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  1. #451
    Burrasca L'avatar di Viva la fioca
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    Predefinito Re: Analisi modelli Marzo 2023

    Citazione Originariamente Scritto da cris1973 Visualizza Messaggio
    Specifica che Piemonte però....perché se non erro una gran parte di Piemonte con l'ultima discesa è stato preso bene.
    Tea l'altro vedo è leggo di una val d'Aosta in stato di grazia....quindi ahimè quelli messi male male semo noi del centro est Alpi quindi....ben venga stavolta il nostro turno
    Intendevo ovviamente il Piemonte di pianura che viaggia a 400 mm da Gennaio 2021

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  2. #452
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    Predefinito Re: Analisi modelli Marzo 2023

    Citazione Originariamente Scritto da Sandro Visualizza Messaggio
    Il Nord è in media... ma la discesa artica, di continuo (molti Inverni) muove correnti secche verso il Mediterraneo orientale. Si è rotto qualcosa nelle teleconnessioni, inutile parlare solo di GW..
    Arriva freddo sterile sull'Adriatico, non una +15 in quota, anomala per il periodo. E qui ECMWF deve spiegare molto della sua uscita di qualche giorno fa.
    Sono 2 se non tre anni che ormai arriva solo freddo sterile, stessa domanda che mi sono posto anche io

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  3. #453
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    Predefinito Re: Analisi modelli Marzo 2023

    Citazione Originariamente Scritto da glozzi Visualizza Messaggio
    Sono 2 se non tre anni che ormai arriva solo freddo sterile, stessa domanda che mi sono posto anche io

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    Cioè è il flusso da Nord che non produce alcun minimo organizzato nel Mediterraneo.. Nel 2018 alla fine della sfuriata polare il minimo si è prodotto in oceano. Tra Francia e Gran Bretagna. Ma comunque non è questo il punto. Si è persa l'occasione quella volta per vedere qualcosa di più ampio, simile al 2012. Attualmente, sono proprio le discese artiche che non funzionano e prendono troppo spesso una rotta in discesa per l'Italia lungo l'Adriatico, non diretta dai Balcani, ma di transito da NE e convogliano correnti verso il Bosforo. Quest'anno ho visto che pure in Anatolia l'Inverno è stato abbastanza secco nel complesso. Nel 2018 si era organizzato un minimo per via del Buran ma fu basso, non agganciò il flusso subtropicale basso in oceano, relativo alle rotte zonali instabili atlantiche.

    Il minimo più ampio relativo all'interazione del Buran con le correnti atlantiche basse fu più o meno in questa posizione, la stessa che vediamo in questa attuale satellitare. Logicamente era più profondo, una genesi più complessa ed estrema.
    Più vicino all'Europa tra Francia e Gran Bretagna. Ora sono le correnti in quota e nella stratosfera che lungo le catene montuose più alte, producono effetti avversi alla genesi in basso di fenomeni precipitativi.

    SAT_1_202303122100_407.jpg

    CFSR_1_2018022400_1.png

    Il minimo che si era formato prima di ciò in Mediterraneo fu poco produttivo nel complesso, anche se insolito. Provocò un effetto ASE amplificato anche lungo alcune coste dell'Adriatico settentrionale. Ma più che altro nel frattempo il clima si fece instabile al Centro Sud. Il minimo mediterraneo poi attraversando la Puglia pose fine a questi effetti diretti dell'ASE più amplificati. ASE che si fu capace di vederlo a tratti pure qua a Ferrara, dove le virghe nevose prendevano forma per via delle correnti di Buran che si infrangevano lungo i colli bolognesi. Per me qualcosa sta cambiando nel clima Mediterraneo. Nel trentennio 1991-2023 per i nevofili fu poco piacevole nel NE italiano, per via di agganci che provocavano scirocco non proprio freddo, ma almeno capivi perché non nevicava, mentre nel NO erano sepolti talvolta. Adesso non si capisce perché le correnti di Bora da N/NE non si stabilizzano. E nemmeno perché non si provocano agganci al flusso umido nord africano durante l'Inverno. Diciamo che abbiamo la prova che fenomeni di Nina intensi nel Mediterraneo, provocano la siccità e capiamo rispetto il trentennio perché questi agganci nel tempo, si sono evoluti da flusso umido a flusso secco: associato ad ampie rimonte anticicloniche nordafricane nel Mediterraneo occidentale. Aspettiamo la Spring Barrier e valutiamo come si evolve questo flusso subtropicale atlantico, associato alle westerlies forti e perciò anche alla QBO. Le previsioni per il prossimo Inverno non sembrano ottimistiche e la prossima Estate pare essere simile ad Estati come la 2002, 2014 per esempio. Valutiamo però che tutto l'insieme di teleconnessioni è insolito, è possono nascere già da subito sorprese previsionali. Come il repentino cambio di ECMWF, che non inquadra la saccatura che sprofonda verso la Tunisia. Non capisce il pescaggio di correnti subtropicali africane, quanto sarà incisivo sul proseguo di Marzo. Visto che la discesa fredda dovuta al prefrontale, discesa inquadrata lungo la prossima settimana, non disporrà le correnti in grado di pescare alcun flusso basso atlantico passante lungo la catena dell'Atlante, proveniente dall'Atlantico. Anche qua la catena dell'Atlante taglia tale flusso e lo devia o lo fa direttamente sprofondare ad Ovest, nel bacino del Mediterraneo stesso.


    La situazione attuale è profondamente diversa il flusso zonale è veloce, ed il minimo sopra le Azzorre più profondo giungerà a treno tra Francia e Gran Bretagna, scorrendo alto poi alto sopra il Mediterraneo. Questo prefrontale non riuscirà a produrre molto come dice poi GFS. Le Alpi taglieranno tutto il flusso perturbato lasciando a noi le briciole. Questa situazione cambierà radicalmente nel giro di un mese, dopo la prima decade di Aprile, dove gli ultimi effetti della MJO e dei passaggi recenti di fase: 5-6-7-8, verranno attenuati come influenza sugli anticicloni, che agiscono sopra l'Europa e l'Est Atlantico. Quel minimo già si vede nella satellitare transitato vicino l'Europa rispetto la carta sotto dove è ancora agganciato al flusso atlantico, teso per via di westerlies forti. Tempo indietro ero poco propenso nel breve periodo ad associare a questa discesa della MJO flusso perturbato atlantico significativo verso il Mediterraneo centrale. Anzi la risposta all'attuale transito di fase della MJO non può essere immediata, ma più significativa verso la Spring Barrier, e la fine presumibilmente della Nina.

    GFSOPEU00_0_1.png
    Ultima modifica di Sandro; 12/03/2023 alle 23:25

  4. #454
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    Predefinito Re: Analisi modelli Marzo 2023

    Citazione Originariamente Scritto da Sandro Visualizza Messaggio
    Cioè è il flusso da Nord che non produce alcun minimo organizzato nel Mediterraneo.. Nel 2018 alla fine della sfuriata polare il minimo si è prodotto in oceano. Tra Francia e Gran Bretagna. Ma comunque non è questo il punto. Si è persa l'occasione quella volta per vedere qualcosa di più ampio, simile al 2012. Attualmente, sono proprio le discese artiche che non funzionano e prendono troppo spesso una rotta in discesa per l'Italia lungo l'Adriatico, non diretta dai Balcani, ma di transito da NE e convogliano correnti verso il Bosforo. Quest'anno ho visto che pure in Anatolia l'Inverno è stato abbastanza secco nel complesso. Nel 2018 si era organizzato un minimo per via del Buran ma fu basso, non agganciò il flusso subtropicale basso in oceano, relativo alle rotte zonali instabili atlantiche.

    Il minimo più ampio relativo all'interazione del Buran con le correnti atlantiche basse fu più o meno in questa posizione, la stessa che vediamo in questa attuale satellitare. Logicamente era più profondo, una genesi più complessa ed estrema.
    Più vicino all'Europa tra Francia e Gran Bretagna. Ora sono le correnti in quota e nella stratosfera che lungo le catene montuose più alte, producono effetti avversi alla genesi in basso di fenomeni precipitativi.

    SAT_1_202303122100_407.jpg

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    Il minimo che si era formato prima di ciò in Mediterraneo fu poco produttivo nel complesso, anche se insolito. Provocò un effetto ASE amplificato anche lungo alcune coste dell'Adriatico settentrionale. Ma più che altro nel frattempo il clima si fece instabile al Centro Sud. Il minimo mediterraneo poi attraversando la Puglia pose fine a questi effetti diretti dell'ASE più amplificati. ASE che si fu capace di vederlo a tratti pure qua a Ferrara, dove le virghe nevose prendevano forma per via delle correnti di Buran che si infrangevano lungo i colli bolognesi. Per me qualcosa sta cambiando nel clima Mediterraneo. Nel trentennio 1991-2023 per i nevofili fu poco piacevole nel NE italiano, per via di agganci che provocavano scirocco non proprio freddo, ma almeno capivi perché non nevicava, mentre nel NO erano sepolti talvolta. Adesso non si capisce perché le correnti di Bora da N/NE non si stabilizzano. E nemmeno perché non si provocano agganci al flusso umido nord africano durante l'Inverno. Diciamo che abbiamo la prova che fenomeni di Nina intensi nel Mediterraneo, provocano la siccità e capiamo rispetto il trentennio perché questi agganci nel tempo, si sono evoluti da flusso umido a flusso secco: associato ad ampie rimonte anticicloniche nordafricane nel Mediterraneo occidentale. Aspettiamo la Spring Barrier e valutiamo come si evolve questo flusso subtropicale atlantico, associato alle westerlies forti e perciò anche alla QBO. Le previsioni per il prossimo Inverno non sembrano ottimistiche e la prossima Estate pare essere simile ad Estati come la 2002, 2014 per esempio. Valutiamo però che tutto l'insieme di teleconnessioni è insolito, è possono nascere già da subito sorprese previsionali. Come il repentino cambio di ECMWF, che non inquadra la saccatura che sprofonda verso la Tunisia. Non capisce il pescaggio di correnti subtropicali africane, quanto sarà incisivo sul proseguo di Marzo. Visto che la discesa fredda dovuta al prefrontale, discesa inquadrata lungo la prossima settimana, non disporrà le correnti in grado di pescare alcun flusso basso atlantico passante lungo la catena dell'Atlante, proveniente dall'Atlantico. Anche qua la catena dell'Atlante taglia tale flusso e lo devia o lo fa direttamente sprofondare ad Ovest, nel bacino del Mediterraneo stesso.


    La situazione attuale è profondamente diversa il flusso zonale è veloce, ed il minimo sopra le Azzorre più profondo giungerà a treno tra Francia e Gran Bretagna, scorrendo alto poi alto sopra il Mediterraneo. Questo prefrontale non riuscirà a produrre molto come dice poi GFS. Le Alpi taglieranno tutto il flusso perturbato lasciando a noi le briciole. Questa situazione cambierà radicalmente nel giro di un mese, dopo la prima decade di Aprile, dove gli ultimi effetti della MJO e dei passaggi recenti di fase: 5-6-7-8, verranno attenuati come influenza sugli anticicloni, che agiscono sopra l'Europa e l'Est Atlantico. Quel minimo già si vede nella satellitare transitato vicino l'Europa rispetto la carta sotto dove è ancora agganciato al flusso atlantico, teso per via di westerlies forti. Tempo indietro ero poco propenso nel breve periodo ad associare a questa discesa della MJO flusso perturbato atlantico significativo verso il Mediterraneo centrale. Anzi la risposta all'attuale transito di fase della MJO non può essere immediata, ma più significativa verso la Spring Barrier, e la fine presumibilmente della Nina.

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    Sandro analisi condivisibile, mancano le risposte, che dobbiamo trovare, intanto vediamo cambio del ciclo Enso che effetti avrà sul mediterraneo, l'estate me l'aspetto in linea con le ultime quindi caldissima, sarei sorpreso del contrario

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  5. #455
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    Predefinito Re: Analisi modelli Marzo 2023

    Citazione Originariamente Scritto da Sandro Visualizza Messaggio
    Cioè è il flusso da Nord che non produce alcun minimo organizzato nel Mediterraneo.. Nel 2018 alla fine della sfuriata polare il minimo si è prodotto in oceano. Tra Francia e Gran Bretagna. Ma comunque non è questo il punto. Si è persa l'occasione quella volta per vedere qualcosa di più ampio, simile al 2012. Attualmente, sono proprio le discese artiche che non funzionano e prendono troppo spesso una rotta in discesa per l'Italia lungo l'Adriatico, non diretta dai Balcani, ma di transito da NE e convogliano correnti verso il Bosforo. Quest'anno ho visto che pure in Anatolia l'Inverno è stato abbastanza secco nel complesso. Nel 2018 si era organizzato un minimo per via del Buran ma fu basso, non agganciò il flusso subtropicale basso in oceano, relativo alle rotte zonali instabili atlantiche.

    Il minimo più ampio relativo all'interazione del Buran con le correnti atlantiche basse fu più o meno in questa posizione, la stessa che vediamo in questa attuale satellitare. Logicamente era più profondo, una genesi più complessa ed estrema.
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    La situazione attuale è profondamente diversa il flusso zonale è veloce, ed il minimo sopra le Azzorre più profondo giungerà a treno tra Francia e Gran Bretagna, scorrendo alto poi alto sopra il Mediterraneo. Questo prefrontale non riuscirà a produrre molto come dice poi GFS. Le Alpi taglieranno tutto il flusso perturbato lasciando a noi le briciole. Questa situazione cambierà radicalmente nel giro di un mese, dopo la prima decade di Aprile, dove gli ultimi effetti della MJO e dei passaggi recenti di fase: 5-6-7-8, verranno attenuati come influenza sugli anticicloni, che agiscono sopra l'Europa e l'Est Atlantico. Quel minimo già si vede nella satellitare transitato vicino l'Europa rispetto la carta sotto dove è ancora agganciato al flusso atlantico, teso per via di westerlies forti. Tempo indietro ero poco propenso nel breve periodo ad associare a questa discesa della MJO flusso perturbato atlantico significativo verso il Mediterraneo centrale. Anzi la risposta all'attuale transito di fase della MJO non può essere immediata, ma più significativa verso la Spring Barrier, e la fine presumibilmente della Nina.

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    Il flusso che tu chiami "zonale" non esiste, non esiste il ramo subtropicale del getto ma solo un derivato del ramo polare del getto motivo per cui tutto scorre veloce da NW verso SE...questa è una cosa molto preoccupante in primis perchè non esiste più la variabilità tipica del mediterraneo e portata dalla correnti zonali, secondo perchè il getto non ce la fa più e si pianta all'altezza delle Azzorre ....preoccupante nel semestre freddo, ancor più in quello caldo perchè con un getto subtropicale già inesistente nel periodo invernale, figuriamoci nel periodo Aprile/Settembre ! E ciò lascia campo libero alla cella di Hadley di espandersi liberamente verso nord, tanto che ce ne siamo accorti con che facilità le +24° a 850 hpa arrivino a latitudini impensabili solo fino a 10/12 anni fa.

    In tutto ciò , recenti studi, hanno anche riscontrato una significativa correlazione positiva fra enso positivo e ramo subtropicale del getto più forte alle latitudini mediterraneee il suo contrario in caso di enso negativo ( inibizione del getto) , quindi anche una componente naturale in tutto ciò...ANCHE....quindi auguriamoci di tornare in enso positivo magari fra il debole e il moderato e non strong.

    A corredo quanto segue che dimostra come il getto subtropicale sia stato sostituito da un ramo mediano passante a latitudini più elevate e il mediterraneo terra di nessuno...
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  6. #456
    Uragano L'avatar di Marcoan
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    Predefinito Re: Analisi modelli Marzo 2023

    ...ovviamente tutto ciò è molto preoccupante, speriamo sia un ciclo ad alta frequenza legato in particolare alla fase negativa dell'enso in questi ultimi 3 anni, ma ahimè è solo una speranza; se la tendenza è climatica, il rallentamento/sparizione del ramo subtropicale del getto alle nostre latitudini rappresenterebbe un cambiamento climatico epocale peraltro in così poco tempo visto che parliamo di una accelerazione in tal senso negli ultimi 10/12 anni.

  7. #457
    Uragano L'avatar di Friedrich 91
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    Predefinito Re: Analisi modelli Marzo 2023

    Molto migliorato GFS 06 per l'ingresso di Domenica prossima.

    Speriamo bene e che magari faccia da apripista...
    «L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)

  8. #458
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    Predefinito Re: Analisi modelli Marzo 2023

    Citazione Originariamente Scritto da Friedrich 91 Visualizza Messaggio
    Molto migliorato GFS 06 per l'ingresso di Domenica prossima.

    Speriamo bene e che magari faccia da apripista...
    questo passaggio viene visto e ritolto ogni run.speriamo davvero

  9. #459
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    Predefinito Re: Analisi modelli Marzo 2023

    Comunque il ritorno delle piogge in Gran Bretagna ed Europa occidentale è già un segnale. Qua nel Mediterraneo è atteso un periodo dove verranno meno quegli effetti ENSO pregressi, che amplificano la cella di Hadley, citati da Marco. Possono essere ancora figli di un regime ENSO precedente la Nina. Se appunto parliamo di un'arco temporale di un decennio. Brutto dirlo ma c'è questo periodo di transito tra un fase ENSO negativa ed una fase positiva, che può ripristinare una certa circolazione atlantica. Sono questi periodi dove possiamo apprezzare un certo ritorno alla normalità, ma pur sempre al loro interno, sono caratterizzati da fenomeni metereologici estremi. Si attende talvolta la Nina, quando il periodo Estivo per riscaldamento atmosferico tropicale dovuto al fenomeno opposto, ha raggiunto un apice. E in Estate nel Mediterraneo si raggiungono temperature elevatissime proprio nelle fasi di Nino.

    Un motore che non funziona al meglio, e l'atmosfera ne risente parecchio e causa subsidenza atmosferica mediterranea.

  10. #460
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    Predefinito Re: Analisi modelli Marzo 2023

    Citazione Originariamente Scritto da Sandro Visualizza Messaggio
    Comunque il ritorno delle piogge in Gran Bretagna ed Europa occidentale è già un segnale. Qua nel Mediterraneo è atteso un periodo dove verranno meno quegli effetti ENSO pregressi, che amplificano la cella di Hadley, citati da Marco. Possono essere ancora figli di un regime ENSO precedente la Nina. Se appunto parliamo di un'arco temporale di un decennio. Brutto dirlo ma c'è questo periodo di transito tra un fase ENSO negativa ed una fase positiva, che può ripristinare una certa circolazione atlantica. Sono questi periodi dove possiamo apprezzare un certo ritorno alla normalità, ma pur sempre al loro interno, sono caratterizzati da fenomeni metereologici estremi. Si attende talvolta la Nina, quando il periodo Estivo per riscaldamento atmosferico tropicale dovuto al fenomeno opposto, ha raggiunto un apice. E in Estate nel Mediterraneo si raggiungono temperature elevatissime proprio nelle fasi di Nino.

    Un motore che non funziona al meglio, e l'atmosfera ne risente parecchio e causa subsidenza atmosferica mediterranea.
    Sandro io non credo che il cambio del ciclo Enso faccia miracoli, poi speriamo magari sommato al altre dinamiche, però ricordo perfettamente i commenti in cui si inneggiava al passaggio della Nina, come la panacea di tutti i mali, ed abbiamo visto come è andata, sicuramente non bisogna mai dare nulla per scontato quando si tratta di sistemi fisici non lineari in un globo gassoso

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