E' proprio lì in grassetto il punto. Non ho mai parlato di cambio circolatorio ma di modifica allo schema di circolazione. Quindi men che meno di un cambio importante, perchè l'idea, ripeto, è quella dell'ingresso di un'onda baroclina atlantica con blocking in area caspica/urali secondo uno schema di tipo WR/EA-.
Un cambio della circolazione sarebbe avvenuto invece con uno schema di tipo Scand+, che ho dato per possibile (infatti non è ancora da escludere) ma l'ho anche dato da monitorare.
I tempi della MJO sono quelli già indicati da Simone se non fosse che siamo vicini ad un nuovo indebolimento man mano che essa procede verso la fase 8 per la presenza di intenso sistema ad elevata vorticità potenziale fino in tropopausa, ad ovest delle Hawaii.
Aggiornamento analisi emisferica -> martedì prossimo![]()
Andrea
Inverno 2016?" Che l' HP si ammali di PRIAPISMO !!"
Cassano M: PET
“Mai discutere con un cretino..dopo 5 min non si capisce + chi sia tra i due”
Andrea
Le esternazioni di 4cast sulla MJO ormai stanno diventando realtà.......la cavalla sta rallentando e punta dritta verso la stalla![]()
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Inverno 2016?" Che l' HP si ammali di PRIAPISMO !!"
Cassano M: PET
“Mai discutere con un cretino..dopo 5 min non si capisce + chi sia tra i due”
Rianalisi delle anomalie altopressorie periodo 6-10 di marzo.
E’ possibile osservare l’anomalia positiva sul nordamerica, l’approfondimento del vortice canadese in Atlantico e soprattutto la rottura del pattern zonale in Europa. Quest’ultima è dovuta all’apertura di un canale debolmente depressionario tra le isole britanniche e la Tunisia. Il canale è stato percorso da successivi cut-off in seno al jetstream con frattura nell’anticiclogenesi subtropicale Atlantico-Africana. La figura anticiclonica subtropicale ha differenziato delle deboli pulsazioni in area sud-est Atlantica ad un modesto blocking tra l’Europa orientale e la Russia Europea, con anomalia di geopotenziale inferiore a 150m.
Dal punto di vista teleconnettivo, vi è una maggiore preferenza verso i pattern meridiani. Si noti come il pattern WR/EA- (WesternRussia/EastAtlantic, in figura la modalità positiva di aprile) si sia insediato in area europea, ancorchè con valori poco accentuati. La struttura dell’anomalia rimane comunque poco coerente nei riguardi del dipolo Atlantico perchè ancora osservabile l’anomalia EstAtlantica.
Andrea
Io non ho usato il condizionale il giorno quando 7 quando il diagramma era ancora fermo al giorno 6....![]()
http://forum.meteonetwork.it/showthr...=42605&page=40
I know my horse!![]()
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"L'uomo non ha avuto il mondo in regalo dai suoi genitori, lo ha avuto in prestito dai propri figli"
e' vero conte tu si che ne capisci di puledre![]()
http://forum.meteonetwork.it/showthread.php?t=34454
e credo che non ti dispiaccia il ritorno del caldo![]()
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Inverno 2016?" Che l' HP si ammali di PRIAPISMO !!"
Cassano M: PET
“Mai discutere con un cretino..dopo 5 min non si capisce + chi sia tra i due”
Il fisiologico indebolimento del vortice polare stratosferico, in vista del final warming, procede splittando ai bassi piani isobarici due nuclei attivi stazionari in artico canadese e siberiano. Un parziale coupling strato-troposferico si sta evidenziando per la transizione in 4-wave pattern con due maggiori onde planetarie risonanti alle alte quote emisferiche sul Pacifico occidentale ed in area est-atlantica ed Europea occidentale.
Seppur associato a valori relativamente bassi di Blocking Index (BI, secondo Ribaldi e Molteni), intorno ai 10 m/deg lat, la prima onda si trova tranciata alla base da un rapido treno d’onde alle basse latitudini temperate in uscita dal comparto orientale asiatico e guidato da un centro motore sul settore centrale dell’Asia settentrionale, relativo al core polare siberiano. Il cut-off anticiclonico ad onda lunga operato dal treno d’onde, è visto accentuare i valori di BI fino ad oltre i 15 m/deg lat, con anomalie di geopotenziale intorno a 250m previste in ponte con una figura altopressoria sulla Siberia occidentale. La forte divergenza del jetstream fa sì che la corrente polare è costretta ad incanalarsi dallo stretto di Bering verso le Aleutine e l’Oceano Pacifico orientale spingendo una profonda Rossby wave sul golfo d’Alaska e sulla parte nord-occidentale del continente nordamericano. L’imponente quadro depressionario è sostenuto dallo spostamento in Alaska del nucleo del vortice polare canadese su tutti i piani isobarici troposferici.
Un’accentuata ciclogenesi fino al limite della tropopausa sulle Hawaii si avvia ad essere risucchiata dalla suddetta figura depressionaria con intenso maltempo su tutta la costa occidentale nordamericana e possibile sblocco dell’attività convettiva tropicale legata alla Madden Julian Oscillation, sull’emisfero occidentale e segnatamente a ridosso del continente Sudamericano (fase 1). La forzante orografica delle Montagne Rocciose sul jetstream in entrata dal Pacifico orientale, è in grado di operare una debole ondulazione a vorticità positiva tra il Labrador e la Groenlandia, che si accentuerà con il passare dei giorni ed imporrà un uscita prevalentemente meridiana del getto dalla East-coast.
Il quadro nordamericano sovrappone un’ulteriore forcing dinamico sulla circolazione zonale operato dalla seconda anticiclogenesi ad onda molto lunga, presente tra l’Atlantico e l’Europa. La figura ha anch’essa bassi valori di BI ma, a differenza di quella sul lato Pacifico, è sostenuta da una anticiclogenesi in area tropicale Atlantica su tutti i piani isobarici fino al limite della tropopausa e può così operare delle pulsazioni dinamiche dirette attualmente verso l’Europa centro-settentrionale e la Russia settentrionale. Situazione tipica da Bartlett High con deboli infiltrazioni continentali sul Mediterraneo e retrogressione guidata da intense correnti siberiane in area caucasica, sostenuta successivamente da un affondo meridiano dall’artico russo. Circolazione zonale evidente solo nel cuore del continente asiatico.
Alla fine della settimana l'uscita meridiana del jetstream predispone l’anticiclogenesi atlantica ad una successiva pulsazione dinamica ad ampiezza d’onda più ridotta sulla Groenlandia. Il forcing alla circolazione zonale impone la formazione di un corposo nucleo artico sull’Atlantico nordorientale con un’onda baroclina densa di aria artica marittima in tendenziale progressione verso il solco già tracciato e visibile nel post di rianalisi. L'assenza di segnale convettivo tropicale durante la fase attiva della MJO non depone al sostentamento di una accentuata meridianizzazione verso ovest dello scambio energetico. Pertanto la progressione d’onda fa pensare ad un asse sui meridiani centrali europei sulla superficie isobarica di 500hPa (Oslo-Copenaghen-Bonn-Roma): tratto ascendente (produttivo) tra Adriatico e Balcani occidentali, tratto discendente (freddo) che entra sul Mediterraneo dalla porta principale del Rodano. L'evoluzione successiva (metà della terza decade) potrebbe essere legata invece alla ripresa dell'indice MJO: i) collassamento della struttura, ii) isolamento di un cut-off sull’Europa sud-occidentale, iii) ripresa dell’attività bloccante tra la Russia occidentale ed il nord Atlantico orientale (in generale, maggiore propensione per pattern di blocco).
La modifica alla circolazione in ambito Euroatlantico, citata nella precedente analisi, prende compiutamente corpo anche se, per imparzialità di giudizio, devo registrare una generale difformità modellistica sull’esatto target dell’affondo![]()
Andrea
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