Originariamente Scritto da
snowaholic
Giunti a un momento cruciale per la stagione, in consueta combutta con Alessandro1985, proviamo a fare il punto sull'estate 2022.
In un momento in cui si prospetta per il mediterraneo un maggio parzialmente rovente per la penisola potrebbe sembrare una paraculata esprimere certe considerazioni sulla stagione entrante, ma per chi vuole fidarsi le stiamo sondando già da qualche tempo.
Iniziamo togliendoci il dente del bilancio termico: per l'estate sappiamo che non esiste più un regime barico chiaramente favorevole a una stagione termicamente moderata. Abbiamo vissuto estati molto calde, ora maggiormente in un'area della penisola ora nell'altra, in presenza di
WR molto diversi tra loro. Quindi ormai il quid della stagione è semplicemente nella definizione dei principali centri motore che potranno definire l'area deputata al clou del surplus termico.
Se non sorprende dunque prospettare un'estate calda, va detto che questa stagione rischia di avere molte più probabilità di superare per la seconda volta la fatidica soglia dei +2 piuttosto che non di rimanere sotto i +0,5 come altre stagioni degli anni 2000 caratterizzate da alcuni similari quanto importanti parametri di partenza.
Stagioni come la 2000 e la 2010 sono dei riferimenti interessanti: la prima per la fase
enso di lungo periodo, la seconda perché è l'ultima del nuovo millennio a presentare il combinato disposto
pdo/
qbo/
iod-.
Ma quanto saranno cruciali questi parametri di partenza nel caratterizzare il pattern stagionale? Prima di rispondere facciamo un rapido sunto delle condizioni in essere
L'estate si aprirà con una niña in gran forma, sia a livello
sst che di solidità della colonna
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L'impatto del fenomeno sulla circolazione è certificato da valori del
SOI veramente eccezionali per il periodo, con la media degli ultimi 30 giorni che veleggia intorno ai +20 e a 90 sopra i +15
Allegato 590864
Il pacifico quindi è fortemente connotato a tutte le latitudini
In questa fase il forcing superficiale associato alla kelvin sta facendo crollare i valori
iod, che vanno superando la fase neutrale che si protraeva da tempo. L'anomalia positiva di contenuto di calore a ridosso dell'Indonesia è particolarmente pronunciata.
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La
QBO come ampiamente preventivabile entra nel momento di massima rinforzo della fase orientale
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Le
sst dell'atlantico sono fortemente caratterizzate dal blocco uk+ che ha connotato la primavera, mentre l'
EA non è smaccatamente positivo
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I parametri proveniente dalle latitudini sub/tropicali quindi non sarebbero nemmeno malvagi, la fase negativa dello
iod, un tna neutro/negativo e un golfo di Guinea caldino potrebbero limitare la spinta dal basso e limitare l'altezza
ITCZ.
Una parantesi è necessaria in riferimento all'andamento della
MJO, che in questi giorni tiene banco, in quanto la capacità di
iod nell'incidere favorevolmente sulle oscillazioni del getto dipende ovviamente dalle fasi convettive prevalenti, certamente questo non include passaggi pronunciati in 6-7-8 ma quelli tra indiano orientale e continente marittimo.
E ora veniamo alla domanda di cui sopra
C'è un andamento peculiare della cella polare nel corso di questo mese di maggio, una fase smaccatamente positiva dell'
ao che potrebbe mettere a consuntivo un valore superiore al +1
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Negli anni '00 è successo tre volte: 2003-09-18.
Sicuramente non è una lista rassicurante, ma di rassicurante in estate non c'è più molto per chi auspica una stagione su valori moderati.
Nel complesso siamo dunque in una fase molto delicata, perché i forcing che andranno a favorire una certa inerzia in queste condizioni peculiari a livello polare potrebbero lasciare un'impronta importante per quella estiva nel momento in cui questo rinforzo verrà meno. Diventa dunque cruciale comprendere se il regime nettamente votato alla stabilità sul mediterraneo centro occidentale potrà essere messo in discussione prima che alle latitudini artiche le anomalie bariche di segno- non verranno sostituite da una configurazione più classica.
C'è anche la possibilità che questa estate passi in
nao+ e questa paradossalmente potrebbe essere una cattiva notizia, specialmente in una stagione in cui se l'incidenza delle spinte tropicali non è decisiva la variabilità va a maggior ragione in mano alle bizze della corrente a getto polare.
In un regime circolatorio in cui la sua capacità di sfondare franco verso il continente pare fuorigioco, la variabilità dei pattern sarebbe maggiormente appannaggio di scambi meridiani.
Ovviamente una stagione come la 2000 e la stessa 2010, che anche a livello
sst pare piuttosto interessante, avrebbero verosimilmente oggi tutt'altro bilancio, in parte per l'aumento medio che è maturato in questi ultimi anni, in parte perché le estati che erano caratterizzate da violente ondate inframezzate da corposi crolli barici in un contesto di variabilità abbastanza vivace, al giorno d'oggi potrebbero veder ridotta la propria capacità di alternare i pattern, discorso già affrontato in precedenza in questa discussione.
Quest'ultimo aspetto è forse quello più interessante della stagione ai nastri di partenza.
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