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  1. #1071
    Uragano L'avatar di giofelix
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    Predefinito Re: Romagna dal 21 al 27 gennaio 2019

    le carte future sono eccezionali, sarà vero inverno fino almeno a metà febbraio, direi che non possiamo lamentarci. Intanto stasera neve, e anche venerdi mattina, poi lunedi e ancora...
    Ma quando la neve si scioglie, il bianco dove va a finire?

  2. #1072
    Uragano L'avatar di vigna
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    Predefinito Re: Romagna dal 21 al 27 gennaio 2019

    Citazione Originariamente Scritto da paolino79 Visualizza Messaggio
    Intanto Facebook inondato di cazzate tipo "la neve serve solo in montagna" e gente che esulta per il mancato accumulo.
    Mi sento antropologicamente diverso dalla massa
    Uno dei tanti.. Sarà colpa della neve????


    Bello l'inverno...il freddo,la neve,la pioggia, strati di vestiti e cappotti che fanno a cazzotti con le cinture dei seggiolini, quando le bimbe devono andare in bagno devi prendere le ferie, influenza da gennaio ad aprile (se sei fortunato) con imprecazione inclusa per somministrare una tachipirina o un antibiotico...quando arriva l'estate?????????

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  3. #1073
    Brezza leggera L'avatar di orsetti83
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    Predefinito Re: Romagna dal 21 al 27 gennaio 2019

    Citazione Originariamente Scritto da giofelix Visualizza Messaggio
    le carte future sono eccezionali, sarà vero inverno fino almeno a metà febbraio, direi che non possiamo lamentarci. Intanto stasera neve, e anche venerdi mattina, poi lunedi e ancora...
    Scientifico ottimismo ?

  4. #1074
    Vento forte L'avatar di stefano64
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    Predefinito Re: Romagna dal 21 al 27 gennaio 2019

    Citazione Originariamente Scritto da MattiaRimini Visualizza Messaggio
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  5. #1075
    Uragano L'avatar di giofelix
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    Predefinito Re: Romagna dal 21 al 27 gennaio 2019

    Citazione Originariamente Scritto da orsetti83 Visualizza Messaggio
    Scientifico ottimismo ?
    no, realismo gnomesco. E poi oggi è S.Emerenziana, neve e fregna e si fa tana
    Ma quando la neve si scioglie, il bianco dove va a finire?

  6. #1076
    Vento teso
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    Predefinito Re: Romagna dal 21 al 27 gennaio 2019

    Citazione Originariamente Scritto da mirco Visualizza Messaggio
    Spero di no io sarei tagliato fuori x un pelo.

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    E' l'ultimo pannello disponibile...dopo boh!!! E poi è solo per parlare mancano 5 giorni...è che sto modellino qui è sempre stato costante nel vedere la neverina di ieri....anche se sul più bello poi si è rimangiato gran parte delle precipitazioni e dell'accumulo..vedremo..

  7. #1077
    Vento fresco L'avatar di Gigiometeo
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    Predefinito Re: Romagna dal 21 al 27 gennaio 2019

    Citazione Originariamente Scritto da FrancescoGennari Visualizza Messaggio
    Posso fare una domanda a @Gigiometeo ? Mi piacerebbe sapere, non tanto il perchè non ci sia stato accumulo in pianura e costa ieri, ma come mai sono cessate le precipitazioni nel tardo pomeriggio con il minimo sotto Ancona e non c'è stato invece l'incremento previsto dai modelli in serata. Forse il minimo si è posizionato troppo a ridosso delle coste e non sufficientemente al largo creando ombra?
    La
    causa è un po' complessa da dire in parole povere ma ci provo:

    1)occorre distinguere sempre tra l'analisi al suolo e quella alle quote superiori, perché se è vero che nei bassi strati la collocazione dei minimi barici è importante, specie se alla mesoscala e forzati dall'orografia, lo è altrettanto quella delle strutture di geopotenziale in quota. Chiaramente siamo in pieno inverno, per cui basta arrivare sui 700 hPa circa senza dovere andare per forza ali limiti della tropopausa .
    2) Il minimo nei bassi strati (prendiamo al suolo per comodità) era nella posizione indicata dal modelli, e fin qui tutto ok. Lo stesso minimo nei bassi strati contribuisce alla formazione di un ramo frontale occluso (molto debole) che tra ieri mattina e pomeriggio risale da sud a nord (tendendo a divenire SE-NW).
    Dall'altra parte però (mar ligure) le cose cambiano rapidamente poichè arriva la supposta dal nord atlantico, e comincia a cedere in campo barico con la formazione anche lì di un minimo barico nei bassi strati (sono le 18 di ieri sera).
    Il minimo adriatico è in fase di indebolimento ed il gradiente si allenta; quello ligure il contrario, ovvero tende ad approfondirsi, attivando delle correnti meridionali (o sud-occidentali) che spingono l'occlusione verso nord. Fin qui nessun problema.
    In quota però cambia la circolazione, ovvero tra i piani isobarici di 800 e 700 hPa, la saccatura principale, quella che scende dal nord-atlantico, prende il comando delle operazioni, ingloba quella più blanda presente su Adriatico, e la spinge verso nord-est, e con essa l'occlusione, tanto è vero che in serata l'asse della saccatura in quota (importante nel mantenimento della occlusione tramite avvezione di vorticità positiva e flussi ciclonici da ESE) sale verso il ferrarese pilotato dalla saccatura madre (più intensa, ovvero la nuova nord-atlantica), mentre il riminese e forlivese-cesenate a quell'ora sono già sotto SW a quelle quote, che non sarebbe nemmeno un male, se non fosse che è un SW per nulla ciclonico (scorre dietro la saccatura), con avvezione di vorticità negativa e con leggera componente anticiclonica.
    Conseguenza: occlusione su ferrarese e veneto; esaurimento dei fenomeni più a sud nonostante il minimo al suolo ancora in buona posizione, ma insufficiente a produrre altre strutture nuvolose organizzate per la mancanza di un forcing al "minimo sindacale" appena più in quota. Un debole flusso nord-orientale è rimasto dagli 850 hPa in giù (tolto il PBL ancora sotto WNW), e quindi sui rilievi qualche cosina si è raccolto ancora.
    L'occlusione si è poi invorticata intorno al vecchio minimo in quota su Adriatico, oramai sul golfo di Trieste, e la spinta delle correnti oramai occidentali facenti capo alla nuova depressione in innesco, l'ha portata questa mattina da ovest ad est attraversando, oramai a brandelli, la regione, con qualche fiocco di neve qua e là.
    Fine dell'episodio. Nelle due figure ho messo l'asse di saccatura a 700 hPa prima (primo pomeriggio) e dopo (serata), dal quale si evince come in serata l'occlusione non poteva che essere davanti all'asse (linea rossa).
    A dirla tutta mi pare che i modelli abbiano inquadrato abbastanza bene l'evoluzione, salvo però un problema: il proiettile nord-atlantico è molto veloce e quando le dinamiche sono così repentine è facile che ci siano anticipi sulla tabella di marcia.
    In pratica l'evoluzione della saccatura principale è risultata leggermente più veloce rispetto alle attese, tant'è che le attuali schiarite erano pronosticabili nel pomeriggio, mentre sono già presenti. Non è detto che questo anticipo debba per forza riflettersi sull'evoluzione serale, serve prima attendere la risposta del Mediterraneo.
    Insomma colpa della supposta nord-atlantica.
    Capitolo poca neve: beh qui il motivo è più semplice: intanto profilo termico proprio al limite, la massa d'aria presente è nord atlantica (artica marittima ma solo in lontana origine), ed altra ne arriverà con la nuova ciclogenesi. La tanto vituperata aria artica marittima dipende da dove viene; questa si è fatta qualche migliaio di km in oceano, non c'è stato alcun ingresso continentale in precedenza nei bassi strati, e quindi non è esattamente delle migliori.
    Se però, es. febbraio 1999, arriva dalla Scandinavia, sempre artica marittima è, ma è ottima, poichè compie un percorso sul mare molto più breve; questa onestamente non era proprio granchè.
    Occlusione debole, molto debole, e con moti verticali modesti (omega solo di poco negative nel thickness che conta, ovvero dove si formano le nubi precipitanti, stau a parte), ma questo si sapeva.

    Umidità relativa non altissima nella DGZ (dendritic growth zone), ovvero lo spessore compreso tra le isoterme -10 e -20°C che è quella dove eventualmente c'è la maggiore efficienza di riming/aggregazione favorevole a produrre nevicate più intense (in quello spessore meglio se l'aria è satura e ieri non lo era).
    Lo zero di bulbo umido, ovvero quello che realmente conta (non il dew point come molti pensano) non è mai sceso sotto i 300-400 m; se le precipitazioni sono moderate si va di nevina del povero o se rallenta torna pioggia o mista, ma il WBZ level non è mai sceso sotto quella quota perché la massa d'aria è quella che è. Non si può nemmeno contare troppo sul raffreddamento da evaporazione/sublimazione, poiché quando abbiamo praticamente saturato i bassi strati il fenomeno cessa e le variazioni termiche sono quasi nulle.
    Fine della paranoia.
    [IMG]file:///C:/Users/Pier/AppData/Local/Temp/lu110404gy2av.tmp/lu110404gy2b1_tmp_4f92ba7d6abcd3a.gif[/IMG]
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    "“La democrazia, a differenza di altri sistemi reggitori, è quella situazione politica e social-politica, dove il popolo viene preso a calci dal popolo, su mandato del popolo; è la pratica certosina dell'autoinganno” C. Bene

  8. #1078
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    Predefinito Re: Romagna dal 21 al 27 gennaio 2019

    Grazie della spiegazione Gigiometeo

  9. #1079
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    Predefinito Re: Romagna dal 21 al 27 gennaio 2019

    Citazione Originariamente Scritto da Gigiometeo Visualizza Messaggio
    La
    causa è un po' complessa da dire in parole povere ma ci provo:

    1)occorre distinguere sempre tra l'analisi al suolo e quella alle quote superiori, perché se è vero che nei bassi strati la collocazione dei minimi barici è importante, specie se alla mesoscala e forzati dall'orografia, lo è altrettanto quella delle strutture di geopotenziale in quota. Chiaramente siamo in pieno inverno, per cui basta arrivare sui 700 hPa circa senza dovere andare per forza ali limiti della tropopausa .
    2) Il minimo nei bassi strati (prendiamo al suolo per comodità) era nella posizione indicata dal modelli, e fin qui tutto ok. Lo stesso minimo nei bassi strati contribuisce alla formazione di un ramo frontale occluso (molto debole) che tra ieri mattina e pomeriggio risale da sud a nord (tendendo a divenire SE-NW).
    Dall'altra parte però (mar ligure) le cose cambiano rapidamente poichè arriva la supposta dal nord atlantico, e comincia a cedere in campo barico con la formazione anche lì di un minimo barico nei bassi strati (sono le 18 di ieri sera).
    Il minimo adriatico è in fase di indebolimento ed il gradiente si allenta; quello ligure il contrario, ovvero tende ad approfondirsi, attivando delle correnti meridionali (o sud-occidentali) che spingono l'occlusione verso nord. Fin qui nessun problema.
    In quota però cambia la circolazione, ovvero tra i piani isobarici di 800 e 700 hPa, la saccatura principale, quella che scende dal nord-atlantico, prende il comando delle operazioni, ingloba quella più blanda presente su Adriatico, e la spinge verso nord-est, e con essa l'occlusione, tanto è vero che in serata l'asse della saccatura in quota (importante nel mantenimento della occlusione tramite avvezione di vorticità positiva e flussi ciclonici da ESE) sale verso il ferrarese pilotato dalla saccatura madre (più intensa, ovvero la nuova nord-atlantica), mentre il riminese e forlivese-cesenate a quell'ora sono già sotto SW a quelle quote, che non sarebbe nemmeno un male, se non fosse che è un SW per nulla ciclonico (scorre dietro la saccatura), con avvezione di vorticità negativa e con leggera componente anticiclonica.
    Conseguenza: occlusione su ferrarese e veneto; esaurimento dei fenomeni più a sud nonostante il minimo al suolo ancora in buona posizione, ma insufficiente a produrre altre strutture nuvolose organizzate per la mancanza di un forcing al "minimo sindacale" appena più in quota. Un debole flusso nord-orientale è rimasto dagli 850 hPa in giù (tolto il PBL ancora sotto WNW), e quindi sui rilievi qualche cosina si è raccolto ancora.
    L'occlusione si è poi invorticata intorno al vecchio minimo in quota su Adriatico, oramai sul golfo di Trieste, e la spinta delle correnti oramai occidentali facenti capo alla nuova depressione in innesco, l'ha portata questa mattina da ovest ad est attraversando, oramai a brandelli, la regione, con qualche fiocco di neve qua e là.
    Fine dell'episodio. Nelle due figure ho messo l'asse di saccatura a 700 hPa prima (primo pomeriggio) e dopo (serata), dal quale si evince come in serata l'occlusione non poteva che essere davanti all'asse (linea rossa).
    A dirla tutta mi pare che i modelli abbiano inquadrato abbastanza bene l'evoluzione, salvo però un problema: il proiettile nord-atlantico è molto veloce e quando le dinamiche sono così repentine è facile che ci siano anticipi sulla tabella di marcia.
    In pratica l'evoluzione della saccatura principale è risultata leggermente più veloce rispetto alle attese, tant'è che le attuali schiarite erano pronosticabili nel pomeriggio, mentre sono già presenti. Non è detto che questo anticipo debba per forza riflettersi sull'evoluzione serale, serve prima attendere la risposta del Mediterraneo.
    Insomma colpa della supposta nord-atlantica.
    Capitolo poca neve: beh qui il motivo è più semplice: intanto profilo termico proprio al limite, la massa d'aria presente è nord atlantica (artica marittima ma solo in lontana origine), ed altra ne arriverà con la nuova ciclogenesi. La tanto vituperata aria artica marittima dipende da dove viene; questa si è fatta qualche migliaio di km in oceano, non c'è stato alcun ingresso continentale in precedenza nei bassi strati, e quindi non è esattamente delle migliori.
    Se però, es. febbraio 1999, arriva dalla Scandinavia, sempre artica marittima è, ma è ottima, poichè compie un percorso sul mare molto più breve; questa onestamente non era proprio granchè.
    Occlusione debole, molto debole, e con moti verticali modesti (omega solo di poco negative nel thickness che conta, ovvero dove si formano le nubi precipitanti, stau a parte), ma questo si sapeva.

    Umidità relativa non altissima nella DGZ (dendritic growth zone), ovvero lo spessore compreso tra le isoterme -10 e -20°C che è quella dove eventualmente c'è la maggiore efficienza di riming/aggregazione favorevole a produrre nevicate più intense (in quello spessore meglio se l'aria è satura e ieri non lo era).
    Lo zero di bulbo umido, ovvero quello che realmente conta (non il dew point come molti pensano) non è mai sceso sotto i 300-400 m; se le precipitazioni sono moderate si va di nevina del povero o se rallenta torna pioggia o mista, ma il WBZ level non è mai sceso sotto quella quota perché la massa d'aria è quella che è. Non si può nemmeno contare troppo sul raffreddamento da evaporazione/sublimazione, poiché quando abbiamo praticamente saturato i bassi strati il fenomeno cessa e le variazioni termiche sono quasi nulle.
    Fine della paranoia.
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    chapeau


  10. #1080
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    Predefinito Re: Romagna dal 21 al 27 gennaio 2019

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