condivido al 200% il tuo pensiero.. facciamo record su record perchè abbiamo stazioni ufficiali e non di 1000mila reti diverse in ogni "buco di culo" ( per mantenere il riferimento al tuo post ) e una di queste si beccherà il picco precipitativo è logico
Valencia essendo riparata dalle correnti prevalenti occidentali e sud occidentali ( ma anche dalle meno prevalenti Nord - nord occidentali e sud ) vede precipitazioni esclusivamente con correnti dai quadranti est e quindi quasi esclusivamente con i Cut Off ( un pò come il piemonte occidentale pedemontano che però è molto più a nord )
ma se si parla di Cut Off si parla per forza di precipitazioni abbondanti in un periodo di tempo stretto e molto mal distribuito nel tempo = alluvioni assicurate
il discorso è che con un clima del genere per anni ci si dimentica che i fiumi esistano perchè le medie sono basse e si fanno anni e anni di sottomedia pluvio compensati da un anno ogni tanto che magari raddoppia o triplica la media annua
giusto per stare più vicino in piemonte ed emilia capita la stessa cosa, abbiamo avuto 4-5 anni di siccità record causa mancanza Cut Off e ora facciamo un 2024 da record di precipitazioni ( e record di alluvioni in Emilia ) e abbiamo uno storico di alluvioni in piemonte che fà paura
mi spiace contraddirti ma la vegetazione è il problema più sopravvalutato di sempre nelle alluvioni !!
per 2 motivi:
1) il più importante è che il trasporto solido di inerti durante un alluvione è folle ed è ad un ordine di grandezza diverso da quello che possono fare legna e piante nei letti nei fiumi si parla di milioni di tonnellate erose e/o posate dal fiume in varie zone
2) il secondo è che le piante nei fiumi sono di fatto impossibili da eliminare su ogni km di fiume, ogni 2 anni o anche meno ( essendo salici e pioppi crescono 2 metri all'anno ) .. ci vorrebbero 2 manovre economiche all'anno !!
la soluzione nella maggior parte dei casi è una e una soltanto ed è la migliore: è la meno costosa a lungo termine, è definitiva, è da fare una sola volta, senza costi di manutenzione una volta effettuata.
consiste semplicemente nel ripristino delle sezioni di passaggio e delle sezioni di piena di ogni tratto di fiume o torrente dove non siano sufficienti !!
operazione da eseguire tramite:
- arretramento di argini nelle zone non abitate anche di 1km nelle zone di pianura per ottenere casse di espansione naturali ovunque
- allargamento della sezione LATERALE ( e mai VERTICALE ) fino a decuplicare le sezioni di passaggio tramite eliminazione di opere spondali quali massicciate, muri di contenimento ecc
parte di queste zone andrebbero poi piantuamate con essenze autoctone con apparati radicali forti e lasciate libere di crescere fino a raggiungere dimensioni tali da fermare i tronchi e la vegetazione trasportati da monte
parte di queste zone poi potrebbero esser appaltate ad aziende dedite produzione di biomassa con un ritorno economico allo stato
basta guardare da Maps la foto di un fiume libero tipo Ticino sub lacuale, Tagliamento, Trebbia che hanno enormi aree golenali inabitate
Sentite,questo tipo di ragionamento può avere anche un fondamento,disastri e alluvioni ce ne sono sempre stati(ma in romagna no!non con la frequenza degli ultimi due anni!.Ma può essere ancora una coincidenza),ed è molto difficile attribuire una causa-effetto al cambiamento climatico.Basta che poi non si vada a parare col negarlo il cambiamento,cioè l'aumento di temperatura globale e soprattutto locale che è ancora più rilevante.E se per ogni grado in più l'atmosfera è in grado di trattenere il 7% di vapore acqueo in piu,si ritorna sempre li alla fine.
Espansione della fascia anticlonica più a nord,piu periodi siccitosi,temperature medie piu alte,maggiori contrasti in caso di maltempo,fenomeni spesso rilevanti o estremi,che non vuol dire che un tempo non ci fossero,ma magari erano "annegati" in un ciclo di fenomeni piu moderati,oggi piu rari.Poi che ogni disastro venga atrribuito sempre direttamente all'effetto serra,posso capire che sia un atteggiamento un pò "stiracchiato" e poco scientifico.
Onore a tutti i fratelli caduti nella lotta contro il potere e l'oppressione.
"nel fango affonda lo stivale dei maiali..."
L'evento è stato certamente di portata eccezionale. Gestire e prevennire gli effetti di simili fuori scala credo sia assai complicato.
Potrebbe essere un bel gesto dei nostri governanti quello di mettere a disposizione della Spagna la nostra esperienza italiana in materia di protezione civile.
E' giusto ammettere che, purtroppo, siamo diventati tra i più esperti sul pianeta a gestire simili tragedie.
Ho avuto modo di leggere mail e post di colleghi. Sembra che manchi tutto, sono completamente disorganizzati ed ognuno si sta organizzando in autonomia.
Il sole splendente è una delizia, la pioggia rinfresca, il vento ci prende in braccio, la neve ci riempie di allegria; in verità il brutto tempo non esiste, esistono solo tipi diversi di bel tempo.
J.Ruskin
L’allerta del servizio meteo nazionale c’era stata, pur con qualche incertezza legata all’evento che a conti fatti è stato ancora più intenso della lotteria proposta dai modelli con i temporali (come capita quasi sempre in eventi estremi ovunque nel mondo), ma c’era stata ore prima.
Poi non so come funziona esattamente in Spagna, ma se l’ente meteorologico potesse trasmettere direttamente alla popolazione via app le allerte come accade in altre nazioni, forse non sarebbe nemmeno uscita la polemica dei ritardi dell’autorità regionale.
Stazione Davis Vantage Pro 2 -> Osservazioni meteo-climatiche: https://linktr.ee/meteopreonzo
ma che tipo di sistema è stato? temporale rigenerante?
dalla storia si impara che non si impara dalla storia
2024 -> estremi: -4,2°C (21/1)/37,5°C (11/7)
vento massimo: 58,7 km/h (20/4)
UR minima: 20% (16/4)
Penso che l' approccio climatico più corretto sia quello probabilistico. Che in un 'atmosfera mediamente più calda, con mari mediamente più caldi, aumentano le probabilità di suddetti eventi estremi.
Poi le probabilità danno indicazioni matematiche ma nessuna garanzia.
Sarebbe sufficente l' approccio probabilistico per non tirar fuori ogni volta le stesse questioni,
Poi punto 2, quello meteorologico, ovvero nel corto raggio e a livello locale entra poi in gioco la modellistica e le previsioni che comunque si avevano previsto punte >400mm in 24 ore (vedi arome), quindi non hanno sbagliato.
Poi terza questione: quella geologica/ambientale del territorio, sull' impatto dei fenomeni su dove viviamo e su di noi:
e qui si esce dal campo meteoclimatico per entrare in quello geologico/ambientale.
Si cercherà di stabilire se e chi ha pensato che 400mm in 24 ore nel suo territorio non rappresentassero un grande pericolo e non ha pensato di prendere misure adeguate (come un' evacuazione ),qui però usciamo dal campo scientifico e entriamo in quello amministrativo.
Penso che climatologia e meteorologia , in cui comunque dobbiamo sempre migliorare, abbiano fatto il loro lavoro, se c'è stata qualche falla è stata dopo, su quello che si doveva fare e non e stato fatto e/o non si doveva fare ed è stato fatto.
Ultima modifica di a.negrello; 05/11/2024 alle 03:48
Costa di Rovigo (parte alta circa 7 m. s.l.m.) Estremi dal 2013: -7,5 9 gennaio 2017 38,2 3 agosto 2017 Estremi 2024: -4,8 22 gennaio 36,4 13 Agosto
Una cosa barbara, inenarrabile, oltre 700 mm in 14 ore, quasi 190 in un'ora, un muro d'acqua compatto...
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