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  1. #1
    Uragano L'avatar di burian br
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    Predefinito Confronto sul cambiamento climatico tra appassionati di meteorologia

    Avendo rivisto l'ennesimo OT nel thread dei modelli ho deciso di dare vita ad uno spazio apposito NON per criticare lo scenario atmosferico (per quello c'è già la stanza rosari) ma per discutere e sfogare qui sopra le proprie eventuali considerazioni sul global warming (ma anche local, riferito a livello italico, warming), speranze o paure per il futuro, ecc...

    Io ritengo che in questo forum nessuno sia negazionista (eccetto l'utente @andi), quindi al massimo si tratta più di avere visioni e sensazioni differenti che riflettono in parte caratteristiche (e anche bias) personali, di cui nessuno è esente, nemmeno io che scrivo.


    Non so se sia la sezione adatta, penso però di sì. Spero che sia uno spazio utile a ridurre ulteriore lavoro ai Mod, ad indirizzare qui dentro post interessanti che però ammorbano alla lunga il thread dei modelli, a confrontarsi e chiarirsi eventualmente, e perchè no, utile a sviluppare meglio il proprio pensiero.

  2. #2
    Vento forte L'avatar di galinsog@
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    Predefinito Re: Confronto sul cambiamento climatico tra appassionati di meteorologia

    Vabbe', provo ad aggiungere un mio post inserendoci lo stesso diagramma postato da Marcoan con l'andamento delle temperature terrestri dal a partire dal 1880. Il grafico a mio avviso parla fin troppo chiaro ma non aggiungo per il momento mie osservazioni e miei commenti.
    IMG-20221026-WA0025.jpg

    P.S. so già che questa discussione al 99% andrà a morire, perché in realtà all'utente medio del forum non gliene frega niente del GW esattamente come di meteorologia.

  3. #3
    Uragano L'avatar di Alessandro(Foiano)
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    Predefinito Re: Confronto sul cambiamento climatico tra appassionati di meteorologia

    è evidente il riscaldamento della troposfera anche dai dati satellitari:


  4. #4
    Brezza tesa
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    Predefinito Re: Confronto sul cambiamento climatico tra appassionati di meteorologia

    I dati globali sull'andamento della temperatura sono inequivocabili,ed hanno senz'altro avuto un'influenza determinante sulle modifiche a scala globale della circolazione delle masse d'aria,ma a me interessano anche se non forse di più le modifiche a livello locale,nell'aspetto scientifico ed anche sull'impatto degli stili di vita degli abitanti di quei luoghi.Anche la percezione dei meteoappassionati sui cambiamenti climatici tende secondo me ad essere inevitabilmente influenzata dal luogo in cui vive.Tutti i climi continentali o freddi hanno avuto cambiamenti climatici ben più rilevanti rispetto ai climi più temperati o caldi.Nei microclimi italiani,ad esempio,una qualsiasi località padana ha visto cambiamenti ben più rilevanti rispetto ad esempio alle coste meridionali della Sicilia.
    Onore a tutti i fratelli caduti nella lotta contro il potere e l'oppressione.

    "nel fango affonda lo stivale dei maiali..."

  5. #5
    Vento forte L'avatar di DuffMc92
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    Predefinito Re: Confronto sul cambiamento climatico tra appassionati di meteorologia

    Ottima idea burian, così ne approfitto per buttar giù qualche riga di riflessioni, di cui alcune maturate in tempi recentissimi.

    La prima: non ne posso più di sentir parlare di riscaldamento globale in generale come se, appunto, il GW fosse iniziato in questi ultimi anni.
    E' come dire, a 9 anni, ''cavolo sono alto 1 e 30, non ero mai stato alto così QUINDI non ero mai cresciuto prima d'ora''.
    Tra gli amatoriali tende spessissimo a latitare la comprensione del concetto, tanto sbandierato dagli stessi, di trend in salita: dovrebbe essere ovvio che in qualunque momento ti giri ad osservare la linea della temperatura media globale ti trovi nel suo punto più alto.
    Questo succede oggi, più o meno, come succedeva nel 1996 o nel 1981, periodo nel quale eravamo all'interno di una vera e propria rampa di lancio (1977-98) a livello termico globale, eppure una volta non c'era il GW

    In Italia ce ne stavamo buoni buoni in AMO- con belle medie termiche annue fino ai Novanta centrali, quando erano ancora del tutto simili a quelle degli anni '80 e parte dei '70, perciò caschiamo proprio malissimo in termini di percezione locale del fenomeno globale, dunque il martellamento è veramente estremo.
    Più passano le estati, più salta fuori che nei freschi Novanta i granuli di ghiaccio della grandine erano rivestiti di gomma e/o dotati di intelligenza propria che consentiva loro di schivare i pomodori maturi negli orti privati.

    La seconda: dopo aver scartabellato i lavori sul consenso e aver notato che sono delle trappole informatiche fatte di enunciati che si sgambettano a vicenda (facendo finire tanti studi nei calderoni sbagliati), mi sono stufato pure io di ragionare sulla quota antropica e quella naturale nel GW.
    Ciò soprattutto in ragione del fatto che, a forza di chiedermelo, sono giunto a un bivio di no-sense rappresentato da due interrogativi che collidono: ''e se il nostro contributo fosse un 1% che sballa irrimediabilmente tutto?'' vs ''e se il nostro contributo fosse un 99% che si mescola ancora bene coi meccanismi naturali?''.
    Di conseguenza ho capito che non se ne esce, se non con della modellistica a cui si trovano periodicamente centomila limiti perché la natura è la natura e i modelli sono modelli.
    Quindi ho smesso di farmi domande e penso semplicemente a un inevitabile questo+quello in cui una delle due componenti andrebbe limata (ma lì mi spaventa il discorso demografico, però non mi dilungo).

    La terza, collegata alla seconda: specie da quando il GW si chiama crisi climatica, vedo sempre più perplessità in merito alle famose ciclicità ritenute naturali (AMO in primis), escono sempre più studi del genere.
    Sono naturali o antropiche? Gireranno ancora o mai più?
    E c'è ancora più buio su come incrociare questi due aspetti: se le abbiamo ''create'' noi, adesso che siamo 8 miliardi di influenzatori del clima queste oscillazioni hanno meno motivo che mai di sparire (quindi anche di NON girare in negativo); però siccome fa caldo riesce più facile concludere, lo stesso, che non gireranno mai più (Diego14 mi ha linkato uno studio italiano sull'AMO uscito pochi giorni fa per il quale la conclusione è proprio questa, cioè AMO+ all'infinito).
    Tali certezze vacillanti si inseriscono poi in un modellismo climatico che, a sua volta, vacilla ancora di più, dunque mi tocca tornare al secondo punto.

    Riassumendo il tutto: magari scopro l'acqua calda, ma la scienza non è ''single'', dovendo sempre assecondare un minimo chi la finanzia - e chi la finanzia sono persone importanti, non esenti dalle tendenze del momento.
    Ma questo succede con tutto, anche col cibo: un anno guai toccare la cioccolata al latte, l'anno dopo è il nettare degli dei; un anno viva l'olio di girasole, 3 anni dopo è il demonio; la dieta mediterranea era l'elisir di lunga vita e poi è diventata cancerogena; sì alla frutta dopo i pasti principali, poi no perché fa male. E così via, all'infinito.
    Tutto è fondato, mi fido della scienza a livello epistemologico, in forza del metodo galileiano induttivo-deduttivo, ma se sto dietro a tutte le conclusioni divento matto.
    Per fortuna che non le capisco, se non vengo adeguatamente guidato da gente molto brava che ha ruminato in maniera critica e costruttiva quella stessa scienza dalla quale pare impossibile districarsi.

    Conviene proprio darsi all'olismo e, come a tavola la regola è mangiare poco ma tutto quanto (ad eccezione delle cazzate tipo gli snack), nel clima tutto fa brodo.
    Tocca dunque stare a vedere.
    Anche se io un pensierone alla geoingegneria lo farei, perché se è vero che siamo così onnipotenti a scaldare il clima mi pare impossibile che non lo siamo anche nel verso opposto (lo dico perché mi è capitato di leggere che ''il clima è un sistema complesso'' ma solo in questa direzione, quella di riparazione dei danni).

  6. #6
    Uragano L'avatar di Alessandro1985
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    Predefinito Re: Confronto sul cambiamento climatico tra appassionati di meteorologia

    Citazione Originariamente Scritto da lg59 Visualizza Messaggio
    I dati globali sull'andamento della temperatura sono inequivocabili,ed hanno senz'altro avuto un'influenza determinante sulle modifiche a scala globale della circolazione delle masse d'aria,ma a me interessano anche se non forse di più le modifiche a livello locale,nell'aspetto scientifico ed anche sull'impatto degli stili di vita degli abitanti di quei luoghi.Anche la percezione dei meteoappassionati sui cambiamenti climatici tende secondo me ad essere inevitabilmente influenzata dal luogo in cui vive.Tutti i climi continentali o freddi hanno avuto cambiamenti climatici ben più rilevanti rispetto ai climi più temperati o caldi.Nei microclimi italiani,ad esempio,una qualsiasi località padana ha visto cambiamenti ben più rilevanti rispetto ad esempio alle coste meridionali della Sicilia.
    è un aspetto interessante ma è anche il più complesso, proprio perchè si interfaccia con la variabilità atmosferica e le conseguenze su scala locale e a volte anche sulla circolazione di aree molto più vaste, le quali non sono ovviamente lineari, ancor più complesso il discorso sui trend precipitativi
    in ogni caso è opportuno ricordare che osservazioni su scale temporali ristrette possono risultare estremamente fuorvianti, e maggiormente è ristretto il lasso di tempo preso in considerazione più aumenta il grado di confusione
    in linea generale viceversa come dici il trend è chiaro e piuttosto lineare
    i forcing tropicali spingono il sistema verso i cosidetti scalini in modo coerente, al punto che ogni evento di el Nino ha prodotto un riscontro analogo in decenni diversi
    al bilancio del primo grande Nino di epoca moderna, quello del '83, si è sommato quello del secondo che ha prodotto un aumento di circa 0,3 su scala globale, prendendo l'annata maggiormente influenzata dal fenomeno, lo stesso all'incirca è accaduto tra il '98 e il '16
    la curva tende a un relativo plateau durante le fasi di enso neutro o negativo, prima del successivo forcing
    il fatto che la variabilità tropicale produca scalini nelle fasi positive e relativi plateau nelle fasi neutro negative da perfettamente conto di quello che è l'influenza del forcing radiativo e dei conseguenti feedback relativi alla criosfera, all'accumulo termico della colonna oceanica e ad ulteriori aspetti meno strettamente climatici relativi all'uso dei suoli e alla deforestazione

    Schermata 2022-10-27 alle 13.44.08.png

    questo in linea estremamente generica e banalizzata, ma giusto per dare un primo riferimento
    C'ho la falla nel cervello


  7. #7
    Vento forte L'avatar di DuffMc92
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    Predefinito Re: Confronto sul cambiamento climatico tra appassionati di meteorologia

    Citazione Originariamente Scritto da Alessandro1985 Visualizza Messaggio
    è un aspetto interessante ma è anche il più complesso, proprio perchè si interfaccia con la variabilità atmosferica e le conseguenze su scala locale e a volte anche sulla circolazione di aree molto più vaste, le quali non sono ovviamente lineari, ancor più complesso il discorso sui trend precipitativi
    in ogni caso è opportuno ricordare che osservazioni su scale temporali ristrette possono risultare estremamente fuorvianti, e maggiormente è ristretto il lasso di tempo preso in considerazione più aumenta il grado di confusione
    in linea generale viceversa come dici il trend è chiaro e piuttosto lineare
    i forcing tropicali spingono il sistema verso i cosidetti scalini in modo coerente, al punto che ogni evento di el Nino ha prodotto un riscontro analogo in decenni diversi
    al bilancio del primo grande Nino di epoca moderna, quello del '83, si è sommato quello del secondo che ha prodotto un aumento di circa 0,3 su scala globale, prendendo l'annata maggiormente influenzata dal fenomeno, lo stesso all'incirca è accaduto tra il '98 e il '16
    la curva tende a un relativo plateau durante le fasi di enso neutro o negativo, prima del successivo forcing
    il fatto che la variabilità tropicale produca scalini nelle fasi positive e relativi plateau nelle fasi neutro negative da perfettamente conto di quello che è l'influenza del forcing radiativo e dei conseguenti feedback relativi alla criosfera, all'accumulo termico della colonna oceanica e ad ulteriori aspetti meno strettamente climatici relativi all'uso dei suoli e alla deforestazione

    Schermata 2022-10-27 alle 13.44.08.png

    questo in linea estremamente generica e banalizzata, ma giusto per dare un primo riferimento
    Per forcing radiativo intendi sia sole che gas serra?

  8. #8
    Uragano L'avatar di Alessandro1985
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    Predefinito Re: Confronto sul cambiamento climatico tra appassionati di meteorologia

    Citazione Originariamente Scritto da DuffMc92 Visualizza Messaggio
    Per forcing radiativo intendi sia sole che gas serra?
    sì beh sul concetto sole vanno fatti dei distinguo, sappiamo che la famosa costante solare per esempio è piuttosto stabile e rispetto a quanto si poteva immaginare in un passato più o meno remoto varia in maniera non particolarmente rilevante anche tra fasi di lungo periodo di cicli intesi o molto deboli
    il sole in definitiva è una stella piuttosto prevedibile e questo è un bene, altrimenti non saremmo qui a raccontarcela
    la costante solare ovviamente è l'energia irradiata alle soglie dell'atmosfera, le variazioni più significative al netto delle interazioni con il sistema terrestre, per quanto riguarda le scale temporali che eccedono ampiamente i lassi temporali che prendiamo abitualmente in considerazione, riguardano i moti millenari
    viceversa sono proprio le interazioni con l'atmosfera quelle che producono i maggiori squilibri del forcing, in particolare i meccanismi su cui a tutt'oggi c'è un margine di incertezza un minimo più rilevante sono quelli relativi alle interazioni con il vapore e quindi i cicli di nuvolosità che incidono in maniera più o meno significativa in primis sulla TSI
    C'ho la falla nel cervello


  9. #9
    Vento forte L'avatar di DuffMc92
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    Predefinito Re: Confronto sul cambiamento climatico tra appassionati di meteorologia

    Citazione Originariamente Scritto da Alessandro1985 Visualizza Messaggio
    sì beh sul concetto sole vanno fatti dei distinguo, sappiamo che la famosa costante solare per esempio è piuttosto stabile e rispetto a quanto si poteva immaginare in un passato più o meno remoto varia in maniera non particolarmente rilevante anche tra fasi di lungo periodo di cicli intesi o molto deboli
    il sole in definitiva è una stella piuttosto prevedibile e questo è un bene, altrimenti non saremmo qui a raccontarcela
    la costante solare ovviamente è l'energia irradiata alle soglie dell'atmosfera, le variazioni più significative al netto delle interazioni con il sistema terrestre, per quanto riguarda le scale temporali che eccedono ampiamente i lassi temporali che prendiamo abitualmente in considerazione, riguardano i moti millenari
    viceversa sono proprio le interazioni con l'atmosfera quelle che producono i maggiori squilibri del forcing, in particolare i meccanismi su cui a tutt'oggi c'è un margine di incertezza un minimo più rilevante sono quelli relativi alle interazioni con il vapore e quindi i cicli di nuvolosità che incidono in maniera più o meno significativa in primis sulla TSI
    Okok questo mi interessava! Perché prima hai citato la variabilità tropicale, quindi mi è venuto in mente il discorso della TSI legata a quelle latitudini, del quale avevo già letto (di sfuggita) dei tuoi post in passato.

  10. #10
    Vento forte L'avatar di DuffMc92
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    Predefinito Re: Confronto sul cambiamento climatico tra appassionati di meteorologia

    Citazione Originariamente Scritto da DuffMc92 Visualizza Messaggio
    Okok questo mi interessava! Perché prima hai citato la variabilità tropicale, quindi mi è venuto in mente il discorso della TSI legata a quelle latitudini, del quale avevo già letto (di sfuggita) dei tuoi post in passato.
    Chiaro, con dentro appunto le interferenze di CO2 e vapore acqueo, l'altro grande protagonista spesso messo da parte

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