Mi sembra il momento giusto di riesumare questo mio vecchio articoletto.
Buona lettura (moment compreso nel prezzo). Ciascuno può controllare su grafici e tabelle la propria località.
MESE RECORD
L'ANNO SENZA OTTOBRE
Cosa accadde in Europa nell'autunno del 1974? Dati, cronache mappe bariche e anomalie dell'ottobre più freddo del secolo scorso
di Francesco Albonetti
A volte il tempo si comporta come quei film d’autore in cui la trama procede a lungo sorniona e gli "stacchi" si susseguono con stanca monotonia. Come in “Blow Up” di Antonioni, sembra quasi che non accada nulla: lo spettatore sbadiglia e rimpiange i soldi del biglietto. Poi però arriva il colpo di scena, un'improvvisa fiammata, la trovata geniale del regista e tutto cambia: anche quella che a prima vista sembrava una storia banale, acquista un senso profondo, un prologo necessario per dare corpo e vita al racconto. Così nascono i capolavori.
Ed è stato sicuramente un capolavoro, il "coupe de théatre" che il Regista del Tempo ci preparò nel mese di ottobre del 1974. Quelli erano anni climaticamente diversi dagli attuali, in cui alcuni scienziati paventavano possibili glaciazioni e ancora l'effetto serra non andava di moda. Proprio in quel mese di ottobre - che doveva poi risultare per gran parte dell'Italia centro-settentrionale e dell'Europa centrale come il più freddo del secolo scorso - i giornali immaginavano imminenti scenari di ghiaccio e carestia.
In realtà, si trattò di un "pezzo unico" per l'epoca: gli altri film sono rimasti nell'anonimato. E' vero che gli anni '70 si sono chiusi con la media decennale più bassa per ottobre, ma la stessa cosa è valsa in genere per i mesi autunnali e per l'agosto che l'estate, con grande generosità, spesso consegnava intero o a pezzi all'invadente stagione successiva. L'ottobre del 1974, dominato da un'unica configurazione barica che poi andremo a descrivere, nel '900 ha avuto soltanto tre tentativi di imitazione, tutti nella prima metà del secolo (1919, 1936 e 1941), nessuno dopo quella data.
SETTEMBRE PREPARA IL COLPACCIO
Il finale dell’estate 1974, caratterizzata da una prima parte di agosto caldissima, segue un andamento dei più classici: temporali a fine agosto con strascico nei primi giorni di settembre; franca ripresa estiva a metà mese, con valori ben oltre i 30°. “Vedi il calor del sole che si fa vino”, recitava Dante, ma dura poco. Il 20 settembre si pone in bella vista un tipico scenario equinoziale, con abbassamento del fronte polare ad onde meridiane ben pronunciate. Nel giro di pochi giorni l’Europa centro-meridionale va in depressione (valori di 990 hPa intorno al giorno 26), con una prima fase turbolenta e temporalesca e il successivo affacciarsi di fresche correnti nord-occidentali negli ultimi giorni del mese. Temperature in caduta libera. Il 2 ottobre, ecco l’inverno…
2 ottobre 1974: pressione al suolo e temperature a 850 hPa .
Le temperature precipitano sotto l’incalzare del primo anticipato ingresso di aria artica della stagione. Le massime su tutto il bacino Padano e sull’alto Adriatico si mantengono ben al di sotto dei 10°, superandoli appena su Toscana, Lazio, Marche e Umbria. A Trieste si affaccia la bora. Nevica a quote basse.
9 ottobre 1974: pressione al suolo.
Dopo un breve relativo intervallo, un altro fronte freddo ben organizzato porta una nuova fase di maltempo: temporali, grandine, ancora neve su Alpi e Appennino.
16 ottobre 1974: temperature al suolo.
Tra l'11 e il 15 ottobre violenti nubifragi con allagamenti e frane interessano dapprima Campania, Puglia e Calabria, poi si spingono anche su alcune zone della Sicilia.
21 ottobre 1974: pressione al suolo e geopotenziali a 850 hPa.
Mentre il freddo continua a pungere, con prime gelate in pianura e massime intorno ai 10°, un emissario della depressione principale fa di nuovo precipitare la situazione. La pressione scende sotto i 990 hPa. Il libeccio porta abbondanti piogge e violente grandinate sull’alto e medio Tirreno. Tra la sera del 20 e il 22, entra nuova aria fredda portando la neve a quote molto basse per il periodo su molte località del centro-nord.
30 ottobre 1974: pressione al suolo.
Il 28 ottobre l'ultima vera perturbazione polare del mese porta nuovo forte maltempo, con grandine e neve a bassa quota. Un’insolita cornice di colline prematuramente imbiancate, dà spettacolo nella gelida e tersa mattinata del 29 agli abitanti dell’Emilia-Romagna e della Toscana, dell’Umbria e delle Marche.Negli ultimi due giorni del mese, mentre continua a nevicare sull’Appennino centrale, da Perugia in su il termometro scende sotto lo zero.
QUARANTA GIORNI DI BLOCKING
A partire dal 2 ottobre, la porta atlantica viene sbarrata in modo definitivo dall’anticlone, ben strutturato a tutte le quote, che si porta ben oltre l’Islanda e la “stalattite” groenlandese. Dalla parte opposta, l’anticiclone russo, non ancora con caratteristiche termiche invernali, si oppone come strenuo baluardo alla naturale propensione dei sistemi perturbati, affluenti da nord verso sud, di esaurirsi direzionando la loro marcia verso est. E’ il mar Glaciale Artico il motore dell’aria fredda che si getta sull’Europa e la figura esecutrice, una profonda e vasta depressione meridiana “a occhiali”, aggiunge contrasto e imprevedibilità a quella che potrebbe apparire semplicemente come una classica situazione pre-invernale “protetta”. Così, in uno scenario di basse temperature costanti, a ondate successive arriva anche il maltempo, che si scatena con temporali grandinigeni e nevicate a quote basse al centro-nord e con violenti nubifragi al sud.
Il centro termico di questa crisi prolungata, che è andata esaurendosi soltanto intorno al 10 novembre, si trova nel cuore della vecchia Europa, tra la Svizzera, l’Alsazia, la Baviera, l’Austria e l’arco alpino. In questo nocciolo duro il mese di ottobre 1974 si è chiuso con medie termiche fino a 8° inferiori alla Clino (Climate Normals). Le anomalie negative diminuiscono procedendo verso sud: 4-6° sul centro-nord Italia, 3-5°, 2-4° al sud e sula Sardegna, 1-3° all’estremo sud e sulla Sicilia. Al sud spettano però i primati della piovosità (con picchi notevoli su Campania e Calabria ionica).
Con il baricentro depressionario costantemente posizionato a nord dell’arco alpino – salvo formazione di minimi secondari sul centro-est in un paio di casi - l’aria fredda ha scelto prevalentemente la via francese e solo raramente la porta della bora. Di conseguenza, la curvatura ciclonica ha favorito il richiamo di venti sud-occidentali, più miti ma forieri di abbondanti precipitazioni sotto il 42° parallelo.
NORD-OVEST IN OMBRA PLUVIOMETRICA
Come spesso accade, Piemonte, Valle d’Aosta, parte della Lombardia e ponente ligure, si sono trovati sottovento, con precipitazioni scarsissime o nulle. E’ interessante, a questo proposito, rilevare due circostanze. La prima è l’assenza totale di nevicate nelle stazioni più fredde e più alte d’Italia, Pian Rosà e Col del Gigante, mentre sulle Dolomiti oltre i 1500 metri si è arrivati ad una frequenza di una nevicata ogni 2 giorni, inusitata per il mese di ottobre. La seconda curiosità, è il divario precipitativo tra le località della riviera di Levante e quelle del Ponente e dell’alta Toscana, col caso limite di Statale, in provincia di Genova, che fa registrare 213 mm di pioggia contro i 38 del vicino capoluogo. Nonostante l’ombra pluviometrica, la presenza costante di bassa pressione (con medie mensili al suolo intorno ai 1010 hPa) sia a nord che a sud dell’arco alpino, ha scongiurato fenomeni di föhn, con anomalie termiche che hanno raggiunto i picchi negativi massimi proprio in quella zona, segnatamente in quota. Notevole lo scarto della media sull’alto e medio Tirreno (più esposto ai continui apporti di aria fredda dal Rodano), anche in questo caso, soprattutto in quota.
L’OTTOBRE PIU’ FREDDO DEL SECOLO
Pur non avendo battuto singoli record di freddo, l’ottobre 1974 si segnala come un caso unico nella storia climatica recente per la costanza di basse temperature: Le massime al nord non sono mai salite oltre i 20°, e solo raramente e localmente lo hanno fatto al centro, mentre in molte occasioni si è scesi sotto i 10°. Le gelate, segnatamente a fine mese, sono state diffuse e ripetute, raggiungendo in alcuni casi anche l’estremo sud, con punte minime di – 20° sulle Alpi (Pian Rosà) e – 9° sull’Appennino (M. Cimone). Gelate più contenute anche sulle pianure e colline del nord (-5,3° a Malpensa) e del centro (- 4,2 a Firenzuola, nel Mugello). Sulle regioni centrali, il mese si è chiuso con medie tipiche di novembre o marzo.
In molti osservatori, l’ottobre del 1974 è stato il mese della storia climatica recente con media finale più bassa rispetto alla norma di paragone. Per trovare qualcosa di simile occorre tornare al famoso febbraio 1956.
L’autunno 1974 bruciò in quei 40 giorni quasi tutte le carte a disposizione del semestre freddo. E, a dispetto delle Cassandre dell’epoca, l’inverno che seguì si segnalò soltanto per la sua mitezza, per la costante presenza di alte pressioni e la scarsità di precipitazioni al nord e al centro.
-3,612,1-3,5
Anomalie termiche ottobre 1974
Anomalie termiche prima decade ottobre 1974
Anomalie termiche seconda decade ottobre 1974
Anomalie termiche terza decade ottobre 1974
LE FONTI
I dati termici, pluviometrici e della neve dell'ottobre 1974 sono stati ricavati dall'Annuario di statistiche meteorologiche, Vol. XV edizione 1975
Per le medie Clino delle temperature vedi il sito dell'Aeronautica militare http://www.meteoam.it/
Per le mappe meteo, archivio Noaa al sito http://www.cdc.noaa.gov/Composites/Day/
complimenti del lavoro fatto grazie
Gennaio 1985 che inverno favoloso
si, Ottobre storico ma anche quello del 1972 ci è vicinissimo come medie
nonostante ciò però non ci furono ondate di freddo storiche o gelo eccezionale in Europa
sembra più forte l'onda fredda in arrivo nei prossimi giorni ... !
http://golfodigaeta.altervista.org/
Webcam Formia su http://www.meteoliri.it/#!prettyPhoto/10/
Stazione meteo http://www.wunderground.com/weathers...p?ID=ILAZIOFO2
Complimenti per il lavoro Albedo
Come giustamente sottolinei tu, grande ombra pluviometrica per il Nordovest; più accentuata sul Piemonte occidentale (1 mm a Torino), un po' meno sull'ovest Lombardia (34,2 mm a Milano), che secondo me costituisce già la frontiera orientale del Nordovest climatico.
Ecco nel dettaglio i dati di Milano Linate (temperatura) e Brera (precipitazioni) di quell'ottobre che qui fu storico solo per le temperature:
1 +7 +18 0,2
2 +7 +15 5,8
3 +5 +13 0,2
4 +9 +14 0
5 +8 +17 2,2
6 +4 +17 0
7 +5 +11 3
8 +5 +15 11,4
9 +6 +18 0
10 +2 +16 0
11 +7 +12 1,4
12 +4 +12 7,3
13 +2 +17 0
14 +4 +14 0
15 +5 +9 1,9
16 +4 +13 0
17 +0 +15 0
18 +2 +15 0
19 +5 +9 0
20 +6 +13 0,8
21 +4 +17 0
22 +1 +15 0
23 +0 +14 0
24 +6 +16 0
25 +2 +17 0
26 +7 +16 0
27 +3 +13 0
28 +4 +13 0
29 +1 +15 0
30 +0 +13 0
31 +0 +12 0
Dati dati postati da te, Albedo, vedo che anche il Trentino Alto Adige mediamente ha raccolto ben poche precipitazioni: spesso si dimentica che questa regione, specie l'Alto Adige, con le configurazioni "da nord" segue il Nordovest climatico.
Gian
Gianfranco Bottarelli
Milano Famagosta - Rete MeteoNetwork
Alt. 144 metri s.l.m. (Suolo 112 metri, 32 metri dal suolo) Lat.: 45° 26' 55" N; Long.: 9° 8' 9" E
Il sistema più efficace per rendere inoffensivi i poveri è insegnare loro a imitare i ricchi (Carlos Ruiz Zafòn, L'ombra del vento)
Complimenti, bell'articolo! Veramente un ottobre interessante... qui chiuse a -4°C dalla media 61/90!
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Grazie Gian! In effetti solo il Friuli ha raccolto un discreto quantitativo. In compenso le Dolomiti hanno fatto il pieno di neve, con 20 gg al Brennero, 19 al Resia e 15 al Rolle. E' probabile che ai molti episodi non sia seguita altrettanta abbondanza.
La regione che raccolse più acqua in quel fragente fu indiscutibilmente la Campania, ma credo che la migliore combinazione fra i due parametri precipitazioni+freddo spetti alle regioni centrali, con neve decisamente in anticipo fin da quote collinari (Volterra, Frontone).
Concordo.
Ottimi i dati riepilogativi medi per regione, ci fanno capire molto della nostra complicata (e differenziata) climatologia. Curioso vedere come in una situazione estrema e duratura come quella qui descritta, il Nordest climatico praticamente non esista con il Friuli che si distingue nettamente dai suoi vicini
Gianfranco Bottarelli
Milano Famagosta - Rete MeteoNetwork
Alt. 144 metri s.l.m. (Suolo 112 metri, 32 metri dal suolo) Lat.: 45° 26' 55" N; Long.: 9° 8' 9" E
Il sistema più efficace per rendere inoffensivi i poveri è insegnare loro a imitare i ricchi (Carlos Ruiz Zafòn, L'ombra del vento)
La mappa delle temperature al suolo del 16 ottobre a mezzogiorno se paragonata a oggi (15 ottobre 2007) è impressionante.
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