Abbiamo detto negli ultimi giorni che il flusso atlantico in arrivo è la concretizzazione di una configurazione che sembrava ormai persa nel passato.
Ma non abbiamo ancora sottolineato quanto i dettagli stessi siano proiettati in un'ottica che ci richiama fortemente quelle dinamiche che spesso e volentieri vediamo descritte solo sui manuali di meteorologia.
In particolare mi concentrerei sulla prima perturbazione, quella che sta già organizzandosi ad ovest del continente: difatti non farà altro che seguire l'evoluzione più classica per un'onda baroclina in interazione con una catena montuosa distesa in direzione ovest-est. E' una di quelle dinamiche che generano depressioni secondarie che poi divengono indipendenti e - nei casi più fortunati, magari non questo - vanno ad influenzare anche il tempo dell'est Europa e/o della Russia.
Si parte (1° mappa) da un lungo sistema frontale disteso sul versante orientale di una ampia saccatura; una perturbazione che presenta diverse piccole onde (dette di Bjerkness) e seguita da aria artica marittima molto instabile. Uno degli impulsi di aria instabile, molto rapido nella sua discesa, sta per raggiungere una porzione del fronte freddo, quella che accompagna la massa d'aria in arrivo dalle coste meridionali della Groenlandia. Si sta innescando una frontogenesi ampia e fortemente baroclina, ben visibile nei suoi effetti in una moviola satellitare, dove si scorge la rapidissima formazione di bande nuvolose estese e dense nell'area di contatto tra i 2 fronti.
Domani mattina (2° mappa) il congiungimento tra le due linee frontali porterà ad un principio di occlusione del lungo sistema frontale, con genesi di un ciclone secondario; essendo però ampia la forbice tra fronte freddo e fronte caldo, probabilmente il ramo occluso non si svilupperà ulteriormente, se non di poche decine di chilometri. Comunque sarà da notare un primo ondeggiamento del ramo freddo sul Portogallo, ondeggiamento che avverrà per due motivi:
- la chiusura dell'alimentazione groenlandese su buona parte della linea frontale
- la deviazione di parte dell'aria artica marittima residua dalle coste settentrionali della Spagna verso sud, probabilmente per motivi orografici
Nella 3° mappa, domani sera, si nota l'effetto dell'azione dei Pirenei, con la separazione netta di due flussi freddi o freschi: quello diretto sulla Francia, che si muove W-E, e quello che aggirerà la catena montuosa da sud, diretto WNW-ESE, verso Barcellona-Alicante e le Baleari. Tale divisione favorirà l'innesco di un principio di depressione sul golfo del Leone, favorendo anche l'ingresso di parte dell'aria fredda nella Valle del Rodano, con rischio di brevi ma violenti temporali sulla costa provenzale e della Camargue.
Invece il resto del ramo freddo, diretto verso le Canarie, a causa della ormai conclamata mancanza di alimentazione, perderà rapidamente velocità ed intensità.
Sabato fine mattinata (4° mappa) ecco che entrano in azione le Alpi, iniziando a generare una dinamica che si presenta quasi sempre anche in simulazioni matematiche che coinvolgano sacche mobili distese con asse N-S (tipo quella in esame) in interazione con orografia disposta W-E, con leggera arcuatura verso sud (come le Alpi, appunto): in pratica da una saccatura ben definita si passa gradualmente a due minimi di geopotenziale distinti disposti lungo un meridiano, intervallati da un massimo di geopotenziale. In particolare il minimo di geopotenziale più meridionale si dispone appena a sud della catena montuosa, il massimo appena a nord, e solitamente hanno la stessa intensità.
Si tratta di una evoluzione solitamente dettata da avvezioni di anomalie di vorticità potenziale, ma ... non voglio tediarvi con queste cose, oltretutto poco digeribili.
Comunque ecco, se guardate 4°, 5° e 6° mappa, vedrete proprio questa precisa evoluzione, con tutte le conseguenze del caso per la nostra Penisola in termini di maltempo, temporali, vento, fresco, neve e quant'altro.
Nell'ultima cartina vi invito a notare la linea di instabilità sul medio Tirreno che, nei limiti dell'evoluzione prevista da GFS, potrebbe anche introdurre la genesi di un piccolo ciclone a cuore caldo che il modello ancora non vede; la mia è un'illazione, ma la voglio buttare lì come ipotesi suggestiva![]()
"La meteorologia è una scienza inesatta, che elabora dati incompleti, con metodi discutibili per fornire previsioni inaffidabili" (A. Baroni)
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