Io credo che nessuno, se minimamente a conoscenza dei dati, possa disconoscere o negare il GW, perlomeno per una parte del pianeta, si può parlare del AGW e confrontarsi su di esso ma non negare esista il GW, tutto qui
parlare però di GW presuppone un approccio scientifico, non empirico, non basato su modelli previsionali o altro, ma su dati reali, e tali dati devono essere certi, affidabili, verificati e ottenuti con le corrette procedure, null'altro
Se poi la "fonte" che mette in dubbio tali dati non ci stia simpatica, o abbia posizioni estremiste su alcuni aspetti a me poco interessa
M.
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Cortesemente si torni in topic, grazie.
Moderatore MeteoNetwork Forum
Aldilà della rete Sias anche quella della protezione civile mostra evidenti sovrastime date dal posizionamento non accurato dei sensori. Ora capisco che l'intento della protezione civile non è quello di monitorare le temperature ma di monitorare la pioggia, però sono temperature che vengono prese e divulgate dai media e non è proprio il massimo che contribuiscano a fare informazione scorretta.
Ultima modifica di frankie986; 22/07/2025 alle 19:10
A tal proposito volevo segnalare che oggi una stazione della p. civile nella costa ragusana è sballata completamente e nonostante il sito che non si puo nominare ma inizia per Il e finisce per o... ha riportato quella temperatura vantandosi di averci azzeccato nella loro previsione di 50 gradi .
non ci hanno per niente azzeccato oltretutto la costa ragusana non è la zona catania-siracusa-enna che avevano segnalato.
Un meteo appassionato bravo o meno bravo , si deprime di fronte questa mancanza di serietà/onestà e si sorprende che il 90% dei principali quotidiani faccia affidamento su di loro.
Floridia non particolarmente bollente oggi, Paternò la sias piu calda e l' unica 45. almeno una dozzina di ondate di caldo passate ha fatto di piu,
caldissimo si ma non ai livelli delle top .
Costa di Rovigo (parte alta circa 7 m. s.l.m.) Estremi dal 2013: -7,5 9 gennaio 2017 38,2 3 agosto 2017 Estremi 2025: -2,8 1 gennaio 36,2 10 agosto
Ho letto articoli grotteschi nelle ultime ore: dai 50° accreditati a qualunque costo, anche se la stazione sta sull'asfalto, ai fantomatici venti di caduta per avvalorare il record di 48,8°.
E poi un invito a prendere le distanze da chi mette in dubbio la regolarità dei dati che provengono da queste stazioni esemplari.
Adesso passiamo ai fatti: ho tirato fuori i dati di SIAS Floridia e Barani del giugno 2025 e ho notato che in questo mese la sovrastima massima raggiunta dalla stazione SIAS è stata di ben 2,3°. Nella giornata di ieri Barani ha registrato la massima di 39,4° contro i 41,1° del SIAS, sovrastima di 1,7°. Non escludo che il cambio dello schermo solare della stazione SIAS, avvenuto nel massimo riserbo, possa aver limato la sovrastima della stazione, così come annunciato dall'amico Mauro Serenello. Nella prossima analisi dei dati di luglio verificheremo ciò.
Intanto, vi preannuncio che, tra non molto, sarà avviato un monitoraggio in parallelo della stazione SIAS di Francofonte, su cui nutro fortissimi sospetti di sovrastime.
Confermo il tutto, siamo in fase di scelta della componentistica, e concordo sul confronto, Francofonte è un altro ottimo esempio di installazione infelice
francofonte.jpg
M.
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Grazie per le risposte, ragazzi. A questo punto risulta difficile districarsi fra mille stazioni e capire quali possano essere affidabili.
Ricordo, anni fa, una rete gestita dal Ministero delle politiche agricole che aveva una stazione in località Libertinia, vicino Catenanuova. In estate faceva grandi massime
Oggi 23/07/25, la stazione SIAS di Floridia ha registrato una massima di 35,9° contro i 34° della vicina stazione Barani. Sovrastima SIAS di 1,9°.
Dal momento che l’intento del post è confutare il dato rilevato attraverso argomentazioni scientifiche, il rispetto del metodo scientifico impone di selezionare e divulgare fonti coerenti con i principi della scienza stessa. Citare una testata giornalistica che abitualmente diffonde contenuti contrari al consenso scientifico compromette la credibilità dell’argomentazione e si pone in contraddizione con l'obiettivo dichiarato. Anche quando, per una volta, riporta un dato corretto (tra l'altro utile alla propria ideologia politica, perché il direttore responsabile di tale testata ha studi inerenti le scienze politiche). La scienza, infatti, non si fonda su singoli contenuti, ma sulla coerenza, il contesto e la reputazione delle fonti. Se una fonte è nota per distorcere sistematicamente il quadro scientifico o per promuovere tesi antiscientifiche, il problema non è se “ci è simpatica”, ma se è epistemicamente affidabile. D'altronde, pubblicare certe fonti equivale, di fatto, ad ammettere di non averne di migliori. E questo, anziché rafforzare il messaggio, lo indebolisce. Prendetela come una critica costruttiva e/o consiglio personale.
Per quanto riguarda Paolo Sottocorona, pur riconoscendo il valore della sua esperienza in ambito meteorologico, va sottolineato che non possiede una specifica competenza nella climatologia, né ha pubblicato studi peer-reviewed sulle dinamiche del cambiamento climatico. In un dibattito è essenziale fare riferimento a esperti il cui ambito di ricerca sia appropriato all'argomento trattato. Diversamente, si rischia di delegittimare l’intera argomentazione, attribuendo un’autorità scientifica a figure esterne al settore specialistico. Chi, come me, ha avuto modo di confrontarsi con meteorologi provenienti dall'accademia aeronautica, sa bene che (anche se in forma personale e non dichiarata dall'ente) non è raro che esprimano posizioni non allineate con il consenso scientifico. E questo non giova al dibattito pubblico, né alla scienza.
In merito allo scienziato che dall'oggi al domani modifica le sue teorie, avrei altresì da ridire. L’apertura mentale è certamente un valore, ma nel contesto scientifico non si tratta di “giudicare le persone”, bensì di valutare la qualità, la metodologia e la coerenza delle pubblicazioni rispetto al corpo di conoscenze validato. Affermare di voler ascoltare anche chi nega il riscaldamento globale, purché in buona fede, rischia di confondere due piani distinti: quello della scienza e quello dell’opinione personale. Il negazionismo climatico non è semplicemente un punto di vista: è una posizione in aperto contrasto con un vasto corpus di evidenze empiriche sottoposte a revisione paritaria. Un ricercatore che nega queste basi dimostra di ignorare, o rifiutare, il metodo scientifico. L’eccezione geniale che rivoluziona la scienza esiste, certo — ma lo fa pubblicando, dimostrando, resistendo al vaglio dei pari. Non limitandosi a rifiutare il consenso, né a diffondere opinioni su canali che non prevedono alcuna revisione né confronto tecnico qualificato.
Poi, consentitemi: affermare che il riscaldamento globale vada affrontato solo con “dati reali” e non con “modelli previsionali” rivela una profonda incomprensione di come funziona la scienza del clima. I modelli climatici non sono congetture astratte, ma strumenti matematici basati su leggi fisiche, calibrati e validati proprio a partire da dati osservativi. Senza modelli, non potremmo né interpretare né proiettare le dinamiche complesse del riscaldamento globale (GW) e di quello di origine antropica (AGW). Infine, trovo paradossale che, in nome della libertà di informazione e del metodo scientifico, si inviti esplicitamente un utente a tacere. È una contraddizione evidente: da un lato si denuncia la censura di uno studio scomodo rispetto al dato WMO, dall’altro si tenta di silenziare chi solleva obiezioni sul metodo e sull’autorevolezza delle fonti. Non si può difendere il pluralismo scientifico chiedendo il silenzio altrui. Il confronto è parte integrante del metodo scientifico e, proprio in nome del suo rispetto, è legittimo, anzi doveroso, segnalare quando un’argomentazione si fonda su fonti non qualificate o in aperto contrasto con l’evidenza consolidata. Se davvero si vuole “tutelare la verità”, allora bisogna accettare anche le critiche metodologiche, soprattutto quando riguardano la qualità delle fonti e la coerenza interna del ragionamento. Solo così si preservano rigore e credibilità nel dibattito.
Al termine di questo papiro, nel quale ho voluto dire la mia in merito a quanto letto nei post precedenti, mi preme sottolineare che ho avuto modo di confrontare gli schermi MTX rispetto ad un passivo Davis a 5 piatti e, ahimè, l'errore si nota anche in questo contesto. Il punto centrale è che, se questo schermo restituisce valori più elevati rispetto a un passivo a 5 piatti – che di per sé non è esente da errori rispetto a schermi più performanti – significa che si tratta di strumentazione inadeguata per certe misurazioni. Inoltre, se l'area, come si evince dallo studio, è invasa da vegetazione che limita la ventilazione naturale dello schermo e da strutture antropiche limitrofe, penso che siamo tutti d'accordo che quel valore di 48.8°C andasse quantomeno riconsiderato.![]()
Ultima modifica di RenatoTaranto; 24/07/2025 alle 01:23
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