Comunque credo che un sistema basato su una serie di alert simile a quello della valanghe si possa anche costruire, di certo non puoi pensare di azzerare il rischio in montagna, ma puoi esplicitarlo, secondo me nonostante i lodevoli sforzi del CAI, che da anni segnala l'aumentato rischio di frane, scariche di massi e crolli di versante a causa delle alte temperature estive, quello dovuto allo scioglimento del permafrost e all'instabilità di molti versanti acclivi non è un rischio di cui i frequentatori delle alte quote siano molto consapevoli...
imho ha giocato un ruolo più che fondamentale la totale assenza di neve anche a quote altissime. Volente o nolente la neve copre e tutela dal caldo, finché c'è.
se già parte la stagione, peraltro caldissima da subito, senza neve, è molto più facile che si verifichi una cosa del genere.
perché parliamoci chiaro, nel recente passato di mesi di giugno così caldi se ne sono visti un paio, ma mai s'è verificato. questo secondo me perché in questo periodo dell'anno della neve c'è sempre stata a quelle quote.
quest'anno si è partiti con ZERO neve sin da subito, dubito non abbia influito pesantemente questo fattore ma magari sbaglio.
Per il resto, la costanza del caldo la fa da padrona, chiaramente dai e dai e ste cose succedono e succederanno sempre più spesso.
Si vis pacem, para bellum.
Ma non sono masse coerenti, perché includono anche quantità non trascurabili di roccia e detriti, non sono così esperto da arrivare a immaginare un modello strutturale di ghiacciaio, ma non dobbiamo considerare i ghiacciai come delle grandi lastre di ghiaccio, ma come delle particolari "strutture geologiche" di cui il ghiaccio costituisce gran parte della massa ma non tutta la massa... poi è chiaro che lo scivolamento gravitativo è favorito essenzialmente dal disgelo e soprattutto dalla lubrificazione che l'acqua di fusione genera nei punti di contatto tra suolo e massa glaciale, mentre il distacco è in parte un processo inevitabile, visto che non essendo strutture coerenti hanno faglie e piani di rottura, su cui agisce la gravità, quando esercita la propria azione sul corpo del ghiaccio stesso. Peraltro puoi anche immaginarti un'insieme piuttosto complesso di condizioni che la massa glaciale subisce nel suo scivolamento verso valle, che sia graduale o dovuto a rotture improvvise, con forze di trazione più o meno intense e orientate lungo vettori differenti a seconda del punto del pendio su cui la massa stessa appoggia. Insomma mi sembra molto complicato capire come si comporterà un ghiacciaio senza un monitoraggio quasi quotidiano del suo stato...
Ultima modifica di galinsog@@; 04/07/2022 alle 17:31
La costruzione del grado di pericolo, non rischio, del bollettino valanghe si basa su osservazioni approfondite del manto nevoso. Osservazioni eseguite a seconda dei casi ogni giorno e/o settimana. Mi sembra complicato fare la stessa cosa per frane e crolli. D'altra parte spesso e volentieri quando vengono verificate certe situazioni i divieti ci sono eccome.
Quella di ieri mi pare purtroppo una tragica fatalità. Anche se ho gli stessi dubbi espressi da millibar sugli orari, nonostante ci siano di mezzo pure due guide alpine.
Ho solo fatto una considerazione sulla dilatazione termica. Ad un evento organizzato dal cai locale una ricercatrice esperta in ghiacciai, soprattutto artici, spiegava proprio questa cosa. I ghiacciai delle medie latitudini hanno una temperatura interna prossima allo zero. Solo gli strati esterni possono risentire del freddo invernale, ma essendo il ghiaccio un ottimo isolante, il freddo non scende. In estate la T è praticamente uniforme. Con una T esterna sopra lo zero il ghiaccio può fondere, non variare volume.
Ovviamente discorso diverso per la roccia.
Da tempo non scrivo più perché tra pargoli e lavoro riesco aver solo il tempo di leggere... però mi dispiace che in generale, specie negli organi d'informazione, si dia la colpa solo al cambiamento climatico, quando il caldo è stato si uno dei fattori che hanno contribuito a questa tragedia, ma non è l'unico. Dal mio punto di vista, è stata una somma di fattori a partire dalla normale dinamica glaciale... ah... riportiamo alla memoria:
TRAGEDIA GHIACCIAIO MIAGE - YouTube
ciao Diego, bello rileggerti
sicuramente sono dinamiche normali del ghiacciaio, ma sono decisamente accelerate dai fattori climatici contingenti. in questo caso la somma della totale assenza di neve e di un caldo mostruoso da maggio non può non aver influito, mi sembra eccessivo onestamente ridurre tutto alle dinamiche normali di un ghiacciaio.
Si vis pacem, para bellum.
Uno dei soliti tantissimi interventi demagogici vergognosi dei soliti soliti esperti che devono propinarci per legge la catastrofe climatica. I ghiacciai ovviamente si stanno ritirando probabilemte per un fenomeno ciclico, ma quello che è avvenuto è in gran parte una fatalità, che avviene rarissimamente. Come giustamente ha detto Corona temperature più alte si sono registrate numerose volte e non è successo niente. Anche se in tv sembra dagli interventi che i 10 gradi che c'erano a 3000 mt fosse un fatto mai avvenuto prima e che di norma a luglio le temperature siano sotto zero! Ormai è una dittatura dei media esperti sulla catastrofe climatica che ovviamente su molta gente può far presa; per costringerci a cambiare il nostro modo di vita. Come la storia della sparizione della neve sotto i 1550 mt, altra pagliacciata propinata. Certo quest'anno non ha nevicato, come è sempre avvenuto amche in passato, ma altri anni recenti le Alpi sono state sommerse, anche a 500 mt, chissà come mai per il CNR?
è sufficiente così
poi, sui media concordo, e anche sui 10°. però stai parlando del secondo giugno più caldo di sempre, proprio proprio normale non è. la differenza la fa non il picco termico saltuario ma la costanza. e la tabella (quella sì da fonte affidabile) con le T dar maggio ad oggi in cima alla Marmolada è stata postata. se per te è normale non andare MAI sotto zero a 3400m per 3 settimane di fila, alzo le mani.
ah giusto, i dati storici sono tutti falsati dalla dittatura climatica, nella realtà giugno è sempre stato così caldo, che stupido che sono
Si vis pacem, para bellum.
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