" Intra Tupino e l'acqua che discende del colle eletto dal beato Ubaldo,
fertile costa d'alto monte pende........" Dante, Paradiso XI
- In avatar, il mio mondo : Omar, Sarah, il cantiere e .... la neve!
Giusto per essere precisi, perchè non viviamo a 850 hPa ma al suolo:
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La zona che ha subito un raffreddamento è semmai il Portogallo rispetto al primo decennio del XXI secolo, ma in generale il trend di aumento negli ultimi 10 anni in Atlantico è blando.
Con ciò non voglio ovviamente dar manforte a tesi riduzionistiche, però anch'io penso ci sia lo zampino di un'impronta circolatoria troppo sfavorevole che spero non sia la nuova norma da qui per le generazioni avvenire.
Chiuso OT.
I modelli mattutini mostrano la lacuna barica che si aprirà nei prossimi giorni sul mediterraneo centrale, anche se oggi sembra ci sia una più veloce traslazione verso est; sono quindi ipotizzabili fenomeni da instabilità moderata sino al 27 c.m.
Per il dopo pare confermata la caduta nell’Atl iberico- marocchino ma da lì si aprono due possibili alternative: 1) quella mostrata da Gfs ufficiale che vedrebbe una certa traslazione della ferita barica verso il mediterraneo centro -orientale con mantenimento dell’instabilità; 2) quella mostrata da Ecmwf/ Gem con dinamica molto più statica e controrisposta calda proprio verso il centro est mediterraneo.
a me non dispiacciono i modelli mattutini...c'è stato un lieve miglioramento nel medio-breve...per il dopo tutto da definire al momento...ci potrebbe essere un aumento termico seguito da una nuova discesa...ormai il peggio dell'estate è andato grazie a dio
“Non sono nessuno per giudicare, so soltanto che ho un'antipatia innata verso i censori, i probiviri... ma soprattutto sono i redentori coloro che mi disturbano di più.”
HUGO EUGENIO PRATT
Socio Meteonetwork.
riepilogo spaghettame: al Nord leggero ma costante sopra media, pare però che dal 26, grazie a infiltrazioni e GPT più bassi, possa riattivarsi a pieno il ciclo diurno:
Al sud sotto media (direi meritatissimo dopo sti giorni FOLLI, malsani proprio dai dati che ho letto) fino a circa fine mese, poi dopo c'è una salita immersa nell'indecisione:
direi che per il momento agosto mostrerà il suo lato più docile un po' da N a sud. le giornate si accorciano a lunghe falcate e chi avviciniamo a settembre.
Si vis pacem, para bellum.
Leggendo il tuo post ho pensato di averlo scritto io ma me ne fossi dimenticato, quoto tutto quello che hai scritto ma già ti hanno risposto, ho provato anche io ad inserire tali argomenti perchè mio parere sono attualmente assolutamente complementari e non si può parlare di di tempo o previsioni meteorologiche senza parlare di clima.
il tempo meteorologico è l'insieme dei fenomeni fisici ed atmosferici che si osservano in un intervallo di tempo cronologico in un'area geografica definita. Poichè l'atmosfera è un gas ed i fenomeni in essa osservabili dipendono dal volume del gas in esame, la definizione operativa del tempo richiede che sia noto e costante il volume su cui si effettuano le operazioni di rilevamento e quindi l'area di superficie terrestre da cui si eseguono le misurazioni.
avremo così il tempo su una città, su una regione. su una montagna e così via, fino a definire il tempo sulla terra in un dato istante.
Più è grande l'area sottostante il volume d'atmosfera su cui si osserva il tempo più si dovrà mediare sulle grandezze fisiche (quali la temperatura, l'umidità ecc.), fino a segnalare come indicatore del tempo del globo, per esempio la temperatura media dell'aria a 2 metri dalla superficie.
Questa definizione del tempo atmosferico è facilmente intuibile in quanto rispecchia le sensazioni immediate, la percezione di ciò che accade nell'aria: un temporale, un sole raggiante e così via.
La definizione di clima, invece, per essere rigorosa, richiede l'uso del concetto di probabilità.
Il clima di un luogo è dato dalla funzione di distribuzione della probabilità che a un dato istante si osservi si osservi un determinato tempo meteorologico.
Questa definizione di clima non si può applicare direttamente in quanto non si hanno elementi nè teorici nè sperimentali che consentano di dire a priori quale sia la probabilità di osservare un certo tempo in un dato momento in un luogo definito.
Per superare questa impossibilità a priori l'OMM raccomanda di calcolare le variabili statistiche del tempo su periodi di 30 anni di osservazioni continue giornaliere.
30 anni che con la velocità dei cambiamenti attuali non rendono reale i cambiamenti in atto negli ultimi anni, differente da quello che percepiamo noi.
Il ripetersi con sempre maggiore frequenza di fenomeni atmosferici estremi comprese le sempre più prolungate e frequenti ondate di calore, viene così interpretato come segno di variabilità climatica, in contrasto con le definizioni, sia di natura teorica sia, soprattutto, di natura pratica, fin qui adottate.
Quando si parla clima si parla di sistemi dinamici non lineari, la fluidodinamica o dinamica dei fluidi, in fisica, in fisica è la branca della meccanica dei fluidi che studia il comportamento dei fluidi (ovvero liquidi e gas) in movimento, contrapposta alla statica dei fluidi; la risoluzione di un problema fluidodinamico comporta, in genere, la risoluzione (analitica o numerica) di complesse equazioni differenziali per il calcolo di diverse proprietà del fluido tra cui la velocità, la pressione, la densità o la temperatura, in funzione della posizione nello spazio e nel tempo.
Mi sono dilungato e qui termino per spiegare che è tutto collegato e basta un minimo cambiamento nella circolazione atmosferica o delle correnti oceaniche per fare si che succeda quello che tu hai accennato, le continue e prolungate ondate di calore che subiamo in estate non sono altro che l'effetto di quello che tu hai citato, ma potrei anche menzionare gli ultimi 2 inverni appena trascorsi che nonostante tutti gli indici ed indicatori prevedessero inverni molto freddi, invece abbiamo avuto inverni miti.
direi che il discorso è molto semplice... si riscaldano per ovvie ragioni più le terre emerse degli oceani, il resto è mera conseguenzialità... poi certo si può scendere in un'analisi più sofisticata e sviscerare bene i meccanismi conseguenziali...ma quello è alla base di tutto...e naturalmente è tutta colpa dell'uomo che ha immesso in atmosfera immense quantità di gas serra... io mi stupisco come ci sia la tendenza in alcuni meteoappassionati (sottolineo il termine meteoappassionati) a voler sminuire il fenomeno o a imputarlo a meri discorsi circolatori e ciclici... forse ci vogliamo illudere che in futuro qualcosa cambierà e potremo riassaporare almeno in certe fasi i fasti del meraviglioso clima del passato... ma non succederà! io mi stropiccio gli occhi quando guardo le carte degli eventi invernali del passato che però è innegabile negarlo, seppur con una certa fisiologica variabilità, si sono fatti sempre dico sempre più rari... ormai abbiamo un'hp subtropicale fisso sulla testa che solo per brevi periodi è scalfito ad est da correnti nord-orientali (per lo più sterili per la stragrande maggioranza del Paese) impedendo comunque qualsiasi tipo di azione di regressione continentale vera che generalmente in passato colpiva prima il sud e poi spostandosi verso ovest regalava le ormai rarissime nevicate alle pianure del nord... oppure seconda ipotesi retrogressioni che puntavano dritte sull'Ruropa centro-occidentale (in termini assoluti generalmente le più potenti) colpendo questa volta direttamente soprattutto Francia, Inghilterra, centro-nord Italia e a volte persino la Spagna... ma di cosa stiamo parlando! purtroppo siamo nati nell'epoca sbagliata, ma se questo è frutto di mera causalità non lo è il riscaldamento (non lo voglio nemmeno definire cambiamento, perchè mi pare un termine troppo generico) del clima Europeo e mondiale, tutta colpa di un essere meraviglioso e al contempo terribile, che è l'uomo. Che pur sapendo ormai con certezza il disastro che ha creato (e lo sappiamo almeno da 40 anni) non si è praticamente per nulla operato a cambiare questo stato di cose, cambiando sistema produttivo e puntando seriamente sulle energie rinnovabili (seppur certo non si può negare l'aumento esplosivo demografico che molto ha contribuito con l'aumento dei consumi al correlato aumento delle immissioni; a cui aggiungerei il leggittimo sviluppo, seppur su un sistema sbagliato come è il nostro, dei così detti paesi del terzo mondo). Lascio la disamina tecnica di quanto ho appena detto ai tecnici, ma questo è il discorso!
Intanto anche gfs06 mostra la caduta barica ad ovest del contienente che potrebbe comportare dal 27/28 a sopramedia al centro sud, di durata da definire, mentre il nord rimarrebbe più coinvolto dall’instabilità.
Manca tanto ma il long ecmwf è davvero brutto per le regioni occidentali.
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Le ensi più morbide soprattutto al nord ma testimoniano come non sia un run particolarmente isolato.
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Lo so che sono carte non troppo affidabili ma dato che si commentano abitualmente carte a 168/240 ore (anche se a volte dà incomprensibilmente fastidio- basta non prenderle alla lettera come ovvio che sia) non vedo perché non parlare della possibilità.
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