Originariamente Scritto da
burian br
Le previsioni suggerivano che la giornata sarebbe stata instabile e all'insegna di rovesci sparsi, anche e volentieri a carattere temporalesco, dopo la mattinata; pertanto quando tra le 7 e le 8 le immagini satellitari hanno rilevato lo sviluppo di multiple celle sul golfo di Taranto, disposte su due linee lunghe qualche decina di km, è venuto spontaneo pensare che da essa sarebbe giunto il peggioramento del tempo nelle ore successive.
Fin da subito un paio di elementi, alla luce dell'esperienza maturata in tanti anni, avevano tratto la mia attenzione: la disposizione delle celle a formare una linea e, soprattutto, l'estrema lentezza con la quale codesta struttura si muoveva. Si tratta di due fattori che, quando assieme, depongono a favore di un potenziale autorigenerante, un sospetto diagnostico che passa a diagnosi definitiva solo in presenza del terzo e ultimo fattore fondamentale: il tempo di permanenza della struttura.
Nell'arco della mattinata tale linea temporalesca è evoluta molto lentamente verso est, ma nonostante tutto è rimasta abbastanza circoscritta ad un breve tratto compreso tra la costa tarantina e il golfo di Taranto poco al largo. Il vero e proprio cambiamento è avvenuto alle 16, quando il sistema si è improvvisamente espanso verso nord generando dei temporali anche nell'entroterra salentino. E' in questo frangente che anche Brindisi è entrata nei giochi.
Fino a quel momento, la giornata a Brindisi era proceduta tranquilla. La notte era stata fresca, con una minima di 17,1° all'aeroporto e 16,6° a S.Elia strappate all'alba, e parzialmente nuvolosa, dispensando anche qualche piovasco verso le 5 che aveva fatto cumulare 1 mm; la mattina e il primo pomeriggio erano invece trascorsi con temperature non oltre i 22/23° su tutta la città e sotto un vento teso da levante al mattino e poi da scirocco dopo mezzogiorno, con pioggia a partire proprio da mezzogiorno stesso. Proprio a causa delle piogge che nel primo pomeriggio hanno mantenuto bassa la temperatura, le massime di giornata risalgono alla mattinata con 22,4° all'aeroporto e 23,1° a S.Elia.
Alle 16,20 pioveva ormai da circa tre ore, ad intensità che mai era stata eccessiva, quando un fragoroso tuono irrompe e preannuncia l'arrivo di un temporale. Solo che non si trattava di un banale temporale, ma dell'estensione settentrionale del sistema autorigenerante che traeva la sua origine sul golfo di Taranto.
Il sistema, in movimento continuo seppur molto lento per tutte le ore antecedenti, si è improvvisamente stoppato: per ore e ore, dal golfo hanno continuato a svilupparsi e giungere temporali sul Salento, in una ristretta fascia in cui Brindisi segnava quasi il limite occidentale pur essendo ancora ben presa anche se non quanto la zona più colpita, una ristrettissima zona al limite tra le tre province di Brindisi, Lecce e Taranto, dove la stazionarietà dell'autorigenerante unita alla sua eccezionale durata ha determinato quantitativi ingenti, superiori al centinaio di millimetri: 112 mm a Porto Cesareo, 110 mm a Salice Salentino, 133 mm a Erchie, questi sono gli accumuli più elevati di cui sono venuto a conoscenza e che porto a titolo d'esempio.
Brindisi è stata più ai margini, ma è sempre stata ben dentro il sistema dalle 16,30-17 fin ben oltre, in realtà, la sua fine, avvenuta all'incirca tra le 21,30 e le 22 quando dalla visione del satellite si è compresa che l'autorigenerante fosse ormai morto per via delle correnti che lo hanno dissipato spingendo l'asse, finalmente, verso est, poco al largo della costa adriatica salentina.
Tra le 17 e le 19 si può identificare la prima fase dell'interessamento di Brindisi nell'autorigenerante, con tuoni, lampi e abbondanti precipitazioni; alle 19, più o meno al momento del tramonto, è subentrata una fase di tregua nella quale pareva che il tutto stesse finendo tant'è che a NW le nubi si erano così diradate da intravedere sprazzi di cielo azzurro dal quale timidamente penetravano dei raggi solari che hanno dato all'atmosfera un'inusuale colore giallo-grigiastro. La pioggia, però, non ha mai smesso di cadere, e alle 19:30 si è rifatto buio prima del dovuto per dare luogo al secondo tempo. Quest'ultimo è stato caratterizzato da un innalzamento paradosso della temperatura, sotto raffiche sciroccali sempre più forti, mentre lampi e tuoni e pure stavolta dei fulmini sono ritornati ad essere abbondanti: il sistema, infatti, si era espanso ad ovest, o meglio si erano sviluppati dei temporali ad ovest della città e questo spiega le raffiche intense da SE che si sono registrate (50 km/h all'aeroporto, con media di 30 km/h!) nonchè l'incremento della temperatura per via del richiamo d'aria più calda (alle 20,30 si è tornati a quasi 21°, dopo che nelle due ore precedenti si era scesi sotto i 18°).
L'ultimo atto dell'autorigenerante si è consumato tra le 21 e le 22, quando la struttura era ormai completamente compromessa con la sua radice nonchè alimentazione sul golfo che era stata tagliata, ma intanto su Brindisi sono continuati ad affluire gli ultimi temporali che hanno determinato ulteriori tuoni, lampi e pioggia per un'ora.
Alle 22 la linea temporalesca aveva perso ogni contatto con lo Ionio e si ritrovava poco al largo della costa adriatica, ormai alla deriva verso est. Da queste parti le piogge sono andate avanti ancora per un'oretta, ma già alle 22 non si sentivano più tuoni.
L'evento, nel suo complesso, lascia un accumulo a Brindisi compreso tra i 33 mm dell'aeroporto e i 40 mm di S.Elia, molto meno che altrove ma comunque più che sufficiente a far giungere il mese a oltre quota 50 mm. Dopo l'estate più secca di sempre è stata manna dal cielo, ma al tempo stesso fa riflettere ed inquietare come sia stata l'ennesima volta che una lunga fase di pesante siccità è stata improvvisamente interrotta e sovvertita con quantitativi notevoli caduti nel giro di poco tempo, stavolta perlomeno le precipitazioni si sono distribuite nell'arco di un'intera serata e non sottoforma di un unico rovescio violento di 1/2 ore.
Per 5 ore e mezza è stato un continuo rimbombare di tuoni, di ticchettio della pioggia sulle finestre e sulle superfici metalliche, nonchè di lampi di luce che penetravano in casa spesso anche e nonostante le luci accese. Era molto tempo che non ricordavo qualcosa del genere, almeno dal 4 Dicembre 2022 quando un quadro del tutto similare durò però addirittura tutta la notte per quasi 12 h (il doppio della durata, ma quasi doppio fu anche l'accumulo e più che doppia la lunghezza dell'autorigenerante, una linea enorme estesa dall'Adriatico alla Calabria).
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