Ciao Salvatore...guarda mi sono permesso di sporcare grossolanamente questo screenshot di Gearth, in modo che sia poi tu a trarre le conclusioni che ritieni. Nell'immagine trovi l'ubicazione della Conca delle Turbiglie e la nomenclatura delle valli. La Corsaglia e la Casotto sono due valli piuttosto ben definite; la Valle Roburentello viceversa è un poco emarginata e meno netta, motivo per cui spesso viene saltata. Vedi tu come vuoi considerarla. Sui manuali geologici viene indicata come indipendente dalla Corsaglia, però qui mi attengo alle tue scelte
Dolina.jpg
Mondovì Sud, quartiere dell'Altipiano. 416m s.l.m.
Webcam in real time: http://www.meteosystem.com/webcam/mondovi/mondovi.jpg
...always looking at the sky...
Ok. Come dimensioni le due doline in che rapporto stanno? Volume, altezza sella di esondazione, area di drenaggio ecc ecc...
Bene, ci ho messo tutta la sera ma alla fine ho letto tutte le pagine del thread...
Alla fine il progetto è andato avanti? Sono stati rilevati altri i dati oltre ai -28 della conca biecai e dei -33 a Pamparato?
Visto che per il cuneese ci avete già pensato voi proporrei di estendere il thread a tutte le conche o altipiani potenzialmente interessanti nelle Alpi occidentali (mi sembra che per l'appennino e quelle orientali se ne sia già parlato tra l'altro).
Elenco qualche luogo in base ai luoghi in cui sono stato.
Durante alcuni trekking di più giorni che ho fatto tra quest'anno e l'anno scorso innanzitutto ho misurato in modo rudimentale la temperatura, praticamente con un banale altimetro/termometro posto su una roccia sopra il suolo o purtroppo sul suolo molto spesso, a causa della mancanza di luoghi in cui appenderlo (ma recentemente mi è venuta l'idea di posizionarlo sopra un bastoncino da trekking allungato ad altezza di circa 130 cm).
Le temperature più basse le ho registrate in un pianoro sopra Cheneil (Valtournenche, val d'aosta), 2650 metri (-7 il 15 settembre 2017) e nei pressi del rifugio arbolle (sopra gli impianti di Pila e Aosta e sotto il mont Emilius, quota 2500 metri) con -2°C il 22 luglio 2018. Considerando il posizionamento è probabile che la temperatura reale fosse due-tre gradi inferiore, ma questi luoghi potrebbero essere abbastanza interessanti. Visto che si è fatto cenno al vallonasso di Stroppia poi cito anche i +2 del bivacco Barenghi a fine luglio di quest'anno (sopra la rosa dei venti a circa un metro dal suolo, quota 2815 metri); il bivacco è posto alla fine del vallone sotto il colle Gippiera. Qualche foto:
Rifugio arbolle, io ero nei pressi del lago
Ma veniamo ad altre zone in cui non ho misurato nulla. Alcune zone che ritengo interessanti:
Pian dell'Azaria (Valle Soana, 1600 metri circa)
Pian della Mussa (Val d'Ala, 1800 metri circa)
Conca Peraciaval (Valle di Viù, 2616 metri -è presente il rifugio Cibrario)
Conca del Prà (1720 metri circa, Val Pellice)
Pian dei Camosci (Valle Formazza, 2450 metri - è presente una stazione ARPA con minima media di -11.4°C a gennaio (altina) e minima di -29.7°C il 27 febbraio 2018).
Ultima modifica di ale97; 09/12/2019 alle 02:25
Piani di Verra inferiori (Val d'Ayas, 2150 metri circa)
Piani del Nivolet (Valsaverenche, 2400 metri circa). Trattasi di un'enorme piana lunga 5/6 km anche se la larghezza arriva a poche centinaia di metri (indicativamente 300/400). E' circondata da montagne piuttosto alte, fino a 1000 metri più alte a ovest e 500 metri a est, e non è completamente chiusa in quanto la Dora di Nivolet che la attraversa vira verso est e raggiunge la Valsavarenche.
Piana di Orvieille (2165 metri, Valsavarenche). E' presente una stazione ufficiale, ma l'area non sembra più fredda delle gelide e in linea d'aria vicine località di fondovalle di Eaux Rousses (1665) e Rhemes (1850).
Gran Piano di Noasca (2220 metri, Valle Orco)
Pianoro morenico sotto il bivacco Ivrea nel vallone di Noaschetta (2750 metri circa, Valle Orco). Il pianoro è la conca che si vede al centro sotto il bivacco (puntino giallo). Uscendo all'alba quando ci sono stato ho avvertito nettamente la differenza di temperatura tra l'area del bivacco e il pianoro
Altopiano della Lex Blanche (Val Veny, 2200 metri circa)
Conca del bivacco Bonfante sotto il Chersogno vista proprio dal Chersogno 500 metri più in alto (Val Maira, 2500 metri circa). Non ci sono mai stato ma da quello che vedo potrebbe avere buone potenzialità (la conca è quella a sinistra)
Pian del Valasco e col Longet (già citati da voi). Il primo è si in fondovalle ma la conca mi sembra abbastanza chiusa; nei pressi del secondo credo che l'area più interessante sia quella raffigurata.
Sauze di Cesana- Valle Argentera: si tratta in realtà di un ampio fondovalle ed è presente una stazione ARPA. -11 di minime in inverno e circa -25 il minimo mai rilevato a 1840 metri.
Ultima modifica di ale97; 09/12/2019 alle 02:30
Allegato 515877Allegato 515878
Questo è invece il vallonasso di Stroppia
Comunque, considerando la scomodità del portare un datalogger (vedo che ce ne sono anche economici ma non so minimamente come funzionano) in loco e tutto il resto credo che in alcuni casi anche passare solo una notte in uno di questi luoghi possa bastare per farsi un'idea. Chiaramente occorre azzeccare la giornata (se si va in questi giorni con aria non particolarmente fredda in quota non penso che si registrerebbero delle minime grandiose) e trovare dei luoghi dove ci siano bivacchi o rifugi aperti, possibilmente con pala appesa all'esterno abbastanza in alto da non essere sepolta.
Così mi è venuta l'idea di andare a dormire al rifugio Città di Chivasso al Nivolet: l'idea è quella di usare due o tre termometri (tralasciamo la qualità dei suddetti, ma appunto è solo per farsi un'idea) e di piazzarne uno all'esterno del rifugio (proprio sul colle, quindi inversione termica nulla), uno nei pressi del rifugio Savoia alla fine della strada in cui l'inversione termica dovrebbe cominciare a essere più forte, uno (il principale, in cui metterei un sensore esterno da 20 euro dentro uno schermo da 10, la migliore strumentazione che ho praticamente....) nel bel mezzo della conca. Se non ci sono metri e metri di neve potrei vedere se riesco a metterlo sopra il tetto di un alpeggio che è proprio in mezzo alla piana, altrimenti devo inventarmi qualcosa per alzarlo rispetto al suolo.
Secondo me i -25 sono ampiamente alla portata nelle giornate più fredde,-30 non so.
Un ulteriore problema è legato al fatto che il sensore esterno deve stare vicino alla console: anche se la temperatura osservata si può osservare anche sul sensore, infatti, questo non registra le minime (e gli altri due nemmeno, andrei al mattino a vedere la temperatura in diretta, cosa non possibile per questo da posizionare nella conca perchè è a 5 km dal rifugio). E come posso tenere la console vicina senza che si guasti per il freddo? Bella domanda.
Sono incuriosito dai datalogger ma non so se ce ne siano di molto economici e poi comunque mi servirebbe solo per una notte. Mi piacerebbe anche andare a mettere datalogger in giro per il Piemonte ma ovviamente non ho nè i mezzi nè la capacità di farlo, e poi parlo di luoghi non propriamente raggiungibili facilmente per cui sarebbe complicato andare e tornare.
Voi che dite, è una cosa fattibile?
Tutto fermo purtroppo
Nei prossimi giorni appena riesco ti rispondo con calma, ti anticipo che l'ultima stagione monitorata e' stata il 2016/17 a Fonda Brancia (Gardetta) che ha toccato i -40°C, numero che era un po' il nostro obiettivo sin dall'inizio.
Altro che, da questa esperienza abbiamo capito che in Piemonte ci sono posti che in stagioni buone come il 2012 potrebbero fare meglio, come probabilmente in altre regioni alpine e appenniniche.
Purtroppo per un monitoraggio esteso e duraturo servono risorse (tempo e soldi, oltre ad allenamento) insostenibili per semplici appassionati ormai over 30 e presi tra lavoro, famiglia e varie. Considera che la maggior parte delle volte a fine stagione abbiamo trovato la strumentazione danneggiata o distrutta da valanghe, il che significa dover sostenere il costo di strumenti nuovi e dover tornare in forze (almeno due o tre persone, se non di piu') con i ricambi.
A me per esempio fa impazzire il lago Galambra in val di Susa: d'inverno ghiacciato con metrate di neve e calma di vento, a 3000m...ma monitorare un posto del genere e' una follia, oltre che poco utile a livello scientifico.
Per la possibilita' di fare misure "alla carlona" come dicevi tu, a mio parere e' poco utile: il difficile e' proprio avere misure il piu' valide possibile, quindi avere strumenti di un certo livello all'altezza giusta. Ci siamo sempre impegnati al massimo in questo senso, addirittura arrivando a piazzare due schermi ad altezze diverse e tre datalogger di due tipologie differenti per una sola installazione (il -40°C doveva essere piu' che certo ).
Insomma riassumendo al massimo: -30 sotto i 1000m e -40 a 2400m (questo senza un'irruzione eccezionale come nel 2012), possiamo ritenerci soddisfatti delle nostre sfacchinate
Già, purtroppo capisco anche se la vostra dedizione al progetto è stata notevole.
E' un peccato che l'ARPA non abbia posto una stazione in alcuni di questi luoghi, a mio parere ci sono troppe stazioni in pendio (in cui a parità di quota la temperatura non cambia molto tra un luogo e l'altro di solito) e poche in zone interessanti da questo punto di vista.
Ho guardato la conca del lago Galambra, una bella conca a imbuto con diametro di quasi 500 m e profondità di circa 25...a 2900 metri.-40 assicurati direi...
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