artico_080820.pngCosì con i dati nsidc a oggi
Il meccanismo proposto nella letteratura scientifica passa da un aumento della frequenza di blocking nella prima parte dell'inverno, nel nw della russia l'aumento dei gpt è in fase con le wave climatologiche ed aumenta il flusso di calore verso la stratosfera, successivamente può influenzare la superficie; ma l'impatto della perdita di ghiaccio sulle temperature è forte solo in prossimità della superficie e la maggior parte della variabilità nei gpt di quella regione si origina altrove percui l'impatto atteso è comunque piccolo rispetto alla variabilità interannuale.
Questo è già più interessante, gli autori suggeriscono che le simulazioni in cui si varia solo il ghiaccio artico sottostimano l'impatto dell'amplificazione artica (che è legata a molteplici concause e feedback in parte correlati tra di loro) sulle medie latitudini; il riscaldamento legato alla perdita di estensione dei ghiacci è molto più limitato in prossimità della superficie mentre l'amplificazione artica invernale seppure comunque molto più forte in superficie si estende in parte anche alla troposfera, queste simulazioni comunque mirano ad isolare l'impatto della sola amplificazione artica mentre nel mondo reale abbiamo anche altre variazioni che possono opporsi a questi trend (il riscaldamento dell'alta troposfera tropicale ad esempio):
Arctic Amplification
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che ne pensate (non della missione, ma dei ghiacci)?
La lunga missione in Artico della nave Alliance, il comandante: "Trovate prime formazioni di ghiaccio: un buon segnale" - la Repubblica
you don't need the Weatherman to know where the wind blows - bob dylan
il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile - woody allen
Assolutamente meglio rispetto al periodo 20 giugno - 20 luglio , quando il tasso di fusione è stato pauroso su tutti i mari Artici Siberiani (Kara, Laptev e East Siberian). Da qualche settimana la fusione ha rallentato moltissimo, il tasso medio negli ultimi giorni è inferiore a quello del trentennio di riferimento. Attenzione perché ora il ghiaccio nel mar di Beaufort (Alaska) è molto sparso e basta poco per una rapida fusione, anche se nei prossimi giorni non mi pare di vedere anomalie di temperatura rilevanti in quella zona. Molta della fusione in questa fase dipende anche dai venti, in grado di trasportare il ghiaccio aperto in zone di oceano più caldo.
Climate is what you expect
Weather is what you get
E' in linea con le proiezioni e l'esperienza degli ultimi anni, che in contemporanea ad una minore estensione soprattutto estiva, vedono però un progressivo, lento anticipo della data del minimo di estensione stessa. "Paradossalmente" con una maggiore estensione minima, il disgelo è sia più lento che più lungo; con una minore estensione minima, il disgelo diverrebbe più rapido ma anche più breve. Alla fine il trasporto di calore dai due oceani e dai due continenti, ha anche lui i suoi limiti e difficilmente può agire sempre e ovunque, mentre il raffreddamento radiativo comincia a manifestarsi già ad agosto (rispetto al picco massimo estivo).
Che mi piange il cuore a pensare che in un futuro non ci saranno piu ghiacci sulle montagne e nell'artico. A parte questo puo essere veramente un buon segnale, oppure può essere anche che sciogliendosi a latitudini maggiori i ghiacci viaggino verso sud a banchi, la nave trovandoli ha pensato che fosse ancora tutto gelato poco sopra? Credo e spero la prima.
Dati meteo in diretta dalla mia Davis VP2 sul sito del Centro Meteo Lombardo http://www.centrometeolombardo.com/c...tType=Stazioni
"Vola solo chi osa farlo"
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