Per il momento sono della stessa opinione
Ci sarà una quota neve non stellare (dai 1800 ai 2200metri) e veniamo da un periodo molto secco, dunque i suoli sono molto tolleranti.
Ma, c'è un ma. Se la situazione dovesse rimanere "bloccata" per 3-4 giorni con precipitazioni molto intense (cosa che al momento è possibile) dell'ordine di 300-400mm o colpire maggiormente sullo spartiacque Ligure-Alessandrino (la preoccupazione principale) si potrebbe parlare di evento alluvionale. La partita è ancora aperta, questo intendo..
Lou soulei nais per tuchi
Sono d'accordo. La QN non esagerata e la durata dell'evento depongono a favore di una situazione gestibile dal territorio. Però queste considerazioni, come accenni tu, derivano dalla lettura delle carte di adesso. La variabile che ancora non conosciamo è quella dell'effettiva durata, approfondimento e spostamento della bassa pressione in formazione nel mediterraneo (andrà in cut-off? sarà aperta? chiusa?)non mi stupirei che i fenomeni venissero prorogati per altri due giorni, con una rientrante da sud-est più decisa ed innalzamento ulteriore della QN, come anche no e quindi una evoluzione più aperta e veloce. i Modelli fanno fatica ad inquadrare l'evoluzione di una bassa pressione in formazione nel Mediterraneo. Finchè questa non si struttura...il livello di errore è più elevato. Tuttavia statisticamente i modelli tendono ad essere più pessimisti di quel che accadrà realmente in questi casi. Staremo a vedere.
Ma cosa intendete per terreni secchi?ma vi rendete conto che in alcune zone siamo a 2200mm annui già superata la media??
che poi due settimane fa abbiamo avuto una piena ordinaria
Le conducibilità idrauliche dei terreni e dei complessi idrogeologici sottostanti permettono agli stessi di assorbire e interagire con le falde ed i corsi d'acqua in tempi che variano da poche ore a qualche giorno. Ben diverso il discorso per gli acquiferi profondi che variano nei mesi se non addirittura negli anni. Ma nell'interazione con gli eventi piovosi sono i primi strati del terreno a determinare maggiormente i rischi di saturazione. (molto più alti per quelle zone in cui la falda freatica corre in prossimità del piano campagna). Molte zone del Piemonte ad eccezione del basso Piemonte orientale, hanno in questo momento livelli di saturazione dei terreni nella norma e quindi in grado di tollerare abbastanza bene il quantitativo di precipitazioni previsto. ( poi il discorso sarebbe più complesso...subentrano variabili come l'intensità oraria della precipitazione, la capacità di assorbimento di un determinato suolo, la morfologia, la vegetazione, i tempi di corrivazione etc. etc. Motivo per cui rimane comunque alta l'allerta per fenomeni di dissesto locali o piene di bacini idrografici minori).
Spero di non aver detto cose troppo tecniche, ma penso che il senso generale si comprenda.
Non voglio espormi piu' di tanto ma voglio esprimere un concetto semplicissimo. La straordinarieta' di un evento non potra' mai essere interpretata correttamente dai modelli sia nel bene che nel male. La criticita' in termini di rischio alluvionale non dipende solo dal fare 1+1 quando si parla di QN o di supposizioni circa la capacita' di assorbimento dei terreni specie se non si conosce la situazione dei sottoboschi (in 2 mesi di fungate ho visto dei veri e propri scempi) o degli alvei dei fiumi. La variabile impazzita e' determinata dai picchi precititativi che potrebbero essere molto circoscritti e duraturi in singole vallate e che potrebbero generare effetti a catena coinvolgendo anche solo piccole porzioni di territorio e non macrozone. Non ci deve per forza essere in mm un secondo 1994 o un 2000 per creare problemi. Spero tanto di sbagliarmi
Concordo. Ed infatti c'è molta differenza tra un evento alluvionale a larga scala e dissesti anche gravi a scala locale per fenomeni franosi o esondazioni. Vorrei solo che si comprendesse la differenza tra le due cose. E questo non vuol dire che disgraziatamente una alluvione faccia più vittime ed una situazione critica a scala locale meno, anzi può capitare esattamente il contrario. Ma qui entriamo nel campo della prevenzione e della gestione delle emergenze. Fortunatamente dal novembre 1994 sono cambiate delle cose...in meglio
Riporto da bollettino Nimbus appena uscito
AVVISO:
"L'evento di pioggia intensa atteso tra martedì 4 e la mattinata di mercoledì 5 novembre si presenta molto intenso, anche se di durata non superiore alle 30 ore, il che gioverà a non determinare crisi alluvionali importanti sui corsi d'acqua principali, che vedranno comunque un sensibile aumento delle portate, anche oltre i livelli di attenzione (possibile esondazione del Po ai Murazzi di Torino); tuttavia piogge diffusamente superiori ai 100 mm determineranno crisi sulla rete idrografica secondaria di pianura e collina, con possibili esondazioni, allagamenti sulle zone di pianura prossime a rii e torrenti e dissesti sui pendii collinari, specie tra Cuneese, Torinese, Langhe, Monferrato, Alessandrino. Anche sul Nord Piemonte sono previste piogge intense, superiori ai 200 mm sulle valli, ma con possibili allagamenti più circoscritti, per lo più sempre sui tratti di pianura. Sulla Liguria di Ponente sono attesi tra i 200 e i 300 mm, quantitativi inferiori agli ultimi eventi alluvionali, ma più estesi e in grado di provocare locali crisi su alcuni torrenti, in corrispondenza di rovesci intensi concentrati in breve tempo."
E' praticamente il riassunto di quello che stiamo scrivendo da un po di messaggi
[B]Caldofilo, temporalofilo, antinivofilo, antifreddofilo... [/B]
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