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Originariamente Scritto da
snowaholic
È un po tardi per un bilancio della stagione invernale, ma è importante rivedere cosa ha funzionato e cosa no dei ragionamenti fatti a novembre, quindi approfitto delle vacanze pasquali per fare una valutazione ex post.
Cominciamo dal titolo, che era perfetto prima dell'intervento del moderatore: Autunno 2023-2024 calza a pennello per il trimestre dicembre-febbraio che abbiamo vissuto
Riprendo le conclusioni del post di apertura di questa discussione:
Gli elementi predittivi quindi erano un
VP debole, specie in strato, ma con un assetto troposferico penalizzante in quanto dominato dal segnale
IOD (cui speravamo si potesse sfuggire almeno in alcune fasi).
Per quanto riguarda la strato abbiamo effettivamente avuto velocità zonali costantemente sotto media e ben tre episodi di inversione dei venti zonali, di cui purtroppo solo l'ultimo con durata e ampiezza (ed effetti) apprezzabili.
Allegato 626674
I valori
AO e
NAO sono stati sostanzialmente neutri (+0,1 e +0,3 rispettivamente) con un assetto da
IOD++ in un mare di gpt fuori scala a causa dei valori termici da record che si stanno registrando su scala globale.
Allegato 626675
La distribuzione delle anomalie di geopotenziale ricalca molto bene lo schema
IOD+ riportato sopra (al netto del livello medio esageratamente positivo).
Immagine
Quindi rispetto alle ipotesi fatte a novembre, abbiamo avuto un ruolo dominante del segnale
IOD e un
VP che nonostante i continui disturbi ha tenuto fino a fine inverno meteo, impedendo la realizzazione delle ipotizzate fasi di
scand+ fino a quella delle scorse settimane.
Se confrontiamo lo schema di base proposto con le reanalisi effettive (con la scala corretta per evidenziare gli aspetti circolatori), dove le cose sono andate peggio delle aspettative è il comparto russo scandinavo, per il quale
IOD è scarsamente predittivo.
Immagine
Allegato 626676
In conclusione, è mancata una fase di rottura netta del vortice che avrebbe potuto darci fasi in controtendenza anche in un contesto teleconnettivo di base molto penalizzante. Può essere che questo abbia a che fare con un segnale
IOD dominante rispetto a quello
ENSO relativamente fiacco oppure con l'eccezionale andamento termico globale, ma come sempre per questo genere di analisi è impossibile individuare un singolo elemento determinante, vedremo se i prossimi anni offriranno un quadro più chiaro.
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