Anche quest'anno riproponiamo, insieme all'intaggabile Alessandro1985, la consueta analisi teleconnettiva dell'imminente stagione invernale.
Ci ritroviamo di fronte ad una combinazione inedita, con ENSO+ ormai a regime in uscita da niña pluriennale, PDO di lungo termine ben salda sul segno -, IOD+++, SSTA Atlantiche con forti anomalie positive diffuse e con distribuzione da NAO neutra o leggermente negativa, QBO che si appresta a divenire negativa a tutte le quote.
Partendo dal Pacifico, l'attuale episodio di niño presenta diverse peculiarità rispetto agli altri episodi di niño moderato/forte recenti: le temperature in zona 3.4 (ma ancora di più nel Pacifico orientale) erano molto elevate ad inizio autunno, in linea con episodi di niño forte come 65-66 o 82-83, ma a livello atmosferico non è altrettanto incisivo, con conseguenti valori moderati dell'indice MEI. Questa particolarità si riflette anche nell'andamento del contenuto di calore del Pacifico equatoriale, che è partito molto forte in primavera per poi stagnare nel corso della stagione. Nei prossimi mesi tuttavia è atteso un ulteriore rinforzo delle SSTA, fino a valori prossimi a +2.
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A questo si aggiungono SSTA estremamente inusuali in nord Pacifico, con valori della PDO fortemente negativi, lontanissimi da qualunque altro episodio di niño moderato/forte (a ottobre l'indice del NOAA riporta un valore di -2).
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Il contrasto tra fase ENSO e PDO può essere un fattore molto favorevole poiché consente una maggiore variabilità del treno d'onda e storicamente infatti è associato ad inverni con VP debole.
In nord Atlantico si presenta una situazione molto diversa rispetto agli anni post 2014, con valori positivi piuttosto uniformi, senza il tripolo di anomalie da NAO+ che dominava fino a pochi anni fa e anche il blob caldo lungo le coste USA appare riassorbito, almeno in superficie. Anche gli altri indicatori già considerati in passato come predittori della NAO invernale appaiono poco caratterizzati.
L'oceano indiano invece è il tasto dolente, poiché al momento è in corso un episodio molto forte di IOD+, con pochi precedenti di intensità paragonabile (decisamente non di buon auspicio: 1994,1997,2006,2019).
Questo si traduce in una attività convettiva estremamente statica, con una onda stazionaria su Atlantico e Africa, soppressione continua sull'Indiano orientale e MJO che fatica ad uscire dal cerchio, salvo sporadiche uscite nelle fasi 8-1-2. Questo andamento è molto simile a quello del 1997-1998 in questa fase dell'anno, altro anno con IOD elevato e Niño EP.
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In termini di effetti sulla circolazione polare, le fasi IOD+ tendono a distribuirsi come nella mappa sottostante, con anomalie negative in zona Aleutine, sugli USA e in nord Atlantico, positive su Europa, Canada e Groenlandia.
Tuttavia è bene notare che il segnale è molto forte in nord Atlantico (quindi il getto tende ad essere invadente e le elevazioni azzorriane in Atlantico più difficili) ma quello anticiclonico su di noi è debole e in zona Scand non c'è correlazione. Non c'è una particolare correlazione con la forza del VP, tra gli anni IOD+ compaiono anni di AO e NAO molto elevata così come anni di segno opposto. Di conseguenza, se gli anni di VP forte e IOD+ risultano particolarmente penalizzanti per il mediterraneo, in quelli con VP debole rimane spazio sia per l'ingerenza delle correnti atlantiche sia per azioni continentali in regime SCAND+.
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Per concludere la carrellata riguardo le SSTA, notiamo che tutte anomalie descritte sono ben supportate dai valori di contenuto di calore della colonna d'acqua sottostante, quindi non ci sono rischi di riemersione delle anomalie profonde e le anomalie superficiali tenderanno ad essere persistenti.
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Infine, la QBO appare ormai prossima al passaggio in negativo a tutte le quote, un ulteriore fattore che fa pensare ad un VP non eccessivamente profondo.
Trovare anni con buona corrispondenza su tutti questi aspetti è sostanzialmente impossibile: la divergenza in pacifico di per sé è unica e l'intensità della fase IOD ha ben pochi paragoni.
Il 2009/2010 sarebbe l'anno con una maggiore similitudine in Pacifico, con un episodio di niño moderato in contesto di PDO negativa di lungo periodo, ma diverge completamente nell'oceano indiano. Limitandosi agli anni con IOD+ e niño almeno moderato, rimangono solo 2002/2003 e il 1997/1998.
Guardando agli effetti pratici invece, partiamo dal notare come le stagionali ECMWF appaiono dominate dal segnale IOD+++, con i medesimi tre poli di anomalia negativa già discussi in precedenza.
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Per quanto riguarda la stratosfera, dopo una fase di accelerazione è prevista una ripresa dei flussi con velocità zonali destinate a finire sotto media nel mese di dicembre.
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Riassumendo, abbiamo una combinazione di tlc piuttosto peculiare senza analogie perfette negli anni passati, ma possiamo delineare alcuni elementi dirimenti: da un lato abbiamo una serie di indicatori che suggeriscono un VP piuttosto debole, dall'altra il segnale più intenso al momento è quello del dipolo dell'Oceano indiano, che è statisticamente associato ad una distribuzione delle onde planetarie fortemente penalizzante per dinamiche fredde in Europa.
Tuttavia questo assetto non esclude la possibilità di azioni continentali con il supporto di dinamiche di tipo SCAND+, così come la presenza di fasi atlantiche paragonabili a quella che stiamo vivendo. Volendo azzardare una previsione della circolazione emisferica che ci possiamo attendere nella stagione invernale (più per le dinamiche generali che quelle di orticello) un punto di partenza realistico può essere rappresentato dal composito sottostante.
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Ultima modifica di snowaholic; 06/11/2023 alle 19:21
Perfetto. Grazie ragazzi.
In sostanza: possibile un VP debole ma dove va a cadere il suo ramo favorevole non è detto sia l'Europa.
Vedremo ... già piazzare un Novembre non dico freddo ma almeno articolato sarebbe a mio avviso un buon viatico.
Quindi ci troviamo di fronte ad una situazione mi pare di capire unica nel suo genere, con componenti a favore che di avvicinano molto all'inverno 2009/ 2010 (magari aggiungo io) ed altre meno vedi Oceano Indiano, ma mai verificatesi insieme, ne deduco o che abbiamo un inverno super, oppure il peggio del peggio, ma forse ne esce uno in linea con gli ultimi anni, devo dire che sono molto curioso di vedere cosa ne esce fuori.
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Io dico la mia … felice di sbagliarmi. Vista la nuova era climatica e la forte difficolta delle ondate fredde non solo a presentarsi ma anche a scendere di latitudine puo’ essere che venga fuori un incrocio piu o meno sull europa centrale tra le correnti fredde dell est e quelle atlantiche e il mediterraneo in balia di sbalzi termici col nord italia piu favorevole a possibili entrate alte di aria fredda…. Mio pensiero.
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Probabilmente c'è un errore nel titolo. Direi Inverno 2023-2024
Complimenti per l'analisi.
Ultima modifica di Musin; 06/11/2023 alle 22:11
su dai sarà autunno-inverno, un refuso.
Si vis pacem, para bellum.
Analisi ideale per inquadrare la stagione senza esser troppo schiavi del determinismo..
Complimenti davvero..
Io qualche buona sensazione (mi limito a quelle non ho conoscenze tali per andare oltre) la ho soprattutto nella fase dicembre inizio gennaio..
L’idea è che avremo comunque un inverno più simile ad un autunno fresco..ma almeno l’acqua non dovrebbe mancare
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No spoken word....Just a scream
stazione meteo di casa: https://www.wunderground.com/dashboard/pws/ITAGLI6
il titolo non è un errore
C'ho la falla nel cervello
mi vanno bene le interazioni est-ovest
nella neve non spero proprio..
Ma che almeno butti giù vagonate d'acqua.
Una simile siccittà autunnale in Sicilia è rarissima
Nemmeno nel 2001
Ma domanda, cari: la mappa composita non è un po troppo "generosa" in relazione alla paura degli effetti dello IOD +++ ? cioè con una media simile salta fuori un inverno niente male per l'Europa Mediterranea eh, poi magari sto dicendo una scemenza ma magari fosse ...
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