Originariamente Scritto da
Davide1987
riporto anche questa
I particolare si nota il progressivo indebolimento del blocco anticiclonico che per quasi un mese ha stazionato sull’Europa Occidentale sbarrando la strada alle perturbazione atlantiche e deviando le colate di aria fredda verso est.
Inoltre dalla media
ENS di EC, si nota anche un progressivo indebolimento, o meglio un minor compattamento del VPT (non sono espertissimo di dinamiche stratosferiche, però penso siano i primi segnali del SW avvenuto un po’ di tempo fa che, da quanto ho capito, ha avuto una propagazione lenta in questo caso)
Questo potrebbe portare, sempre restando più o meno nel determinismo, ad una progressiva occidentalizzazione delle saccature fredde di matrice sempre polare-marittima, che acquisiranno una traiettoria quindi più favorevole a precipitazioni anche sul Nord-Italia, con termiche in grado di apportare neve fino a quote collinari.
Sembra quindi volersi risvegliare quindi l’Atlantico freddo
Anche (il più scarso)
GFS opta per questa soluzione il che rende l’evoluzione prospetta da EC abbastanza probabile.
Nota di curiosità: notare la quasi specularità delle condizioni invernali sulla nostra Penisola in situazione sinottiche di scambi meridiani
Il calo termico sull’Italia Occidentale corrisponde ad un rialzo termico sull’Italia meridionale
Spaghi di Lecce
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Spaghi di Milano
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Se lo scenario si realizzasse, ma molto probabilmente si, sul finire della decade terminerà la lunga fase fredda che ha interessato il meridione dall’inizio dell’anno. Servirebbero analisi più approfondite della questione (con solide indagine statistiche) ma, a meno di botte artico-continentali, è assai difficile "godere tutti insieme"...
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