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  1. #421
    Vento moderato L'avatar di mafo85
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    Predefinito Re: Analisi modelli Ottobre 2023

    Non capisco se scrivete sti post solo per fare incazzare qualcuno. Brutti da leggere quanto i modelli (che mi sembrano anche migliorati).

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    Dati meteo in diretta dalla mia Davis VP2 sul sito del Centro Meteo Lombardo http://www.centrometeolombardo.com/c...tType=Stazioni
    "Vola solo chi osa farlo"

  2. #422
    Uragano L'avatar di Marcoan
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    Predefinito Re: Analisi modelli Ottobre 2023

    Citazione Originariamente Scritto da mafo85 Visualizza Messaggio
    Non capisco se scrivete sti post solo per fare incazzare qualcuno. Brutti da leggere quanto i modelli.

    Inviato dal mio Pixel 6a utilizzando Tapatalk
    Hai detto bene, ma evito....cioè una fa un'analisi su base ens over 240 h , peraltro confermata dalle ens ecmwf di stamattina, e "millanta"...forse non conoscono manco il significato delle parole.

  3. #423
    Uragano L'avatar di Marcoan
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    Predefinito Re: Analisi modelli Ottobre 2023

    Visto che si "millanta"...si parte da queste...per arrivare a queste a 240 h....chi millanta?
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  4. #424
    Brezza tesa L'avatar di RobyCarma
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    Predefinito Re: Analisi modelli Ottobre 2023

    A proposito di percezione presso le persone dell'eccezionalità della fase corrente, col permesso della Moderazione, posto un articolo apparso questa mattina sul quotidiano "La Stampa" di diffusione nazionale:

    El Niño, l’Ottobrata, il caldo anomalo e le proiezioni su un inverno che potrebbe saltare

    Il surriscaldamento della superficie marina degli Oceani caratterizzerà non solo l’autunno, ma anche il prossimo trimestre
    GIAMPIERO MAGGIO
    03 Ottobre 2023Aggiornato alle 10:022 minuti di lettura





    Che El Niño fosse tornato si sapeva, ma che questo elemento climatico possa influenzare non soltanto l’autunno, ma sconvolgere anche la prossima stagione invernale è sempre più probabile. Per carità, la meteorologia si può spingere fino a previsioni a breve e medio termine, ma la scienza sta facendo passi da gigante e le proiezioni stagionali sono sempre più attendibili. Cosa dobbiamo aspettarci? Di certo l’Ottobrata in corso e il caldo anomalo che stiamo vivendo in questi giorni è certamente correlabile alla presenza de El Niño, in spagnolo “Il bambino”, (El Niño-Southern Oscillation), un ciclo climatico che dura due anni e che normalmente si ripete ogni 6 o 7 anni.
    Che cos’è El Niño
    Si tratta di un fenomeno climatico che, come detto, ha una certa ciclicità ed è in grado di influenzare il clima a livello globale e lo spostamento delle grandi masse d’aria sul pianeta e, di conseguenza, caratterizzare il tempo su diverse macro aree. Parliamo di macro – aree perché non è detto che, in una determinata zona, poi le previsioni siano rispettate alla lettera, ma siccome tutto è influenzato dallo spostamento di depressioni e anticicloni a livello planetario è chiaro che le previsioni anche per un paese piccolo come l’Italia possono essere rispettate con una certa precisione. Ma come fa El Niño a influenzare il clima? Intanto perché provoca un forte riscaldamento delle acque dell'Oceano Pacifico Centro-Meridionale e Orientale (America Latina) nei mesi di dicembre e gennaio in media ogni cinque anni, massimo sette anni. Spesso le ricadute a livello climatico non riguardano direttamente l’Europa, ma siccome anche il clima nel Vecchio Continente è influenzato dallo spostamento delle grandi masse d’aria ecco che, per l’effetto domino di cui abbiamo detto, anche questa fetta del Pianeta viene toccato da El Niño. Il fenomeno provoca inondazioni nelle aree direttamente interessate, ma anche siccità nelle zone più lontane da esso e altre perturbazioni che variano a ogni sua manifestazione. I paesi in via di sviluppo che dipendono fortemente dall'agricoltura e dalla pesca, in particolare quelli che si affacciano sull'Oceano Pacifico, ne sono i più colpiti, sebbene si ritenga possa avere effetti anche su scala globale attraverso modificazioni della circolazione atmosferica in tutto il pianeta.


    PUBBLICITÀ



    L’Ottobrata
    Una grossa bolla di aria calda con temperature in quota di 20/22°C a 1500m ha conquistato completamente il comparto iberico e la Francia soprattutto meridionale e si dirige verso l'Italia. Anche se la matrice più africana dell'anticiclone resterà tra la Spagna e la Francia, temperature molti gradi sopra media saranno registrate sia sull'Italia che su buona parte dell'Europa centrale fino alla Polonia. E' una situazione fortemente anomala per non dire unica, che ci accompagnerà per diversi giorni probabilmente fino alla fine della prima decade di ottobre, come riporta 3bmeteo.com. Per questo periodo che sarà molto caldo e in gran parte soleggiato il termine ottobrata suona persino improprio visto che le massime saranno estive con punte anche superiori ai 30°C sia al Nord che al Centro ma localmente anche al Sud. L'eccezionalità sarà costituita soprattutto dal pauroso rialzo degli zeri termici che potranno arrivare a sfiorare sulle Alpi occidentali i 4600/4800m o persino di più. Valori che sarebbero anomali ad agosto, figuriamoci a inizio ottobre. In questa sequenza di giornate stabili e calde non avremo particolari variazioni al Centro-Sud mentre al Nord un leggerissimo break ci sarà.
    Un inverno che rischia di sparire
    Non solo El Niño, però. Se la stagione autunnale è partita già compromessa a causa di questo caldo anomalo, anche l’inverno rischia di seguire le stesse sorti. Perché a questo fattore dobbiamo aggiungerne un altro, non certo secondario. Si chiama Global Warming, termine ormai noto, e che sta caratterizzando i cicli climatici degli ultimi 30 anni. L'ultimo aggiornamento della NOAA, l’agenzia statunitense che si occupa di dinamiche oceaniche e atmosferiche, conferma che le acque superficiali dell’Oceano Pacifico si stanno scaldando oltre le aspettative – spiegano gli esperti de *******.it – e quindi il ritorno de El Niño potrà influenzare anche il prossimo inverno. Le ultime uscite sulle previsioni stagionali danno temperature di almeno 1,5°C oltre al media stagionale e con precipitazioni superiori alla media. Tradotto: freddo e neve molto lontani dalle pianure e dalle coste, temperature miti nelle grandi città e possibilità di nevicate soltanto sui monti. Ma, sappiamo, si tratta di previsioni stagionali. Non di certezze. Anche se il trend degli ultimi anni è ormai chiaro.

    Non entro nel merito scientifico di quanto pubblicato, mi preme porre l'attenzione su ciò che il comune lettore può ricavarne dalla lettura. Sarà sempre il caso di tener conto di quanto viene divulgato alle persone in tema di previsione meteo/clima.


  5. #425
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    Predefinito Re: Analisi modelli Ottobre 2023

    Citazione Originariamente Scritto da RobyCarma Visualizza Messaggio
    A proposito di percezione presso le persone dell'eccezionalità della fase corrente, col permesso della Moderazione, posto un articolo apparso questa mattina sul quotidiano "La Stampa" di diffusione nazionale:

    El Niño, l’Ottobrata, il caldo anomalo e le proiezioni su un inverno che potrebbe saltare

    Il surriscaldamento della superficie marina degli Oceani caratterizzerà non solo l’autunno, ma anche il prossimo trimestre
    GIAMPIERO MAGGIO
    03 Ottobre 2023Aggiornato alle 10:022 minuti di lettura



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    Che El Niño fosse tornato si sapeva, ma che questo elemento climatico possa influenzare non soltanto l’autunno, ma sconvolgere anche la prossima stagione invernale è sempre più probabile. Per carità, la meteorologia si può spingere fino a previsioni a breve e medio termine, ma la scienza sta facendo passi da gigante e le proiezioni stagionali sono sempre più attendibili. Cosa dobbiamo aspettarci? Di certo l’Ottobrata in corso e il caldo anomalo che stiamo vivendo in questi giorni è certamente correlabile alla presenza de El Niño, in spagnolo “Il bambino”, (El Niño-Southern Oscillation), un ciclo climatico che dura due anni e che normalmente si ripete ogni 6 o 7 anni.
    Che cos’è El Niño
    Si tratta di un fenomeno climatico che, come detto, ha una certa ciclicità ed è in grado di influenzare il clima a livello globale e lo spostamento delle grandi masse d’aria sul pianeta e, di conseguenza, caratterizzare il tempo su diverse macro aree. Parliamo di macro – aree perché non è detto che, in una determinata zona, poi le previsioni siano rispettate alla lettera, ma siccome tutto è influenzato dallo spostamento di depressioni e anticicloni a livello planetario è chiaro che le previsioni anche per un paese piccolo come l’Italia possono essere rispettate con una certa precisione. Ma come fa El Niño a influenzare il clima? Intanto perché provoca un forte riscaldamento delle acque dell'Oceano Pacifico Centro-Meridionale e Orientale (America Latina) nei mesi di dicembre e gennaio in media ogni cinque anni, massimo sette anni. Spesso le ricadute a livello climatico non riguardano direttamente l’Europa, ma siccome anche il clima nel Vecchio Continente è influenzato dallo spostamento delle grandi masse d’aria ecco che, per l’effetto domino di cui abbiamo detto, anche questa fetta del Pianeta viene toccato da El Niño. Il fenomeno provoca inondazioni nelle aree direttamente interessate, ma anche siccità nelle zone più lontane da esso e altre perturbazioni che variano a ogni sua manifestazione. I paesi in via di sviluppo che dipendono fortemente dall'agricoltura e dalla pesca, in particolare quelli che si affacciano sull'Oceano Pacifico, ne sono i più colpiti, sebbene si ritenga possa avere effetti anche su scala globale attraverso modificazioni della circolazione atmosferica in tutto il pianeta.


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    L’Ottobrata
    Una grossa bolla di aria calda con temperature in quota di 20/22°C a 1500m ha conquistato completamente il comparto iberico e la Francia soprattutto meridionale e si dirige verso l'Italia. Anche se la matrice più africana dell'anticiclone resterà tra la Spagna e la Francia, temperature molti gradi sopra media saranno registrate sia sull'Italia che su buona parte dell'Europa centrale fino alla Polonia. E' una situazione fortemente anomala per non dire unica, che ci accompagnerà per diversi giorni probabilmente fino alla fine della prima decade di ottobre, come riporta 3bmeteo.com. Per questo periodo che sarà molto caldo e in gran parte soleggiato il termine ottobrata suona persino improprio visto che le massime saranno estive con punte anche superiori ai 30°C sia al Nord che al Centro ma localmente anche al Sud. L'eccezionalità sarà costituita soprattutto dal pauroso rialzo degli zeri termici che potranno arrivare a sfiorare sulle Alpi occidentali i 4600/4800m o persino di più. Valori che sarebbero anomali ad agosto, figuriamoci a inizio ottobre. In questa sequenza di giornate stabili e calde non avremo particolari variazioni al Centro-Sud mentre al Nord un leggerissimo break ci sarà.
    Un inverno che rischia di sparire
    Non solo El Niño, però. Se la stagione autunnale è partita già compromessa a causa di questo caldo anomalo, anche l’inverno rischia di seguire le stesse sorti. Perché a questo fattore dobbiamo aggiungerne un altro, non certo secondario. Si chiama Global Warming, termine ormai noto, e che sta caratterizzando i cicli climatici degli ultimi 30 anni. L'ultimo aggiornamento della NOAA, l’agenzia statunitense che si occupa di dinamiche oceaniche e atmosferiche, conferma che le acque superficiali dell’Oceano Pacifico si stanno scaldando oltre le aspettative – spiegano gli esperti de *******.it – e quindi il ritorno de El Niño potrà influenzare anche il prossimo inverno. Le ultime uscite sulle previsioni stagionali danno temperature di almeno 1,5°C oltre al media stagionale e con precipitazioni superiori alla media. Tradotto: freddo e neve molto lontani dalle pianure e dalle coste, temperature miti nelle grandi città e possibilità di nevicate soltanto sui monti. Ma, sappiamo, si tratta di previsioni stagionali. Non di certezze. Anche se il trend degli ultimi anni è ormai chiaro.

    Non entro nel merito scientifico di quanto pubblicato, mi preme porre l'attenzione su ciò che il comune lettore può ricavarne dalla lettura. Sarà sempre il caso di tener conto di quanto viene divulgato alle persone in tema di previsione meteo/clima.

    Lo scorso anno a livello globale è stato l'anno più caldo in assoluto registrato, e c'era la Nina, aspettiamo prima di dare giudizi che non hanno nessun fondamento, poi nella meteo e nel clima può succedere di tutto, ma se ne potrà parlare dopo non prima, anche perché solo lo scorso autunno c'era chi invocava il Nino, intanto vediamo se ci sarà un cambiamento in seconda decade che mi sembra un tema più attuale

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  6. #426
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    Predefinito Re: Analisi modelli Ottobre 2023

    E`probabile che le zone che hanno usufruito per secoli delle nevicate da "cuscino", saranno le piu`colpite dal nuovo clima in termini di episodi nevosi/accumulo.

    Perche`le varie zone della Valpadana facevano le grandi nevicate con un "sistema" abbastanza semplice ma molto efficace: Nella grande pianura Danubiana c`era un serbatoio di gelo (guardare le medie T dell`Ungheria, Ucraina, Polonia negli anni pre 2000) e bastava un`alzata dell`AC Azzorriano per far scattare correnti da NE che portavano il freddo in Italia tramite la porta della Bora.
    Una volta attestatosi, si formava una colonna d`aria perfetta, negativa su tutti gli strati e DP (che conservano la forma del fiocco di neve) anche essi negativi.

    Quindi bastava un minimo posizionato bene e partivano le correnti umidi in quota che portavano copiose nevicate (dipendentemente da zona a zona) in Valpadana. Chiaro, piu`si andava ad ovest, piu`il cuscino resisteva alle miti correnti.

    Spesso e volentieri queste nevicate furono al limite, cioe`nell`arco di 1 max 1.5 grado di differenza tra pioggia o neve. E queste configurazioni al limite potevano portare copiose nevicate.

    Bene, con innalzamento delle temperature medie questo fenomeno temo avra`sempre piu`problemi a formarsi. Prima perche`il serbatoio freddo all`Est oramai e`relegato spesso agli Urali, secondo perche`ho visto piovere con +2/+3 gradi talmente tante di volte negli ultimi anni a Torino, Milano, Bologna, Lubiana, Zagabria, Vienna, Budapest etc. che questo non puo`piu`essere un caso.

    Ho la paura che quel +1 grado sulla media decadale potrebbe influire non poco per la nostra amata neve d`addolcimento.

    Personalmente su quella da irruzione (Artico+Rodanata+Genova low) resto molto fiducioso perche`gli episodi freddi ci saranno sempre, anche in contesti di inverni mitissimi. Piu`fa`paura un`eventuale target, perche`troppe volte negli ultimi anni le irruzioni fredde finivano in Grecia oppure Spagna, una Rodanata manco a sognarla.

    Speriamo bene.

  7. #427
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    Predefinito Re: Analisi modelli Ottobre 2023

    Sconcertante non vedere nemmeno "l'effetto miraggio" di una perturbazione o saccatura degna dai modelli a lungo termine. Che disastro...

  8. #428
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    Predefinito Re: Analisi modelli Ottobre 2023

    Io non so piu`cosa scrivere
    Ora pure la beffa con meta`Europa sotto valori invernali, noi invece con quelli di luglio boh.


  9. #429
    Vento fresco L'avatar di RubenBG
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    Predefinito Re: Analisi modelli Ottobre 2023

    Citazione Originariamente Scritto da Dagur Visualizza Messaggio
    Io non so piu`cosa scrivere
    Ora pure la beffa con meta`Europa sotto valori invernali, noi invece con quelli di luglio boh.

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    Abbiamo l’hp talmente addossata sull’Europa che ogni discesa viene cacciata via in un batterio d’occhio


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    Bisogna essere come la meteorologia, imprevedibili, sempre.

  10. #430
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    Predefinito Re: Analisi modelli Ottobre 2023

    Alt, mezza Europa un cavolo con temperature invernali, solo un angolino in un mare di mitezza in 3/4 di Europa

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