Sì, e magari andremo finalmente in questa direzione.
Ovviamente solo DOPO che "ci scappa il morto", anche se i segnali c' erano tutti ..... non dico lì, ma in generale sui ghiacciai.
Ad esempio:
Val Ferret, ghiacciaio Monte Bianco: scatta l’allerta crollo - Corriere.it
" Intra Tupino e l'acqua che discende del colle eletto dal beato Ubaldo,
fertile costa d'alto monte pende........" Dante, Paradiso XI
- In avatar, il mio mondo : Omar, Sarah, il cantiere e .... la neve!
Quando ho scritto che non si tratta di un evento né particolare né raro, intendevo dire che non lo sia in questo contesto climatico. In passato, il permafrost ha permesso al ghiaccio di aderire alla roccia anche in condizioni improbabili dal punto di vista statico. Fortunatamente, nei decenni passati, nella stragrande maggioranza dei casi, queste condizioni precarie si sono risolte con la fusione graduale del ghiaccio. Diverso invece è il caso di calottine di ghiaccio (sulla Marmolada ce ne sono due.....), che si trovano appoggiate su banchi di dolomia lisciati da millenni di esarazione glaciale e che necessitano di tempi maggiori per la loro estinzione. In questo caso, il riscaldamento climatico, oltre a provocare la fusione del permafrost ed a portare in isotermia il ghiacciaio per tutto il suo spessore, innesca lo scorrimento subglaciale dell'acqua, fin sotto gli ex bacini collettori del ghiacciaio, fenomeno questo che destabilizza l'intera massa glaciale. Inoltre, c'è anche da aggiungere che questo scorrimento subglaciale dovrebbe interrompersi durante l'inverno, perlomeno alle quote più elevate della Marmolada (la stagione invernale alle nostre latitudini è troppo breve per permettere al freddo di penetrare fino negli strati più profondi dei ghiacciai). Invece, è probabile che la minor durata e la minor incisività degli ultimi inverni abbia influito non poco sull'accaduto.
Ultima modifica di Enrico_3bmeteo; 04/07/2022 alle 11:00
" Intra Tupino e l'acqua che discende del colle eletto dal beato Ubaldo,
fertile costa d'alto monte pende........" Dante, Paradiso XI
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Già.
Ho l'impressione che martellare i media col riscaldamento globale come se non ci fosse un domani alimenti le schiere del negazionismo, perché la gente che smette di sentirsi in grado di provvedervi (o semplicemente di accettare questa specie di ''condanna'') trova conforto in attenuanti varie che poi a forza di daje sfociano quasi inevitabilmente lì.
Una parte della gente magari ci prova e ci riprova ad agire, ma viene puntualmente falciata ogni tot anni da un nuovo rapporto IPCC che fa capire che, tanto per cambiare, non si è fatto niente, seguito da una lunga coda di divulgazione di aria fritta che esacerba tale punto di vista, perciò io non so quanto ancora le persone possano reggere.
Persino in questi giorni, fatalità, in Italia è successo che la notizia negativa ha oscurato immediatamente quella positiva, cioè che proprio ieri doveva staccarsi un pezzo di ghiacciaio dopo che l'altro ieri in Islanda hanno attivato una macchina assorbi-co2 direttamente dall'atmosfera. Morale della favola: continuare a pestare su una sensibilizzazione che ''azzera'' costantemente ciò che già viene fatto per risolvere il problema.
Circa il primo capoverso che ho scritto, lo confermo attraverso ciò che noto anche negli ultimi giorni, ossia la comparsa di gente che nega la siccità.
Probabilmente tra di loro ci saranno molte persone che avranno iniziato a notarla e a preoccuparsene in aprile, anche proprio persone che hanno il campo, l'orto o il vigneto, ma ora ne avrà piene le scatole di vedere ogni notiziario aperto da una notizia sui suoli secchi e le portate dei fiumi ai minimi storici, perciò avrà reagito nel modo più consono alla sopravvivenza individuale: il rifugio emotivo; che poi sia degradato o meno in rifugio ideologico è facoltativo.
La divulgazione fa di tutto per disporsi a retta parallela con il negazionismo, a me viene sempre più da dire che ne sia complice (anche perché oramai i negazionismi vari sono fonte inesauribile di ispirazione per articoli, notizie ed editoriali, perciò non so se le fa proprio schifo schifo questa situazione).
Ultima modifica di DuffMc92; 04/07/2022 alle 14:23
Infatti, e comunque abbiamo un Soccorso Alpino che ci invidiano in tutto il mondo e dico solo che avrebbero potuto prevedere qualcosa del genere viste le condizioni purtroppo eccezionali. A proposito per curiosita', ma quanti gradi c'erano ieri in zona del distacco?
Tragedia immane.
Queste le t degli ultimi 60 gg a Punta Rocca:
https://www.arpa.veneto.it/bollettin...gg/Staz_41.htm
Il punto non è tanto il fatto che lassù facesse caldo...ma che si permette alla gente di salire su quando al temperatura e di molto superiore allo zero...in inverno vengono presi provvedimenti quando c'è il rischio di valanghe , perché in estate non avviene?
Non ho ben capito, non ci sono mai andato, in che punto della salita si sia verificata la tragedia, ma mi pare incredibile che si sia potuta verificare, come mi pare di aver capito, in salita...
Chi affronta i ghiacciai sa che non si deve salire a mezzogiorno, non tanto per i distacchi dei seracchi, ma per evitare il più possibile possibili crepacci.
Mi chiedo come sia possibile che delle guide, che spero siano state ufficiali ed adeguatamente addestrate, abbiamo accettato di accompagnare delle persone a quell'ora.
Sui ghiacciai, se proprio si deve salire, in stagioni come questa si sale di notte, partenza dai rifugi in quota a mezzanotte. Arrivo in vetta con l'alba e discesa.
Forse anche così non si sarebbe risolto nulla, forse il seracco poteva prendere le cordate in discesa, chi lo sa.
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