Originariamente Scritto da
Sandro
Cioè è il flusso da Nord che non produce alcun minimo organizzato nel Mediterraneo.. Nel 2018 alla fine della sfuriata polare il minimo si è prodotto in oceano. Tra Francia e Gran Bretagna. Ma comunque non è questo il punto. Si è persa l'occasione quella volta per vedere qualcosa di più ampio, simile al 2012. Attualmente, sono proprio le discese artiche che non funzionano e prendono troppo spesso una rotta in discesa per l'Italia lungo l'Adriatico, non diretta dai Balcani, ma di transito da NE e convogliano correnti verso il Bosforo. Quest'anno ho visto che pure in Anatolia l'Inverno è stato abbastanza secco nel complesso. Nel 2018 si era organizzato un minimo per via del Buran ma fu basso, non agganciò il flusso subtropicale basso in oceano, relativo alle rotte zonali instabili atlantiche.
Il minimo più ampio relativo all'interazione del Buran con le correnti atlantiche basse fu più o meno in questa posizione, la stessa che vediamo in questa attuale satellitare. Logicamente era più profondo, una genesi più complessa ed estrema.
Più vicino all'Europa tra Francia e Gran Bretagna. Ora sono le correnti in quota e nella stratosfera che lungo le catene montuose più alte, producono effetti avversi alla genesi in basso di fenomeni precipitativi.
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Il minimo che si era formato prima di ciò in Mediterraneo fu poco produttivo nel complesso, anche se insolito. Provocò un effetto ASE amplificato anche lungo alcune coste dell'Adriatico settentrionale. Ma più che altro nel frattempo il clima si fece instabile al Centro Sud. Il minimo mediterraneo poi attraversando la Puglia pose fine a questi effetti diretti dell'ASE più amplificati. ASE che si fu capace di vederlo a tratti pure qua a Ferrara, dove le virghe nevose prendevano forma per via delle correnti di Buran che si infrangevano lungo i colli bolognesi. Per me qualcosa sta cambiando nel clima Mediterraneo. Nel trentennio 1991-2023 per i nevofili fu poco piacevole nel NE italiano, per via di agganci che provocavano scirocco non proprio freddo, ma almeno capivi perché non nevicava, mentre nel NO erano sepolti talvolta. Adesso non si capisce perché le correnti di Bora da N/NE non si stabilizzano. E nemmeno perché non si provocano agganci al flusso umido nord africano durante l'Inverno. Diciamo che abbiamo la prova che fenomeni di Nina intensi nel Mediterraneo, provocano la siccità e capiamo rispetto il trentennio perché questi agganci nel tempo, si sono evoluti da flusso umido a flusso secco: associato ad ampie rimonte anticicloniche nordafricane nel Mediterraneo occidentale. Aspettiamo la Spring Barrier e valutiamo come si evolve questo flusso subtropicale atlantico, associato alle westerlies forti e perciò anche alla
QBO. Le previsioni per il prossimo Inverno non sembrano ottimistiche e la prossima Estate pare essere simile ad Estati come la 2002, 2014 per esempio. Valutiamo però che tutto l'insieme di teleconnessioni è insolito, è possono nascere già da subito sorprese previsionali. Come il repentino cambio di
ECMWF, che non inquadra la saccatura che sprofonda verso la Tunisia. Non capisce il pescaggio di correnti subtropicali africane, quanto sarà incisivo sul proseguo di Marzo. Visto che la discesa fredda dovuta al prefrontale, discesa inquadrata lungo la prossima settimana, non disporrà le correnti in grado di pescare alcun flusso basso atlantico passante lungo la catena dell'Atlante, proveniente dall'Atlantico. Anche qua la catena dell'Atlante taglia tale flusso e lo devia o lo fa direttamente sprofondare ad Ovest, nel bacino del Mediterraneo stesso.
La situazione attuale è profondamente diversa il flusso zonale è veloce, ed il minimo sopra le Azzorre più profondo giungerà a treno tra Francia e Gran Bretagna, scorrendo alto poi alto sopra il Mediterraneo. Questo prefrontale non riuscirà a produrre molto come dice poi
GFS. Le Alpi taglieranno tutto il flusso perturbato lasciando a noi le briciole. Questa situazione cambierà radicalmente nel giro di un mese, dopo la prima decade di Aprile, dove gli ultimi effetti della
MJO e dei passaggi recenti di fase: 5-6-7-8, verranno attenuati come influenza sugli anticicloni, che agiscono sopra l'Europa e l'Est Atlantico. Quel minimo già si vede nella satellitare transitato vicino l'Europa rispetto la carta sotto dove è ancora agganciato al flusso atlantico, teso per via di westerlies forti. Tempo indietro ero poco propenso nel breve periodo ad associare a questa discesa della
MJO flusso perturbato atlantico significativo verso il Mediterraneo centrale. Anzi la risposta all'attuale transito di fase della
MJO non può essere immediata, ma più significativa verso la Spring Barrier, e la fine presumibilmente della Nina.
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