra i dieci (di cui uno sopra i quindici).
    • Escursione termica giornaliera media 10.9°C, +1.9°C dalla media, estremi 1.6°C/17.4°C, eguagliata la media record del 2016/17 e 2018/19.
    • Radiazione solare media 6135 KJ\mq, +728 dalla media, estremi 498/14368 KJ\mq, quinto posto fra i più soleggiati insieme al 1991/92.
    • Caduti 149.8 mm, -143.2 mm (-48.9%) dalla media, ottavo posto fra i più secchi; dodici giorni piovosi, -7 dalla media, terzo valore più basso insieme al 1992/93, 1999/00 e 2016/17.
    • Riguardo la pressione atmosferica, mancano i dati di dicembre per cui non si possono fare confronti stagionali; la media del bimestre gennaio-febbraio è di 1010.7 hPa, se essa fosse trimestrale collocherebbe l’inverno al secondo posto. Dato che anche dicembre è stato prevalentemente anticiclonico, ritengo verosimile che l’inverno si sia piazzato ai primi quattro-cinque posti in classifica.
    • Media ad 850 hPa +1°C, +1.3°C dalla media, estremi -6.1°C/15.2°C (nuovo record, battuti i 15° del 13/12/1994), ottavo posto su 42 fra i più caldi, 84 valori negativi (di cui sei inferiori ai -5°C) e 32 sopra i cinque gradi (di cui cinque sopra i dieci e perfino uno oltre i quindici).
    • Quota media ZT 1823 metri, +253 dalla media, estremi 366/3647 metri, ottavo posto fra le più alte, 78 valori sotto i 1500 metri (di cui 25 sotto i mille ed uno inferiore a 500) e 39 sopra i 2500 (di cui tredici sopra i tremila e sei oltre i 3500).

    Dicembre è stato complessivamente vicino alle medie al suolo, mite in quota e con lo ZT sopramedia.
    Esso è partito bene, con una prima decade fredda e perturbata (ma che non ha portato vere e proprie nevicate in pianura, ad eccezione di alcune zone del vicentino).
    In seguito il mese è stato asciutto, la seconda decade è stata molto calda in quota e durante gli ultimi giorni del mese è arrivata un’altra ondata di caldo che ha portato temperature in quota praticamente estive (come pure lo ZT) e massime piuttosto miti nelle zone non interessate dalla nebbia.
    È stato l’ennesimo dicembre senza vere e proprie irruzioni fredde, dato che sia le minime al suolo che la temperatura in quota non sono mai scese sotto i -5°C e lo ZT non è mai andato sotto gli 800 metri.
    Gennaio è stato un mese il cui giudizio su di esso cambia notevolmente a seconda delle grandezze che consideriamo.
    La media delle minime è stata bassa, più grazie all’elevato numero di valori negativi che alla loro consistenza (nessuna è stata veramente rigida; anche le medie sono state sotto al riferimento (seppur di qualche decimo), grazie alle molte notti serene ed alle giornate ancora corte.
    La situazione si capovolge se consideriamo le temperature massime ed i dati in quota: le temperature diurne sono state spesso miti con parecchi valori sopra i dieci gradi ed in quota gennaio si è piazzato fra i primi dieci più caldi (stessa cosa per lo ZT); infatti non abbiamo avuto vere e proprie ondate fredde, ma solo brevi lisciate che hanno prodotto quasi sempre scarsi effetti e di durata limitata.
    Il soleggiamento e la pressione atmosferica sono stati piuttosto alti, come pure l’escursione termica: essa ha migliorato il record stabilito appena due anni fa.
    Abbiamo avuto un solo peggioramento, passato il giorno cinque: ad Udine non è stato molto intenso, ma sui monti e le Prealpi è stato in grado di portare accumuli in tripla cifra.
    Esso è stato in grado di portare anche un po' di neve mista a pioggia in serata (accompagnata da Bora forte) su molte zone della pianura e della costa; questo peggioramento è stato intenso ma è stato praticamente una breve parentesi all’interno di un lungo periodo statico e noioso.
    Febbraio è stato sulla falsariga dei due mesi precedenti: ha piovuto poco (è passata una sola vera perturbazione il giorno 14), esso è stato mite al suolo (il più mite del trimestre) ed un po' meno in quota (quello meno caldo del trimestre), con elevata escursione termica, pressione atmosferica e soleggiamento.
    Anche febbraio non ha proposto vere e proprie ondate fredde, limitandosi a veloci sfreddate alternate a rimonte anticicloniche; non ha nevicato in pianura, ma se non altro lo ha fatto in montagna sino a fondovalle.

    Nel complesso l’inverno è stato freddino per quanto riguarda le temperature minime, vicino al riferimento per la media e caldo di giorno; l’escursione termica è stata molto alta (curiosamente c’è un trittico al comando di questa classifica, peraltro formato da inverni recenti), come pure il soleggiamento e verosimilmente la pressione atmosferica.
    In quota è stato mite, con ZT e geopotenziali elevati.
    È stato un inverno molto noioso ed assai deludente dal punto di vista del freddo: di fatto non ha avuto vere e proprie irruzioni fredde, alternando veloci lisciatine a decise rimonte anticicloniche con clima mite in quota e spesso anche al suolo (più che altro per le massime, che sono state spesso in doppia cifra).
    Infatti al suolo non abbiamo avuto minime davvero basse e la media giornaliera non è mai scesa sotto lo zero; in quota la temperatura non è andata sotto un modesto -6.1°C, risultato che colloca questo inverno fra i peggiori dietro al 2019/20 (-5.1°C) e 2013/14 (-5.7°C) e davanti alla coppia 1987/88-1989/90 (-6.3°C).
    In compenso, a fine dicembre è arrivata anche qui una potentissima scaldata in quota che ha portato la temperatura addirittura a 15.2°C a Capodanno: si tratta del nuovo record stagionale, che batte i 15°C registrati il tredici dicembre 1994.
    Tale valore è stato così alto che avrebbe battuto anche il primato di marzo (13°C registrati il due marzo 2012) ed eguagliato quello di aprile (registrato il nove aprile 2011); anche lo ZT era stato piuttosto alto ed a livelli estivi (attorno ai 3600 metri), ma stranamente esso non ha avvicinato i record invernali (sopra i 3900 metri durante tutti e tre i mesi).
    Per il resto non c’è molto da dire: sono passate poche perturbazioni e non abbiamo avuto vere e proprie nevicate in pianura (solo mista), ma se non altro la neve è caduta spesso sino a fondovalle e vi è rimasta a lungo grazie alle inversioni termiche (quindi non ci sono state sciroccate con diluvi fino a quote elevate).
    Dato il gran numero di giornate dominate dall’alta pressione, l’escursione termica ed il soleggiamento sono stati piuttosto alti; probabilmente lo è stato anche la pressione atmosferica, ma purtroppo mancano i dati di dicembre.
    Dicembre, dopo una buona partenza, si è perso ed ha avuto un finale pessimo.
    Anche stavolta non ha avuto sfreddate decise, in quota si è fermato ad appena -4.7°C; in effetti dal 2013 in poi gli episodi freddi dicembrini si sono rarefatti ed indeboliti, ora è difficile scendere sotto i -5°C/-6°C mentre una volta era ben più frequente arrivare ad almeno -8°C/-9°C (a volte sotto i -10°C).
    Anche per lo ZT si nota la decisa diminuzione dei valori sotto i 500 metri, altro segno della minore potenza e frequenza delle irruzioni fredde.
    Gennaio stavolta non ha combinato nulla di particolare; esso è il mese che è cambiato di meno nel corso dei decenni, ultimamente sta alternando mesi freddi come 2017, 2019 e 2021 (quest’ultimo solo in quota, mentre al suolo è stato in media) ad altri miti come il 2018, 2020 e 2022.
    Febbraio ha continuato l’andazzo dei due mesi precedenti, senza riuscire a raddrizzare minimamente la situazione; gli ultimi quattro hanno avuto una manciata di giorni freddi, tutti concentrati nel 2021 ed in mezzo a tanta mitezza.
    In ogni caso, la tendenza di questi ultimi inverni è quella di partire piano, concentrarsi a gennaio e poi spegnersi precocemente a febbraio; se anche gennaio si rivela mite, è purtroppo probabile che anche l’intero inverno lo sia proprio perché gli altri due mesi hanno perso decisamente smalto (fa eccezione il 2017/18 ed in parte il successivo).

    Comincio con i grafici; ecco le temperature minime:

    Min.jpg

    Le temperature minime sono passate da -0.1°C a -0.2°C ed ora sono a 0.4°C (+0.5°C complessivi); i primi due mesi sono cambiati poco, infatti dicembre è passato da 0.4°C a 0.5°C e gennaio da -0.2°C a -0.4°C.
    Febbraio invece è passato da -0.8°C a 0.9°C, con una differenza di 1.7°C; il numero stagionale di temperature sottozero è variato di poco, è passato da 51 dei primi due decenni ai 47 di adesso, quelle sotto i -5°C sono passate da sette a dieci e poi a sei.
    Dicembre è stato il più freddo ed il più mite della stagione per otto e dodici volte, gennaio per tredici e nove volte, febbraio per dieci ed undici volte.
    I valori sopra i cinque gradi si sono verificati quasi sempre, a parte la stagione 1998/99; durante gli anni ’90 avevamo mediamente dieci valori sopra i cinque gradi, poi passati a dodici ed ora sono quattordici.
    Occasionalmente sono stati registrate minime sopra i dieci gradi (una nel 2000/01 e tre nel 2006/07 e 2019/20).
    Gli inverni che hanno avuto il numero maggiore di temperature sottozero sono stati il 1998/99 (72), 2011/12 (69), 1999/00 (68), 2004/05 e 1991/92 (67) ed il 2016/17 (65).
    Le stagioni che ne hanno avute in maniera minore sono il 2013/14 (18), 2006/07 (26), 2020/21 (35), 1997/98 e 2000/01 (37), curiosamente il 2009/10 ed il 1994/95 (39) e la coppia 1993/94 e 2014/15 (41).
    Quasi tutti i mesi hanno avuto almeno un valore negativo, tranne febbraio 2014 che si è fermato a zero gradi spaccati; nessun mese è riuscito ad avere tutte le minime negative, ci sono andati vicinissimi i dicembri 1991 e 2001 (29 valori), i gennai 2000 e 2017 (trenta) ed i febbrai 2003 e 2005 (ventisei).
    Quasi tutti gli inverni hanno avuto una minima inferiore ai -5°C, tranne il 2006/07 (-4.5°C), 2013/14 (-4.1°C) ed il 2019/20 (-4.8°C); ne abbiamo avute molte nel 2001/02 (sedici), 1992/93 e 2005/06 (quindici), 1991/92 (14), 2010/11 e 2016/17 (dodici).
    A parte i tre inverni che non ne hanno avute, ne sono state registrate pochissime nel 2014/15 e 2021/22 (una), 1993/94 e 1995/96 (tre), 1994/95, 1996/97 e 1997/98 (quattro).

    Ora le temperature medie:

    Med.jpg

    Le medie decennali sono rimaste invariate durante i primi vent’anni (4.2°C), durante questo invece siamo saliti di sette decimi; in particolare, dicembre è passato da 4.2°C a 5°C, gennaio da 3.7°C a 4°C e febbraio da 4.5°C a 5.5°C, per cui anche in questo caso il terzo mese invernale è quello che ha aumentato maggiormente le proprie medie.
    Dicembre è stato il più freddo ed il più mite della stagione per otto e nove volte, gennaio per 18 e cinque volte, febbraio per sei e 17 volte.
    Le giornate con medie negative sono rimaste stabili (sei, sette e cinque), sono invece aumentate quelle con media giornaliera oltre i cinque gradi (35, 37 ed ora sono 45).
    Quasi tutti gli inverni hanno avuto almeno una giornata con media negativa, a parte il 2006/07, il 2013/14, il 2018/19, 2019/20 e 2021/22 (notiamo che tre su cinque si sono verificati nell’ultimo quadriennio); in alcuni casi abbiamo avuto giornate con media sotto i -5°C come nel 1996/97, 2009/10 e 2016/17 (come pure nella prima decade del febbraio 1991).
    Le giornate con media superiore a dieci gradi sono state due-tre a stagione; non ce ne sono state nel 1991/92, 1994/95, 1998/99, 1999/00, 2001/02, 2005/06, 2011/12, 2012/13, 2016/17 e 2021/22.
    Gli inverni che hanno avuto il numero maggiore di giornate con media inferiore a cinque gradi sono stati il 1998/99 (72, di cui otto con media negativa), 1991/92 (70, nove), 1995/96 (66, otto), 1999/00, 2004/05 e 2011/12 (65; dieci, quattro e ben sedici), 2005/06 (63, dodici), e 2012/13 (62, cinque).
    Le stagioni che ne hanno avute in numero minore sono il 2006/07 (21, di cui nessuna con media sottozero), 2013/14 (24, nessuna), 2019/20 (31, nessuna), 2000/01 (33, tre), 2014/15 (35, due), 2015/16 (40, quattro), 2020/21 (42, sette) e 1996/97 (43, cinque e di cui tre sotto i -5°C).

    Adesso le temperature massime:

    Max.jpg

    In questo caso le medie decennali sono di 8.7°C, 8.8°C e 9.7°C con una differenza complessiva di un grado.
    I valori sotto i cinque gradi sono passati dagli undici dei primi due decenni ai sei attuali; quelli in doppia cifra sono passati da 28 a 32 ed ora sono ben 42.
    Dicembre si è scaldato molto passando da 8.2°C a 10°C, gennaio è salito da 8°C a 8.7°C e febbraio da 9.8°C a 10.3°C; in questo caso febbraio ha aumentato le proprie medie in maniera minore rispetto agli altri due mesi, dicembre ora ha quasi la stessa media decennale di febbraio nonostante le giornate ben più corte ed il sole ben più basso sull’orizzonte.
    Dicembre è stato il più freddo ed il più mite della stagione per otto e sei volte, gennaio per ventuno e tre volte, febbraio per quattro e ventidue volte.
    Le giornate con massime sotto i cinque gradi sono passate da undici dei primi due decenni alle sei attuali; quasi tutte le stagioni ne ha avuta almeno una, tranne il 2019/20.
    Gli inverni che hanno avuto il numero maggiore di giornate con massime inferiori ai cinque gradi sono il 1995/96 (21), il 2005/06 (venti), il 2009/10 (18), il 1991/92 (sedici) e la coppia 2001/02 e 2002/03 (quindici).
    Quelli che ne hanno avute in misura minore sono il 2019/20 (nessuna), il 2006/07 (una), il 2013/14 e 2021/22 (due), il 2007/08 (tre), il 2018/19 (quattro) e la coppia 2014/15 e 2015/16 (cinque), notiamo che sono quasi tutti inverni recenti.
    Le massime sottozero sono piuttosto rare, ne abbiamo avute nel 1991/92, 1996/97, 2009/10 e 2011/12 (e durante la prima decade di febbraio 1991).
    Gran parte dei mesi ha avuto almeno una massima inferiore a cinque gradi; questo fatto non si è verificato nei dicembri 1994, 2003, 2004, 2006, 2011, 2016 e 2019, nei gennai 1994, 2018 e 2020, nei febbrai 1995, 2007, 2011, 2014, 2015, 2016, 2017, 2019, 2020 e 2022.
    Le giornate con valori massimi sopra i dieci gradi sono passate da 28 a 32 e poi a ben 42.
    Gli inverni che hanno avuto il numero maggiore di massime superiori ai dieci gradi sono il 2019/20 (ben 64), il 2013/14 (62), il 2006/07 (58), il 2014/15 (52), il 2021/22 (50), il 2015/16 (47) e la coppia 2000/01 e 2007/2008 (41).
    Le stagioni che ne hanno avute in numero minore sono il 1995/96 (venti), la coppia 1991/92 e 1994/95 (22), il 2010/11 (23), la coppia 2005/06 e 2009/10 (24) ed il 1999/00 (25).
    Nessun mese ha avuto tutte le massime sotto i dieci gradi; durante quasi tutti gli inverni sono stati superati almeno una volta i quindici gradi (tranne che nel 1994/95, 1995/96, 1998/99, 2008/09, 2009/10, 2012/13, 2014/15 e 2017/18), in tre casi (1997/98, 2018/19 e 2020/21) sono stati superati perfino i venti gradi (in febbraio).
    Vediamo quindi che gennaio è il mese che è cambiato di meno nel complesso, febbraio è quello che ha aumentato maggiormente le minime e dicembre le massime.

    Adesso i valori ad 850 hPa:

    T850.jpg

    In questo caso la serie parte dagli anni ’80 ed abbiamo una curiosa alternanza fra i decenni, i peggiori sono gli anni ’90 e questo; le medie sono -0.5°C, -0.1°C, -0.8°C e +0.2°C (+0.7°C complessivi).
    I tre mesi hanno le seguenti medie decennali: 0.8°C, 0.1°C -0.3°C e 1.6°C per dicembre, -0.7°C, 0°C, -1°C e -0.5°C per gennaio, -1.7°C, -0.8°C, -1.3°C e -0.5°C per febbraio.
    Vediamo quindi che i tre mesi hanno seguito percorsi differenti: dicembre era migliorato durante i primi trent’anni, poi è fortemente peggiorato durante lo scorso decennio (in particolare dal 2013 in poi) scaldandosi di due gradi.
    Gennaio ha alternato decenni positivi ad altri meno, durante gli anni ’90 era stato raggiunto da dicembre; non si intravede una tendenza di fondo per questo mese, che nel complesso è rimasto quasi invariato rispetto agli anni ’80 (ed è l’unico del trimestre invernale).
    Anche le medie decennali di febbraio denotano un andamento oscillante, ma in questo caso si nota una tendenza al rialzo; febbraio è il mese che si è scaldato maggiormente dagli anni ’80, all’epoca era nettamente il più rigido del trimestre mentre ora è stato raggiunto da gennaio.
    Dicembre è stato il più freddo ed il più mite della stagione per dieci e ventidue volte, gennaio per undici e dodici volte, febbraio per venti ed otto volte.
    I giorni invernali con temperature negative sono passati da 50 a 45, poi 51 ed ora sono 44; i giorni con valori sotto i -5°C sono passati da 13 a dieci, poi sono stati sedici ed ora sono nove.
    Gli inverni che hanno avuto il maggior numero di giorni con temperatura negativa sono il 2005/06 (66.5), il 2012/13 (64), il 1983/84 (61), il 2009/10 (60.5), il 2002/03 (59), il 1985/86 (58), la coppia 1990/91 e 2004/05 (57.5) ed il 1995/96 (57); quelli con il numero minore sono il 2006/07 (22.5), il 1988/89 (25.5), 2019/20 (27.5), il 2013/14 (28), il 1997/98 (trenta) il 2015/16 (30.5) ed il 1992/93 (33).
    Inverni con valori sotto i -5°C;
    Nessun mese è riuscito ad avere tutti i valori negativi; quelli che hanno avuto il numero maggiore di giornate con temperatura sottozero sono il gennaio 2004 (28.5), il gennaio 2010 (27.5), il febbraio 2005 (27), il febbraio 1983 (26.5), il febbraio 2003 ed il gennaio 1985 (26), il febbraio 1983 e 2018 (25.5), il febbraio 1984 e 2013 (25), il dicembre 2001, il gennaio 1987, 2017 e 2019 (24.5) ed il dicembre 1990 (24).

    Ora metto lo ZT:

    ZT.jpg

    Anche in questo caso c’è l’alternanza fra i decenni: le loro medie sono 1523, 1611, 1434 e 1665 metri (+142 complessivi).
    I tre mesi hanno queste medie decennali: dicembre 1733, 1649, 1527 e 1911 metri, gennaio 1534, 1657, 1394 e 1551 metri, febbraio 1277, 1489, 1357 e 1514 metri.
    Il percorso seguito dai tre mesi durante i decenni è analogo a quello delle temperature: dicembre migliora durante i primi trent’anni e poi peggiora fortemente, gennaio rimane stabile mentre febbraio aumenta le sue medie portandosi su quelle di gennaio (sul quale aveva un consistente vantaggio durante gli anni ’80).
    Dicembre ha avuto la media più bassa e la più alta del trimestre per dieci e 19 volte, gennaio per dodici e 14 volte, febbraio per 19 ed otto volte.
    I giorni stagionali con ZT inferiore a 1500 metri sono 47, 43, 50 e 41; quelli con valori inferiori a mille metri sono 27, 22, 30 e venti.
    Gli inverni che hanno avuto il maggior numero di giornate con ZT inferiore a 1500 metri sono il 2005/06 (63), il 2009/10 (62), il 2012/13 e 1984/85 (60.5), il 1985/86 (58), il 1995/96 (56.5), il 2002/03 (56) ed il 1990/91 (55.5); quelli con il numero minore sono il 1988/89 (24.5), il 1989/90 (27.5), il 1992/93 (28), il 1996/97 (trenta), il 1997/98 (31), il 2006/07 (17.5), il 2013/14 (29), il 2015/16 (29.5) ed il 2019/20 (20.5).

    Adesso la pioggia:

    Piog.jpg

    Le medie decennali sono di 216.8, 322.8 e 339.2 mm, esse sono aumentate in particolare passando dagli anni Novanta ai Duemila, l’incremento complessivo è di 122.4 mm (56.5%); i giorni piovosi sono 18, 21 e sempre ventuno.
    Si nota un certo aumento della piovosità stagionale; i mm per giorno piovoso sono passati da dodici a 15.4 e poi a 16.2.
    Riguardo le nevicate, il periodo migliore va dalla fine degli anni Novanta (circa) alla stagione 2012/13; in seguito le nevicate abbondanti (10-20 cm diffusi) sono quasi sparite e sono rimaste quasi solo quelle deboli.
    Le medie decennali di dicembre sono 100.6, 155.7 e 108.7 mm (+8.1%); quelle di gennaio (manca il 1991) sono 69.7, 89.9 e 96 mm (+37.7%)
    Le medie di febbraio (anche in questo caso manca il 1991) sono 32.1, 87.6 e 124.5 mm (+287.9%); tutti e tre i mesi hanno aumentato le proprie medie, ma dicembre in maniera modesta (ed ha fatto marcia indietro durante gli anni Dieci) mentre gli altri due mesi sono diventati più piovosi lungo tutti i decenni (febbraio in maniera abnorme).
    Tra i vari mesi, segnaliamo il bimestre gennaio/febbraio 2014 che ha accumulato 864.5 mm (462.6 + 401.9) risultando al secondo e sesto posto assoluto tra i mesi più piovosi (sono quantitativi folli anche per una regione piovosa come il FVG, in montagna ci furono nevicate record a quote medio alte).
    Dall’altro lato abbiamo il bimestre dicembre 2015 e 2016 durante il quale non si sono verificate precipitazioni; molto probabilmente sono gli unici due mesi ad essere stati completamente secchi per questa stazione (dicembre 2016 è a zero mm spaccati).
    Dicembre è stato 17 volte il mese più piovoso e dieci volte il più secco; gennaio sette volte il più piovoso ed il più secco, febbraio tredici ed otto volte.
    Discussione che raccoglie medie e statistiche sulle grandezze in quota (principalmente medie ad 850 hPa, quota ZT, geopotenziali a 500 hPa) di Udine:
    http://forum.meteotriveneto.it/showt...tiche-in-quota

  10. #10
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    Predefinito Re: Inverno 2021/22: anomalie termiche e pluviometriche STAGIONALI

    Copio quanto scritto nell'altro thread.

    Nell'immagine allegata:
    - Serie delle Temperature: Milano Linate (16080 e 16081 negli anni di sovrastima)
    - Serie delle Precipitazioni: Milano Brera fino a maggio 2003; Milano Famagosta da giugno 2003.

    Informazioni aggiuntive:
    - NEVE: 3 cm l'8 dicembre, con permanenza al suolo 24 h;
    - GELATE: 17 dicembre, 20 gennaio, 8 febbraio, inverno 45.


    Vi segnalo anche questo link al resoconto dell'Osservatorio Meteorologico di Milano Duomo:

    A Milano un inverno mite e avaro di precipitazioni (fondazioneomd.it)

    E' in stile divulgativo, ma è chiaro e preciso.

    Riporto, per farvi ridere prima ancora di cliccare sul link, il numero di gelate di quest'inverno a Milano città: 8; avete letto bene, OTTO

    Buona serata.
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