ROMA -- "Non è stato dimostrato che quello che sta accadendo sia colpa dell'uomo". Con queste parole Antonino Zichichi, presidente della Federazione mondiale degli scienziati, ha espresso la sua opinione sulle responsabilità dell'uomo riguardo alla crisi climatica.
L'esperto ha espresso il commento - in netta controtendenza rispetto a quanto comunemente ritenuto - al convegno "Mutamenti climatici e sviluppo", iniziato questa mattina presso il Pontificio consiglio della giustizia e della pace a Roma.
L'incontro, che si conclude domani, ha il fine di chiarire le complesse questioni riguardanti i cambiamenti climatici. Il Pontifio consiglio ha convocato 80 studiosi ed esperti provenienti da 20 paesi di tutto il mondo.
Tra di loro c'è Antonino Zichichi, secondo cui nessuno oggi può dire di aver compreso matematicamente e scientificamente la questione, in modo da poter fare previsioni.
Secondo lo scienziato non è possibile conoscere cosa accadrà perchè la meteorologia non è scienza.
"L'uomo nel motore meteorologico interviene al massimo al 10 per cento, l'altro 90 per cento ce lo dimentichiamo?" ha aggiunto il professore.
Le scottanti dichiarazioni di Zichichi arrivano proprio alle porte del nuovo summit degli scienziati dell'Ipcc (Intergovernmental panel on climate change) che dal 30 aprile al 3 maggio si riuniranno a Bangkok per discutere sulle possibilità di mitigazione dell'effetto serra.
Lo studioso della World federation scientists ha detto anche che c'è ancora molto da fare per quanto riguarda lo studio della struttura matematica necessaria per fare previsioni.
http://www.montagna.tv/?q=node/4836
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Rai.it
Articolo stampato dal portale rai.it
L'annuale appuntamento degli scienziati al centro Majorana
A Erice si discute del riscaldamento della terra
Nei prossimi cinquanta anni le temperature continueranno a salire. Ancora incerte le cause dell'incremento del calore. Non è detto che la causa sia l'uomo
In futuro fara' sempre piu' caldo: concordano sostanzialmente solo su questo gli scienziati che si sono confrontati sui mutamenti del clima al Centro internazionale di cultura scientifica "Ettore Majorana" di Erice (Trapani) dove si e' aperta la trentesima edizione dei seminari sulle emergenze planetarie cui partecipano 130 studiosi di 31 Paesi.
Negli ultimi 25 anni le temperature si sono innalzate, portandi a 0,7 gradi centigradi l'incremento medio dell'ultimo secolo, e i periodi di caldo eccezionale si sono presentati con maggiore frequenza che nel passato.
Una tendenza destinata a continuare secondo l'americano Michael Mann, del Dipartimento di scienze ambientali dell'universita' della Virginia, che ipotizza un aumento di tre gradi della temperatura media nel pianeta entro i prossimi 50 anni con un conseguente innalzamento del livello dei mari di circa due metri.
Mann, convinto che le attivita' dell'uomo e soprattutto le emissioni gassose siano la causa, ha sottolineato la rapidita' del fenomeno, che negli ultimi cento ha causato una crescita della temperatura media pari a quelli che in passato avevano una progressione di diversi migliaia di anni. La scienza non e' pero' uananime sull'origine, o le origini, di questo surriscaldamento globale.
La climatologia e' una disciplina ancora da approfondire e il professore Antonino Zichichi, presidente dei seminari, la paragona a "una fisica che non conosce gli atomi". Per questo, secondo Zichichi, non si puo' accusare l'uomo: "Premesso che non esiste l'equazione del clima, nessuno fino a oggi puo' dire con rigore matematico che l'uomo influisca sulle variazioni climatiche in maniera determinante", ha affermato lo scienziato.
Scettico sulle responsabilita' umane anche l'israeliano Nir Shaviv, dell'Universita' ebraica di Gerusalemme: stando ai suoi calcoli, nell'atmosfera dovrebbero esserci due terzi in piu' dell'anidride carbonica presente oggi perche si producessero effetti sensibili sul clima.
Shaviv studia invece un'ipotesi collegata ai raggi cosmici che determinano la ionizzazione dell'atmosfera e un connesso aumento delle temperature. Il vento solare agisce pero' da schermo, e dunque anche l'attivita' solare potrebbe influire sul clima, trattenendo percentuali minori o maggiori di radiazioni cosmiche. I seminari di Erice si concluderanno sabato e prevedono sessioni di lavoro dedicate alla polmonite atipica Sars e all'Aids, all'energia e all'acqua.
http://www.rai.it/news/popupstampane...,60823,00.html
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(ANSA) - ROMA, 26 APR - Il professor Antonio Zichichi, della World Federation of Scientists afferma che la colpa dei cambiamenti climatici non e' dell'uomo.
'L'uomo nel motore meteorologico interviene al massimo al 10%', dice il professore . 'La mia previsione - ha continuato lo scienziato - non puo' essere piu' precisa dei risultati che ci metto dentro'. Secondo lo scienziato 'dobbiamo combattere l'inquinamento e non la CO2, che e' cibo per le piante'.
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ZICHICHI rincara la dose a "Mattina DUE in famiglia": l'uomo non ha alcuna influenza sui cambiamenti climatici, 2500 scienziati dicono di si? La maggioranza non vince nella scienza
Il Prof. Antonino Zichichi, intervistato a Mattina DUE in famiglia, il rotocalco della domenica di Rai Due, non usa mezzi termini. Alla domanda: "quanto incide l'uomo sui cambiamenti climatici?", il Professore ha riposto così: "bisognerebbe fare un distinguo: sui cicli climatici assolutamente NULLA, zero assoluto, sulle anomalie meteorologiche, (cioè quelle che si sono verificate a stretto giro negli ultimi anni N.d.R) al massimo un 10%, ma resta il 90% che è assolutamente naturale".
Gli fanno notare che 2500 scienziati affermano in realtà che l'influenza antropica sarebbe predominante. E Zichichi non si fa spaventare: "in ambito scientifico non ha affatto ragione la maggioranza, ammesso poi che lo sia. Lo prova il fatto che scienziati che si sono battuti in solitario hanno poi avuto ragione contro tutto e tutti. La cosa che mi fa specie è che questi signori hanno lavorato con diversi parametri liberi e pretendono di conoscere la verità, mentre il nostro lavoro ad Erice si è svolto con parametri fissi, rigorosi, e nonostante questo abbiamo dei dubbi. Loro invece incredibilmente no".
Come mai di Erice si parla poco, gli chiedono. La risposta non si fa attendere: "se ne parla poco in Italia ma fortunatamente non all'estero, ad Erice entrano gli scienziati veri". E' la frecciata conclusiva.
E sul principio di precauzione? "lo adottarono anche per il DDT, le vittime della malaria passarono da 10.000 a un milione, ci andrei dunque cauto con questi provvedimenti precauzionali".
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