Originariamente Scritto da
Angelo_81
In Gardena ha nevicato sempre dai 1900-2000m in su, mentre ha iniziato prima ad Ortisei (dove nevica dalle 11 più o meno) che a Selva.
In generale il rebus è di difficilissima soluzione.
Le componenti sono: vento ed intensità delle precipitazioni, le temperature sono pressoché ininfluenti (entro certi limiti sia chiaro)
L'AA ha bisogno di correnti sparate in quote, ma davvero sparate, altrimenti le precipitazioni non sfondano.
D'altro canto se il modello vede 100km/h a 800hPa, come minimo vedrà lo zero termico a 2000 2200m. Poi magari un buon modello rivede le 0 a 850 se e solo se quella specifica valle è in calma di vento o quasi.
Per il modello, quindi, è impossibile risolvere l'equazione. Correnti tese = forti precipitazioni, correnti tese = grande scaldata in quota = prevedo pioggia.
Se poi andiamo su modelli ad alta risoluzione apriti cielo. Vedono perennemente ombre pluviometriche nei fondovalle, vedono perennemente venti di caduta. Ovviamente correnti sparate a 100km/h in quota non fanno altro che peggiorare la situazione.
Ecco perchè i
lam davano 15mm a Bolzano, ecco perchè le temperature previste erano mooolto più alte.
Nella realtà serve una botta di culo non indifferente, ossia il perfetto compromesso tra vento teso, instabilità della colonna d'aria e precipitazioni forti.
Il vento teso in quota serve a far salire fino alle desertiche lande sud tirolesi ( o altoatesine) precipitazioni degne di questo nome, altrimenti solite miserie.
L'instabilità della colonna d'aria fa si che l'aria perduri il suo galleggiamento, senza mai cadere in valle. In questo caso aiuta moltissimo il transito della
WCB, ma anche il transito frontale.
Ovviamente il tutto assieme a precipitazioni forti, in grado di portare omotermia grazie al rovesciamento dell'aria fredda dall'alto, grazie al calore latente di evaporazione (ad inizio precipitazioni), grazie al calore latente di condensazione e grazie alla calma di vento in valle.
Esempio lampante: questa mattina in alta Gardena pioveva forte, non erano affatto pioviggini, con una lama d'aria calda dai 1600m ai 2000m. Lama calda dettata da vento forte. Più che lama calda, sarebbe più corretto dire che col rimescolamento, l'aria mostrava le sue vere caratteristiche, ossia aria molto calda.
Al Larcinuei raffica di 40km/h, al Tublà di 68km/h, al Seceda 88km/h.
Poi con l'approssimarsi del fronte, il vento è drasticamente calato e ha avuto inizio la magia: aria marcia, calda e umida diventa via via aria sempre più fredda e la quota neve, dai e dai, con precipitazioni forti e calma di vento, ti scende anche di 1500m.
Nessun modello al mondo vede correttamente queste situazioni: i
GM vedono sempre vento debole dentro le Alp e magari si avvicinano di più con le temperature, complice anche l'orografia semplificata, con Bolzano che viaggia a non meno di 800/1000m. I
LAM vedono meglio il vento, ma vedono peggio le temperature. L'unico modo per venirne a capo è avere un
Lam che veda correttamente il vento e un meteorologo che capisca se transiterà la
WCB e se si tratterà di un lungo prefrontale o se il fronte sarà lì a darci una mano.
Di seguito, un esempio di temperatura misurata a 1500m circa sulle Prealpi veronesi, con crollo della temperatura dettato solamente dal calo del vento, dettato a sua volta dal transito frontale. La direzione del vento è rimasta la stessa. A fronte transitato, ecco il rialzo termico. Le precipitazioni sono sempre state moderate, nessuna modifica sostanziale.
Ed ecco il modello NEMS4 che, a botta di culo, coglie alla perfezione il calo del vento e il calo termico e il successivo rialzo.
Se nelle Prealpi c'è qualche speranza di beccarlo, in mezzo alle Alpi è pura utopia.
tempdaycomp — imgbb.com
meteogram-air — imgbb.com
Segnalibri