C'è una bella differenza tra questa:
2020.jpg
e questa :
BREMA .jpg
E' modo di fare scienza questo? Chi ha ragione?
Si tratta di due prodotti completamente diversi, nel caso delle rilevazioni del satellite SMOS sono dati che per via della fusione superficiale nella stagione di fusione (da aprile a ottobre) non danno risultati utili nel senso degli spessori. Gli spessori bassi su quella mappa sono comunque indicativi di una forte fusione superficiale.
La mappa del DMI esce fuori da un modello, ma trovo a questo punto migliore affidarsi a PIOMAS specie per i trend di lungo termine.
piomasc 15-8-20.PNG
Massima: +38,7°C 23/7/2009 e 8/8/2013
Minima: -8,3°C 21/12/2009
Neve: 2008=1.0cm 2009=6.5cm 2010=74.0cm 2011=1.5cm 2012=78.0cm 2013=19.5cm 2014=5.0cm 2015=0.0cm 2016=0.0cm
http://climarimini.altervista.org/index.html
Mi state dicendo che la deduzione che lo spessore si sia ridotto deriva da rilevazioni fatta dai sottomarini dal 1958 al 2000 e dai dati satellitari solo dal 2003 al 2008 ???? Ma sono questi gli studi?
Spero ci sia qualcosa di più solido rispetto al citato studio di Kwok, R., and D.A. Rothrock
Ascolta, non vuoi credere all'Università di Brema piuttosto che ad enti che da anni si occupano di studiare l'artico. Non so cosa dirti sei libero di farlo.
Qui siamo su un forum di meteorologia dove siamo appassionati di scienza e di dati. Altro francamente non mi interessa.
Buona giornata.
Ma no..... non hai colto il senso.
Nessuno nega alcunchè.... ci mancherebbe. Ma esistono sicuramente evidenze scientifiche di livello maggiore rispetto a quello studio. Ma scherziamo? Ci affidiamo ai rilevamenti di Caccia a Ottobre Rosso e pochi anni di osservazioni col satellite?
Di sicuro Elz o altri mi troveranno degli studi più solidi di quelli.
Nulla contro di te ovviamente. E nessuno nega che lo spessore si sia ridotto.
Ultima modifica di Ghiacciovi; 26/08/2020 alle 11:20
Secondo me il ghiaccio decennale è una cosa praticamente inesistente da almeno 20 anni, le correnti prevalenti tendono ad accorpare il ghiaccio verso la Groenlandia e il Canada, dove aumentano notevolmente di spessore, poi da lì vengono spinti verso l'Alaska dalle correnti del vortice di Beaufort oppure verso l'Atlantico lungo la costa groenlandese.
Nelle condizioni attuali entrambi i casi vanno in contro a scioglimento quasi certo, prima del 2007 una parte consistente poteva riuscire a completare una rotazione nel vortice di Beaufort e quindi ritornare nella parte centrale dell'artico, da allora (e quindi già nel 2012) i ghiacci pluriennali raramente superano i 2-3 anni (e dove c'è quell'ammanco a nord della Groenlandia è generalmente annuale o biennale già dagli anni 80-90).
Questo video spiega molto bene la dinamica, le immagini valgono più di mille parole.
https://upload.wikimedia.org/wikiped...aring_Ice.webm
Una volta che il ghiaccio nel mare di Beaufort fonde sistematicamente ad ogni estate non ha più molto senso parlare delle dinamiche del ghiaccio pluriennale, semplicemente non c'è modo in cui il ghiaccio possa durare più di 2-3 anni.
Ultima modifica di snowaholic; 26/08/2020 alle 11:35
Da quel che trovo in rete, relativamente all'Europa, grazie ai dati forniti a partire dal 2010 dal satellite CryoSat-2 dell’Agenzia Spaziale Europea, gli scienziati possono ora valutare i cambiamenti non solo nell’estensione della calotta artica, ma anche nel suo spessore. La misurazione dello spessore della calotta glaciale artica fu proposta per la prima volta nel 1998 dal docente universitario Duncan Wingham e dal suo team di ricerca della University College London. I dati sono stati raccolti solo da CryoSat-2 (CryoSat-1 fece una brutta fine durante il suo lancio nel 2005) in orbita a circa 700 chilometri di distanza dalla Terra. Il sistema per capire quanto è spesso lo strato di ghiaccio è relativamente semplice: il satellite usa un radar per misurare la sua distanza dalla superficie del ghiaccio. La distanza dal livello del mare del satellite è nota e quindi confrontando i due dati si può calcolare lo strato di ghiaccio che galleggia sull’acqua.
E' affascinante, comunque, il fatto che sull'artico molto, moltissimo rimane ancora da capire! Le misurazioni rigorose di un certo tipo sono roba recente da quel che apprendo.
Ultima modifica di Ghiacciovi; 26/08/2020 alle 11:51
Video molto bello ed esemplificativo così come descritto dalla NASA.
Al riguardo, per montare un video così bello, avranno utilizzato i dati satellitari dal 2010 in poi per valutare lo spessore e, per gli anni precedenti (le prime misurazioni effettuate dal satellite vanno dal 1979 ma solo relativamente alla superficie e non allo spessore) avranno solo stimato gli spessori.
Tutti gli studi sugli spessori della NASA e del National Snow and Ice Data Center di Boulder sono praticamente recentissimi:
in passato è risultato molto difficile misurare direttamente lo spessore del ghiaccio marino, sicchè oggi gli scienziati di regola utilizzano la stima dell’età del ghiaccio per risalire con essa al suo spessore. Dal 2010 team di ricercatori del Jet Propulsion Laboratory della NASA, hanno prodotto la prima mappa dello spessore del ghiaccio marino dell’intero bacino artico.
Utilizzando i dati accumulati in due anni dal NASA's Ice, Cloud, and land Elevation Satellite (ICESat) il team ha calcolato la stima dello spessore e del volume del ghiaccio dell’Oceano Artico nel 2005 e nel 2006. La NASA attualmente sta lavorando ad una estensione temporale delle stime effettuate con ICESat, dal 2003 al 2008, allo scopo di verificare correlazioni tra la recente diminuzione dell’area di copertura del ghiaccio marino e le variazioni del suo volume.
Pe ril passato, insomma, ci muoviamo nell'ambito delle stime.
Ultima modifica di Ghiacciovi; 26/08/2020 alle 11:56
Orca miseria, ogni volta che uno pone qualche dubbio e si pone domande, alla fine vengono fuori certe risposte: sta cosa è veramente irritante, tutti a mettersi sul pulpito a fare i professori e a tacciare il dubbio come "ignoranza" ( più o meno esplicita)...e questo è il livello medio di comportamento quando si pongono dubbi in materia climate change piuttosto , come nel caso, sul discorso dei ghiacci artici o dei ghiacci groenlandesi.
Usciti gli ultimi dati PIOMAS sul volume riferiti al 15 agosto 2020.
Volume assoluto
piomas-trnd4.png
Anomalia Volume vs 1979-2001
piomas-trnd3.png
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