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  1. #21
    Uragano L'avatar di Lou_Vall
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    Predefinito Re: Grandi siccità storiche europee (e non solo)

    Molto molto interessante.

    Per il periodo 1400-1480 le cronache riportano diversi periodi siccitosi, almeno su scala locale.
    Nel 1420 in Lombardia non piovve da febbraio a maggio e il sole seccò le piante. Le temperature dovettero essere relativamente elevate in quanto le ciliegie maturarono e furono raccolte in aprile e le messi dell'anno furono particolarmente abbondanti di uva.
    Pochi anni dopo, anche il 1428 ha avuto una siccità di almeno sei mesi nel Nord Italia (da aprile ad ottobre secondo alcune cronache, da giugno a dicembre secondo altre), nel Monferrato e nel Padovano non si riuscì addirittura a mietere il grano.
    Il 1445 vide una siccità tardo invernale e primaverile, in quanto per i primi cinque mesi dell'anno furono asciutti; siccità estiva invece nel 1458, almeno in Emilia Romagna: a Bologna dalla festa di San Pietro (29 giugno) fino al 20 settembre non piovve mai. Replica quasi esatta appena due anni dopo, quando non fece una goccia dai primi di maggio ai primi di agosto.

    C'è poi stata una tripletta siccitosa non da poco, ossia il triennio 1472-1473-1474. Cronache del Friuli del 1472 riportano di caldo e secco: "fu prodigioso il caldo che fu sentito; perlochè vennero le uve mature a San Giovanni del mese di giugno e la provincia patì in estremo". Il 1473 fu siccitoso soprattutto in Europa Centrale ed Orientale, con secca del fiume Elba e numerosi incendi spontanei, mentre il 1474 fu memorabile soprattutto al Nord Italia: nessuna pioggia da gennaio a marzo e febbraio definito molto caldo. In Lombardia "Nel febbrajo si vide una stravaganza meravigliosa. Gli aberi che fioriscono, o sul fine marzo o nell'aprile, anticiparono con grandissimo stupore la primavera. Alla primavera, che suole essere secondata da pioggie seguitò una lunga siccità ed un caldo eccessivo" poi caldo ed incendi: "i rivoli e le sorgenti restaron al secco e le selve furon arse dal foco", mentre in Emilia Romagna numerosi pozzi si prosciugarono.

    Nel periodo 1770-1840 è da annoverare sicuramente l'estate del 1774, che per l'epoca fu davvero caldissima. I dati omogeneizzati per Torino mostrano una temperatura media di +20,9° a giugno, +24,1° a luglio e +24,6° ad agosto, per una temperatura media estiva di +23,2° (niente di particolare oggi, ma straordinaria per l'epoca). Le Cronache cremonesi riportano di tre mesi "infernali" in cui "è stato tale il caldo che non potevasi se non alle 23 sortir di casa".

    Ma un altro mostro sacro è sicuramente l'inverno 1778/1779, che al Nord Italia fu secchissimo a livelli allucinanti. In Valtellina "senza piogge nè nevi tra il 13 dicembre 1778 e il 3 maggio 1779", a Milano "dal 30 novembre al 3 maggio non cadde mai nè neve nè acqua", per le Cronache di Carpi "non piovè mai dal novembre al maggio. Si asciugarono i fiumi, restarono i canali senz'acqua e non si potè più macinare. Nella notte del 22 febbraio piovve un poco ma poi il vento ricondusse la serenità" e secondo le Cronache cremonesi "L'inverno passò senza nevi e piogge e la siccità durò sino al 7 maggio, per cui i pozzi erano quasi tutti inariditi, e l'alveo dei fiumi talmente abbassato, che le due ripe non eran più lontane che di pochi metri". Le cronache dell'abb. Tobaldo di Pavia riportano di un autunno 1778 particolarmente umido e piovoso, soprattutto in novembre e fino ai primi giorni di dicembre e poi, verso la metà del mese, il tempo volse al sereno e rimase sereno fino al 10 aprile (dove è segnata pioggia) e poi precipitazioni inconsistenti fino ai primi giorni di maggio, quando poi il tempo ritornò umido e piovoso.
    Questa siccità non colpì solo il Nord Italia ma praticamente tutta Europa dall'Atlantico al Mar Nero: sono riportati sei mesi di siccità in Spagna, otto in Dalmazia, dieci nel Lazio, con fiumi asciutti ovunque. Non solo: anche l'Islanda ne fu colpita, e la popolazione locale fu costretta a cibarsi del bestiame per mancanza di foraggio.

    Altra estate bella calda fu quella del 1782, a Torino la temperatura media estiva fu +22,9°, caldissimo per l'epoca, mentre nel 1788 potrebbe esserci stata una siccità minore (probabilmente su scala locale) in Francia. Il periodo 1790-1799 vide, per la Svizzera, inverni miti e poco nevosi. Il 1800 vide un aprile caldissimo (battuto poi solo dai vari aprile 2007, 2011 e 2018), nel 1802 invece fu il mese di agosto ad essere molto caldo (dovrebbe essere stato il 6° o il 7° più caldo di sempre per Nord Italia e Svizzera) mentre l'anno seguente, ossia il 1803, pare fu siccitoso in Lombardia, dove vi furono processioni e novene per implorare la pioggia (ma anche questa potrebbe essere stata solo una siccità locale).
    E ci furono almeno tre inverni con poca neve e molto caldi per l'epoca, ossia il 1803/1804, il 1806/1807 e il 1807/1808.
    Nel primo inverno, il 1803/1804, gennaio fu caldissimo (in Svizzera è stato calcolato intorno a +4° di anomalia sulle medie 1951-1980, e sui +3° in Italia). Le Cronache di Branzi (BG) narrano di tra il 9 e il 10 ottobre di giorni di rigidissimo inverno seguiti da venti freddissimi, ghiacci e nevi, poi di nuovo aria freddissima i primi giorni di dicembre, e poi, da metà mese, aria tiepida. Gennaio piovoso e mite, tanto che si lavorò la campagna come se fosse primavera avanzata, e fece poi di nuovo freddo solo tra febbraio e marzo.
    Il 1806/1807 più che mite fu un inverno secco. I ricordi del parroco di Crissolo (Valle Po), datati 15 gennaio 1807, riportano: "Il Colle di Ciavert e tutta la montagna fino a Malàura è senza neve" [considerato che la Malàura è a 2804m. e non avesse un filo di neve in gennaio mi vien da pensare che nemmeno l'autunno sia stato particolarmente piovoso/nevoso], mentre in Lombardia dalla metà dell'estate 1806 fino all'estate del 1807 "il secco e il forte vento furono l'incubo della gente dei campi". Anche l'inverno seguente, per le cronache di Branzi, è definito "bellissimo e quasi senza neve", con una nevicata il 14 febbraio.
    Ho notizie di altri due inverni miti in quegli anni: il 1810/1811 (soprattutto febbraio) e il 1814/1815 (a 900 metri inverno corto e primavera avanzata, con ciliegi che fiorirono già in marzo).
    Siccità ben pesante l'inverno 1816/1817, che potrebbe essere un altro piccolo mostro sacro, perlomeno al Nord Italia. Sulle Orobie è definito inverno dominato da venti per niente freddi, sempre sereno e con pochissima neve, e aprile è descritto come dominato da venti aridi e freddissimi, senza pioggia e senza erba per la siccità. A Cuneo fu definito "l'inverno più caldo mai visto dal 1747", e le osservazioni meteorologiche riportano di cielo sereno e sole ininterrotto dal 22 gennaio al 21 marzo. La siccità fu tale che il torrente Gesso ebbe una secca memorabile e, complice la pochissima neve caduta in quota, rimase asciutto addirittura fino al 18 maggio, data che fu preceduta da due giorni definiti "caldissimi".
    Altro giro, altra corsa: a pochi anni di distanza ecco l'inverno 1820/1821, definito quasi senza neve, senza pioggia e senza freddo. In Valle d'Aosta i mandorli fiorirono in febbraio, ovunque i ciliegi in marzo, e dopo vi fu una notevole precocità di vendemmia (addirittura agosto). A Carpi il giorno di Natale è ricordato come "giornata caldissima per cui si sudava e non era necessario portare il tabarro", a Cuneo fioritura delle viole al 10 febbraio e caldo e siccità dall'Epifania fino a fine marzo.
    Fu un inverno secco probabilmente anche il 1824/1825, perlomeno in Emilia Romagna, con strade polverose e pozzi con poca acqua, finchè in aprile si fecero orazioni e processioni per ottenere la pioggia, mentre l'inverno seguente (1825/1826) ho l'appunto di "inverno mite" ma ignoro se fu secco o meno, mentre il 1833/1834 fu caldo in Svizzera e vide, nel corso del 1834, una pesante siccità in Sudtirol e in Trentino tale da compromettere il raccolto dell'orzo e della segale.
    Lou soulei nais per tuchi

  2. #22
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    Predefinito Re: Grandi siccità storiche europee (e non solo)

    C'è un tipo particolare di testimonianza, le cosiddette "pietre della fame".
    Le-pietre-della-fame-sul-fiume-Elba-2.jpg
    Si tratta di date incise sulle rocce emergenti in occasione delle grandi siccità. Quella della foto è ripresa all'Elba.
    Le “Pietre della Fame”: inquietanti Messaggi del Passato scoperti dalla Siccità – Vanilla Magazine
    Hunger stone - Wikipedia

  3. #23
    Brezza leggera L'avatar di Wolf359
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    Predefinito Re: Grandi siccità storiche europee (e non solo)

    Un altro studio considera ancora una volta analisi dendrocronologiche nella zona della Repubblica Ceca e limitrofe aree di Polonia, Germania, Austria, Ungheria e Slovacchia (Büntgen et al. 2021).

    CapturFiles_1.jpg

    Anche in questo caso è ben presenta la siccità estrema (si parla del trimestre estivo perlomeno) a cavallo tra il XV e il XVI secolo, ma emergono anche periodi secchi nel X secolo, durante la Piccola Età Glaciale Tardo-Antica e durante il dominio celtico dell'Europa centrale.

    Questa la classifica delle 20 estati più secche tra il 75 a.C. e il 2018 d.C., in questo caso il 1540 non compare tra i più estremi benchè comunque anche questa ricostruzione lo veda molto siccitoso (-2.87 di scPDSI se non ricordo male dai loro dati). Sul podio troviamo rispettimavente il 1509, 1508 e 2018.

    CapturFiles.png
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  4. #24
    Uragano L'avatar di Alessandro1985
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    Predefinito Re: Grandi siccità storiche europee (e non solo)

    Citazione Originariamente Scritto da Gian1969 Visualizza Messaggio
    Ciao, confermo Alessandro, siamo messi ben peggio che nel 1921.

    Ad oggi è l'anno più secco dal 1858 con 426,6 mm.

    Di seguito i mesi e gli accumuli:
    1 34,1
    2 33,3
    3 16,1
    4 69,7
    5 54,1
    6 22,2
    7 112,1
    8 39,9
    9 36,9
    10 0
    11 5,1
    12 3,1

    Nei primi sei/sette mesi dell'anno, tuttavia, la situazione nel 1921 era assai migliore che nel 2022: non solo nei primi sei mesi dell'anno caddero 229,5 mm rispetto ai 148,4 mm del 2022, ma l'8 luglio 1921 fece ben 66,8 mm di pioggia!

    Questo luglio siamo fermi a 4,4 mm e del secco non se ne vede la fine.

    L'anno più simile, ma solo "pluviometricamente", è stato il 1976 quando caddero 189,8 mm nei primi 6 mesi dell'anno; luglio tuttavia vide 42,2 mm e il 12, ad esempio, caddero 12,8 mm; il tutto con temperature che oggi ci sogniamo (luglio chiuse a 23,4° di media). In più, fra agosto e settembre 1976, caddero oltre 500 mm, cosa che ritengo impossibile quest'anno.

    Ciao!
    davo un occhio al segnale del SOI
    oltre al citato paragone con il 1921 abbiamo dei valori molto alti anche tra la fine del 75 e l'inizio del 76
    notavo che anche il 1929 fu contraddistinto da valori molto alti tra gennaio e marzo e se gian mi può confermare fu un trimestre molto secco a brera, dai dati che ho io caddero 11 cm in tutto il trimestre e dubito che quel trimestre fece granchè d'altro che non fosse neve
    la cosa particolarmente interessante è che nel 76 i valori crollarono proprio tra luglio e settembre, quando ci fu il periodo piovoso riportato
    continuando, 88-89 ancora SOI molto elevato tra autunno e inverno
    poi ci sono altri periodi con valori più o meno elevati ma che sicuramente non hanno visto gli stessi livelli siccitosi, il segnale però che è coerente anche nelle altre annate che non cito e di cui non riporto i plot per non appesantire troppo è quello di un uk+
    il 2010 ebbe valori molto elevati tra luglio e dicembre ma le anomalie sono queste



    smontato tutto quindi?
    nemmeno per sogno, infatti tutti i periodi già citati arrivano in fase di AMO- tolto proprio il 2010
    togliendo il trend di fondo la fase attuale è pienamente coerente e si vede anche in un altro aspetto che sono le anomalie groen-isl del periodo estivo
    netta inversione di segno medio della nao nel periodo estivo

    Ultima modifica di Alessandro1985; 29/07/2022 alle 14:00
    C'ho la falla nel cervello


  5. #25
    Brezza leggera L'avatar di Wolf359
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    Predefinito Re: Grandi siccità storiche europee (e non solo)

    Citazione Originariamente Scritto da Wolf359 Visualizza Messaggio
    Ottimo topic. Ripropongo e aggiorno questo grafico, che copre quasi 3 secoli. I dati originali sono di Padova ma sono stati opportunamente omogeneizzati con la mia stazione che si trova a 5-6 km dal centro di PD.

    Allegato 595016

    Praticamente sotto la soglia di -3 di siccità eccezionale lo SPI-12 è sceso 7 volte, e la volta precedente all'anno in corso risale a quasi 80 anni fa, al 1944. Curioso anche la ricorrenza 1821-1922-2022... chissà se il 1721/2 ha rispettato la "regola". Ad ogni modo il 2022 qui ha raggiunto alcuni giorni fa il valore di siccità annuale più estremo di sempre degli ultimi 3 secoli: -3.66, con accumulo su 365 giorni di soli 287.8mm (-63% rispetto alla media 1991-2020), oltre 20 mm in meno rispetto al record precedente del 1893. Se per l'intensità il record è stato stracciato, per la durata bisogna aspettare ancora un po': a ieri (21 luglio) siamo a 29 giorni con lo SPI-12 sotto la soglia di -3, il record del 1893 di 47 giorni però è dietro l'angolo ormai.

    Anno giorni con SPI-12 < -3 SPI-12 minimo accumulo su 365 giorni fino al SPI-12 minimo deficit rispetto alla media 1991-2020
    1893 47 -3.33 311.5 mm -60%
    1821 42 -3.26 326.8 mm -58%
    2022 29 -3.66 287.8 mm -63%
    1737 18 -3.20 325.1 mm -58%
    1816 18 -3.20 326.2 mm -58%
    1944 16 -3.16 326.7 mm -58%
    1922 2 -3.04 344.1 mm -55%
    Aggiornamento: con i dati di ieri, i giorni sotto i -3 dello SPI-12 sono arrivati a 48. Quindi si può dire che questa è stata la siccità più estrema e più lunga degli ultimi 3 secoli.
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  6. #26
    Vento forte L'avatar di Albert0
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    Predefinito Re: Grandi siccità storiche europee (e non solo)

    Citazione Originariamente Scritto da mik33017 Visualizza Messaggio

    Udine 570 mm su media di 1400 (-60% su base annua) , conferma la gravissima siccità di tutto il Nord Italia
    Ha fatto 119mm in 3 mesi ( media 261)
    Aprile normale
    Poi di nuovo 119mm in 3 mesi ( media 365)

    Intanto per le temperature l'Estate si avvia a battere quella del 2003. Con oggi terminano i 20 giorni ( due decadi) più caldi di sempre , battendo l'inizio di Agosto 2003.

  7. #27
    Uragano L'avatar di giorgio1940
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    Predefinito Re: Grandi siccità storiche europee (e non solo)

    Dal 25 aprile ad oggi a Rimini mm 52
    Amante della Natura:Monti,meteo,mare,una piccola margherita.....
    Non posso che dir grazie a tanto Artefice!

  8. #28
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    Predefinito Re: Grandi siccità storiche europee (e non solo)

    Citazione Originariamente Scritto da Alessandro1985 Visualizza Messaggio
    davo un occhio al segnale del SOI
    oltre al citato paragone con il 1921 abbiamo dei valori molto alti anche tra la fine del 75 e l'inizio del 76
    notavo che anche il 1929 fu contraddistinto da valori molto alti tra gennaio e marzo e se gian mi può confermare fu un trimestre molto secco a brera, dai dati che ho io caddero 11 cm in tutto il trimestre e dubito che quel trimestre fece granchè d'altro che non fosse neve
    la cosa particolarmente interessante è che nel 76 i valori crollarono proprio tra luglio e settembre, quando ci fu il periodo piovoso riportato
    continuando, 88-89 ancora SOI molto elevato tra autunno e inverno
    poi ci sono altri periodi con valori più o meno elevati ma che sicuramente non hanno visto gli stessi livelli siccitosi, il segnale però che è coerente anche nelle altre annate che non cito e di cui non riporto i plot per non appesantire troppo è quello di un uk+
    il 2010 ebbe valori molto elevati tra luglio e dicembre ma le anomalie sono queste
    smontato tutto quindi?
    nemmeno per sogno, infatti tutti i periodi già citati arrivano in fase di AMO- tolto proprio il 2010
    togliendo il trend di fondo la fase attuale è pienamente coerente e si vede anche in un altro aspetto che sono le anomalie groen-isl del periodo estivo
    netta inversione di segno medio della nao nel periodo estivo

    Ciao Alessandro,
    scusami, ma mi ero perso questa tuo messaggio.

    Certo, confermo la tua affermazione sulla secchezza del 1929, ecco i mm di pioggia/neve fusa a Milano Brera:
    Gennaio 29,6 mm
    Febbraio 18,3 mm
    Marzo 5,7 mm

    A casa ho il dettaglio delle - scarse - nevicate del febbraio 1929 a Milano. Fu una beffa di poco inferiore a quella del febbraio 2012 per buona parte del Veneto
    Pensa che invece nella vicina "mia" Cremona scesero decine di cm di neve. Ma non è una novità, la notevole maggior nevosità di Cremona rispetto a Milano mi ha sempre fatto rosicare fin dall'infanzia nonché rimproverare bonariamente il mio povero papà di averla lasciata per Milano! In 80 km c'è un mondo di differenza, manco ci fosse una catena montuosa in mezzo... scusa la divagazione, ma quando si rispolvera il 1929 mi viene sempre in mente lo "spread" nevoso MI-CR ciao!

  9. #29
    Uragano L'avatar di Marcoan
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    Predefinito Re: Grandi siccità storiche europee (e non solo)

    Citazione Originariamente Scritto da Gian1969 Visualizza Messaggio
    Ciao Alessandro,
    scusami, ma mi ero perso questa tuo messaggio.

    Certo, confermo la tua affermazione sulla secchezza del 1929, ecco i mm di pioggia/neve fusa a Milano Brera:
    Gennaio 29,6 mm
    Febbraio 18,3 mm
    Marzo 5,7 mm

    A casa ho il dettaglio delle - scarse - nevicate del febbraio 1929 a Milano. Fu una beffa di poco inferiore a quella del febbraio 2012 per buona parte del Veneto
    Pensa che invece nella vicina "mia" Cremona scesero decine di cm di neve. Ma non è una novità, la notevole maggior nevosità di Cremona rispetto a Milano mi ha sempre fatto rosicare fin dall'infanzia nonché rimproverare bonariamente il mio povero papà di averla lasciata per Milano! In 80 km c'è un mondo di differenza, manco ci fosse una catena montuosa in mezzo... scusa la divagazione, ma quando si rispolvera il 1929 mi viene sempre in mente lo "spread" nevoso MI-CR ciao!
    A proposito dell'inverno 1029 e del Veneto, ho trovato poco o nulla in merito al fatto se fu o meno piuttosto nevoso su pianura veneta ( orientale in particolare) e friuli.....a parte il grande gelo persistente, le lagune e i fiumi ghiacciati, non ho trovato notizie sulle nevicate...qualcuno ha qualcosa da qualche archivio?

  10. #30
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    Predefinito Re: Grandi siccità storiche europee (e non solo)

    Citazione Originariamente Scritto da Lou_Vall Visualizza Messaggio
    Molto molto interessante.

    Per il periodo 1400-1480 le cronache riportano diversi periodi siccitosi, almeno su scala locale.
    Nel 1420 in Lombardia non piovve da febbraio a maggio e il sole seccò le piante. Le temperature dovettero essere relativamente elevate in quanto le ciliegie maturarono e furono raccolte in aprile e le messi dell'anno furono particolarmente abbondanti di uva.
    Pochi anni dopo, anche il 1428 ha avuto una siccità di almeno sei mesi nel Nord Italia (da aprile ad ottobre secondo alcune cronache, da giugno a dicembre secondo altre), nel Monferrato e nel Padovano non si riuscì addirittura a mietere il grano.
    Il 1445 vide una siccità tardo invernale e primaverile, in quanto per i primi cinque mesi dell'anno furono asciutti; siccità estiva invece nel 1458, almeno in Emilia Romagna: a Bologna dalla festa di San Pietro (29 giugno) fino al 20 settembre non piovve mai. Replica quasi esatta appena due anni dopo, quando non fece una goccia dai primi di maggio ai primi di agosto.

    C'è poi stata una tripletta siccitosa non da poco, ossia il triennio 1472-1473-1474. Cronache del Friuli del 1472 riportano di caldo e secco: "fu prodigioso il caldo che fu sentito; perlochè vennero le uve mature a San Giovanni del mese di giugno e la provincia patì in estremo". Il 1473 fu siccitoso soprattutto in Europa Centrale ed Orientale, con secca del fiume Elba e numerosi incendi spontanei, mentre il 1474 fu memorabile soprattutto al Nord Italia: nessuna pioggia da gennaio a marzo e febbraio definito molto caldo. In Lombardia "Nel febbrajo si vide una stravaganza meravigliosa. Gli aberi che fioriscono, o sul fine marzo o nell'aprile, anticiparono con grandissimo stupore la primavera. Alla primavera, che suole essere secondata da pioggie seguitò una lunga siccità ed un caldo eccessivo" poi caldo ed incendi: "i rivoli e le sorgenti restaron al secco e le selve furon arse dal foco", mentre in Emilia Romagna numerosi pozzi si prosciugarono.

    Nel periodo 1770-1840 è da annoverare sicuramente l'estate del 1774, che per l'epoca fu davvero caldissima. I dati omogeneizzati per Torino mostrano una temperatura media di +20,9° a giugno, +24,1° a luglio e +24,6° ad agosto, per una temperatura media estiva di +23,2° (niente di particolare oggi, ma straordinaria per l'epoca). Le Cronache cremonesi riportano di tre mesi "infernali" in cui "è stato tale il caldo che non potevasi se non alle 23 sortir di casa".

    Ma un altro mostro sacro è sicuramente l'inverno 1778/1779, che al Nord Italia fu secchissimo a livelli allucinanti. In Valtellina "senza piogge nè nevi tra il 13 dicembre 1778 e il 3 maggio 1779", a Milano "dal 30 novembre al 3 maggio non cadde mai nè neve nè acqua", per le Cronache di Carpi "non piovè mai dal novembre al maggio. Si asciugarono i fiumi, restarono i canali senz'acqua e non si potè più macinare. Nella notte del 22 febbraio piovve un poco ma poi il vento ricondusse la serenità" e secondo le Cronache cremonesi "L'inverno passò senza nevi e piogge e la siccità durò sino al 7 maggio, per cui i pozzi erano quasi tutti inariditi, e l'alveo dei fiumi talmente abbassato, che le due ripe non eran più lontane che di pochi metri". Le cronache dell'abb. Tobaldo di Pavia riportano di un autunno 1778 particolarmente umido e piovoso, soprattutto in novembre e fino ai primi giorni di dicembre e poi, verso la metà del mese, il tempo volse al sereno e rimase sereno fino al 10 aprile (dove è segnata pioggia) e poi precipitazioni inconsistenti fino ai primi giorni di maggio, quando poi il tempo ritornò umido e piovoso.
    Questa siccità non colpì solo il Nord Italia ma praticamente tutta Europa dall'Atlantico al Mar Nero: sono riportati sei mesi di siccità in Spagna, otto in Dalmazia, dieci nel Lazio, con fiumi asciutti ovunque. Non solo: anche l'Islanda ne fu colpita, e la popolazione locale fu costretta a cibarsi del bestiame per mancanza di foraggio.

    Altra estate bella calda fu quella del 1782, a Torino la temperatura media estiva fu +22,9°, caldissimo per l'epoca, mentre nel 1788 potrebbe esserci stata una siccità minore (probabilmente su scala locale) in Francia. Il periodo 1790-1799 vide, per la Svizzera, inverni miti e poco nevosi. Il 1800 vide un aprile caldissimo (battuto poi solo dai vari aprile 2007, 2011 e 2018), nel 1802 invece fu il mese di agosto ad essere molto caldo (dovrebbe essere stato il 6° o il 7° più caldo di sempre per Nord Italia e Svizzera) mentre l'anno seguente, ossia il 1803, pare fu siccitoso in Lombardia, dove vi furono processioni e novene per implorare la pioggia (ma anche questa potrebbe essere stata solo una siccità locale).
    E ci furono almeno tre inverni con poca neve e molto caldi per l'epoca, ossia il 1803/1804, il 1806/1807 e il 1807/1808.
    Nel primo inverno, il 1803/1804, gennaio fu caldissimo (in Svizzera è stato calcolato intorno a +4° di anomalia sulle medie 1951-1980, e sui +3° in Italia). Le Cronache di Branzi (BG) narrano di tra il 9 e il 10 ottobre di giorni di rigidissimo inverno seguiti da venti freddissimi, ghiacci e nevi, poi di nuovo aria freddissima i primi giorni di dicembre, e poi, da metà mese, aria tiepida. Gennaio piovoso e mite, tanto che si lavorò la campagna come se fosse primavera avanzata, e fece poi di nuovo freddo solo tra febbraio e marzo.
    Il 1806/1807 più che mite fu un inverno secco. I ricordi del parroco di Crissolo (Valle Po), datati 15 gennaio 1807, riportano: "Il Colle di Ciavert e tutta la montagna fino a Malàura è senza neve" [considerato che la Malàura è a 2804m. e non avesse un filo di neve in gennaio mi vien da pensare che nemmeno l'autunno sia stato particolarmente piovoso/nevoso], mentre in Lombardia dalla metà dell'estate 1806 fino all'estate del 1807 "il secco e il forte vento furono l'incubo della gente dei campi". Anche l'inverno seguente, per le cronache di Branzi, è definito "bellissimo e quasi senza neve", con una nevicata il 14 febbraio.
    Ho notizie di altri due inverni miti in quegli anni: il 1810/1811 (soprattutto febbraio) e il 1814/1815 (a 900 metri inverno corto e primavera avanzata, con ciliegi che fiorirono già in marzo).
    Siccità ben pesante l'inverno 1816/1817, che potrebbe essere un altro piccolo mostro sacro, perlomeno al Nord Italia. Sulle Orobie è definito inverno dominato da venti per niente freddi, sempre sereno e con pochissima neve, e aprile è descritto come dominato da venti aridi e freddissimi, senza pioggia e senza erba per la siccità. A Cuneo fu definito "l'inverno più caldo mai visto dal 1747", e le osservazioni meteorologiche riportano di cielo sereno e sole ininterrotto dal 22 gennaio al 21 marzo. La siccità fu tale che il torrente Gesso ebbe una secca memorabile e, complice la pochissima neve caduta in quota, rimase asciutto addirittura fino al 18 maggio, data che fu preceduta da due giorni definiti "caldissimi".
    Altro giro, altra corsa: a pochi anni di distanza ecco l'inverno 1820/1821, definito quasi senza neve, senza pioggia e senza freddo. In Valle d'Aosta i mandorli fiorirono in febbraio, ovunque i ciliegi in marzo, e dopo vi fu una notevole precocità di vendemmia (addirittura agosto). A Carpi il giorno di Natale è ricordato come "giornata caldissima per cui si sudava e non era necessario portare il tabarro", a Cuneo fioritura delle viole al 10 febbraio e caldo e siccità dall'Epifania fino a fine marzo.
    Fu un inverno secco probabilmente anche il 1824/1825, perlomeno in Emilia Romagna, con strade polverose e pozzi con poca acqua, finchè in aprile si fecero orazioni e processioni per ottenere la pioggia, mentre l'inverno seguente (1825/1826) ho l'appunto di "inverno mite" ma ignoro se fu secco o meno, mentre il 1833/1834 fu caldo in Svizzera e vide, nel corso del 1834, una pesante siccità in Sudtirol e in Trentino tale da compromettere il raccolto dell'orzo e della segale.
    Due curiose coincidenze. In alcuni di quegli inverni, a Padova dicembre e febbraio furono miti, ma gennaio fu molto freddo, con media spesso <0°C (l'ultimo così è stato il 1985...). Una specie di inverni 1989 o 1990, ma con 2-3°C in meno, in linea con la PEG.
    Poi, negli stessi anni dell'abate Tobaldo di Pavia che citi, a Padova operava il più famoso abate Toaldo.

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