Mah, forse era pure una misura per eccesso. Sicuramente avevano rilievi aerei e marini anche molto dettagliati, dagli anni '40 in poi, sulle zone periferiche della banchisa, per ragioni sia civili, che scientifiche, che militari. Tutto quello che c'era dentro, però, veniva probabilmente considerato come "ghiacciato": scordiamoci dunque le mappe per spessore, concentranzione ecc. fino a 90°N. Se non appunto in aree periferiche e più facilmente raggiungibili. Non dimentichiamoci nemmeno che alle Svalbard, Groenlandia e Terra di Francesco Giuseppe esistevano basi e stazioni meteorologiche dalla seconda guerra mondiale o già da prima, mentre lo Stretto di Bering era la frontiera della guerra fredda; ed in generale l'Artico era già da allora una regione di interesse geopolitico. I rompighiaccio sovietici, poi, aprono e percorrono ogni estate il passaggio a nord-est da diversi decenni ormai. Possibile anche che già pre-1979 ci fosse qualche misura satellitare militare, ma non ne saprei dire la qualità.
Le uniche stime dirette, possono essere fatte sulla base dei resoconti dei sottomarini nucleari che dagli anni '50 si avventurano sotto la calotta polare. Infatti alcune loro foto hanno provocato di recente qualche controversia, dato che mostrerebbero zone vicine al Polo Nord con ghiaccio spesso <50cm a marzo ed ampie aree di acqua in estate.
Ecco, ho visto anch'io quelle foto, ma come si fa a sapere quanto vicino al Polo Nord siano state scattate?
Inviato con aeroplanino di carta
Ciao Stefano ho trovato questo database:
| National Snow and Ice Data Center
Scusate, vi chiedo di illuminarmi su una curiosità che non ho mai compreso:
PREMESSA
sappiamo che l'Artide è un oceano circondato da terre emerse, ovvero l'opposto dell'Antartide, che è un continente circondato dagli oceani. Sappiamo anche che le temperature più basse della terra si riscontrano in Antartide per due motivi: la continentalità e l'altitudine della calotta. Per questo motivo, nell'emisfero nord le temperature più basse si riscontrano nelle zone più continentali delle terre più a nord, ovvero la siberia, e non al polo. In siberia però, per via della minor latitudine e minor altitudine le temperature non scendono a -80 ma +/- a -60. E fin qui ci siamo.
DOMANDA:
ma perché al polo nord, quando l'oceano glaciale artico si gela completamente, e ci nevica anche sopra, non si comporta come una terra emersa? Non diventa forse una landa ghiacciata ed innevata che collega senza soluzione di continuità la siberia, il polo, la Groenlandia ed il Canada? Perché non diviene termicamente un'unica area continentale? In fondo nei mesi invernali l'oceano di fatto non c'è più, sommerso da metri di ghiaccio e da uno strato di neve che, insieme, dovrebbero isolare dal "calore" delle acque sottostanti, ed a quel punto le temperature dovrebbero anche lì poter raggiungere valori anche più bassi della siberia, ma meno dell'Antartide in quanto comunque non c'è una calotta di 3000m ma rimarremmo al livello del mare. Insomma, dei -70 /-75 potrebbero starci, no? Come mai invece ciò non accade???
il calore proviene in Artide anche dalle acque sottostanti il ghiaccio, cosa che in Antartide non può avvenire.
In questa fase climatica pare proprio che gli oceani abbiano un surplus di calore da cedere..
Secondo me la cosa è abbastanza complessa. Dipende anche dal tipo di Circolazione alle varie scale spaziali ( da larga a piccola ) ed eventuali interazioni con i piani superiori oltre all' Oceano.
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