Originariamente Scritto da
Lou_Vall
Visto che siamo in tema di siccità storiche, in passato ci fu un periodo simile a quello attuale e simile al 1989/1990, 1997 e 2015, e cioè il lontano 1893.
Anche in questo caso fu una pesante siccità che riguardò la seconda parte dell'inverno e l'inizio della primavera, grosso modo direi tra febbraio e la fine di aprile/inizio maggio, simile appunto al 1997 e a questo 2019. E, da quanto si evince, lo stesso autunno 1892 e inverno 1892/1893 non fu nè piovoso nè nevoso.
Le Cronache di Carpi (MO) recitano, in data 26 aprile 1893: "
[...]abbiamo una siccità veramente straordinaria. Abbiamo avuto l'autunno sereno, l'inverno uguale tranne poca neve sciolta a forza di sole; mai bagnata sufficientemente la terra e la siccità si estese disgraziatamente a tutta l'Italia. I nostri prati non si sono rinverditi bastantemente; tutti i marzatelli non sono nati; solo il frumento nei terreni regge bastantemente; il frumentone in gran parte non è nato".
Anche le Cronache di Biella sono dello stesso tenore, e in data 13/04/1893 raccontano "
E' così lunga e persistente l'attuale siccità che i raccolti sono dappertutto gravemente minacciati... Il Vescovo ha ordinato che nelle messe e nelle benedizioni si reciti 'ad petendam pluviam' fino a che si ottenga dalla divina bontà tal benefizio"... ma la situazione rimase bloccata, perchè le cronache riportano ancora, in data 23/04/1893 "
La siccità continua terribile. Da cinque mesi... Giovedì sera una nuvola passando sopra Biella inumidì la polvere appena: e poi di nuovo un cielo bronzo... Alla cattedrale è cominciata una novena per chiedere a Dio la pioggia... è stata stabilita una processione di penitenza a Oropa".
La siccità coinvolge anche la Valle d'Aosta, come ben riportato dal Feuille d'Aoste, alla fine di aprile 1893: "
Il y a six semaines que nos campagnes n'ont pas reçu une goutte de pluie et l'hiver eté sans neige [...] les blès et les froments souffrent, et l'on ne peut semer les pommes de terre que dans une terre en cendre. Nos campagnards son dans la désolation. Toute la récolte, surtout celle du fourrage est compromise [...] Le 25 avril, la bonne population de Champorcher a pu se rendre en procession au nombre de 418 personnes au Sanctuaire du Lac Miserin (alt. 2577 m) sans fouler la neige, saufsur un petit trajet en y arrivant, tandis que, en d'autres années, on avait du ajourner la fete du 5 aout, a cause de la neige qui covrait encore la montagne. Le 27 avril, la population des trois paroisses d'Aoste, representée par plus de mille personnes, s'est aussi rendue processionnellement a l'Ermitage de St Grat (alt 1765 m) sans rencontrer des traces de neige, qui était releguée sur les sommitès. Le 10 avril, on a dejà cueilli des violettes près du Col de Fenetre sur Cogne, a l'altitude de 2821 metres [...] a Pont-St-Martin et a Carema on ait cueilli des cerises mures les derniers jours du meme mois".
Questo indica non solo che fu un periodo siccitoso, ma che fu anche decisamente caldo, tutto confermato dai dati dell'allora stazione meteorologica di Aosta (qui purtroppo non posso scendere nei dettagli perchè ne ignoro l'ubicazione precisa). Dall'analisi dei dati sul capoluogo aostano non vi fu alcuna precipitazione dal 17 marzo al 23 aprile, e in seguito alcune debolissime piogge (il 24 e il 28 aprile e il 10 maggio) non contribuirono a smorzare la siccità: il mese di aprile 1893 accumula appena 1.2mm, e tutto l'anno 1893 accumula appena 276 mm di precipitazioni. Non solo secco, ma anche caldo: ad Aosta il giorno 22 del mese si toccarono i +28,6° (dati dell'epoca ovviamente da prendere con le molle perchè non so come e dove fossero stati rilevati). A prescindere dal fatto che furono 28° o 25° magari con stazione a norma, tutte le fioriture e le ciliege mature lasciano ben intendere come facesse tutt'altro che freddo.
Il 1893 però non fu isolato, il suo strascico continuò anche nell'anno seguente, perlomeno in Valle d'Aosta. Scriveva la Gazzetta Piemontese in data 13/12/1894: "
Siccità. Le campagne valdostane traversano una crisi veramente eccezionale. Regna e perdura la più desolante siccità. Sono già due inverni che la candida neve non ricopre più del suo manto i nostri colli e, nè nell'estate nè nell'autunno ora decorsi il nostro suolo venne beneficiato da una pioggia". In realtà, secondo i dati di Aosta, nel 1894 non fu proprio siccità assoluta, sebbene tutti i mesi dell'anno - escluso maggio - abbiano comunque chiuso in deficit pluviometrico.
In ogni caso, pare che ci fu proprio un periodo secco dalla fine del 1892 almeno fino alla fine del 1894, perchè anche gli inverni vengono descritti come poveri di neve. Gli unici dati che ho, riguardo Aosta città, parlano di 50cm di neve caduti nell'inverno 1892/1893, di cui 35cm nel mese di febbraio, ma altri dettagli purtroppo non ne ho. E' grosso modo metà della media, probabilmente fece anche di peggio, ma quel che si intuisce è che nemmeno in quota riuscì a nevicare abbondantemente. Il pluviometro del Colle di Valdobbia (2480m. - anche qui purtroppo ignoro il dove fosse e come fossero raccolti i dati) raccolse appena 213mm di precipitazioni da novembre 1892 a febbraio 1893: pochissime, considerato il posto (tra la Val di Gressoney e la Valsesia); ne deduciamo che alle quote inferiori precipitò ancora meno.
Sto cercando dei dati più precisi, ma non ho trovato oltre questo... ma la mia caccia non si ferma
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