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  1. #1
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    Predefinito Re: Heatwave infernale in Australia!

    Citazione Originariamente Scritto da steph Visualizza Messaggio
    Sì, Vinc, più o meno sono d'accordo su tutto quel che dici

    Forse, però, per rientrre IT, bisogna sottolineare che si tratta di temperature record sulla scala climatica di competenza (la regione sudorintale dell'Australia, un pixel grossomodo 10x10 grande quanto la superficie che va dalle Alpi alla Tunisia, e la serie di misurazioni storica, lunga un po' più di un secolo). Non parlavo di anomalie termiche positive in generale, ma nel discorso che facevo davo per sottinteso che si parlasse di anomalie termiche eccezionalmente positive (non so ancora quanto superiori, a fine mese, alla std). Un po' come la seconda decade di giugno 2003 o i gg attorno al 5-13 agosto 2003 o la terza decade di luglio 2006 nel comprensorio alpino....

    Certamente e così.
    Ciò che mi incuriosisce, almeno dal mio punto di vista, è il semplice fenomeno meteorologico, JL, TL, GL, AL ecc. ecc., e la loro connessione con la climatologia. Ovviamente si parla di una sinottica, caratteristica, che ci è più familiare, per l’ambito Mediterraneo. Una casistica domestica.
    Come dobbiamo trattarlo, questo fenomeno. Come fenomeno meteorologico o fenomeno climatico? La risposta sembrerebbe semplice solo in apparenza. In ambedue i modi. In realtà possiamo considerare quel fenomeno come manifestazione meteorologica ed al contempo come rumore climatico. Oppure come rumore di nowcasting (in apparenza) privo, in apparenza, di significato climatico. In realtà, ancora, qualsiasi manifestazione meteorologica, specie se di carattere estremo assume immediatamente valore climatico se correlata ad altre manifestazioni antecedenti e/o ad Indici teleconnettivi. In realtà (ancora) qualsiasi essudato meteo, anche con caratteristiche lontane da valori estremi sarebbe interessante.
    Torno a ripetere, a me dispiace che altri non abbiano capito qualche mio ms, ma (sembra banale) non c’è in apparenza correlazione stocastica diretta ed immediata tra un fenomeno o n fenomeni meteo, limitati nel tempo (previsioni stagionali), ed una correlazione stocastica del singolo fenomeno/insieme limitato di fenomeni con un insieme di fenomeni osservabili su scala temporale allargata. Sappiamo però che non è così.
    Ad esempio, se correliamo ENSO, ora, e lo connettiamo con le attuali manifestazioni meteo operative nell’ambito SH (nel nostro caso Australia) giungiamo automaticamente alla conclusione che non è possibile formulare una equazione scientificamente incontestabile tra ENSO e propagazioni del fenomeno sull’ambito SH. Qui, poi, si parla di valori LN, in pratica su valori leggermente al di sotto del tracciato neutrale. La conclusione è ovvia, attendiamo qualche decennio ed osserviamo nel frattempo l’andamento di questi indici , studiamoli, ficchiamo dentro AO, NAOW+ e -, ed altri indici e poi vediamo. Non è possibile, oggi, una conclusione a-posteriori che ci conduca una equazione/insieme di equazioni. Purtroppo, attualmente, è il limite della climatologia.

    Meteorologia: ti aggiorno da Gallarate (ore 13:00), neve tra debole e moderata in atto, senza accumulo. Per accumuli bisogna attendere le prossime ore, o incrementi immediati della precipitazione. Situazione al limite, al top termico diurno. In questo caso occorre attendere qualche ora affinché sia operativo un calo termico sempre osservato nelle situazioni rimescolate.

    Vinc
    Ultima modifica di jonioblu; 01/02/2009 alle 14:53
    jonioblu

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