Originariamente Scritto da
Heinrich
Arco alpino centro orientale fermo alle debolissime nevicate da sfondamento.
Ultime precipitazioni estese ma deboli da Sud utili, il 19.12.
Da metà settembre l'andamento stagionale è stato segnato dalla secco. Con l'aggiunta di una devastante tempesta a fine ottobre, seguita da una curva instabile ad inizio novembre e poi basta. Un drammatico flop di perturbazioni uno dietro l'altro, senza mai piazzarsi dove serve a quest'area alpina.
Che ormai conta nuovamente forti cali delle portate dei corsi d'acqua, paradossalmente.
Sembra di rivivere la maledizione d'ombra che visse il Nordovest italiano fra gli ultimi anni zero ed i primi anni 10, con prealpi piemontesi e Langhe e pianure a lungo a secco e per diverse annate consecutive.
Non ho la più pallida idea di quali indici teleconnettivi possano esser per la maggior parte responsabili di questi risultati climatici disastrosi, resta l'estensione del danno, nel permafrost, nei ghiacci e nella fauna e flora.
È un gran caos!
È davvero una frontiera climatica totalmente nuova ed inesplorata il tempo atmosferico che stiamo vivendo da alcuni anni, direi dal terzo millennio proprio.
C'è più energia di mezzo, la si vede e si sente.
Nel bene (split del
VP con lobo che precipita di latitudine e si piazza sopra Chicago) e nel male (oceani e mari più caldi, fenomeni esasperati ,pattern bloccati, dinamicità sacrificata, estinzioni, migrazioni e il fatto che con troppa CO2 nell'aria le verdure saranno sempre meno saporite).
È il quadro clinico di un'estinzione, non sarà hollywoodiana e immediata ma lenta e soffocante. E direi che è pure meritata per la specie umana, una brutta fine intendo.
Fine OT
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