Originariamente Scritto da
Lou_Vall
No, purtroppo. L'abbiamo visto bene negli ultimi 20 anni, quando la nevosità in alta quota è aumentata considerevolmente, ma i ghiacciai continuano a ritirarsi sempre di più. Perchè in autunno-inverno può anche nevicare abbondantemente (come nel 2008/2009, nel 2013/2014, parzialmente come il 2017/2018, ecc.), ma se le primavere e le estati sono molto calde la neve fonde tutta.
Per avere incrementi glaciali e/o nivali ad alta quota le cose fondamentali che devono esistere sono sostanzialmente due: primavere piovose (nevose in quota) ed estati fredde. Le primavere piovose/nevose incrementano il manto in vista della stagione calda, e le estati fredde fanno sì che anche in piena estate le precipitazioni in quota siano nevose, e non piovose. Addirittura il massimo si avrebbe con estati molto fredde e molto perturbate. Gli inverni sostanzialmente non contano quasi nulla, potrebbero anche essere a 0mm per assurdo.
Adesso sembra incredibile, ma fino agli anni Ottanta/Novanta la nevicate estive in alta quota erano relativamente normali.. con questo non intendo il singolo evento tipo 15 luglio 2016 (bellissimo e notevole, ma inutile ai fini glaciali), ma proprio una quota neve estiva "stabile" sui 2500/2800 metri. Ci fa sbalordire, ora che siamo abituati a zeri termici a 4000 metri da giugno a settembre, eppure le uniche condizioni per un'avanzata glaciale (o per una conservazione del manto nevoso in quota, se vogliamo), sono quelle.
Gli inverni molto nevosi sono bellissimi ma l'unica cosa che portano sono grandi valanghe che effettivamente possono sopravvivere all'estate anche a bassissima quota (se non sbaglio dopo il 2008/2009 ci furono diverse valanghe fino ai 1200/1300 metri che arrivarono alla stagione successiva), ma, tolto il luogo dello scarico, nient'altro.
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