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    Predefinito NAO: stato dell'arte (parte 5)

    NAO: stato dell’arte

    Parte 3: principali parametri predittivi



    3.2) SSTA

    3.2.2.) Legame fra SSTA e NAO su scala annuale/stagionale

    3.2.2.2) Pacifico tropicale (ENSO e zona WP + piccolo contributo sulla MJO)

    (seguirà, nella parte 6, l’analisi del legame fra NAO e le SSTA del Pacifico settentrionale, zona Namias e Golfo d’Alaska, e dell’Indiano).




    Cominciamo col dire che le migliori correlazioni fra SSTA e NAO si hanno con l’Atlantico (com’è ovvio, essendo lo specchio d’acqua sul quale “oscilla” la NAO ed essendo i due in reciproco feedback).
    Durante gli anni di ENSO neutro, le correlazioni discusse nella parte 4 (punto 3.2.2.1.) sono più evidenti.
    Durante le annate ENSO+/- si sovrappongono alle anomalie di questa enorme porzione d’oceano, complicando dunque non poco il puzzle. Sembrerebbe che spesso l’ENSO riesca a determinare (poi vedremo come) in modo decisivo il carattere della NAO, pur in condizioni non sempre evidenti (correlazioni meno forti).
    L’ENSO, tramite il noto meccanismo del “treno d’onde” Rossby indotto nella libera atmosfera dalle SSTA, può provocare sia rafforzamento di zonalità (NAO+) sia il contrario (NAO-). Dipende da molti fattori. Fra poco spiegherò quali e in che modo.

    A questo proposito va cmq detto che, considerando l’oscillazione pluridecadale (bassa frequenza) della NAO, sembra che l’ENSO si “adatti” al trend generale: in periodo caratterizzati da NAO+ e strong westerlies fra Nordatlantico e Europa centro-settentrionale (anni 20, anni 70-80-90) il pattern zonale indotto dall’ENSO risulta a sua volta più evidente; in perioidi invece caratterizzati da NAO- e blocking nordatlantici (anni 40-50-60) il pattern meridiano e “bloccante” indotto dall’ENSO risulta pure dominante.


    I fattori da tenere in considerazione per analizzare il legame ENSO-NAO sono principalmente 4: il segno dell’ENSO (+: El Niño, SSTA+ sul Pacifico equatoriale, SOI di solito negativa; -: La NIña, SSTA- sul Pacifico equatoriale, SOI di solito positiva, SOI = Southern Oscillation Index, differenza di pressione fra Tahiti e Darwin), la forza con cui si presenta il fenomeno (può essere misurata dall’indice MEI, il più preciso, dall’indice ONI o al limite dalla stessa SOI), la localizzazione geografica delle SSTA (zone: Nino 1+2, 3, 4 o 3.4, vedi mappa) e infine il periodo da considerare (fine autunno/inizio inverno, tipicamente ND, oppure pieno/tardo inverno, tipicamente JFM).
    ● Segno dell’ENSO
    Tradizionalmente si tendeva ad attribuire un debole legame fra ENSO+ (ENSO-) e NAO- (NAO+). In realtà le cose sono assai più complesse. Già 10 anni fa P.D. Jones (fra i più grandi studiosi ed esperti nel campo NAO), incontrato per caso ad una conferenza sul clima al Politecnico di Zurigo e al quale (durante la pausa caffé) chiesi se pensava ad un legame solido fra ENSO e NAO, mi rispose che lo si stava cercando differenziando in modo sistematico i parametri in gioco. Negli ultimi anni si sono compiuti notevoli sforzi nel cercare la correlazione e, in questo senso, si è poi scoperto che occorre guardare a vari altri aspetti, come detto prima. Il primo fa capo alla forza dell’ENSO.

    ● Forza dell’ENSO
    Già Blizzard, in un suo memorabile post http://forum.meteonetwork.it/showpost.php?p=584390&postcount=1 , spiegò la differenza in autunno ma pure in inverno fra un ENSO+ forte e un ENSO+ debole o moderato. Nel primo caso si ha tendenzialmente NAOdeb+, nel secondo NAOdeb-/-. Più arduo verificare la differenza fra un ENSO- forte e un ENSO- debole/moderato.

    ● Localizzazione geografica delle SSTA
    Per il nostro caso, la zona più “sensibile” è la Nino 3. Studi compiuti dimostrerebbero che, in caso di SSTA+ (SSTAdeb+) [SSTA-] in quell’area, sarebbe favorito il pattern NAOdeb+, dato da D: NAO+, J: NAO deb+, F-M: NAO- (NAO-, soprattutto fra J e F) [NAOdeb+ in tutti i mesi accompagnato spesso dal pattern EA+]. Il caso più significativo risluterebbe il primo (SSTA+ à NAOdeb+).

    Un’altra zona da considerare, anche se meno significativa, è la Nino 4.: SSTA+ (SSTA-) in quest’area indurrebbero NAO- (NAO+ e EA+).

    Rimane ancora da considerare: l’area WP (ne parlerò dopo) e la MJO, che riveste un ruolo importante ma solo su scala intramensile (ata frequenza) perché, come si sa, questo fenomeno è assai rapido e poco costante. Tuttavia si è notato che quando la MJO transita in area Nino 4 (la sua fase 7 e 8) tende a rafforzare la NAO- (e spesso pure lo SCAND+, in particolare in fase 7).
    Diverso il caso in cui la MJO è sull’area WP (sua fase 5) à induce NAO+.

    L’ultimo punto (periodo) è il più importante. Ora è tardi, per cui lo posterò domani. Unitamente all’analisi del legame fra SSTA nell’area WP e NAO.


    Ultima modifica di steph; 05/01/2007 alle 01:37

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