[QUOTE=Marcoan;1061167819]Per non parlare del nulla...
Annali nivologici — ARPA Veneto
Letti, studiati e archiviati varie volte da me.
In sintesi per le Alpi orientali: clamorosa riduzione dei quantitativi di neve fresca annua negli anni 80 e 90. Buona ripresa delle nevicate nel ventennio successivo......
Aggiungo (fonti FAZZINI, BATTAGLIA, AM, METEOMONT):
in Appennino centro meridionale ed isole (dove svolgo i miei studi dal 2004), con i dati meteomont / AINEVA, da vari studi osservazioni emerge un quadro similare.
Il trend delle temperature è invece in aumento quasi ovunque, così come l'instabilità nevosa ed il numero di slavine e valanghe.
Il cambiamento climatico in atto sta rendendo le nevicate più concentrate ed intense, meno prevedibili, sta rendendo il manto più instabile sui pendii. Diminuiscono le nevicate autunnali (nov e dic) ed aumentano quelle primaverili (aprile). Si segnala anche un trend in aumento delle precipitazioni nevose attorno ai 700 - 1000 metri in alcune città / paesi del meridione (ovviamente nevicate instabili, poco durature, ma che arrecano problematiche di isolamento e viabilità interrotta).
Insomma, il cambiamento climatico c'è, ma non si può affermare che le nevicate si stiano estinguendo sotto i 1500 metri. Affermazione mendace, approssimativa e catastrofistico-provocatoria, tipica di chi agisce con la politica del terrore per ottenere aumento d'attenzione su alcuni eventi (clima). Invece, bisogna essere intellettualmente onesti, attenersi ai fatti, evitare iperboli linguistiche ed essere proattivi e non demolitivi con le proposte da avanzare nella comunità scientifica.
Ultima modifica di Ghiacciovi; 20/08/2020 alle 14:09
Il polo nord ieri:
probabilmente a causa della posizione di quell'alta pressione a nord della siberia che ha favorito il trasporto dei ghiacci lontano dalla costa nord della groenlandia ma c'è anche molta fusione superficiale.
MOSAiC expedition reaches the North Pole - AWI
Si, si sapeva che quest'anno si è manifestata una zona di ghiaccio con pattern lenticolare a frittelle proprio dalla costa nord Groenlandese verso il Polo Nord. Il ghiaccio artico, ovviamente, può manifestarsi con questo pattern "lenticolare" (proprio come appare nella foto di Elz) sempre in molte zone. Ma di solito è tipico delle zone soggette a fusione totale e ricongelamento con ghiaccio giovane specie dopo particolari situazioni eoliche. (Il ghiaccio a frittelle è la banchisa che è stata compressa dall'azione esercitata dalle onde su una sorta di nevischio dall'apparenza oleoso («frazil ice»), a sua volta generato a partire dai piccoli cristalli lenticolari. Le placche di questo ghiaccio raggiungono 1,5m-2m di spessore).
arctic.png
Nella foto, che riflette la situazione odierna, si nota che, immediatamente oltre il polo in zona ovest (se così si può dire), il ghiaccio appare invece totalmente compatto e ben strutturato. Non credo che la spedizione sia riuscita ad andare oltre il Polo Nord, in direzione Alaska o Bering. Chiaro che ogni anno, in base ai venti ed alla microclimatologia locale, le zone a minore ed a maggiore compattezza si posizionano in zone differenti. Dubito che mai in passato ci sia stato un ghiaccio a frittelle anche nel polo nord geografico sinceramente. Ora, difficile ricondurre la drammaticità della foto della spedizione tedesca (per chi si aspetta sempre un ghiaccio compatto e uniforme nella sua immaginazione) al cambiamento climatico "sic et sempliciter". Con ciò ovviamente nessuno nega la brutta situazione in atto che sta riducendo progressivamente l'estensione dei ghiacci, anche se è difficile capire, ad oggi, se stiamo raggiungendo di nuovo il picco negativo del 2012 o se lo stiamo superando. Aspettiamo.
Ultima modifica di Ghiacciovi; 20/08/2020 alle 14:31
Sta fondendo molto ghiaccio "vecchio", "storico", "fossile", o come lo si voglia chiamare purtroppo. Questo è innegabile.
Chissà, magari nel 2035 o giù di lì (data fatidica per chi prevede un mare totalmente libero da ghiacci), avremo più che altro una situazione esclusivamente lenticolare a frittelle e nessuna zona con ghiaccio compatto con più di due anni di età....
Questa situazione era prevedibile già dalla primavera, la zona di ghiaccio sottile attorno al polo era già presente anche se circondata da zone di ghiacci più spessi quindi difficilmente poteva arrivare alla fusione totale.
La fusione dei ghiacci più vecchi secondo me è un problema relativo, i ghiacci artici sono molto dinamici e continuamente spostati dai venti, per cui non mi sorprenderebbe che ci siano state situazioni analoghe in passato, i sottomarini sono emersi più volte al polo anche quando la banchisa era mediamente molto più spessa di oggi.
Il problema è la continua crescita delle temperature che rende sempre più intensa la fusione estiva e sempre più lenta la crescita invernale, quindi inevitabilmente il ghiaccio diventerà stagionale su quasi tutto l'artico tranne le zone a ridosso della Groenlandia nell'arco di pochi decenni.
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Non puoi capire se l'estate è stata calda guardando le temperature sul ghiaccio, la fusione richiede molto calore e quindi finché la superficie è ghiacciata le temperature non riescono a crescere molto sopra lo zero, se fa caldo aumenta solo la fusione e non le temperature.
Se prendi le temperature a 850 hPa vedi invece che l'estate è stata molto calda, con anomalie centrate proprio sul polo.
OVaeSktKJF.png
Alla fine sarà probabilmente la seconda peggior estensione, ma solo perché il 2012 è stato una combinazione eccezionale di fattori negativi da febbraio in poi.
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