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  1. #91
    Uragano L'avatar di jack9
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    Predefinito Re: Confronto sul cambiamento climatico tra appassionati di meteorologia

    i numeri lasciano il tempo che trovano... in un forum scientifico...
    allora vale proprio tutto
    Si vis pacem, para bellum.

  2. #92
    Vento teso L'avatar di Forever1929
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    Predefinito Re: Confronto sul cambiamento climatico tra appassionati di meteorologia

    Citazione Originariamente Scritto da DuffMc92 Visualizza Messaggio
    Ottima idea burian, così ne approfitto per buttar giù qualche riga di riflessioni, di cui alcune maturate in tempi recentissimi.

    La prima: non ne posso più di sentir parlare di riscaldamento globale in generale come se, appunto, il GW fosse iniziato in questi ultimi anni.
    E' come dire, a 9 anni, ''cavolo sono alto 1 e 30, non ero mai stato alto così QUINDI non ero mai cresciuto prima d'ora''.
    Tra gli amatoriali tende spessissimo a latitare la comprensione del concetto, tanto sbandierato dagli stessi, di trend in salita: dovrebbe essere ovvio che in qualunque momento ti giri ad osservare la linea della temperatura media globale ti trovi nel suo punto più alto.
    Questo succede oggi, più o meno, come succedeva nel 1996 o nel 1981, periodo nel quale eravamo all'interno di una vera e propria rampa di lancio (1977-98) a livello termico globale, eppure una volta non c'era il GW

    In Italia ce ne stavamo buoni buoni in AMO- con belle medie termiche annue fino ai Novanta centrali, quando erano ancora del tutto simili a quelle degli anni '80 e parte dei '70, perciò caschiamo proprio malissimo in termini di percezione locale del fenomeno globale, dunque il martellamento è veramente estremo.
    Più passano le estati, più salta fuori che nei freschi Novanta i granuli di ghiaccio della grandine erano rivestiti di gomma e/o dotati di intelligenza propria che consentiva loro di schivare i pomodori maturi negli orti privati.

    La seconda: dopo aver scartabellato i lavori sul consenso e aver notato che sono delle trappole informatiche fatte di enunciati che si sgambettano a vicenda (facendo finire tanti studi nei calderoni sbagliati), mi sono stufato pure io di ragionare sulla quota antropica e quella naturale nel GW.
    Ciò soprattutto in ragione del fatto che, a forza di chiedermelo, sono giunto a un bivio di no-sense rappresentato da due interrogativi che collidono: ''e se il nostro contributo fosse un 1% che sballa irrimediabilmente tutto?'' vs ''e se il nostro contributo fosse un 99% che si mescola ancora bene coi meccanismi naturali?''.
    Di conseguenza ho capito che non se ne esce, se non con della modellistica a cui si trovano periodicamente centomila limiti perché la natura è la natura e i modelli sono modelli.
    Quindi ho smesso di farmi domande e penso semplicemente a un inevitabile questo+quello in cui una delle due componenti andrebbe limata (ma lì mi spaventa il discorso demografico, però non mi dilungo).

    La terza, collegata alla seconda: specie da quando il GW si chiama crisi climatica, vedo sempre più perplessità in merito alle famose ciclicità ritenute naturali (AMO in primis), escono sempre più studi del genere.
    Sono naturali o antropiche? Gireranno ancora o mai più?
    E c'è ancora più buio su come incrociare questi due aspetti: se le abbiamo ''create'' noi, adesso che siamo 8 miliardi di influenzatori del clima queste oscillazioni hanno meno motivo che mai di sparire (quindi anche di NON girare in negativo); però siccome fa caldo riesce più facile concludere, lo stesso, che non gireranno mai più (Diego14 mi ha linkato uno studio italiano sull'AMO uscito pochi giorni fa per il quale la conclusione è proprio questa, cioè AMO+ all'infinito).
    Tali certezze vacillanti si inseriscono poi in un modellismo climatico che, a sua volta, vacilla ancora di più, dunque mi tocca tornare al secondo punto.

    Riassumendo il tutto: magari scopro l'acqua calda, ma la scienza non è ''single'', dovendo sempre assecondare un minimo chi la finanzia - e chi la finanzia sono persone importanti, non esenti dalle tendenze del momento.
    Ma questo succede con tutto, anche col cibo: un anno guai toccare la cioccolata al latte, l'anno dopo è il nettare degli dei; un anno viva l'olio di girasole, 3 anni dopo è il demonio; la dieta mediterranea era l'elisir di lunga vita e poi è diventata cancerogena; sì alla frutta dopo i pasti principali, poi no perché fa male. E così via, all'infinito.
    Tutto è fondato, mi fido della scienza a livello epistemologico, in forza del metodo galileiano induttivo-deduttivo, ma se sto dietro a tutte le conclusioni divento matto.
    Per fortuna che non le capisco, se non vengo adeguatamente guidato da gente molto brava che ha ruminato in maniera critica e costruttiva quella stessa scienza dalla quale pare impossibile districarsi.

    Conviene proprio darsi all'olismo e, come a tavola la regola è mangiare poco ma tutto quanto (ad eccezione delle cazzate tipo gli snack), nel clima tutto fa brodo.
    Tocca dunque stare a vedere.
    Anche se io un pensierone alla geoingegneria lo farei, perché se è vero che siamo così onnipotenti a scaldare il clima mi pare impossibile che non lo siamo anche nel verso opposto (lo dico perché mi è capitato di leggere che ''il clima è un sistema complesso'' ma solo in questa direzione, quella di riparazione dei danni).

    Il Gw non è certo iniziato negli ultimi anni, sono almeno 25 anni che almeno al sottoscritto è chiaro che si andava verso un cataclisma climatico, ovviamente non potevano essere chiare gli effetti e le tempistiche.

    Però confrontare il 1981 al 1996 con gli anni attuali non ha senso, perchè fino a tutti gli anni 90 le differenze climatiche, per quanto pronunciate ed evidenti, non erano neppure confrontabili a quelle attuali soprattutto in termini di effetti.

    Mi spiego meglio con un esempio.

    Immaginiamo di avere una pentola piena di acqua e ghiaccio dove la temperatura è in equlibrio e vicina allo zero. Sotto c'è il caldo (fuoco) e sopra il freddo (temperature sottozero).
    Il sistema ha un equilibrio proprio tra momenti più caldi dove il ghiaccio diminuisce ed aumenta l'acqua ed altri più freddi all'opposto.
    Ad un certo punto il fuoco sotto prende il sopravvento:
    inizialmente e fino a quando il fuoco è basso avrai un aumento termico solo nella parte bassa della pentola che stenterà a diffondersi sopra, potrà aumentare la parte acquosa rispetto a quella ghiacciata ma il sistema manterrà un equilibrio freddo e le modifiche saranno limitate.
    Ma se continua il fuoco a scaldare sempre più progressivamente l'acqua si scalderà ed inizierà sciogliere il ghiaccio.
    Quando l'acqua avrà raggiunto una certa temperatura l'equilibrio termico del sistema pentola passerà da una situazione di freddo ad uno più verso il caldo dove il ghiaccio non avrà più spazio e si scioglierà inesorabilmente.
    A questo punto ricreare il ghiaccio non sarà più possibile neppure con un abbassamento della fiamma.

    Questo è quello che è avvenbuto e mentre fino a 10 anni fa potevamo pensare ancora di mantenere un certo equilibrio, seppur precario e verso il caldo ora ormai è inesorabilemente rotto.

    inutile anche fare processi, rivoluzioni green ecc... prima di tutto perchè il trend è talmente forte da essere ininfluenzabile a mio parere da iniziative cmq deboli, secondariamente perchè i cattivi comportamenti umani hanno sempre il sopravvento su quelli buoni in economia.

    Come dicevo 10 anni fa la guerra è finita con una debacle di chi sosteneva che il cambio climatico non c'era o era trascurabile ma ovviemente nessuno ha vinto:

    tante sfide epocali ci attenderanno nel breve termine (in ambito climatologico applicato all'agricoltura, acqua ecc..), dato che in pochi credo si sarebbero aspettati un simile disastro climatico in così pochi decenni.

    Ribadire che il clima come lo abbiamo conosciuto noi 50enni è sparito completamente in 30 anni è ovvio:

    le estati sono forni invivibili, inverni tiepidi che durano 2 settimane se va bene in mezzo ad un lungo autunno, ondate calde ormai possibile per 7-8 mesi annui ecc...

    così è andata...

    ovviamente siamo qui a sperare sempre in una nevicata ed in una pioggia, irriducibili!!!

    Un saluto

  3. #93
    Uragano L'avatar di Alessandro(Foiano)
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    Predefinito Re: Confronto sul cambiamento climatico tra appassionati di meteorologia

    Citazione Originariamente Scritto da Alessandro1985 Visualizza Messaggio
    ma come lasciamo da parte numeri e previsioni
    allora di che acciderbolina parliamo?
    gli inverni anni '70 in italia che piaccia o meno furono mediamente delle gran ciofeche per il sistema termodinamico che li ha prodotti
    mica c'è niente di male ad ammetterlo
    al punto che persino il modesto 12-13 sta sotto a a tutti gli inverni anni '70 sul quadro nazionale
    e visto che si parlava di singole stagioni rispetto al contesto di gw do un altro dato
    anni come 2012-2013 hanno circa +0,7 di gw rispetto ai 71-72
    i quali han prodotto un inverno (71-72) mezzo grado sopra la 81-10, e quindi sarà pur lecito pensare che se tra il 2005 e il 2021 ballano meno di due decimi di gw questo non dovrebbe certificare automaticamente la morte dell'inverno in Italia, considerato che il 2005-06 è oltre 1 grado e mezzo più freddo del 71-72 o forse no
    ma quello di "non credere ai dati" di solito è un assunto buono per i famigerati negazionisti, non per i nostalgici
    un +0,7°C di GW che potrebbe essere a carico degli oceani per il 70%, vedi SST globali:


  4. #94
    Uragano L'avatar di Alessandro1985
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    Predefinito Re: Confronto sul cambiamento climatico tra appassionati di meteorologia

    Citazione Originariamente Scritto da Alessandro(Foiano) Visualizza Messaggio
    un +0,7°C di GW che potrebbe essere a carico per il 70% dagli oceani, vedi SST globali:

    Immagine
    già, non che mi stupisca molto visto che il 71% del riscaldamento superficiale viene da lì
    C'ho la falla nel cervello


  5. #95
    Uragano L'avatar di Alessandro(Foiano)
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    Predefinito Re: Confronto sul cambiamento climatico tra appassionati di meteorologia

    Citazione Originariamente Scritto da Alessandro1985 Visualizza Messaggio
    già, non che mi stupisca molto visto che il 71% del riscaldamento superficiale viene da lì
    da capire la causa di questo upwelling di calore

  6. #96
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    Predefinito Re: Confronto sul cambiamento climatico tra appassionati di meteorologia

    Citazione Originariamente Scritto da Alessandro1985 Visualizza Messaggio
    verissimo
    fortunatamente almeno sul fronte della qualità dell'aria è realmente così rispetto a quei decenni
    certo sono anche cambiate le tipologie di inquinanti ma tutto sommato in assoluto il discorso vale comunque vedendo alcuni parametri del passato da arpa
    tra l'altro io di cieli così nitidi come quelli che non di rado vedo anche a Milano, in assenza di favonio, non ne ricordo affatto nel passato in questa misura
    La qualità e la nitidezza dell'aria, insieme alla temperatura, sono le tre manifestazioni più evidenti, più tangibili, del cambiamento climatico della Valpadana centro-occidentale.

    In particolare, ricordo che uno o due anni fa, in una teleconferenza sui cambiamenti climatici curata da MNW durante uno dei lock down, mi rimase impresso uno studio, credo del CNR, dove, dati alla mano, si affermava che negli ultimi dieci anni il numero di giorni con visibilità superiore a 10 km a Linate fosse più che raddoppiato rispetto al 1961-90.
    Inoltre, si mostrava come nell'ultimo decennio le medie termiche annuali rispetto a 100/130 anni fa fossero traslate a nord di 3° di latitudine e in altezza di 500 m. Come dire, semplificando: Milano oggi ha le medie termiche annue che Roma aveva cent'anni fa (e questo esempio fu citato); e io aggiungo: Clusone, 500 m più in alto di Milano, oggi ha le medie termiche annue che Milano aveva cent'anni fa. Notevole.

  7. #97
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    Predefinito Re: Confronto sul cambiamento climatico tra appassionati di meteorologia

    Citazione Originariamente Scritto da galinsog@ Visualizza Messaggio
    Questa cosa che il passaggio da un clima temperato a uno subtropicale o tropicale non comporti anche diversi benefici andrebbe spiegata a qualche migliaio di pensionati benestanti che ogni anno si trasferiscono dal New England alla Florida...
    Beh io in clima tropicale ci vivo e ti posso dire che se domani c'è una crisi energetica sistemica (non qualche mese di sballo per un conflitto) e che non posso più accendere ne ventilatore ne climatizzatore, diventa invivibile...Per darti un'idea in casa, di NOTTE, ci sono 29,5°C con 85% di umidità, fatti due calcoli...

    E poi, inutile precisare l'impatto sulla nostra agricoltura, le nostre foreste, la fauna, ecc. ma sto dicendo solo ovvietà

  8. #98
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    Predefinito Re: Confronto sul cambiamento climatico tra appassionati di meteorologia

    l'aria a Milano è migliorata tantissimo in pochi decenni:








  9. #99
    Uragano L'avatar di Alessandro(Foiano)
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    Predefinito Re: Confronto sul cambiamento climatico tra appassionati di meteorologia

    Citazione Originariamente Scritto da Alessandro1985 Visualizza Messaggio
    già che ci siamo apriamo il dibattito sugli scenari
    qual è quello che considerate più probabile nell'attuale panorama delle proposte ipcc?


    Allegato 599503
    sono scenari demografici...quelli RCP 4.5 per l'Italia sono già sbagliati, perchè sovrastimati:







  10. #100
    Uragano L'avatar di burian br
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    Predefinito Re: Confronto sul cambiamento climatico tra appassionati di meteorologia

    Citazione Originariamente Scritto da Alessandro1985 Visualizza Messaggio
    già che ci siamo apriamo il dibattito sugli scenari
    qual è quello che considerate più probabile nell'attuale panorama delle proposte ipcc?


    Allegato 599503
    Il 4.5 è il più probabile ad oggi, con margine di miglioramento se si interviene.

    E' da dire che ho notato come la pendenza della curva termica reale viene rivista verso il basso ad ogni nuovo aggiornamento dei rapporti IPCC (ad esempio la curva dell'aumento termico 2010-2020 è più bassa rispetto a quanto si prevedeva sarebbe accaduto nel 2005 per quello stesso decennio), segno che forse il pianeta risponde lievemente meglio di quanto prevedessimo (non tanto, ma come abbiamo imparato in tempi di pandemia piccole variazioni della pendenza iniziale significa una crescita meno estrema dell'esponenziale).

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