Il problema è: "Chi si prenota per una centrale vicino casa?" è sceso in piazza una valle intera per la Tav, figuriamoci per una centrale nucleare
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Concordo, e poi siamo gli unici in europa a protestare x la TAV.
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la reti ferroviarie inglesi,francesi, tedesche,spagnole e via dicendo, ti danno l'opportunità di poter guardare avanti. quelle nostre no!
prova a farti un giro non tanto da queste parti, quanto in Calabria e Sicilia.
a stento abbiamo i treni e quei pochi che ci sono fanno quasi schifo e sono cari, fra l'altro esistono ancora città prive di Stazione. al diavolo la TAV, oggi abbiamo problemi più gravi![]()
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Vorrei ricordare che l'uranio è una risorsa FINITA così come il petrolio... La strada non è il nucleare a fissione di adesso (che tra l'altro a costruire una centrale in Italia ci si metterebbe 30 anni), ma il nucleare a fusione... anche se siamo ben lontani dall'avere la possibilità di un qualche sfruttamento civile... è ancora tutto sperimentale... Su Zichichi non mi pronuncio, ma concordo con Jadan...
Questo è un aspetto del problema. Poi ci sono gli altri.
Tipo: la potenza di picco italiana è (se non ricordo male) qualcosa come 55.000 MW. Una centrale nucleare ha una potenza di circa 1500 MW. Ogni centrale nucleare costa un qualcosa come 1500/2000 $ KWe di sole spese di impianto (quindi probelmi come i costi operativi, lo smaltimento ecc. non li consideriamo). Una centrale media, quindi viene, di sole spese di costruzione, non meno di 2 o 3 miliardi di Dollari. Fate due calcoli.
Dopo che avete fatto questi calcoli considerate che stiamo parlando di sola energia elettrica, corrispondente circa al 40% dell'energia consumata (il resto è nbenzina per macchine, kerosene per aerei, metano per riscaldamento ecc. ecc.).
I soldi da dove li tiriamo fuori?
Maurizio
Rome, Italy
41:53:22N, 12:29:53E
Io non tifo per nessuno.
Dico soltanto che ogni volta che uno scienziato critica IPCC è sotto gli occhi di molti un ******** a prescindere da quello che dimostra o da quello che dice.
Questo porta a limare la credibilità della scienza. Si rischia di tornare indietro di 500 anni quando il popolo caprone faceva il tifo per una teoria e se qualcuno si tirava fuori allora lo si mandava alla forca.
Essendo una teoria e non un assioma, una certezza, ci sono ancora troppi parametri in discussione quindi non riesco a capire perchè le capacità di uno scienziato vengono elevate se fa parte di un determinato gruppo mentre vengono ridotte se segue altri concetti o altre idee. E spesso questo ragionamento supera la teoria in sè.
A volte non si legge nemmeno il pensiero di uno scienziato. Intanto quello cè un deficiente....intanto quell'altro è più bravo....intanto è brutto...intanto è bello.
Stiamo parlando di scienza. Non di politica e nemmeno di riunione di condominio. Si devono valutare le tesi di oguno, non isolarle per portare avanti le proprie idee il più delle volte basate solo su pregiudizi.
La storia, anche recente, ci ha insegnato che la scienza è cresciuta grazie al confronto, grazie alla ricerca, agli errori e alle scoperte.
Nel campo meteorologico la previsione climatica a lungo termine non è detto che sia più sicura se mette d'accordo più scienziati. Potrebbe darsi che prevalga anche la tesi di un ristretto gruppo di ricercatori.
Lobby o non lobby per tirarci fuori dalla meterologia, siamo ancora qui a sentire la diatriba tra i sostenitori della bontà del cioccolato e chi invece ne denuncia le peccaminose controindicazioni.
Siamo ancora qui che non sappiamo se la medicina omeopatica serva a qualcosa oppure no.
All'inizio degli anni '90 scienziati, esperti, informatici, erano strasicuri che la banda larga non si sarebbe mai potuta sviluppare sul classico doppino telefonico in rame per via delle limitate capacità del rame stesso. Conservo ancora gli articoli dell'epoca. E invece sappiamo come è andata a finire....
Questo per dire che addirittura sui processi fisici e chimici presenti, riproducibili in laboratorio ci sono diverse falle. Figuriamoci sul prevedere nei prossimi 50 anni quello che verrà...
D'accordo possiamo essere probabilmente certi che la temperatura del pianeta s'impennerà nei prossimi anni, ma le modalità di tale cambiamento sono assolutamente oscure.
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Il problema più grande per cominciare a produrre energia nucleare da zero sono in primis i costi ma preoccupanti sono i tempi di realizzazione di un impianto che si stimano in un "paese normale" in vent'anni se tutto va bene. Figuriamoci da noi.
La cazzata è stata fatta vent'anni fa. Abbiamo perso il treno ma ora per riprenderlo non possiamo costruirci la nostra linea ferroviaria per raggiungerlo perchè ci metteremmo una vita.
Sinceramente uscire dalla dipendenza energetica estera è un grosso problema sempre che, grazie alle ricerca, non si riesca a costruire centrali nucleari, concepite in modo assolutamente più pulito (un po' come dice Rubbia) rispetto a quelle classiche e realizzabili in breve tempo.
Poi ovvio ben vengano assolutamente le energie alternative.
Però temo che per quanto le energie pulite possano essere sfruttate, il fabbisogno energetico 60 milioni di persone e non so quante aziende sia un po' troppo elevato per procedere unicamente verso quella direzione.
Però questo non giustifica il fatto che in Italia ad esempio l'energia solare viene utilizzata molto ma molto meno di quello che si potrebbe fare.
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