Salve a tutti, proprio ieri ho avuto il piacere (l'onore) di conoscere Richard Rotunno, uno dei maggiori esperti mondiali di uragani e tornado, del Colorado, che è a Lecce per motivi di studio, presso l'ISAC-CNR (Istituto di Scienze Atmosferiche e del Clima - Centro Nazionale delle Ricerche).
In questi giorni con il Dr. Marcello Miglietta, stanno lavorando proprio all'evento meteo che ha colpito il salento il 26 settembre appena passato, stanno raccogliendo i dati per elaborarli e studiarli, per poi realizzare un articolo scientifico.
Rotunno mi ha spiegato che per catalogare esattamente un evento del genere, si ha bisogno di una serie di dati che spesso, come in questo caso, mancano o sono incompleti, ma che tuttavia, per la sua esperienza, ha una buona convinzione che quello che ci ha colpito qualche giorno fÃ* era proprio un uragano, tra categoria 1 e 2 come intensitÃ*!
Sicuramente il fenomeno è stato a scala molto ridotta rispetto agli uragani che è abituato a vedere in America, ma secondo lui non ci sono dubbi che si trattasse proprio di un uragano.
Infatti diceva che le carte neppure in fase di analisi sono riuscite a vederlo proprio perchè hanno un passo di griglia troppo grande per poter vedere un evento a scala così ridotta.
Siamo stati fortunati che si sia abbattuto subito sulla terraferma, perchè se invece fosse andato verso il mare avrebbe acquistato energia e le conseguenze sarebbero state ben peggiori di quello che poi è realmente successo.
La causa secondo lui è da ricercarsi in una serie di fattori concomitanti che hanno scatenato il tutto, tra cui i due principali sono il mare più caldo del normale e la perturbazione che arrivava da nord che hanno acceso la miccia in modo inesorabile.
Gli ho anche indicato il 3d del nostro forum nel quale si discuteva su cosa fosse accaduto, lo ha letto sommariamente e lo ha trovato molto interessante, pur rendendosi conto che tra di noi si era in pochi a dire cose su basi strettamente scientifiche e che anche coloro che avevano cercato di farlo non sempre avevano detto cose esatte. Ha comunque apprezzato la passione che ci mettiamo, capendo perfettamente che non sono cose che abbiamo studiato o che facciamo per mestiere (tranne alcuni rarissimi casi).
Spero di avervi fatto piacere con questo intervento, appena l'articolo scientifico sarÃ* pubblicato, cercherò di inserirne almeno i contenuti salienti qui sul forum.
Ciao
Sandro
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Ultima modifica di Alessandro_cavallino; 03/10/2006 alle 08:39
Tutte le cose che provengono da un potere immortale, vicine o lontane, sono segretamente legate tra loro. Per questo, non puoi strappare un fiore senza far tremare una stella
....Always looking at the sky....
Co-Responsabile Regionale / Resp. Area Tecnica MeteoNetwork Puglia
Che fortuna Ale!![]()
A questo punto, non ci resta che attendere impazienti, l'articolo.
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Tecnico MNW Puglia e Basilicata.
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La mia stazione meteo di Miglionico
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Premetto che non sono esperto in materia, ma mi pare di aver letto gia' in passato e forse ancora in merito alla discussione di tale evento che, almeno x ora e nel Mediterraneo, sia comunque impossibile la formazione fisica, x cosi' dire, di un Uragano: mancano e mancheranno sempre gil ingredienti fondamentali x la formazione di un simile evento !
Ovviamente questo riguarda la causa e non gli effetti, questi probabilmente paragonabile ad un uragano di cat. 1 o addirittura 2: ma gli effetti, appunto, non possono da soli stabilire la causa
E' un po' come trovarsi di fronte ad un paese raso al suolo o da una frana o da un'alluvione: gli effetti saranno uguali, ma la causa appunto sara' stata ben diversa !![]()
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Uragano o non uragano sono curioso di vedere questo studio dove porterÃ*...intervento interessante Ale
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Rotunno non è daccordo con questa teoria, secondo lui nel mediterraneo meridionale ci sono le condizioni per la loro formazione; infatti quello che ha colpito il salento è arrivato proprio da sud, dal mare aperto.
Tutte le cose che provengono da un potere immortale, vicine o lontane, sono segretamente legate tra loro. Per questo, non puoi strappare un fiore senza far tremare una stella
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Riporto integralmente anche qui l'illuminante intervento di Gigiometeo fatto nel Thread iniziale ove si discuteva di tale evento:Originariamente Scritto da zione
Un attimo: la temperatura superficiale delle acque è solo uno dei parametri e forse quello meno importante, ovviamente viene quasi sempre citata in quanto di facilissima comprensione, ma i parametri più importanti sono ben altri. Vince non si è formato sul Mediterraneo, casomai ha tentato di entrarvi (non riuscendovi), ma la sua formazione è occorsa in un contesto sinottico favorevole, benchè a latitudini insolitamente settentrionali, prescindendo dalla temperatura superficiale delle acque.
1) Il Mediterraneo è troppo piccolo, anche se raggiungesse temperature superficiali ben oltre 26°C non ci sarebbe la possibilità fisica di far innescare un uragano e mantenerlo in vita: troppi i sistemi montuosi da cui è attorniato (Alpi, Pirenei, Atlante, Appennino, etc. etc.), ed i disturbi da essi cagionati, sottoforma di sistemi baroclini ne scongiurerebbe ben presto i tentativi.
2) per generare un uragano occorre una tropopausa un pochettino più alta di quella che abbiamo noi, diciamo di circa 5000 metri se bastano, per raggiungere temperature in tropopausa di circa -80 gradi in estate per riuscire a sostenere un gradiente termico con il suolo degno d’esse chiamato tale. Noi si arriva a fatica a -55° / -60° che già sono al limite per sostenere un TLC, benchè talvolta capiti.
3) Normalmente un aiuto dinamico per l’innesco serve, nella fascia intertropicale si hanno omega vagamente negative ad opera della circolazione di Hadley (ad eccezione delle aree in cui la SOI ne inverte la circolazione) che aspira dal suolo aria per ricacciarla in catabasi 10-20 gradi di latitudine più a nord e a sud.
4) Noi, quando si raggiungono temperature superficiali elevate in Mediterraneo, abbiamo promontori dinamici africani che avvitano aria verso il basso senza troppi complimenti. E nemmeno allo sblocco sarebbe possibile, giacchè l'atmosfera diviene baroclina senza troppi complimenti, l'avvezione legata alle figure sinottiche cambia l'aria presente e si parte con depressioni di tipo freddo.
5) Per sostenere un uragano occorre la liberazione in seno alla deep convection di enormi quantità di calore latente di condensazione con risultato di un enorme raffreddamento diabatico che ripristina poi l’equilibrio. Un uragano, tifone o similari è una warm core low, una depressione ad innesco e a matrice calda, ma per mantenerla in piedi occorre aria umida a tutte le quote, quasi satura (ecco perchè ieri non si trattava di TLC, bastano i radiosondaggi). Da noi, quando si raggiungono temperature simili si hanno promontori africani che sono caratterizzati da aria secca ad eccezione del boundary layer che si umidifica per induzione.
6) anche in caso di prolungamento del periodo caldo il riscaldamento del boundary layer non si traduce in un riscaldamento di tutta la massa d’aria sovrastante giacchè le masse d’aria seguono i campi isoentropici, cioè trasferiscono calore da zone a temperatura potenziale più alta ad altre dove è più bassa. E la temperatura potenziale aumenta con la quota, non diminuisce. Quindi la natura calda dello strato superficiale ha scarsi effetti su quello sovrastante impedendo la genesi di eccessi di calore trasmurali con possibile innesco di warm core low.
7) Per L’innesco aiuta avere correnti orientali in media e alta troposfera (il motivo è fisico tralasciando i relativi formulaggi), aiuta avere anche una certa divergenza in prossimità del transito delle onde di kelvin. Qui non abbiamo correnti orientali in media e alta troposfera, non abbiamo transiti di onde di kelvin, non abbiamo ITCZ e non le vediamo nemmeno con il binocolo. Se l'ITCZ passasse sul Mediterraneo o nei paraggi, il tropico passerebbe più o meno a nord di Londra o addirittura in Islanda e noi siamo in piene easterlies. Ovvio che la cella di Ferrel e quella Polare non potrebbero esistere. Esisterebbe un unico cellone di Hadley che risulterebbe eccessivamente baroclino per poter restare in equilibrio dinamico più di un ora.
8) La stagione degli uragani 2006 sta andando complessivamente tranquilla, ma un motivo c'è e non ha nulla a che vedere con le temperature superficiali; lo sviluppo ed il mantenimento di un uragano necessita di correnti non troppo sparate in alta troposfera (altrimenti la struttura decade ben presto in baroclina) e in seno alle easterlies non si devono avere valori di vento troppo elevati (da consentire un maggior numero di ondulazioni così come accade alle westerlies della fascia temperata). Quest'anno in Atlantico meridionale e fino alle porte del golfo del Messico si sono sviluppati pochi uragani causa un'anomalia positiva nel campo della velocità del vento in alta troposfera che è nemica di strutture barotropiche, e finchè tale anomalia positiva permarrà pochi se ne svilupperanno. Nel caso del 26 settembre sul Mediterraneo meridionale giunge una fucilata di getto (rintracciabile in qualunque mappa di analisi) in grado di sgretolare qualunque tentativo di sistema barotropico e in grado di supportare l'iniezione secca (dry intrusion) in seno alla WCB, come desumibile dai valori di RH e THETAE a partire peraltro piuttosto da basso. Magari un TLC ci avrà pure provato a partire lungo la WCB (ogni tanto accade), ma la sberla del getto lo ha indotto alla ragione in pochissimo tempo, prova ne sia i poderosi sequestri igrometrici operati dal getto in medioalta troposfera (in un qualunque sistema tropicale o barotropico si rimane fraccichi dall'inizio alla fine e su tutta la colonna d'aria, salvo una brevissima pausa se la struttura presenta un occhio ben definito).
9) La morte di un uragano o di una tropical storm avviene non tanto per la migrazione verso acque superficiali più fredde (che comunque un rilievo ce l'ha), quanto per il rendez-vous che prima o poi avrà con il fronte polare, il che comporta l'interazione col relativo getto che lo sostiene, il che comporta prima o poi l'evoluzione in un sistema baroclino, il che comporta prima o poi una dry intrusion (o avvezione igrometrica negativa) che lo manda a peripatetiche.
10) Nel caso di ieri la distribuzione dei campi igrometrici (senza scomodare i valori THETA) su tutta la colonna d'aria disegna una WCB di rara bellezza ed anche piuttosto intensa e ottimamente organizzata con netta separazione dei settori pressochè saturi e di quelli pressochè secchi (paralleli tra loro, e questo è un indizio importante), tipico di un sistema frontale.
11) Le mappe di analisi (attenzione, analisi e non proiezione di un modello) mostrano effettivamente la chiusura intorno alle 06z di un cut-off secondario in risalita dal golfo di Taranto tra i piani isobarici di 850 e 600 hPa (a 500 ed oltre non ce l'abbiamo fatta, quindi fosse anche un TLC sarebbe "rasoterra", mentre qualche TLC che pure si è sviluppato sul Mediterraneo aveva una struttura ben solida fino alla tropopausa), con una particolarità molto importante: i massimi di temperatura ai rispettivi piani, benchè presenti, non sono in asse rispetto al minimo di geopotenziale (se ne stanno ad E), questo esclude già di per sè la struttura barotropica a favore di quella baroclina (tra l'altro iniezioni calde in mediobassa troposfera davanti ad un cut-off sono classiche delle WCB). Se però vogliamo chiamare TLC anche una struttura baroclina occorsa solo in mediobassa troposfera e subito ridotta alla ragione dalla penetrazione del getto con dry intrusion, nulla osta. In tal caso chiamiamolo TLC, ma è roba fatta in casa.
Ricordo tra l'altro che gia' in passato era intervenuto in modo similare x spiegare, a fornte di un altro intensissimo evento, come in ogni caso da noi non si possa mai parlare di uragano !
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Rotunno ha letto quel thread, come ho scritto nel mio iniziale intervento e in particolare si è soffermato su quello in questione di gigiometeo: non era daccordo su molti di quei punti. La sua teoria è un'altra e secondo lui gli uragani, anche se a scala ridotta, si possono formare anche nel mediterraneo.
Questa è la sua idea, poi è chiaro che ognuno è libero di pensarla come vuole, ma tenete conto che non è un semplice appassionato come noi, ma praticamente un luminare proprio nel campo dei tornado, uragani, ecc.
Andate su google e cercate "Richard Rotunno" e poi ditemi
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Rotunno avrÃ* ragione nell'affermare che si formino delle "cose" sul Mediterraneo simili ad uragani ma, nel Mediterraneo, senza il triggering dell'InstabilitÃ* baroclina, non si forma nulla...
Francesco Nucera
"Sono un tipo burbero, scontroso e permaloso ma se mi impegno so essere anche simpatico"
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meteorologo Meteosolutions S.r.l.
Pazzesco...!!!Originariamente Scritto da Alessandro_cavallino
http://www.mmm.ucar.edu/people/rotunno/
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Alessandro Ceppi – Staff Meteonetwork
Dati e immagini in diretta da Seregno:
http://www.dropedia.it/stazioni/seregnocentro/index.htm
Dati in diretta da Valfurva:
http://www.dropedia.it/stazioni/valfurva/index.htm
Non è proprio così. L'accostamento adatto potrebbe essere il seguente.Originariamente Scritto da zione
Distinguere un terremoto causato da cause tettoniche da uno provocato da impatto meteorico...![]()
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