Non è una scienza esatta, sei tu che cerchi di darne una rappresentazione caricaturale.
Lo stesso IPCC stima l'impatto della CO2 tra 1,5 e 4,5 gradi per raddoppio delle concentrazioni, non mi sembra ci siano pretese di fare previsioni perfette.
Ma tra sapere tutto e non sapere niente ci sono molte vie di mezzo.
Non si sa quando ci sarà la prossima glaciazione, anche perché l'attuale oscillazione delle forzanti orbitali è più debole delle precedenti e potrebbe non bastare ad innescare la glaciazione, che richiede una crescita dei ghiacci perenni tale da aumentare l'albedo terrestre e ridurre ulteriormente le temperature.
Può anche essere che l'aumento delle concentrazioni di CO2 prodotto dalle emissioni umane impedisca la prossima glaciazione, partendo da temperature superiori la riduzione di insolazione potrebbe non bastare per produrre la crescita di calotte glaciali sui continenti (abbiamo discusso tutto questo nel solito thread).
Però possiamo essere sicuri del fatto che l'attuale riscaldamento artico non ha le stesse cause di quello dell'optimum olocenico, perché adesso arriva molta meno radiazione solare, questa è una certezza. Così come possiamo stare tranquilli sul fatto che non avremo una glaciazione nei prossimi decenni.
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Lasciando aperta la questione su possibili legami tra sole e vulcani, post condivisibile, penso anch'io che evidentemente senza un adeguata attività dei vulcani il sole possa fare poco, specie ovviamente nel periodo attuale. Credo ci sia una sorta di soglia nell'heat content oceanico al di sotto della quale l'incidenza dei pattern diventi rilevante (o molto meno rilevante al di sopra)...
I motivi di base si conoscono, ovvero le forzanti astronomiche (cicli di Milancovitch), i gas serra, la criosfera, persino la biosfera. Restano solo alcuni fattori da chiarire, come ad esempio il perchè talvolta le glaciazioni non sono finite quando le forzanti astronomiche avrebbero indicato ciò, oppure l'opposto (problema dei 40mila e 100mila anni).
Insomma, come questi fattori si combinino tra loro.
Come tutte le scienze, inclusa la medicina, quando si ricerca sulla causa e sul processo che conduce a un dato fenomeno si devono sempre avanzare ipotesi.
In medicina troverei sempre poche certezze, ma spesso ipotesi, sulla patogenesi delle malattie, anche se le cause si conoscono.
La scienza avanza in questo modo, e dunque la difficoltà nel simulare il passato o prevedere il futuro non deve essere confusa con la totale mancanza di spiegazioni o con la totale ignoranza delle cause di un fenomeno.
Si conoscono i motivi di base ma non come si combinano tra loro, come mettere sul tavolo gli ingredienti di una ricetta ma non sapere come combinarli, ergo non so cucinare.
Equivale a dire che del fenomeno si conosce ben poco.
Io di certezze non me vedo, solo ipotesi che, allo stato attuale, si equivalgono.
Poi l’aderenza ad una piuttosto che ad un’altra della comunità scientifica, ne conferisce maggior o minor peso, ma è relativo, non sinonimo di certezza.
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I parametri orbitali possono essere calcolati con estrema precisione, sia in avanti sia all'indietro nel tempo.
Questa è una certezza e nessuna altra forzante può arrivare a produrre variazioni di simile ampiezza dell'energia in arrivo alle alte latitudini.
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Questa è geometria, che scoperta (anche se l’immagine non la vedo da cell).
Io intendevo quella in arrivo che ora viene misurata in modo preciso con i satelliti.
Anche le misure indirette (sempre che siano affidabili) indicano al max cosa arriva a terra che però può essere stato schermato da qualsiasi cosa.
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Che gran bel polo del freddo che è la Groenlandia per tutto l'emisfero boreale! Speriamo non si alteri l'equilibrio di quel "motore del freddo" ..... un frigorifero indispensabile!
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