Le vostre città climaticamente ideali

[Stiglitz]

I record di caldo si stanno facendo ovunque quantomeno in Europa. Ma almeno a Nord delle Alpi sono alternati a rinfrescate, inoltre la neve esiste ancora

bah se lo dici tu. considerando che hanno medie diverse, il disastro meteo loro è superiore al nostro.

[Alfredo89]

bah se lo dici tu. considerando che hanno medie diverse, il disastro meteo loro è superiore al nostro.

Può essere ma le soddisfazioni"nette" sono maggiori. Più periodi sottomedia, ondate di caldo spesso interrotte, neve che cade a intervalli da novembre ad aprile...ne avranno anche risentito di più, ma come soddisfazioni meteo almeno vai a dormire contento. Invece qui? Nulla seguito da nulla e da altro nulla

L'ultima soddisfazione vera ormai risale al 1 febbraio 2019 qui

[damiano23]

L'Europa orientale non la cambierei con nessuna altra parte del continente, se fossi vissuto in un'epoca ben diversa, tipo nel XVIII secolo/XIX secolo avrei potuto scegliere anche l'Europa nordoccidentale come miglior luogo climatico (Francia, Regno Unito).

Come città europea dove vivrei, in qualità di freddofilo, opterei Kiev, la capitale ucraina, la porta occidentale della Russia riserva sempre buone sorprese fra dicembre e marzo, è ovviamente molto fredda d'inverno con medie negative, gode i vigori dell'anticiclone russo, ma anche con la zonalità sparata sul continente riesce pur sempre a nevicare. In Russia fa un po' troppo freddo per i miei gusti, mi auto-isolerei d'inverno

Con un record di caldo di 39,4°C nel lontano 1936, si presenta abbastanza fresca d'estate, piovosa, e con medie nei 2 mesi più caldi paragonabili all'ottobre siculo, anche se negli ultimi 10 anni c'è stata un'accelerazione del riscaldamento estivo (trimestri caldi molto anomali quali 2010, 2014, 2015, 2017, 2018, particolarmente sopra gli standard Giugno 2019 e Luglio 2012).

La miglior città d'Italia dove vivere secondo me?



Una scelta ardua, indeciso fra alcune città dell'estremo nord ovest o dell'estremo nord est.



Ma geograficamente essendo l'Europa orientale più fredda in inverno, a parità di latitudine e di quota preferirei una zona del NE come Gorizia, proprio al confine italo-sloveno.

Nei migliori dei casi, quando l'aria fredda continentale giunge dalla porta della bora in inverno è possibile entrare in contatto con una -15 a 850 hpa (eventi recenti Gennaio 2017 - Febbraio 2018), fra l'altro è una zona più aperta dal punto di vista orografico ai fronti settentrionali, è quindi meno assoggettata dal phoen rispetto a città come Belluno, quanto meno Gorizia a nord-est ha montagne non superiori a 2000 metri, eccetto la catena del Tricorno.

Diventa già più difficile che le isoterme basse si incuneino ad ovest del confine sloveno, talvolta è più probabile che resti una -15 alle porte d'Italia per motivi orografici, lambendo di passaggio però Gorizia.

Non è chissà così calda in estate, se soffia il libeccio invece tutta l'aria umida del Golfo di Venezia si riversa in Friuli, garantendo possibili fenomeni convettivi e temporali. L'effetto mitigatore del mare già viene meno in quanto il centro cittadino sta già posto a 16 km dall'Adriatico, ma in compenso le minime invernali non saranno rigidissime come in zone più continentali vedi Postumia (Slovenia), che gode di migliori inversioni, complice la quota e la lontananza dalle alte vette della catena alpina..

[Alfredo89]

L'Europa orientale non la cambierei con nessuna altra parte del continente, se fossi vissuto in un'epoca ben diversa, tipo nel XVIII secolo/XIX secolo avrei potuto scegliere anche l'Europa nordoccidentale come miglior luogo climatico (Francia, Regno Unito).

Come città europea dove vivrei, in qualità di freddofilo, opterei Kiev, la capitale ucraina, la porta occidentale della Russia riserva sempre buone sorprese fra dicembre e marzo, è ovviamente molto fredda d'inverno con medie negative, gode i vigori dell'anticiclone russo, ma anche con la zonalità sparata sul continente riesce pur sempre a nevicare. In Russia fa un po' troppo freddo per i miei gusti, mi auto-isolerei d'inverno

Con un record di caldo di 39,4°C nel lontano 1936, si presenta abbastanza fresca d'estate, piovosa, e con medie nei 2 mesi più caldi paragonabili all'ottobre siculo, anche se negli ultimi 10 anni c'è stata un'accelerazione del riscaldamento estivo (trimestri caldi molto anomali quali 2010, 2014, 2015, 2017, 2018, particolarmente sopra gli standard Giugno 2019 e Luglio 2012).

La miglior città d'Italia dove vivere secondo me?



Una scelta ardua, indeciso fra alcune città dell'estremo nord ovest o dell'estremo nord est.



Ma geograficamente essendo l'Europa orientale più fredda in inverno, a parità di latitudine e di quota preferirei una zona del NE come Gorizia, proprio al confine italo-sloveno.

Nei migliori dei casi, quando l'aria fredda continentale giunge dalla porta della bora in inverno è possibile entrare in contatto con una -15 a 850 hpa (eventi recenti Gennaio 2017 - Febbraio 2018), fra l'altro è una zona più aperta dal punto di vista orografico ai fronti settentrionali, è quindi meno assoggettata dal phoen rispetto a città come Belluno, quanto meno Gorizia a nord-est ha montagne non superiori a 2000 metri, eccetto la catena del Tricorno.

Diventa già più difficile che le isoterme basse si incuneino ad ovest del confine sloveno, talvolta è più probabile che resti una -15 alle porte d'Italia per motivi orografici, lambendo di passaggio però Gorizia.

Non è chissà così calda in estate, se soffia il libeccio invece tutta l'aria umida del Golfo di Venezia si riversa in Friuli, garantendo possibili fenomeni convettivi e temporali. L'effetto mitigatore del mare già viene meno in quanto il centro cittadino sta già posto a 16 km dall'Adriatico, ma in compenso le minime invernali non saranno rigidissime come in zone più continentali vedi Postumia (Slovenia), che gode di migliori inversioni, complice la quota e la lontananza dalle alte vette della catena alpina..

Nel XIX secolo il clima di Varese, in generale quello subalpino, doveva essere una pacchia assurda per gli amanti della dinamicità, della neve, del freddo intenso (non eccessivo) e della frescura estiva.
Ora le medesime condizioni sono minimo 6-700 km più a Nord, a parità di quota ovviamente

Grossomodo invece la PP ha il clima old style dell'entroterra toscano, senza attaccarsi ai decimi

[damiano23]

Nel XIX secolo il clima di Varese, in generale quello subalpino, doveva essere una pacchia assurda per gli amanti della dinamicità, della neve, del freddo intenso (non eccessivo) e della frescura estiva.
Ora le medesime condizioni sono minimo 6-700 km più a Nord, a parità di quota ovviamente

Grossomodo invece la PP ha il clima old style dell'entroterra toscano, senza attaccarsi ai decimi

Praticamente oltralpe

Sicuramente il clima della Baviera, bassa Germania è più dinamico di quello del catino padano!

Io credo che durante alcuni eventi memorabili del XIX secolo, complice anche il basso indice di calore urbano di quel periodo, la neve rimaneva al suolo anche per molte settimane e cadeva in quelli che adesso sono capoluoghi di provincia abbondantemente una volta che si scavava un minimo barico e si formava il cuscinetto freddo, raggiungendo accumuli di oltre 1m anche nella bassa pianura o nelle pedemontane.

La neve, divenuta ghiaccio perdurava per molto tempo, e le inversioni non facevano altro che conservare tutto quel ghiaccio.

Durante le estati, il fronte perturbato oltre che a scorrere più basso di latitudine, incrementava appunto i nevai/ghiacciai, era una figura più permanente, mentre oggi l'unica costante atmosferica che regna 80 giorni su 90 nell'Europa centro-occidentale è l'alta pressione.

Basti confrontare le medie pluviometriche 71/00 con la 81/10 di alcune città della Francia (che è la porta dell'Atlantico) per comprendere come stia drasticamente calando il regime pluviometrico estivo in Europa settentrionale, siccità irreparabile.

Oltre tutto è aumentata la frequenza di ondate di caldo dal 2017 verso l'Europa del nord, altro trend quasi inesorabile.

Siamo ancora in periodo di medio-forte warming, ma dove si arriverà a fine secolo e quale altro fattore s'innescherà se già esistono tutte le prerogative per un mondo più caldo?

[Alfredo89]

Praticamente oltralpe

Sicuramente il clima della Baviera, bassa Germania è più dinamico di quello del catino padano!

Io credo che durante alcuni eventi memorabili del XIX secolo, complice anche il basso indice di calore urbano di quel periodo, la neve rimaneva al suolo anche per molte settimane e cadeva in quelli che adesso sono capoluoghi di provincia abbondantemente una volta che si scavava un minimo barico e si formava il cuscinetto freddo, raggiungendo accumuli di oltre 1m anche nella bassa pianura o nelle pedemontane.

La neve, divenuta ghiaccio perdurava per molto tempo, e le inversioni non facevano altro che conservare tutto quel ghiaccio.

Durante le estati, il fronte perturbato oltre che a scorrere più basso di latitudine, incrementava appunto i nevai/ghiacciai, era una figura più permanente, mentre oggi l'unica costante atmosferica che regna 80 giorni su 90 nell'Europa centro-occidentale è l'alta pressione.

Basti confrontare le medie pluviometriche 71/00 con la 81/10 di alcune città della Francia (che è la porta dell'Atlantico) per comprendere come stia drasticamente calando il regime pluviometrico estivo in Europa settentrionale, siccità irreparabile.

Oltre tutto è aumentata la frequenza di ondate di caldo dal 2017 verso l'Europa del nord, altro trend quasi inesorabile.

Siamo ancora in periodo di medio-forte warming, ma dove si arriverà a fine secolo e quale altro fattore s'innescherà se già esistono tutte le prerogative per un mondo più caldo?

Sì è come se le fasce climatiche si fossero spostate più a nord.
Lo vedi dalla corrente a getto che resta più alta e affonda meno che in passato.
I contrasti che 100 anni fa avvenivano sulla capoccia del N Italia, ora sono prerogativa della Germania Meridionale.

Sul clima posso avere tutte le speranze del mondo, ma temo sia ben chiaro dove si stia andando. Inutile illudersi per poi farsi male il doppio.
Piuttosto immagino un futuro a 1000 metri di quota

E parlo da collinare che vive a 420 metri eh. Immagina se vivessi a 100 m slm. Ancora peggio

[damiano23]

Sì è come se le fasce climatiche si fossero spostate più a nord.
Lo vedi dalla corrente a getto che resta più alta e affonda meno che in passato.
I contrasti che 100 anni fa avvenivano sulla capoccia del N Italia, ora sono prerogativa della Germania Meridionale.

Sul clima posso avere tutte le speranze del mondo, ma temo sia ben chiaro dove si stia andando. Inutile illudersi per poi farsi male il doppio.
Piuttosto immagino un futuro a 1000 metri di quota

E parlo da collinare che vive a 420 metri eh. Immagina se vivessi a 100 m slm. Ancora peggio

Già, io ho notato che stanno iniziando a riaffiorare dei vecchi record ultra secolari in molti stati ubicati alle medie latitudini che precedentemente furono registrati eccezionalmente nell'Ottocento, ma che non furono mai confermati, rimasti in sospeso, ma che adesso tali valori numerici che si ripetono dopo oltre 150 anni, fungono da prova schiacciante per il passato, appunto perché oggi è molto più facile battere record durante le ondate di caldo in un contesto di per se più caldo rispetto al passato.

Che comunque dopo questi periodi storicamente caldi, ci sarà sempre un altro frangente temporale che fungerà da controbilancio al sopra media che ha caratterizzato il periodo precedente. Adesso sta accadendo viceversa. Bisogna accettare seppur a malincuore un mutamento del clima.

C'è una frase di un personaggio in ruolo di fisico di una serie Tv che dice "l'inevitabilità del cambiamento è l'unica costante universale".
Questo principio si applica per tutto quello che esiste.

[Sneg]

Così a intuito secondo me tra località di fondovalle e di versante c'è una grossa differenza in proposito, la ventilazione potrebbe essere decisamente minore nelle prime e favorire ulteriormente l'accumulo di caldo e umidità.

Quando ero a Courmayeur con 31 °C e aria immobile tutto questo clima godibile non lo ho visto sinceramente, per dire
Cogne invece mi è parsa molto più godibile e ventilata, ma dovrei starci nelle giornate davvero calde per dire bene...

E vabbè ma Courmayeur non è tutta questa frescura in estate eh, è risaputo...
Se fai un salto dalle mie parti è tutta un'altra storia, ma proprio senza neanche parlarne (aria bella secca e "caldo" a dir poco non pervenuto.....).

[ale97]

E vabbè ma Courmayeur non è tutta questa frescura in estate eh, è risaputo...
Se fai un salto dalle mie parti è tutta un'altra storia, ma proprio senza neanche parlarne (aria bella secca e "caldo" a dir poco non pervenuto.....).

Ma si, anche non conoscendola l'orografia della zona fa intuire che ci sia di meglio da quel punto di vista...da questo punto di vista anche la vicina francese sul monte Bianco non scherza affatto, le giornate da 12/36 come accaduto l'anno scorso poi saranno piacevolissime

Certamente quei pochi giorni all'anno (si spera...) a 28-30 °C se accompagnati da buona ventilazione e bassa umidità come avviene da te sarebbero ben più sopportabili poi trasferendosi dalla pianura...deve essere proprio una sensazione piacevole

[Stiglitz]

Può essere ma le soddisfazioni"nette" sono maggiori. Più periodi sottomedia, ondate di caldo spesso interrotte, neve che cade a intervalli da novembre ad aprile...ne avranno anche risentito di più, ma come soddisfazioni meteo almeno vai a dormire contento. Invece qui? Nulla seguito da nulla e da altro nulla

L'ultima soddisfazione vera ormai risale al 1 febbraio 2019 qui

più periodi sottomedia????? ma che sta a di? beh se paragoni le temperature loro alle nostre si....ma non funziona così.

Soddisfazioni meteo attuali in germania prossime alle ZERO