Permetto, permetto.
Nelle mie intenzioni originali avrebbe dovuto essere così formulata evidentemente è uscita male.
Il problema del 110, ovvero 100 + 10, non è dovuto, evidentemente, solo alle pale; saremmo come giustamente dici, a cavallo.
Il fatto è che il "backup" tradizionale comunque esiste; quindi in caso di picchi ventosi non è impossibile che si arrivi a quel 110.
L'ipotesi c (e definirla futuribile oggi è essere ottimisti) imvvho è l'unica percorribile per un futuro basato principalmente su rinnovabili.
Non solo: ma si deve appoggiare necessariamente sul fatto che la produzione rinnovabile sia dimensionata in modo da fornire un surplus produttivo sistematico.
Insomma ... parliamo di futuribile al cubo.
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
è la soluzione perfetta per un paese come la danimarca, visitandola è davvero strapiena di pale eoliche.
a parte che in italia non li faranno mai perchè sono "brutti" (belle invece le termoelettriche...) non penso servirebbe a molto per un paese con la nostra densità di popolazione e con una richiesta che è 15 volte quella della danimarca.
Potrebbe andare bene in alcune zone del sud poco popolate.
resto convinto che dovremmo investire moltissimo sul solare e per le zone montuose sulle biomasse.
Bruxelles 58 m e Crenna di Gallarate (VA) 280 m
Bulbo umido negativo, siempre.
Ciao Tub
mah, proprio perchè le nostre coste, e non solo, sono selvaggiamente speculate, non credo che aggiungere ulteriori elementi di deturpazione del paesaggio, sia pure per buoni motivi, sia una cosa particolarmente brillante.
insomma, mettendo ben bene i pro e contro sul piatto della bilancia, non mi pare che dal punto di vista ambientale questa soluzione sia la migliore praticabile in Italia.
Per me non è risolutivaper il fatto che abbiamo poco vento (purtroppo). O comunque non tanto quanto i mari settentrionali. I problemi pseudo estetici (abbiamo le coste più orrendamente deturpate e cementificate del mondo) mi sembrano veramente gli ultimi. Tenendo presente che una pala, un domani, magari con nuove tecnologie a disposizione, la potrai togliere senza problemi: non lascerà traccia.
Una costa cementificata te la tieni per secoli.
Maurizio
Rome, Italy
41:53:22N, 12:29:53E
intendo sottolineare che i vantaggi sotto il profilo ambientale, tenuto ovviamente conto del rendimento abbastanza modesto delle centrali, sarebbero vanificati dall'impatto sul paesaggio che su un territorio già disastrato come il nostro sarabbe molto pesante.
chiaro che il discorso cambierebbe, e la bilancia potrebbe pendere decisamente da una parte, ove il rendimento fosse estremamente elevato e, che so, due centrali da qualche decina di pale fossero sufficienti ad erogare energia ad una città di medie dimensioni.
insomma, non mi pare, da quel che posso capire io, che esperto non sono, che questo sia un esempio calzante e da imitare per il nostro territorio.
Per le zone ventose, sicuramente si.
Ma non dobbiamo vederla come una tecnologia che sostituisca in toto le energie attuali ma semmai soltanto in ambiti ristretti.
In altre sedi si utilizzino altre energie alternative poi se facciamo la somma di tutte queste (che almeno nel breve termine non potranno mai coprire l'intero fabbisogno energetico italiano) otterremo dei piccoli risultati ma molto importanti per uno sviluppo "pulito" nel campo energetico. Solo a piccoli passi potremmo diventare indipendenti nel campo energetico. Ma facciamoli si benedetti passi. Noi purtroppo siamo ancora sdraiati...
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