C'ho la falla nel cervello
ecco, allora semplificando si dicono delle grandi castronerie
guarda che su questo forum buona parte gli utenti sono abbastanza preparati da sapere come andava la climatologia degli anni '70, quali erano le peculiarità circolatorie e di conseguenza non stupisce nessuno che furono anni ottimi per i bilanci di massa glaciali
guarda come si ribalta il discorso se guardo ai dati estivi italiani, questi sono tra le estati più fredde dal 1900 ad oggi
98) 1975 (-1,50 °C).
99) 1954 (-1,60 °C).
100) 1984 (-1,61 °C).
101) 1972 (-1,66 °C).
102) 1919 e 1977 (-1,69 °C).
104) 1976 (-1,73 °C).
105) 1968 (-1,83 °C).
106) 1912 (-1,85 °C).
107) 1933 (-1,86 °C).
108) 1980 (-1,88 °C).
109) 1978 (-1,89 °C).
110) 1969 (-2,02 °C).
111) 1918 (-2,04 °C).
112) 1948 (-2,06 °C).
113) 1910 (-2,08 °C).
114) 1903 (-2,10 °C).
115) 1909 (-2,22 °C).
116) 1913 (-2,34 °C).
117) 1914 (-2,38 °C).
118) 1940 (-2,47 °C).
119) 1926 (-2,51 °C).
ad ogni modo, a parte che il concetto di "colpa" è ridicolo a prescindere in un contesto in cui si parla di climatologia
detto ciò se proprio vuoi usarlo, fallo in un altro modo, visto che la frase: per colpa del gw le temperature sono aumentate di 1° è un non senso
il gw è la temperatura aumenta di 1°, non un omino verde che alza il termostato
C'ho la falla nel cervello
comunque mi spiace dirlo, ma dalla maggior parte dei post che son girati attorno al mio intervento mi sembra di capire che non si sia minimamente inteso cosa volevo esprimere
era semplicemente un modo per sottolineare come non c'è necessariamente linearità tra il bilancio termico di una singola stagione (ma anche di più stagioni) sul nostro quadratino e il contesto termodinamico globale che la produce
C'ho la falla nel cervello
Interessane lo studio fatto su 12 dataset di anomalie di temperatura globale:
Quantifying the importance of interannual, interdecadal and multidecadal climate natural variabilities in the modulation of global warming rates | SpringerLink
Ne risultano 4 tipi di contributi:
- la IAV, cioè la variabilità naturale inter-annuale è determinata in gran parte dai cicli dell’ENSO 3.4;
- la IDV, cioè la variabilità naturale inter-decadale, è influenzata dai cicli della PDO e dell’AMO;
- la MDV, cioè la variabilità naturale di lungo periodo, è determinata in gran parte dai cicli dell’AMO;
- e l'ST cioè il trend secolare ovvero il trend indotto dalla forzante antropica, calcolata costante nell'intervallo +0,1°C/+0,13°C/decade
Voi 50enni? Eccomi!
Il mio povero babbo, classe 1923, tiepido osservatore dei fenomeni meteorologici, alle mie prime domande sul tempo - sorte molto presto, sul finire degli anni 70 - mi diceva che ai suoi tempi gli inverni erano più freddi e le estati più calde.
Lamentava che la neve durasse poco al suolo, diceva che dopo la neve non arrivava più il freddo; sulle estati diceva che erano diventate brutte, ma apprezzava al fatto che non facesse più il caldo che aveva sopportato lui. Mi raccontava che alcune sere andavano a mettere i piedi nei fossi per trovare refrigerio.
Ad inizio anni 80 fu stupito, colpito dalle siccità invernali, sintetizzava il tutto in dialetto 'se capis pü nigut', diceva (non si capisce più nulla).
Nella seconda metà degli anni 80 trovò a lui più consoni i gennaio 85 e 87, 'sembra di essere tornati ad una volta' commentava, invero in maniera persino esagerata nel 1985.
Poi, è mancato sei anni fa, ha vissuto anche parte degli ultimi cambiamenti, ma a quel punto la lontananza temporale, l'età, lo hanno un po' allontanato dal fare molte valutazioni.
Buona giornata.
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